La pattuglia azzurra pronta per la PdG

Ultimi giorni di rifinitura per Eydallin-Boscacci-Lenzi

Il terzetto azzurro è pronto per la sfida della PdG. Primi due anni fa, Matteo Eydallin, Michele Boscacci e Damiano Lenzi ci riprovano. Negli ultimi giorni, per l’ultima gara della stagione, si sono allenati a Courmayeur con il team dell’Esercito: tutti pronti, anche se le insidie sono dietro l’angolo. «Gli avversari certo non mancano - spiega Lence - gli svizzeri, i francesi: tante sono le squadre che puntano al successo. Vedremo che chi sarà riuscito a gestire al meglio questo finale di stagione e soprattutto mantenere alto l’allenamento. Noi ci proviamo questo è sicuro».
L’incognita potrebbe essere il maltempo. «Sabato le condizioni non sono granché - ribadisce Miky -, ma le previsioni dicono che domenica è ancora peggio. Vedremo: già una volta siamo stati fermati ad Arolla». «Se partiamo - continua Lence - è importante che davvero sia fattibile, prendere ancora freddo sarebbe un po’ pesante...». Infine, divisa rossa oppure no, come due anni fa? La squadra gareggia come Nazionale, dunque in azzurro o ci sarà qualche sorpresa? No comment della pattuglia azzurra…


Lanfranchi-Boffelli primi al Parravicini

Paola Pezzoli e Anna Moraschetti prime nella gara rosa

Pietro Lanfranchi e William Boffelli mettono il loro sigillo alla 67esima edizione del Trofeo Parravicini. Gara impegnativa, resa ancor più dura per il meteo, sotto la pioggia.
La coppia bergamasca ha chiuso in 1h58’27” precedendo il team dell’Esercito con Fabio Pasini e Daniel Antonioli in 2h03’37”, con terzi i portacolori del Gromo, Michel Cinesi e Giovanni Zamboni in 2h10’24”. Quarti Filippo e Mattia Curtoni, quinti Marzio Bondioli e Manuel Negroni.
Nella gara rosa successo di Paola Pezzoli e Anna Moraschetti in 3h23’16”. Tra i Master affermazione di Martino Cattaneo e Angelo Corlazzoli, tra gli Junior di Nicola Bertocchi e Daniele Carobbio e di Alessia Re ed Elisa Pedrolini. 


Lenzi-Eydallin ok al Tour du Grand Paradis

Sul podio Maguet-Boscacci e Favre-Barazzuol

I favoriti della vigilia non hanno deluso le aspettative e hanno trionfato sul traguardo di Pont di Valsavarenche. Gli alpini Damiano Lenzi e Matteo Eydallin si sono aggiudicati la settima edizione del Tour du Grand Paradis - intitolato a Renato Chabod - gara nazionale di scialpinismo che ha chiuso la stagione dello sci in Valle d’Aosta.


PERCORSO ACCORCIATO -
Il maltempo fortunatamente non ha rovinato la grande festa. Questa mattina alla partenza pioggia e qualche fiocco di neve, poi nebbia a tratti e un timido sole in tarda mattinata. ll percorso di gara è stato accorciato ma lo spettacolo non è mancato. I concorrenti non sono andati oltre i 3.400 metri di quota, una volta raggiunto il ghiacciaio hanno tagliato verso il rifugio Vittorio Emanuele. Niente cima del Gran Paradiso dunque, ma è comunque stata una grande gara che ha portato in griglia di partenza 106 squadre provenienti da otto Nazioni.

UOMINI -
La coppia Lenzi-Eydallin (Esercito) ha completato il percorso in 2h 01’14 e preceduto di 2’50” gli alpini Nadir Maguet e Michele Boscacci. Terza posizione a 3’17” per la coppia del Team Movement & Scarpa composta da Valentin Favre e Filippo Barazzuol. Quarti Leo Viret-Samuel Equy (2h 09’42”) e quinti Martin Stofner-Filippo Beccari (2h 11’11”). Al rifugio Chabod le prime tre squadre sono passate insieme, poi i vincitori hanno aumentato il ritmo, con Favre-Barazzuol a inseguire. Ma nel finale il colpo di scena: Favre deve attendere sul traguardo il compagno di squadra, rimasto attardato nel piano conclusivo. Da dietro è sopraggiunta la coppia Maguet-Boscacci che si è presa la seconda posizione, proprio davanti al duo italo-francese.

