All’inizio di marzo del 2001 una marea umana di uomini senza diritti partiti dal Chiapas entra a Citta del Messico dopo avere attraversato 12 stati e percorso oltre 3.000 chilometri. È la grande marcia del subcomandante Marcos. Le centinaia di migliaia di persone avanzano lentamente, al ritmo della musica sparata a palla da un camion. Su quel camion ci sono i 99 Posse, band napoletana, ed Eric Girardini, venticinquenne di Lentiai, in provincia di Belluno. Festeggia gli anni proprio in quei giorni e fa parte delle oltre duecento tute bianche antiglobalizzazione italiane che assicurano il servizio d’ordine. Cosa ci faceva una Guida della Scuola delle Aquile di San Martino nel cuore della marcia zapatista a Città del Messico? La storia è un po’ lunga…

© Alice Russolo

Per raccontarla e per conoscere meglio Eric Girardini, siamo andati a fotografarlo nel cuore delle Pale di San Martino, il suo regno. L’articolo è su Skialper 128 di febbraio-marzo. Con Diego Dalla Rosa, Hermann Crepaz ed altri è stato tra i primi a usare gli sci larghi da quelle parti. Il curriculum di Eric è di tutto rispetto, anche se non è un tipo che ama stare lì a snocciolarti le sue prime, non gli interessa. Forse perché, come Diego Dalla Rosa, lo fa per se stesso. «E poi da noi è difficile nello sci dire se è veramente la prima discesa, anche se sono sicuro che con Hermann e Diego ne abbiamo fatte molte, comunque possiamo dire di avere fatto belle linee con il nuove tra virgolette. Ai Vani Alti c’è forse il canale più estetico, simile all’Holzer, incassato e chiuso, esposto a Nord. Poi ricordo la Cima di Ramezza, sulle Vette Feltrine, la parete Nord del Colbricon italiano. Ah, dimenticavo, la Nord del Piz de Sagron, nelle Vette Feltrine, è stata forse il nostro apice. Probabilmente è una prima, ci sono solo notizie vaghe di una discesa di Mauro Rumez, ma non si sa con precisione se abbia sciato quella parete». Appuntamento su Skialper 128 di febbraio-marzo.

© Alice Russolo