Presentati i Campionati Italiani Mountain e Trail Running 2019

Sono 1.500 i runner attesi sui sentieri delle Piccole Dolomiti dal 25 al 28 luglio per i Campionati Italiani Mountain e Trail Running 2019. Nella sede del main sponsor CMP a Romano d'Ezzelino si è svolta la presentazione con organizzatori, amministratori e partner: sono intervenuti Alice Testi (responsabile marketing della Fratelli Campagnolo), Denis Bagnara (presidente Ultrabericus Team), Enrico Pollini (direttore di gara), Christian Zovico (presidente di FIDAL Veneto) e diverse autorità locali. Il programma 2019 prevede quattro ben gare che assegneranno i titoli tricolori, con due prove aggiuntive che allargheranno il programma della ormai classica Trans d'Havet.
Si parte giovedì 25 luglio alle 18.50 con la Maistrack Summano Vertical sulla direttissima Santorso - Cima Summano e i suoi 1.000 m D+ racchiusi in appena 3,2 km. La prova sarà valida per il Grand Prix Eolo Vertical Cup. Venerdì 26 e sabato 27 ci si sposterà a Valdagno, teatro di gara delle due prove della Trans d'Havet, che assegneranno i titoli di campione italiano del trail lungo e del trail corto. Partenza allo scoccare della mezzanotte di venerdì da Piovene Rocchette per il trail lungo di 80 km e 5.500 m D+, e da metà percorso al Pian delle Fugazze alle nove del mattino di sabato per il trail corto di 40 km e 2.500 m D+. Traguardo a Valdagno in giornata per entrambe le prove dopo aver percorso tutto l'arco delle Piccole Dolomiti Vicentine.
Domenica, infine, gran finale nel segno della corsa in montagna classica con i tre percorsi del Campogrosso Mountain Classic. Per le categorie Pro/Sen partenza da Recoaro Terme con un tracciato di 13,4 km e 1.200 m D+. Partenze da Staro con un tracciato di 6,4 km e 800 m D+ per gli Junior e di 8,5 km e 850 m D+ per gli Open. Per tutti la grande festa all'arrivo al passo di Campogrosso.
Enrico Pollini, direttore di gara di Ultrabericus Team, che ha seguito e promosso fin dall'inizio il progetto di unire Trail Running e Corsa in Montagna in un unico grande evento italiano, ha spiegato che si tratta del primo test che anticipa il nuovo format che la Federazione Internazionale di Atletica IAAF ha messo in campo per le discipline dell'outdoor running a partire dai campionati mondiali del 2021. Non più manifestazioni dislocate in un arco temporale ampio e su diverse location, ma un unico grande evento di più giorni in cui inanellare le diverse prove che assegnano i titoli. Per Ultrabericus Team è indubbiamente una conferma della qualità delle proposte agonistiche rappresentate non solo da Trans d'Havet, ma anche da Maistrack e Staro-Campogrosso e dalle rispettive organizzazioni coordinate.


BUT a Riccardo Borgialli e Basilia Foerster

Riccardo Borgialli e Basilia Foerster sono i vincitori dell'edizione 2019 di BUT Formazza. Borgialli, ha trionfato nei 52 km della Bettelmatt Trail in 6 ore e 51 secondi, lungo un tracciato che ha superato i 3000 metri ed è andato a toccare la Cascata del Toce, con il suo salto da 143 metri, il più alto d’Europa. 8 ore 17 minuti e 23 secondi, invece, per la prima classificata tra le donne: l’italo tedesca Basilia Foerster.
In tutto oltre mille i partecipanti, arrivati da 14 paesi (oltre all’Italia, Belgio, Brasile, Germania, Gran Bretagna, Ecuador, Francia, Norvegia, Olanda, Polonia, Romania, San Marino, Stati Uniti, Svizzera) nel caratteristico borgo walser di Riale, per questa spettacolare competizione che prende il nome dal Bettelmatt, il raro e pregiato formaggio di montagna che nasce tra gli alpeggi piemontesi, al confine con la Svizzera.
Accanto a Borgialli, vincitore della 52 km, Cristian Minoggio si è aggiudicato per il quinto anno consecutivo (sesta volta in totale) la Sky Race da 35 km, con un tempo di 3 ore 54 minuti e 11 secondi. L’ossolano Mauro Stoppini, di 28 anni, ha tagliato invece in 1 ora 31 minuti e 59 secondi il traguardo della Bettelmatt Race di 17, 5 km con un dislivello di circa 880 metri.
Al femminile, accanto alla Foerster vincitrice della 52 km, la rumena Mihaela Marinescu si è aggiudicata la 35 km in 5 ore 28 minuti e 52 secondi, mentre la ventunenne Chiara Vanini, ha tagliato il traguardo della Bettelmatt Race in 1 ora 55 minuti e 25 secondi.
Grande protagonista di quest’anno è stata però la solidarietà: per le tre gare principali è stato destinato un euro per ogni partecipante a Dynamo Camp, la onlus che offre gratuitamente programmi di terapia ricreativa a bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni. Il ricavato della Mini Trail da 8 km, a cui hanno preso parte anche molte famiglie, è stato invece devoluto come sempre alla famiglia di Marco Bacher, un ragazzo di Formazza che necessita di assistenza h24.
«Anche quest'anno la Val Formazza si è dimostrata una gara di altissimo livello, capace di coniugare sport, natura e divertimento - ha affermato Gianluca Barp, Presidente di Formazza Event - Siamo cresciuti del 15% con le iscrizioni rispetto allo scorso anno e abbiamo coinvolto oltre 1000 atleti provenienti da tutta Italia e da 14 paesi del mondo».


