Primi il catalano Kilian Jornet Burgada e l’andorrana Stephanie Jimenez
Il giro d’onore sulle spalle di un campione olimpico come Antonio Rossi non capita davvero tutti i giorni. È successo invece ai due vincitori del 17° Giir di Mont, prova di Campionato del Mondo di skyrunning, il catalano Kilian Jornet Burgada e l’andorrana Stephanie Jimenez.
Per i due vincitori è stata un’autentica passerella tra il foltissimo pubblico ammassato all’arrivo, proprio davanti alla chiesa di Premana, portati a spalle dal campione di canoa, ora assessore allo sport della Provincia di Lecco.
Come succede da 17 anni la gara, che è una delle più dure ed affascinanti al mondo, è stata una faticosa cavalcata attraverso i 12 alpeggi di Premana, una sgroppata lunga 32 km, ma soprattutto col massacrante dislivello di 2.400 metri. Tre grandi e interminabili salite da mettere a dura prova i polmoni, altrettante ripidissime discese spacca muscoli, con migliaia di persone salite in montagna per salutare, incoraggiare e celebrare i campioni dello skyrunning.
Quella di oggi è stata una corsa estremamente veloce, e lo testimonia il nuovo primato di Kilian Jornet Burgada con 3h05’08”, capace di abbassare di 5’ il proprio record (3h10’18”) stabilito un anno fa sul medesimo tracciato.
Pronostici rispettati, insomma, e fin dal via i due favoriti più titolati hanno cercato l’allungo. Un’autentica staffetta tra Kilian Jornet Burgada e Ricardo Mejia, in pratica gli ultimi due vincitori in ordine temporale del Giir di Mont. Alle loro calcagna si è incollato subito il catalano Jessed Hernandez Gispert ma dopo la discesa dell’Alpe di Forni nell’affrontare la salita verso la Bocchetta Larec – la cima Coppi della gara a 2063 metri – è stato staccato.
Quest’ultimo è stato poi acciuffato da Agusti Roc Amador e insieme hanno cercato di ricucire, senza successo, lo strappo. Troppo veloci Jornet Burgada e Mejia che a metà gara avevano già inferto un distacco di 5’. Il loro ritmo indiavolato ha in pratica annullato ogni tentativo di recupero degli avversari, e la gara si è conclusa con il successo di Kilian Jornet Burgada. Un tempo stratosferico che ha limato di 5’10” quello precedente. Ricardo Mejia, il leader del Campionato del Mondo, ha dovuto inchinarsi alla superiorità del più giovane rivale catalano, giungendo nella centralissima via Roma staccato di 1’33”. Distacco abissale per il terzo, l’altro catalano Jessed Hernandez Gispert che pur salendo soddisfatto sul podio, accusa 10’42” dal primo.
Gli italiani sono partiti con la convinzione di fare bene, soprattutto Fulvio Dapit e Paolo Larger, rispettivamente secondo e terzo in campionato, ma la gara improntata dai due protagonisti è stata subito aggressiva ed i due azzurri sono stati costretti ad inseguire. Il friulano è stato il più incisivo dei due, ha sfruttato le sue grandi capacità di veloce discesista ed è riuscito a recuperare terreno sui primi dopo una partenza non eccelsa, ma nell’ultima discesa che piombava su Premana ha avuto qualche problema con i crampi e per lui è sfumata anche la possibilità che stava inseguendo di salire sul podio e si è dovuto accontentare del quarto posto. Per Larger, preceduto anche da Castanyer Bernat e Bes Ginesta, solo un settimo posto, ma il livello della gara di oggi era decisamente elevato.
La gara femminile si è decisa nel finale. Le migliori, l’azzurra Emanuela Brizio, l’andorrana Stephanie Jimenez, la catalana Mireia Miro Varela e la russa Wera Soukhowa si sono marcate strette, gareggiando in un fazzoletto di secondi. Poi la Jimenez ha cercato di forzare, la Brizio ha subìto l’attacco e addirittura ha ceduto alla Miro Varela. L’andorrana aveva decisamente una marcia in più e si è involata sul traguardo mentre negli ultimi chilometri le scaramucce per il secondo posto favorivano la Brizio che staccava nettamente la catalana.
Così il podio celebra il successo di Stephanie Jimenez col tempo di 4h05’44”, che non è però da record. Con due minuti di distacco sul traguardo di Premana si è presentata la Brizio, che si aspettava qualche cosa di meglio, quindi a 5’21” Mireia Miro Varela. Lontana dalle prime la russa Soukhowa, staccata dalla andorrana di 9’19”.
La Mini Skyrace, la gara “breve” di 20 km, ha registrato invece il successo tra i maschi di Dario Songini su Mirko Rosina e Guido Rovedatti, mentre tra le donne si è imposta Paola Testa su Lorenza Combi e Chiara Gianola.
Classifiche Giir di Mont
Maschile: 1) Jornet Burgada Kilan (ESP) 3:05:08; 2) Ricardo Mejia (MEX) 3:06:41; 3) Jessed Hernandez Gispert (ESP) 3:15:50; 4) Fulvio Dapit (ITA) 3:16:31; 5) Tofol Bernat Castanyer (ESP) 3:18:02; 6) Jordi Bes Ginesta (ESP) 3:19:51 ; 7) Paolo Larger (ITA) 3:20:18; 8) Helmut Schiessl (GER) 3:20:59; 9) Luca Miori (ITA) 3:21:01; 10) Paolo Gotti (ITA) 3:21:36
Femminile: 1) Stephanie Jimenez (AND) 4:05:44; 2) Emanuela Brizio (ITA) 4:07:47; 3) Mireia Miro Varela (ESP) 4:11:05; 4) Wera Soukhowa (RUS) 4:15:03; 5) Olazabal Alicia (ESP) 4:22:01
Mini Skyrace
Maschile: 1) Dario Songini (T.Valtellina) 1:39.55; 2) Mirko Rosina (T.Valtellina) 1:43:39; 3) Guido Rovedatti (T.Valtellina) 1:44:03.
Femminile: 1) Paola Testa (Lecco) 2:05:24; 2) Lorenza Combi (Runners Colico) 2:07:17; 3) Chiara Gianola (AS Premana) 2:16:26.