DONNE - Il trofeo femminile è andato in Francia. A imporsi sono state Marjorie Roguet in gara con Juliette Benedicto, dopo 3h 07’54” di salita e discesa. Le transalpine del Team TransVanoise hanno inflitto 10’50” alle seconde: le valdostane Claudia Titolo e Marina Ferrandoz (team Valdigne Mont-Blanc); terze le svizzere Christa Joder e Stefanie Christoph a 13’24”. Alle prime tre squadre della classifica assoluta è anche stato consegnato il trofeo intitolato a Renato Chabod. Per la prima volta è stato assegnato il Trophée des Bouquetins. La combinata che ha tenuto conto dei risultati del Vertical TransVanoise e del Tour du Grand Paradis è stata vinta da Bastien Fleury, mentre al femminile successo pari merito per Roguet-Benedicto, vincitrici anche della TransVanoise. In gara anche alcune coppie miste. La migliore è stata quella composta da Ivan Cesarin e Raffaella Miravalle. Amos Burro Rosazza-Giorgio Villosio e Laetitia Roux (non è la Laetitia che tutti conosciamo ma un caso di omonimia…)-Isabelle Ciferman hanno vinto tra i Master.   


La settimana della Patrouilles des Glaciers

Martedi' le prime partenze, i big al via sabato alle 3

È tempo di Patrouilles des Glaciers, ultimo atto della stagione sulla neve. Stesso format consolidato, quello della gara organizzata dall’Esercito svizzero che vale come tappa finale della LGC e della Coppa del Mondo ISMF. Due tracciati e due partenze. Il classico Zermatt-Verbier di 53 km e quello da Arolla a Verbier di 27. Le prime pattuglie partiranno da Zermatt dalle 22 di martedì 19 alle 6 di mercoledì 10 (la Z1), Lo start dei migliori (la Z2) è previsto alle 3 del sabato. Nell’ultima edizione Eydallin-Lenzi-Boscacci si imposero in 6h01'50", dunque in prima mattinata attesi gli arrivi a Verbier.
Proprio la pattuglia azzurra si ripresenta al via per cercare il bis, ma non sarà facile difendersi dalla concorrenza, soprattutto quella degli svizzeri che si presentano con Martin Anthamatten, Rémi Bonnet e Werner Marti, Yannick Ecoeur, Marcel Marti e Iwan Arnold. E poi i francesi William Bon Mardion, Xavier Gachet e Didier Blanc, Alexis Sevennec, Léo Viret e Valentin Favre, gli altri azzurri Filippo Beccari, Filippo Barazzuol e Martin Stofner, il Team Dynafit con Philipp Schädler, Benedikt Böhm e Philipp Reiter e quello Fischer con Christian Hoffman, Alexander Fasser e  Philip Götsch.
Lotta a due nella gara rosa Séverine Pont Combe, Victoria Kreuzer e la ‘nostra’ Katia Tomatis che proveranno ad attaccare Laetitia Roux, Jennifer Fiechter e Axelle Mollaret.  
CURIOSITÀ - Iscritti come sempre tantissimi, da ogni parte del mondo: 4.700 atleti. La PdG è sempre stata un forte richiamo: in questa edizione al via il campionissimo dello sci alpino Marc Girardelli con Jacques e Michel Lanners, oltre alla Pippa Middleton, la sorella della duchessa di Cambridge, in un team inglese con Tarquin Cooper e Bernie Shrosbree. Entrambe al via della Z1.
Altra novità, la APP Swisscom Patrouille des Glaciers che permetterà di seguire le pattuglie live: è disponibile su iPhone, Android e sul sito sur pdg.swisscom.ch.


