I podi di Chamonix e della WS monopolizzati dalla casa di Annecy
Nella selva di gare di quello che è stato uno dei fine settimana più importanti in assoluto del calendario agonistico della corsa in natura, mettendo insieme i risultati, il team Salomon ha fatto segnare un risultato difficilmente pronosticabile alla viglia, anche se stiamo parlando di quello che è probabilmente il team più forte in assoluto. Rileggendo i risultati a distanza di due giorni spiccano le vittorie in tutte le gare più importanti e spesso doppiette o triplette. A Chamonix, nella Marathon, tutto il podio era bianco e rosso, con il ritorno al successo di Kilian, seguito dal norvegese Stian Angermund-Vik e dall’americano Max King. Ma c’erano anche lo svizzero Marc Lauenstein, quarto, il sudafricano Kane Railly, quinto, il francese Thibaut Baroian settimo, e gli italiani Riccardo Borgialli e Davide Cheraz, decimo e undicesimo. Podio tutto Salomon anche tra le donne, con la statunitense Megan Kimmel, la svedese Ida Nilsson seconda e terza la canadese Annie Jean. Nella 80 km ai piedi del Monte, altra doppietta al femminile con il primo posto della svedese Mimmi Kotka e il secondo posto dell’australiana Lucy Bartholomew, mentre tra gli uomini si segnalano il quinto posto di Greg Vollet e l’ottavo di Giuliano Cavallo. Ma è dagli States che arrivano le notizie forse più belle, perché il sudafricano Ryan Sandes e la venticinquenne di Boulder Cat Bradley non era i favoritissimi per la vittorie della gara mito dell’ultra-trail. «Vincere la Western States è sempre stato il mio grande sogno – ha detto Sandes dopo la vittoria. – Ero insieme alla mia famiglia, mia moglie, i miei genitori e qualche amico e non poteva essere più bello. Uno dei giorni più belli della mia vita». «Non mi rendo ancora conto di quello che sono riuscita a fare – ha detto Cat Bradley, alla prima WS -. All’inizio quando c’era la neve, non mi sono sentita troppo bene e così mi sono detta che dovevo assolutamente recuperare. Durante la gara non sapevo quale era la mia posizione. Sono talmente tanti gli elementi che influiscono durante il percorso e che lo rendono da un lato folle ma sicuramente unico».