Battuti i tempi di Kosovelj e Confortola

Il re è nuovamente lui, Kílian Jornet. Il fortissimo scialpinista e skyrunner catalano ha fatto propria l’edizione numero 15 della Dolomtes SkyRace, battendo il record che deteneva dal 2007 Mitja Kosovelj, salito comunque sul terzo gradino del podio. Le condizioni meteorologiche finalmente ideali hanno riportato i 758 iscritti sul tracciato originale di questa selettiva competizione, dopo tre edizioni nelle quali gli organizzatori avevano dovuto modificare il tracciato per tutelare l’incolumità degli atleti, e il tempone è arrivato puntuale insieme ad una bellissima giornata di sole.

KILIAN RECORD –
Jornet ha limato di 4 minuti e 18 secondi il primato precedente, fissando così uno splendido 2h01’52” nell’albo d’oro accanto al proprio nome. Un successo conquistato in una gara di altissimo livello, che ha visto al via tutti i più grandi interpreti del mondo della specialità e non ha tradito le attese. Nemmeno in campo femminile, dove a trionfare è stata la svedese Emelie Forsberg, anche lei capace di abbassare il limite precedente (detenuto da Antonella Confortola) di ben 4 minuti e 9 secondi: 2’26”00 il suo riscontro cronometrico. Non è un caso, probabilmente, che i due vincitori siano anche gli attuali leader delle Skyrunner World® Series.

PARTERRE DE ROI –
Una quindicesima edizione, dunque, che ha infranto tutti i record possibili, quelli del percorso e quello in fatto di partecipanti, visto che fra il Vertical e la Dolomites SkyRace è stata sfiorata quota 1000.
Kilian ha preceduto lo spagnolo – romeno Ionut Zinca, già vincitore alla Stava Sky Race 2012, di 4 minuti e 39 secondi e, appunto, lo sloveno Mitja Kosovelj di 5 minuti e 6 secondi. In piazza Marconi, a Canazei, è poi giunto il vincitore dell’edizione 2011 Luis Alberto Hernando Alzaga, seguito dal francese Matheo Jacquemoud, classe 1990, una delle grandi promesse di questa disciplina. Ma vale la pena scorrere anche il resto dell’ordine di arrivo, visto il blasone dei nomi che seguono, gente come Tofol Castanyer, Tom Owens, Miguel Caballero Ortega (secondo nel 2011), Roc Amador Augustì. Il primo degli italiani è il trentino di Pergine Valsugana Gil Pintarelli, 17°, seguito a breve distanza dal primierotto Michele Tavernaro, dal fiemmese Paolo Larger e dal friulano Fulvio Dapit, giunti a Canazei in fila.
In campo femminile hanno accompagnato Emelie Forsberg sul podio la statunitense Kasie Enman, capace a sua volta di abbassare il record della Confortola, e Mireia Mirò, regina nel 2011. Staccate, ma comunque soddisfatte, Blanca Maria Serrano e l’italiana Silvia Serafini, quinta a 9 minuti e 39 dalla vincitrice. Ottavo posto, invece, per Emanuela Brizio, vincitrice della recente Stava Sky Race.

LA CRONACA – Alla partenza, alle 8,30 del mattino, si erano presentati in 758. Di impatto la vista offerta da Piazza Marconi nel momento in cui il serpentone si è messo in movimento verso il Passo del Pordoi, dove i primi sono giunti dopo 36 minuti. Davanti a tutti si è presentato il colombiano Saul Padua Rodriguez, uno specialista della salita, come ha dimostrato il secondo posto nel Vertical di venerdì, seguito da Ionut Zinca e Tofol Castanyer. Due minuti dopo è sopraggiunto un drappello con otto atleti, fra i quali Owens e Caballero Ortega. In campo femminile arriva per prima Kasie Enman, due minuti prima di Emelie Forsberg e Mireia Mirò.
Pubblico da grande evento con quasi 300 persone a fare il tifo a Forcella Pordoi, a quota 2.849, dove transita davanti a tutti Jornet, anche a Padua Rodriguez. Kosovelj, Roc Amador e Alzaga transitano a un solo minuto, il francese Jacquemoud a 2’30”. Fra le ragazze sono invariate le distanze fra Enman e Forsberg, che attende prima di sferrare l’attacco. L’ultimo sforzo in ascesa porta gli atleti ai 3.152 metri di quota del Piz Boè, dove un centinaio di spettatori, per nulla timorosi di sfidare gli 0 gradi di temperatura (-4 nel corso della notte), li attendono per incoraggiarli prima della lunga discesa. Kílian Burgada lo raggiunge dopo un’ora e 17, seguito da Kosovelj a un minuto e mezzo, Roc Amador due minuti e mezzo, poi ecco Jacquemoud, Padua, Alzaga e Zinca con Castanyer. La Enman gestisce un minuto di margine su Mireia Mirò e uno e mezzo su Forsberg, tre su Serrano.

LA CADUTA DI PADUA –
Comincia la discesa: ecco il rifugio Boè, poi i gradoni e la Val Lasties, vero terreno di battaglia dove in genere si decide il vincitore. Nel primo tratto Padua Rodriguez scivola e si infortuna, chiamandosi fuori dai giochi (arriverà dolorante a 24 minuti dal primo). Alla fine della Val Lasties Burgada vanta cinque minuti su Zinca, che nel frattempo è volato sopra quattro concorrenti impadronendosi del secondo posto; lo tallona Kosovelj. In campo femminile Emelie Forsberg ha lanciato l’attacco ed è già davanti a tutte, per l’esattezza un minuto su Mirò ed Enman.
Siamo ormai alle battute conclusive. A Pian de Schiavaneis Jornada ha già in tasca la vittoria e sente il profumo del record. Ionut Zinca lo segue a 3 minuti, tallonato da Kosovelj, poi sfilano gli altri, non ancora nell’ordine che verrà stampato sulle classifiche finali. Alzaga deve ancora superare Jacquemoud, Kuhar deve ancora scivolare al 13° posto, però i giochi sono ormai fatti.
Una piazza piena di spettatori accoglie la cavalcata finale di Kílian Jornet i Burgada, che corona il weekend fassano con il doppio primato nelle Skyrunner World® Series: re nella specialità vertical e nell’assoluta, sua già nel 2007, 2008 e 2009. Il secondo lo condivide con Emelie Forsberg.

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