DoloMyths Run Ultra Trail a Franco Collè e Giuditta Turini

L’ottava edizione della DoloMyths Run Ultra Trail si risolve in una questione di famiglia fra Franco Collè e Giuditta Turini, che hanno chiuso i 61,2 km davanti a tutti gli avversari, iscrivendo per la prima volta il proprio nome nell’albo d’oro di questa competizione, che si disputa attorno al gruppo montuoso del Sella, con partenza e arrivo a Colfosco. Nella half, sulla distanza dei 26 chilometri, a trionfare sono stati invece il trentino Luca Miori e la danese Ulrikke Evensen. Quattro sfide interessanti, che hanno coinvolto complessivamente 350 runner provenienti da 22 nazioni. Un dato, quest’ultimo, che rappresenta un record, mentre i primati cronometrici sono rimasti imbattuti, forse anche a seguito del cattivo tempo, che ha accompagnato i partecipanti nella prima parte della gara.
Un’edizione dai valori tecnici elevati, per quanto riguarda la sfida ultra maschile, grazie soprattutto alla presenza del valdostano Franco Collè e del suo compagno di squadra del Team Hoka One Marco De Gasperi. Senza dimenticare i due alfieri del Team Salomon, il bergamasco Luca Carrara, vincitore dell’edizione di dodici mesi fa, e il ceco Jiri Petr, alla sua prima partecipazione, con il valtellinese Giovanni Tacchini nel ruolo dell’outsider, mentre non ha preso il via Gil Pintarelli a seguito di un infortunio.
Un quintetto che ha affrontato compatto i primi chilometri del tracciato, 61,2 km con 3.380 metri di dislivello, facendo selezione verso Bec De Roces e proseguendo fino agli 11,3 km di Arabba. Nell’impegnativa ascesa al rifugio Padon Luca Carrara ha perso contatto anche a seguito dell’infortunio al polpaccio, che non gli ha consentito di esprimersi al meglio. Alternandosi al comando i quattro leader sono transitati assieme al Pordoi (dopo 27,5 km), a Canazei (dopo 34,3 km) e al Passo Sella (43,4 km), ma in discesa Collè ha provato ad allungare e De Gasperi è stato l’unico in grado di resistergli. Nella salita verso il rifugio Dantercepies il valdostano è riuscito a prendere il comando, con il valtellinese ad una quarantina di secondi e Tacchini ad un paio di minuti. Nell’ultima discesa verso il traguardo di Colfosco non è cambiato nulla nelle posizioni di vertice. Così Franco Collè ha chiuso a braccia alzate con il tempo di 6h17’01”, una prestazione di 1 minuto e 3 secondi più elevata rispetto al record su questa distanza ottenuto dal gardenese Georg Piazza nel 2016. Marco De Gasperi ha accusato un ritardo di 3 minuti e 1 secondo, mentre il grintoso Giovanni Tacchini è giunto sul traguardo di Colfosco dopo 9 minuti e 21 secondi. Seguono a 12 minuti il ceco Jiri Petr e a 26’13” un stanchissimo Luca Carrara, sesto il russo Kirill Rusin.
Senza storia e senza emozioni forti la sfida al femminile, dominata dall’inizio alla fine dalla valdostana Giuditta Turini, che ha gestito senza patemi la leadership e le proprie energie. Sul traguardo di Colfosco ha concluso con il tempo di 7 ore, 47 minuti e 35 secondi, distanziata di 28 minuti è poi transitata sul traguardo la brasiliana Lara Martins e altri 9 minuti dopo Francesca Perrone.
Da ricordare che Marco De Gasperi e Giuditta Turini si sono aggiudicati anche il premio riservato a chi transita per primo a Selva di Val Gardena, il traguardo 'Sprint Felix', posto al 50esimo km della competizione.
Partecipata anche l’esordiente sfida half sulla distanza dei 26 chilometri e con 1.600 metri di dislivello, che ha visto lo start a Canazei alle 9, ovvero poco dopo il passaggio dei big della competizione lunga. Ad aggiudicarsi la prima edizione è stato il trentino della Valle dei Laghi Luca Miori (Gs Fraveggio), che ha impiegato il tempo di 2h23’31” per domare le due ascese al Sella e alla Dantercepies con relative discese. Al comando dopo la prima salita c’era però l’orientista primierotto Riccardo Scalet, che nella discesa nei pressi del rifugio Comici ha sbagliato tracciato, perdendo tempo preziosissimo e giungendo solo quarto. In seconda piazza è così giunto Vili Crv, quindi terzo Roberto De Gasperi.
Fra le ragazze è giunta l’unica vittoria straniera, per merito della danese Ulrikke Evensen, autrice addirittura del sesto tempo assoluto, avendo chiuso la prova dopo 2 ore 44’ 38”. Piazza d’onore per la brasiliana Silvia Durigon, a 8 minuti dalla vincitrice.
Ora tutta l’attenzione si sposta sul prossimo fine settimana, quello in cui si disputeranno il DoloMyths Run Vertical Kilometer in programma venerdì, la Mini Sky DoloMyths Run in programma sabato e la DoloMyths Run Skyrace di domenica, che porteranno a Canazei tanti campioni provenienti da tutto il mondo.


