Lo skyrunning non e’ una disciplina dell’atletica leggera
In questi giorni è stata pubblicata la bozza della nuova convenzione tra la FIDAL (Federazione Italiana Atletica Leggera) e gli EPS (Enti di Promozione Sportiva).
La convenzione, così com’è stata formulata, torna molto utile per fare chiarezza su quali siano le attività rientranti nella sfera dell’atletica leggera italiana con particolare riferimento, forse per la prima volta, a quelle outdoor.
OUTDOOR E ATLETICA LEGGERA – La stessa bozza di convenzione, infatti, al punto 1.3 cita testualmente: “I rapporti di collaborazione riguardano tutta l’attività di atletica leggera (attività su pista, strada – in tutte le sue forme regolamentari –, indoor, cross, montagna – in tutte le sue forme regolamentari –, ultradistanze, corsa in natura – trail e tutte le sue forme regolamentari –), oltre a qualsiasi altra attività che dovesse in futuro rientrare sotto il controllo della Federazione Italiana di Atletica Leggera”. Le attività outdoor che quindi entrano di diritto sotto l’ambito normativo dell’atletica leggera italiana sono quelle espressamente citate nella stessa bozza di convenzione: il cross, la corsa in montagna, la corsa in natura e il trail.
Di tutte le macro categorie trattate nell’ambito della nostra rivista, quindi, all’appello manca solo lo skyrunning e questo, di riflesso, ne rafforza ulteriormente la sua identità. Difficile ipotizzare interpretazioni differenti, a meno che la stessa FIDAL non abbia considerato lo skyrunning come “qualsiasi altra attività che dovesse in futuro rientrare sotto il controllo della Federazione Italiana di Atletica Leggera “ o, a meno che la FIDAL non identifichi lo skyrunning nel trail running, nella corsa in montagna, nella corsa in natura o nel cross. Lasciando da parte la prima ipotesi, quella del futuro, per rimanere sul presente è più plausibile pensare che la FIDAL abbia riconosciuto l’autonomia dello skyrunning, forse basandosi sulla sua lunga tradizione derivante da oltre vent’anni di attività. Del resto, facendo una forzatura, sarebbe perlomeno bizzarro se un giorno, all’improvviso, gare come il Kima, la Dolomites, il Giir di Mont, la Maratona del Cielo o le molte altre sky italiane si trasformassero per magia in trail, in cross o in generiche corse in natura. E’ anche vero che a livello puramente dialettico, potrebbero essere definite come Corsa in Montagna ma in questo caso, la partita sembra già chiusa a priori in base ai dettami dei vertici internazionale della stessa Corsa in Montagna a cui la FIDAL fa riferimento per statuto..
LA VISIONE INTERNAZIONALE – La visione internazionale sulla specificità dello skyrunning, infatti, trova sostanzialmente d’accordo entrambe le parti che, fondamentalmente, non si riconoscono l’una nell’altra. In questo frangente, ritornano preziose le ormai celebri esternazioni di Bruno Gozzelino, presidente della WMRA (World Mountain Running Federation), l’organo referente della corsa in montagna a livello internazionale per mandato della IAAF (International Association of Athletics Federations), il quale, sulla newsletter ufficiale della sua associazione nel 2012, dichiarò: “Lo skyrunning attrae la copertura dei media perché i partecipanti camminano o corrono sulla cima delle montagne in altitudine e spesso competono in condizioni estreme, ma lo skyrunning non è la corsa in montagna. La corsa in montagna è una disciplina dell’atletica che non deve essere confusa con queste altre attività. Io spero che gli atleti possano aiutare questa situazione scegliendo la corsa in montagna e non essendo presenti in eventi che non sono atletica, che non sono corsa in montagna. Questa è la corsa in montagna, una disciplina ufficiale dell’atletica”. (Sky running attracts media coverage due to the fact that participants walk or run on the top of the mountains at high altitude and sometimes competing in close to extreme conditions, but sky running is not mountain running. …that mountain running is an athletic discipline not to be confused with these other activities. I believe that athletes can help this situation by choosing mountain running and not being present in events that are not athletics, not mountain running!. This is mountain running, an official part of athletics!).
A parte il poco elegante invito agli atleti a non presenziare in altre discipline sportive, non corrisposto dalla controparte, quanto dichiarato dal presidente della WMRA trovò d’accordo anche i vertici dello skyrunning che, di fatto, da sempre hanno sostenuto l’estraneità della loro disciplina dalla sfera dell’atletica leggera.
Dalla bozza di convenzione tra la FIDAL e gli EPS, quindi, sembrerebbe che anche in Italia, come già avvenuto in altri paesi, si stia facendo chiarezza sul mondo outdoor.
Nota del 07 febbraio: Ad integrazione di questo articolo, nei prossimi giorni pubblicheremo le considerazioni e gli approfondimenti in merito, provenienti dalla stessa FIDAL.