Solito, grande spettacolo al Nasego. Puntuale alle ore 9.30 lo start da Casto, poi via a perdifiato tra le vallate e le alture del savallese, un lunghissimo serpentone colorato che solcava i luoghi simbolo della gara: le ferrate, i Piani di Alone, i Pannelli, il Rifugio Nasego, Famea… 21 km circa e 1330 di dislivello, velocità, tecnica e muscolarità. Gara uomini: pronti via e poco studio, non c’è davvero tempo per la tattica. Lo scozzese Andrew Douglas, già quinto nel vertical di sabato, si getta all’attacco senza alcun indugio. Provano ad andargli in scia il francese Julien Rancon e l’attesissimo kenyano Robert Surum. La prima parte di gara, filante e veloce, è tutta per l’uomo delle highlands che riesce a raggranellare oltre 1’ all’aggiornamento di metà gara. I migliori Italiani in questa fase sono Alberto Vender, Gabriele Bacchion ed Hannes Perkmann. Come sempre accade il momento decisivo si consuma sui sentieri che salgono al GPM del Rifugio Nasego, reso ancora più duro dalla forte pioggia. Gran finale con la crudele ed impegnativa discesa sul traguardo di Famea, Andrew Douglas regge il ritorno di Cachard, Surum e Rancon, per lui grande vittoria in 1h35’37” che gli vale il nuovo record e l’ingresso nella leggenda della Nasego. Podio stellare con il francese Sylvain Cachard, autore di rimonta incredibile, ed il kenyano Robert Surum. Uno strepitoso Julien Rancon al quarto posto anticipa di poco il primo atleta azzurro, Martin Dematteis, che si laurea così campione d’Italia Lunghe Distanze per un podio tricolore che vede Gabriele Bacchion al secondo posto e Alberto Vender al terzo.

Martin Dematteis ©Damiano Benedetto e Marco Gulberti

Nella gara donne previsioni completamente rispettate, la keniana campione del mondo Lucy Wambui Murigi si getta alle spalle la debacle del 2018 quando fu protagonista di giornata anonima. Questa volta non c’è scampo per le avversarie, messe implacabilmente in fila dalla fenomenale gazzella africana che comanda dal primo all’ultimo km in un assolo che le vale anche il record del tracciato, sfilato alla bresciana Sara Bottarelli che qui fu regina nel 2016. Da oggi il crono da battere sarà 1h52’23”. La Murigi domina ma dietro è grande battaglia per un posto nella ambitissima top ten. Sorpresona di giornata al secondo posto con l’irlandese Sarah McCormack, ormai stabilmente tra le top del ranking internazionale, e sorpresissima in terza piazza Erica Ghelfi, incredula e felicissima per quella che rimane un’autentica impresa. Per lei c’è anche il titolo Italiano lunghe distanze 2019 davanti a Lorenza Beccaria ed alla sorella Francesca Ghelfi, per un podio tricolore interamente di marca piemontese.

Lucy Wambui Murigi ©Damiano Benedetto e Marco Gulberti