Nasce il Team RaidLight Italia

Il Team RaidLight Italia nasce all’insegna degli hashtag #sharethetrailrunningexperience e #notimeforcompromise. Share the trail running experience, condividi l’esperienza del trail running, è il vero dna del marchio francese che ha nel proprio dream team atleti del calibro di Nathalie Mauclair e Christophe Le Saux, che vivono la loro passione con tutti quelli che corrono con abbigliamento, zaini e scarpe Raidlight. No time for compromise perché la nuova linea di scarpe da trail, appena lanciata, non accetta compromessi. Ecco perché tra gli 11 atleti italiani ci sono nomi del calibro di Nicola Bassi, ultratrailer e amante delle grandi avventure estreme, vincitore proprio domenica scorsa del Cro Trail, spesso sul podio negli ultimi anni, soprattutto quando si tratta di gare estreme e in ambienti decisamente ostili, dai deserti fino alle terre ghiacciate ai confini del mondo. Tra le gare di maggior risonanza la Ultra Trail Gobi Race, chiusa al secondo posto, e la Black Baikal Race in Russia, della quale è stato il solo concorrente che è riuscito a portarla a termine. Recentissimo il secondo posto alla Dolomiti Extreme Trail, 103 km di vera montagna.

E poi Mirko Miotto e Stefano Trisconi, uno dei senatori del movimento trail italiano, con alle spalle successi che vanno dalla corsa su strada, alla corsa in montagna allo scialpinismo, sempre pronti a mettersi alla prova su nuovi tracciati ed esperienze. Nel palmarès di Miotto un terzo posto al Duerocche TrailI del 2019, ma anche altri podi che contano in passato, dal secondo posto alla Trans D’Havet al terzo all The Abbots Way e al successo All’Alpago Eco Trail. Stefano Trisconi può vantare podi all’UTLO e Bettelmatt Ultra Trail e vittorie alle Porte di Pietra e al Trail del Motty. Insieme a loro fanno parte del team giovani come Piero Bello (quest’anno per lui un quinto posto al Gia Lung del Trail del Monte Soglio), Daniel Degasperi (nel 2019 settimo al BVG Trail 50 km) e Roberto Fregona. Oltre ad autentici appassionati della corsa tra i monti come Mauri Basso, Roberto Scandiuzzo o come l’esperto di grandi raid multi-tappa in giro per il mondo Tommaso De Mottoni, fino ad arrivare alle giovani mamme Anais Bstieler e Laura Palluello, rappresentati della passione trail al femminile. Infine veste i colori RaidLight anche la guida alpina Luca Macchetto. Un team con molte sfaccettature, con personaggi che vanno dal professionista all’amatore. Ognuno di loro, al suo livello, è un vero e proprio depositario dell’esperienza trail running. Ognuno di loro ha da qualcosa da insegnare e da imparare agli altri atleti del team.

