Anello di 21 km con partenza e arrivo al Rifugio Torino

21,2 chilometri x 3.487 m D+, spesso sopra i 4.000 metri e su cresta di difficoltà D. È quello che ha fatto a inizio settembre Denis Trento alle Grandes Jorasses. Un’impresa in stile Kilian o Steck con una filosofia e considerazioni ‘umane’: «Con questa credo che sia proprio ora di cambiare giro, andare più veloce vorrebbe solo dire prendere rischi che non posso accettare» ha scritto sui suoi account social l’atleta del Centro Sportivo Esercito e Guida alpina.

GIRO – L’itinerario seguito da Trento è quello Rifugio Torino – cresta Rochefort, Grandes Jorasses, Boccalatte, Planpincieux e poi ancora su fino al Torino. Tempo totale 9 ore e 27 minuti. I parziali: «1h15 per la Rochefort, 2h40 Canzio, 4h50 Walker, 6h10 Boccalatte, 6h55 Planpincieux e poi ho strisciato fino al Torino (9h27) con un caldo da Marathon des Sables».

PRECEDENTI –
Trento aveva provato un giro simile, con partenza e arrivo a Planpincieux a fine agosto, chiudendo in 11 ore. Ecco le sue considerazioni: «11 ore sono un tempo lunghissimo o cortissimo a seconda di quel che si sta facendo. Esaminando la mia salita, sono convinto che Kilian o Steck possano stare comodamente sotto le 9 ore: durante la giornata con le varie soste ai rifugi sono stato fermo per quasi un’ora. Togliendo qualche kg dallo zaino e dai piedi si può guadagnare qualcosa in salita, molto in discesa e essere più freschi durante tutta la traversata. Fare i due tirelli della Young slegato farebbe guadagnare altri 20 minuti minimo. Lo lasceremo fare a chi di dovere, oppure no?».