Il francese abbassa di 13' il record della corsa

Hardrock 100 miles 2013 sembrava in forse per il rischio incendi sui San Juans attorno a Silverton, Colorado. Poi un rischio di segno opposto ha convinto gli organizzatori: forti rovesci con piogge torrenziali potrebbero addirittura colpire la zona nel pomeriggio, dopo circa sei ore dall’arrivo dei primi.

LE PRIME 50 MIGLIA – Tra i favoriti della vigilia la lotta per la vittoria finale sembrava ristretta a Seb Chaigneau. Ma il confronto si è prolungato solo per la prima metà del percorso. Grant aveva dalla sua la conoscenza della Hardrock 100 miles dopo il secondo posto nel 2012, e la preparazione specifica per questo appuntamento per il quale aveva rinunciato alla Ronda des Cims 2013. Al contrario Sebastien Chaigneau aveva confermato la propria partecipazione solo all’ultimo momento.   Al comando della corsa dalle prime miglia, i due hanno corso insieme per circa 45 miglia. Al check point Grouse Gulch a 41,1 miglia i primi segnali: Seb aspetta circa 2′ che Joe sia pronto a ripartire. Grant dice di avere qualche problema, anche se i due continuano ad accumulare minuti sugli inseguitori.  

LA SVOLTA –
Al check point Engineer, 49 miles cioè quasi metà della distanza di 100,5 miglia, Seb Chaigneau transita con 2′ di vantaggio su Joe Grant. Intanto nella Hardrock 100 delle donne la favoritissima Diana Finkel ha scavato un abisso superiore a 1h 30′ a 42,1 miglia su Darcy Africa (winner 2012 tra le donne dopo l’abbandono di Finkel per problemi di salute quando era in vantaggio di oltre un’ora). In realtà Diana Finkel è perfettamente in gara per la classifica assoluta, nella quale a metà run si trova in quinta posizione!   Alle 56,6 miglia di check point Ouray  Seb Chaigneau arriva con 21′ di vantaggio su Joe Grant e si può permettere un resting di oltre 10′. Ma dal check point esce in seconda posizione Troy Howard a 25′ da Chaigneau, mentre Grant ci resta 16′ e riparte terzo, in cattive condizioni. Si ritirerà poco dopo.  

CACCIA NOTTURNA –
L’inseguimento di Troy Howard a Seb Chaigneau prosegue di notte, in compagnia dei rispettivi pacer. European style per Chaigneau che ai check point si ferma lungamente, anche oltre i 10′. Resting di due-quattro minuti invece per Howard, che resta  sempre a 15′-20′  di distacco. A metà della notte, al check point Chapman delle 81,6 miglia, i due i fermano solo 5′ e Chaigneau ne esce con 35′ di margine su Howard.   

Intanto Diane Finkel risale fino alla terza posizione assoluta, che manterrà a lungo. La sua velocità di crociera è crollata, ma  il suo margine su Darcy Africa è ben oltre le due ore a metà corsa. Viene risucchiata poi da Scott Jaime che si prende la terza posizione overall alle 89 miglia, e poi anche da Chris Price.   

VITTORIA CON RECORD –
Seb Chaigneau abbandona gli indugi e negli ultimi due check point transita quasi senza fermarsi. Il suo vantaggio su Howard sale così a 51′ all’ultimo check point, circa 5 miglia prima di Silverton. La sua tabella di marcia è sotto il record del percorso, ed effettivamente taglia il traguardo a Silverton alle 6 e 25 del mattino locali, 24h 25′ 50" dopo averla lasciata per affrontare 100,5 miglia e 10.000 metri positivi. Dopo 55′ giunge Troy Howard in 25h 20′ 09". Scott Jaime conquista la terza piazza concludendo le sue 100 miglia in 26h 38′ 43", seguito da Chris price a 13′.

FINKEL ABBANDONA AL NOVANTESIMO –
Colpo di scena a KT check point, miglio 89: Diana Finkel è costretta al ritiro quando conduce con 2h 20′ di margine la corsa delle donne, dopo 24h 16′. E’ l’atleta che ha percorso più strada prima di ritirarsi. Darcy Africa vede così ripetersi la situazione del 2012 e va a conquistare la sua seconda vittoria consecutiva in 29h 55′, piazzandosi anche al nono posto overall. Darla Askew si ritrova così in terza posizione quando rientra a Silverton dopo 31h 09′.