Come e quando nascono i capi di abbigliamento outdoor per correre o camminare in montagna? Come viene effettuata la scelta dei materiali? Come vengono testati? Sono domande che tutti gli utilizzatori (e testatori… perché tutti noi siamo i più importanti tester di abbigliamento funzionale) si sono posti più volte. Per dare una risposta, nel numero di agosto-settembre di Skialper pubblichiamo un interessante reportage realizzato nella sede italiana di Dynafit, Dagli atleti per gli atleti. Il primo comandamento di Dynafit è questo e si esprime perfettamente in quattro valori: velocità, leggerezza, endurance e tecnologia. Quattro obiettivi che sono al centro dello sviluppo di ogni singolo capo, dalla giacca al cappellino. Ne abbiamo parlato con Alessandro Marengo, senior designer, e Sybille Egele, product manager. «Nel momento in cui viene presentata alle fiere di settore la collezione per la stagione successiva, noi stiamo iniziando già a lavorare su quella che la seguirà» ha detto Alessandro Marengo. La tempistica segue appuntamenti fissi negli anni, con pochi margini di variabilità. Per quanto riguarda i capi estivi, a fine giugno, a breve distanza, il team presenta colori e design dei nuovi capi all’ufficio marketing. Le matrici della collezione vengono decise dal product manager anche sulla base dei primi dati di vendita della collezione precedente. Dai primi disegni ai prototipi passa circa un mese e mezzo, poi i capi vengono testati sul campo, da atleti e spesso dagli stessi dipendenti Dynafit, che sono tutti appassionati sportivi. Prima però c’è un passaggio fondamentale, quello del fitting. «Utilizziamo degli indossatori che presentano le misure antropomorfe corrette, lavoriamo con la taglia M per le donne e L per gli uomini ed è una operazione molto delicata, nella quale si passano ore a mettere e togliere spilli per correggere eventuali difetti di vestibilità» dice Sybille Egele. Questa e tante altre curiosità nell’articolo su Skialper di agosto-settembre.