L’italiana alla seconda prova nel circuito SWS
Sono quasi 900 gli atleti iscritti a una delle due prove in programma della Ice Trail Tarentaise che si svolgerà a Val d’Isére, Francia, il prossimo 14 luglio.
LA PIU’ DURA – Un percorso principale di 65 km e 5.000 m D+, tecnico e spettacolare che con il punto culminante ai 3.653 m de La Grande Motte e altri tre passaggi sopra i 3.000 m, la rende la gara di ultra distanza più alta d’Europa. Già preventivato in partenza un tratto su ghiacciaio, il perdurare dello manto nevoso a quote non consone per la stagione, complica ulteriormente la situazione e gli organizzatori hanno già avvertito i partecipanti che si tratterà di un’edizione durissima. Le 8h16’ del francese Francois D’Haene e le 11h20’ della connazionale Anne Valero, sono tempi abbastanza eloquenti per riassumere la difficoltà del percorso.
FRANCOIS E KILIAN – Quest’anno la Ice Trail Tarentaise è inserita nel circuito ULTRA delle Skyrunner World Series e per questo motivo non mancheranno al via alcuni tra i big della disciplina. Tra i certi, lo stesso Francois D’Haene, recente vincitore con Michel Lanne della 80 km di Chamonix, lo spagnolo Kilian Jornet, vincitore della Transvulcania, prima prova stagionale del circuito e poi ancora Vincent Delebarre e Dawa Sherpa, già secondo lo scorso anno.
LA SFIDA FEMMINILE – E’ in campo femminile, però, che la sfida desta più interesse. Confermata la presenza della fuoriclasse svedese Emelie Forsberg, dopo il successo alla Ronda dels Cims ha optato per la prova francese anche l’Italiana Francesca Canepa. Iscritte anche le francesi Chritel Dewalle, quest’anno già vincitrice del Trail du Ventoux, e Emilie Lecomte. Si attendono conferme invece dalla spagnola Nuria Picas. Per la Canepa si tratta quindi di un primo confronto diretto con la Forsberg e, nel caso, anche con la Picas. Un bel banco di prova su una distanza che sulla carta la penalizza se rapportata ai suoi abituali standard chilometrici.
IL BLOG DI FRANCESCA – Intanto la Canepa ha raccontato la ‘sua’ Ronda dels Cims nel blog che cura (http://francescacanepa.wordpress.com). «E succede un’altra di quelle magie che non capirò mai, quelle cose fantastiche che ogni tanto fa il corpo: così, intorno al sessantesimo chilometro, dove Renato (Jorioz, ndr) ha sempre detto che sarebbe cominciata la gara, inizio a sentirmi come appena alzata dal divano, corro dappertutto. Ho pensato che potesse essere rischioso, ma ho deciso di correre il rischio perché era il momento buono per riuscire a fare un po’ il vuoto. Ha funzionato, e da lì in poi nessuna ha più recuperato niente». Per leggere il racconto completo