Per essere sempre aggiornati sul Team RaidLight Italia c’è il nuovo account Instagram www.instagram.com/raidlight_italia/ e quello di Youtube, dove è possibile guardare il video di presentazione del team https://www.youtube.com/watch?v=PQctlNb2nDo oltre all’hashtag #raidlightitalia


BUT Formazza, emozioni ad alta quota

Ci siamo: mancano ormai pochi giorni all’edizione di BUT Formazza, il trail in programma il 13 luglio in Alta Val Formazza; l’edizione 2019 dell’evento organizzato da Formazza Event, dopo il successo degli ultimi anni, doveva essere di consolidamento e invece si è arricchito di numerose novità, alcune decise da Formazza Event, altre invece… dalla natura!Partiamo dalle novità dell’ultima ora: a causa della presenza abbondante di neve in alcuni punti dei tracciati classici, gli organizzatori sono stati costretti a modificare i percorsi. Quindi Bettelmatt Trail 52 km avrà un percorso diverso nella prima parte, ma manterrà i due passaggi principali, al Rifugio 3A a 3.000 m e la risalita della Cascata del Toce, da sempre fiore all’occhiello della Valle con il suo salto da 143 metri. Bettelmatt Sky Race 35 km sarà invece rivoluzionata con il passaggio al Rifugio 3A e, grande novità, la risalita della Cascata del Toce. La gara fa parte del circuito Golden Trail National Series. Decisamente rinnovato anche il percorso della 22 km, che diventa di 17,5 km ma con un dislivello maggiore rispetto al percorso previsto. «Abbiamo atteso - spiega il presidente di Formazza Event Gianluca Barp - fino all’ultimo per cercare di rispettare i percorsi classici di BUT, ma in alcuni punti toccati dai soliti tracciati non sussistono le condizioni minime di sicurezza per il passaggio degli circa 1.000 atleti previsti; abbiamo quindi dovuto optare per un piano B; siamo però certi che lo spettacolo per gli atleti e il pubblico non sarà ridotto, anzi, ci saranno ulteriori motivi di interesse su tutti e tre i tracciati»Sono già quasi 900 gli iscritti alle diverse distanze di BUT Formazza, di ben 14 nazionalità diverse. Anche la solidarietà sarà grande protagonista: per le tre gare principali sarà destinato un euro per ogni partecipante a Dynamo Camp, la onlus che offre gratuitamente programmi di terapia ricreativa a bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni, mentre il ricavato della 8 km sarà devoluto come sempre alla famiglia di Marco Bacher, un ragazzo di Formazza che necessita di assistenza h24.


Dolomyths Run, intrigante sfida sabato al Sellaronda Ultra Trail

Si annuncia come la DoloMythsRun Ultra più qualificata della storia, quella che si svolgerà all’alba di sabato 13 settembre con partenza e arrivo a Colfosco, per quanto riguarda la gara lunga, con la novità della sfida half che partirà invece da Canazei per concludersi sempre nel centro della Val Badia.
Alla segreteria del comitato organizzatore del prestigioso evento, che raccoglie sotto un’unica denominazione le tre storiche competizioni fassane di corsa in quota, sono pervenute due adesioni di atleti di prima fascia, che si contenderanno la vittoria nell’ottava edizione della competizione, conosciuta anche con l’originale denominazione Sellaronda Ultra Trail.
Lungo il percorso disegnato attorno al famoso gruppo montuoso del Sella, fra Alto Adige, Veneto e Trentino, attraverso le quattro valli ladine dolomitiche di Gardena, Livinallongo, Fassa e Badia, cercherà di iscrivere il proprio nome nell'albo d'oro il pluridecorato campione di corsa in montagna Marco De Gasperi, che può vantare nel suo palmares ben 5 titoli mondiali, un mondiale junior e due vittorie ai Campionati europei. Per il runner di Bormio si tratta della prima partecipazione a questa gara, ma non alla DoloMythsRun dove nel 2013 accese una sfida sul filo dei secondi nella skyrace con Kilian Jornet dando vita ad un’edizione memorabile. E non è tutto. Occhi puntati anche sul suo compagno di squadra del team Hoka One Franco Collè, originario della valle di Gressoney ai piedi del Monte Rosa, ma residente in Valle d’Aosta, vincitore per due volte del Tor des Gèants e di numerose skyrace e competizioni su lunga distanza.
Non mancherà poi lo specialista italiano per eccellenza delle gare lunghe, il bergamasco Luca Carrara, che dodici mesi fa dopo tanti podi era finalmente riuscito a trionfare in questa gara, la quale si sviluppa sulla distanza di 61,5 km e con un dislivello positivo di 3.380 metri, impiegando il tempo di 6h34’35”.
A caccia del podio in questa competizione, che è qualificante ITRA e assegnerà 3 punti ad ogni concorrente che la porterà a termine, ci saranno poi il trentino Gil Pintarelli e il valtellinese Giovanni Tacchini.
In attesa della chiusura delle iscrizioni prevista per il pomeriggio di venerdì 12 luglio e della formazione della starting list femminile, al momento i partecipanti al doppio evento sono 340, cifra destinata ad aumentare nelle prossime ore, anche per l’inserimento nel programma della nuova sfida half, che si svilupperà sulla distanza dei 26 km con 1.600 metri di dislivello da Canazei a Colfosco.
Il sipario si alzerà ufficialmente venerdì 12 luglio alle 18,30 con il briefing tecnico presso Sala Tita Alton di Colfosco, con l’apertura ufficio gare dalle 15. La partenza della competizione lunga è fissata alle ore 5 da Colfosco e l’arrivo dei primi concorrenti verso le 11, con chiusura ufficiale alle 18 e premiazione alle 19.30 sempre presso Sala Tita Alton. La versione half scatterà invece alle ore 9 da piazza Marconi a Canazei.
La Dolomyths Run Ultratrail godrà di un’importante copertura televisiva, grazie a una sintesi di 30 minuti che verrà trasmessa da Rai Sport Hd nei giorni successivi la competizione, anticipando gli altri due eventi, ovvero la vertical race Crepa Neigra venerdì 189 luglio e la spettacolare skyrace di domenica 21 luglio, inserita come unica prova italiana nel prestigioso circuito Golden Trail World Series.

Riviviamo le emozioni della vittoria di Davide Magnini alla Mont Blanc Marathon

Vincere a Chamonix vuol dire entrare nell'olimpo del trail, e non solo quello sulle distanze ultra dell'UTMB. E la vittoria di Davide Magnini lo scorso 30 giugno nella Mont Blanc Marathon ha definitivamente consacrato il talento di quello che in tanti definiscono il nuovo Kilian per la sua poliedricità, dalle pelli alle scarpe da trail. Non a caso Davide Magnini è ora al secondo posto della categoria S del ranking ITRA, dietro proprio a Kilian Jornet. 916 i punti del trentino (a pari merito con Stian Angermud-Vik) contro i 926 del catalano. E al quarto posto c'è il valdostano Nadir Maguet. Proprio Davide e Nadir sono arrivati primo e secondo posto alla Mont Blanc Marathon. Per rivivere le emozioni, ecco il video report ufficiale della gara del circuito Golden Trail Series, nella quale bisogna registrare anche il secondo posto di Silvia Rampazzo dietro alla neozelandese Ruth Croft.


Maratona del Cielo a Daniel Antonioli e Denisa Dragomir

A Santicolo, in Alta Valle Camonica, è andata in scena la 24ª edizione della Maratona del Cielo. 330 iscritti, di cui 223 sulla prova regina da 42 km (2700 m D+) valevole come prova unica di campionato italiano skymarathon 2019. Pronti via e si è subito capito che la sfida per il successo sarebbe stato un discorso a due tra il lecchese campione di winter triathlon Daniel Antonioli e lo scialpinista bergamasco William Boffelli. In lizza per un posto sul podio anche il ruandese Jean Baptiste Simukeka e il trentino Daniele Cappelletti. Dietro tutti gli altri.
Sempre al comando, Antonioli ha dimostrato sul campo che il secondo posto conquistato poche settimane fa alla tappa di world series di Livigno non era casuale. A lunghi tratti sotto lo storico record della gara di Mario Poletti, nel fiale il soldatino del Team La Sportiva ha un poco pagato dazio stoppando però il cronometro su uno stratosferico 4h11’38” che è il secondo migliore crono di sempre alla maratona del cielo. Per lui un successo che gli è valso anche il titolo italiano Fisky di Skymarathon. Seconda piazza per un sorprendente Boffelli (4h17’07”), mentre terzo si è piazzato un sempre convincente Daniele Cappelletti (4h26’27”). Completano la top ten di giornata Jean Baptiste Simukeka, Andrea De Biasi, Jesus Gaviria, Fausto Lizzoli, Francesco Lorenzi, Clemente Berlingheri e Giuseppe Pedretti.
Ancora Denisa Dragomir nella gara in rosa. La rumena del team Serim ha seminato le avversarie e fatto gara su gli uomini. Il gran caldo le ha impedito di attaccare il primato della mitica Emanuela Brizio, ma non di firmare il suo 4° successo alla super classica camuna. Per lei finish time di 5h25’15”. Seconda assoluta e campionessa italiana 2019 di skymarathon la bergamasca Daniela Rota (5h38’44”) che con questo tricolore impreziosisce ulteriormente quella che sino ad ora è la sua magic season. Completa il podio della 24ª edizione la colombiana Catalina Beltràn (6h07’13”) che dopo avere sofferto la cresta aerea del Sellero è riuscita a rientrare sulla veneta Cristiana Follador 4ª assoluta. Nella top five di giornata anche l’orobica Beatrice Meloni.
Performance da record sulla mezza maratona valevole come tappa di Lombardia Running. Qui il nuovo tempo da battere sarà quello di Robert Panin Surum che in 1h56’06” ha messo dietro il lecchese Mattia Gianola (2h01’04”) e Francis Maina Njoroge (2h02’22”). Bene pure Francesco leoni 4° e Mattia Bertoncini 5°.
Nuovo primato anche al femminile con la colombiana Emily Schmitz che dopo il successo alla Doppia W Ultra 60 ha primeggiato in 2h33’39”. Secondo posto per Elisa Compagnoni in 2h37’47”, mentre terza si è piazzata Lorenza Combi in 2h43’16”.


Spettacolo alla Monte Rosa SkyMarathon. E al nuovo AMA

È stato davvero il caso di dire less cloud, more sky per la Monte Rosa SkyMarathon, la gara più alta d’Europa che si è tenuta domenica nel paese di Alagna Valsesia sul versante piemontese del massiccio. La gara prevista per sabato, attesissima dopo il rilancio di successo dello scorso anno dopo 25 di assenza, è stata rimandata a causa delle condizioni climatiche avverse. Il vento da nord ha spazzato i cieli e 400 atleti da 25 Paesi sono partiti alle prime luci dalla piazza principale per un giro del paese prima di passare sotto l’arco della partenza, far partire il cronometro e attaccare la salita alla Capanna Margherita, il giro di boa. Il tracciato è di 35 km con 7.000 metri di dislivello complessivo su morene, nevai e ghiacciai. I corridori gareggiano legati a coppie per maggior sicurezza.
Il team vincente era guidato dal vincitore dello scorso anno, William Boffelli, quest’anno con un nuovo partner, l’austriaco Jakob Herrmann, per via di problemi di salute del suo precedente compagno di cordata Franco Collé. Il tempo dei vincitori è 4h51’58”, 27 minuti in più del record stabilito da Fabio Meraldi nel 1994 di 4h24’.
A tagliare il traguardo per secondi tra il pubblico in festa è stato il team tutto italiano Beccari-Felicetti, che hanno chiuso in 5h10’41”. Terzi sono stati Carrara-Montanari in 5h30’02”.
La gara femminile è stata guidata fin dalla partenza dalla squadra formata da Giuditta Turini e Laura Besseghini, che è caduta nell’ultima discesa, costringendo la squadra al ritiro.
È stato un giorno di vittoria per la Polonia, con uno sprint finale. Natalia Tomasiak e Katarzyna Solinska hanno chiuso in 6h38’14” seguite, a soli 16” di distanza, da Miska Witowska e Iwona Januszyk. Anche il record femminile è rimasto intatto, nelle mani dell’alagnese Gisella Bendotti fin dal 1994 di 5h34’.

AMA VK2 - Il primo doppio Vertical Kilometer sul Monte Rosa è partito tra tempeste, turbini di nuvole e pesanti nevicate notturne per salite alla quota di 3.260. Il nuovo AMA VK2 ha visto 180 atleti da 15 paesi. Il primo a raggiungere la vetta è stato Nadir Maguet, il favorito della vigilia: in testa dall’inizio alla fine, ha lasciato 15’ di distacco al secondo classificato, Giovanni Bosio, chiudendo in 1h42’01”. Ottimo terzo è stato il 55enne Davide Milesi.
Serrata la sfida rosa, con le prime tre nello spazio di appena 50”. A trionfare la francese Iris Pessey in 2h05’36”. Con solo 13” di ritardo ha tagliato il traguardo Corinna Ghirardi, mentre Ilaria Veronese ha chiuso il podio.

Nadir Maguet ©iancorless

Rally Estivo della Valtartano a Erik Panatti e Massimo Triulzi

Il Rally Estivo della Valtartano parla valchiavennasco. Dominio al maschile di Erik Panatti e Massimo Triulzi, mentre Aal femminile si confermano regine le sorelle gemelle Sara e Fabiana Rapezzi. Dopo 17 anni consecutivi la manifestazione a coppie ed individuale organizzata dallo Sci Club Valtartano si conferma evento che piace. Nel piccolo comune orobico sono stati accolti da una bellissima giornata di sole ben 265 concorrenti. Alla partenza della gara il pronostico per la gara principe da 24 km era molto incerto.
Dopo una prima parte di studio per le 80 coppie al via, alla casera di Budria il team valchiavennasco composto da Erik Panatti e Massimo Triulzi ha provato la fuga. Allo loro spalle era bagarre per i due gradini del podio con le due coppie del Team Valtellina composte da Giovanni Tacchini e Davide Della Mina e da Marco Leoni e Stefano Sansi che provavano a non lasciar scappare i fuggitivi. Panatti e Triulzi però incrementavano metro dopo metro il proprio vantaggio, transitando al gpm in Cima Lemma per primi con il tempo di 1h31’39”. Passavano in seconda posizione con un distaccato superiore ai 3’ il duo Tacchini-Della Mina, seguiti da Leoni-Sansi, Bertolini-Bonesi e Trentin-Rossatti.
Nella lunga discesa i battistrada Erik Panatti (Kv Lagunc) e Massimo Triulzi (Gp Valchiavenna) mantenevano saldamente la testa della corsa ed andavano a presentarsi sulla finish line di Tartano in prima posizione con il tempo finale di 2h34’23”. Seconda posizione finale, dopo rimonta in discesa per i portacolori del Team Fiorelli Sport/I Jejiat Mirko Bertolini e Alessandro Bonesi con il tempo di 2h40’43”. Terza piazza finale per Giovanni Tacchini e Davide Della Mina (Team Valtellina) cin 2h41’40”. Quarta piazza finale per Walter Trentin e Stefano Rossatti (Rupe Magna), quinta posizione per Valentino Speziali e Mattia Bonesi del Team Fiorelli Sport/Jejiat (prima coppia Under50). Seguono Guido Rovedatti e Alessandro Gusmeroli (Team Valtellina), Marco Leoni e Stefano Sansi (Team Valtellina), Alessandro Gadola e Matteo Corazza (Sc Valtartano), Davide Bardea e Raffaele Nana (Sportiva Lanzada), Fabio e Sergio Bongio (Team Valtellina) a completare la top ten.
Gara senza storie quella rosa, con le sorelle gemelle Sara e Fabiana Rapezzi (Osa Valmadrera) che non hanno avuto difficoltà nel riconfermarsi nell’albo d’oro del Rally Estivo della Valtartano. Per loro, crono finale di 3h27’12”, davanti a Francesca Galli (Team
Valtellina) in coppia con Elena Peracca (Alto Lario). Terzo gradino del podio per Bruni e Van Belkom (Atletica PIdagga). Nella gara individuale di 15 km si riconferma sul gradino più alto del podio, dopo il successo 2018, il premanese Luigi Pomoni, che si è presentato sul traguardo di Tartano con il tempo 1h29’19”. Alle sue spalle Fabrizio Triulzi (Gp Valchiavenna) che ha preceduto Federico Bardea (Sportiva Lanzada),
giunto al terzo posto. Top cinque completata nell’ordine da Simone Bertini (Alta Valtellina) e Massimiliano Corti (Team Pasturo). Al femminile successo della portacolori dell’Atletica Pidaggia, Gisella Beretta che ha concluso la sua prova in 1h59’14”, staccando di 1’10” Alessia Bergamini (Cortenova). Terza posizione conquistata da Fabiana Del Grosso (KV Lagunc).


L'Adamello Ski Raid andrà in scena già nel 2020

La settima edizione dell’Adamello Ski Raid in via eccezionale si disputerà nel 2020. Il Comitato organizzatore, in accordo con il circuito La Grande Course, ha deciso di recuperare la gara annullata lo scorso aprile a seguito delle abbondanti nevicate in quota con un’edizione straordinaria programmata per sabato 18 aprile 2020.
«Si tratta – spiega il presidente dell’Adamello Ski Raid Alessandro Mottinelli – di un grande sforzo organizzativo ed economico indirizzato a tutti gli appassionati di grandi gare di sci alpinismo, ai quali vogliamo dare la possibilità di godere il prima possibile delle bellezze e tecnicità dei ghiacciai dell’Adamello senza dover aspettare altri due anni. Ci sentivamo in obbligo nei confronti degli oltre 700 appassionati che avevano deciso di essere fra i protagonisti lo scorso 7 aprile, ma anche di tanti altri skialper che avranno voglia di mettersi in gioco l’anno prossimo e che possono programmarsi la preparazione nel prossimo inverno».
L’Adamello Ski Raid, Ponte di Legno, Passo del Tonale e il ghiacciaio Presena saranno più che mai protagonisti dunque nel prossimo biennio. Si inizierà già a novembre 2019 con l’Adamello Ski Raid Junior, la classica competizione di apertura dedicata ai giovani, quindi il 18 aprile 2020 la settima edizione dello Ski Raid, ancora la sfida junior ad inizio inverno 2020 (prova del circuito La Grande Course Junior) e l’ottava edizione della sfida de La Grande Course per l’aprile 2021. Un segnale forte da parte di questo territorio che si candida a rivestire il ruolo di capitale dello sci alpinismo mondiale.


Livigno Skymarathon a Ruy Ueda e Sheila Avilés

Alla quarta edizione della Livigno Skymarathon su un inedito percorso da 31 km e 2650 metri di dislivello vittorie del giapponese Ruy Ueda e della spagnola Sheila Avilés.
Sul podio della prima tappa italiana di Migu Run Skyrunner World Series, anche Daniel Antonioli e lo spagnolo Oriol Cardona; al femminile seconda si è invece piazzata la campionessa di casa Elisa Desco, mentre terza è giunta l’altra spagnola Gisela Carrion. 600 atleti da 23 differenti nazioni ai nastri di partenza. Il comitato organizzatore, nelle ultime settimane, è stato chiamato ai lavori straordinari dopo le abbondanti precipitazioni primaverili che hanno lasciato in quota tanta neve e reso impossibile l’utilizzo del percorso originale. Il direttore percorso Adriano Greco, supportato dal campione di casa Marco De Gasperi e dai numerosi volontari, sono comunque riusciti a proporre un itinerario tecnico e selettivo che ha letteralmente esaltato i big mondiali della specialità.
Pronti, via e il giapponese Ruy Ueda ha subito impresso alla gara un ritmo altissimo. Ritmo tenuto sulla prima ascesa verso il Crap da la Parè da Daniel Antonioli. Dietro era bagarre per le posizioni di alta classifica tra Luis Alberto Hernando, Oriol Cardona, Petter Engdahl, Jia Erenjia, Marc e Oscar Casal Mir e Zaid Ait Malek (ESP). Con il passare dei chilometri il giapponese, già vincitore della prima tappa 2019 di Migu Run Skyrunner World Series, ha preso il largo per poi presentarsi in solitaria sul traguardo di Livigno in 3h22’57”.
Daniel Antonioli resiste all’attacco dei suoi avversari guadagnando il suo primo podio di world series in 3h24’37”. Autore di una prova tutta in rimonta il leader di coppa Oriol Cardona si è preso il gradino più basso in 3h26’24”. Completano la top ten di giornata Luis Alberto Hernando, Zaid Ait Malek, Eduard Hernandes, Ander Inarra, Pablo Villa, Adolfo Gustavo Buitrago e Alejandro Pujol Forcades
Gara vera anche al femminile con la spagnola Sheila Avilés subito all’attacco ed Elisa Desco subito dietro. In lizza per un posto sul podio anche Holly Page, Oihana Azkorbebeitia, Elena Rukhlyada, Robyn Owen e Hillary Gerardi. Nelle fasi cruciali la local Elisa Desco ha provato l’affondo portandosi al comando, ma Avilés ha subito riguadagnato la testa della corsa vincendo in 3h52’40”. Secondo posto tra gli applausi per Elisa Desco (3h56’13”) e terza piazza per l’altra spagnola Gisela Carrion (3h58’51”). Nelle top five anche Oihana Azkorbebeitia e Holly Page.

Il podio femminile © Livigno Skymarathon