Georg Piazza vince la Ötzi Alpin Marathon

Anna Pircher prima nella gara rosa

Tempo di Ötzi Alpin Marathon sabato pomeriggio, da Naturns al ghiacciaio della Val Senales, con i soliti tre cambi, mountain bike in avvio, running come seconda frazione e ski-alp nel finale. Vittoria di Georg Piazza: il portacolori dei Gherdeina Runners cambia da terzo nel tratto in mountain bike, rimonta una posizione nel running e passa davanti a tutti sugli sci per un totale di 3h27.57 (1h21.32, 53.13, 1h13.12 i crono parziali). Secondo il tedesco Thomas Trainer che forza sulle due ruote, resta al comando dopo la parte running (anche se con il quinto risultato parziale), ma cede con gli sci: 3h29.39 il suo tempo (1h15.19, 54.13, 1h20.06). Terzo gradino del podio per Andreas Reiterer, solo decimo al primo cambio, che chiude in 3h34.33. Completano la top ten Roland Osele, Andreas Crivellin, Daniel Fissneider, Alessandro Forni, Stefano Facchini, Toni Steiner e Kurt Wohlfarter.
Nella gara rosa a segno Anna Pircher anche in questo caso con il miglior crono nello ski-alp, terza dopo la frazione in mtb, seconda in quella di corsa, prima con gli sci per un crono finale di 4h08.01 (1h37.00, 1h05.07, 1h25.54 i parziali). Seconda piazza per la svizzera Nina Brenn, al comando dopo le prime due frazioni che ha concluso in 4h12.04. Terza l’austriaca Verena Krenslehner-Schmid in 4h16.18, quindi l’altra austriaca Andrea Böttger, con quinta Gerlinde Baldauf. 

SQUADRE - Nella gara a squadre successo del Team Fischer con Hans Peter Obwaller, Hannes Perkmann e Philip Götsch in 3h00.13: protagonista proprio Götsch sugli sci, il più veloce di tutti, dove ha rimontato due posizioni. Secondo il Telmekom Team Südtirol con Mattia Longa, Gerd Frick e Alex Oberbacher in 3h02.56, terzo il Team Giudicarie con Patrick Facchini, Cesare Maestri e Alex Salvadori in 3h05.01. Quarto il Therese Mölk con Manuel Zorn, Marian Staller e Stefan Fuchs, quinto il Gossensass con Thomas Piazza, Roberto De Simone e Martin Renzler.
In campo femminile affermazione del Team La Sportiva con Lorenza Menapace, Francesca  Rossi ed Elena Nicolini (miglior tempo sugli sci, quello della trentina dove ha recuperato tre posizioni) in 3h47.17 sul Team Tiroler Versicherung con Marina Illmer, Petra Pircher e Birgit Stuffer in 3h48.17 con terzo il Telmecom Team con Alexandra Hober, Edeltraud Thaler e Annemarie Gross in 3h51.59.


Tour du Grand Paradis, partenza posticipata alle 8.30

Un eventuale percorso di riserva sara' deciso domenica mattina

Cambia il programma della settima edizione del Tour du Grand Paradis. Le previsioni meteo non annunciano bel tempo e gli organizzatori hanno deciso di modificare alcuni aspetti. Lo start slitta di mezz’ora. Si parte alle 8.30 con partenza unica e non scaglionata. Rimane ancora l’incognita del percorso. Lo staff vuole arrivare in cima al Gran Paradiso ma tutto dipenderà dalle condizioni che ci saranno in quota. Per questo motivo le guide alpine oggi pomeriggio sono tornate sulla neve e hanno tracciato tre varianti. Gareggiare sì, ma sempre in sicurezza. Nel caso di avverse condizioni verrà troncato il passaggio in vetta. Una volta arrivati al Bivacco si andrà verso il Vittorio Emanuele. La terza variante taglierà a quota 3.400 metri, la quarta ancora più in basso, praticamente appena sopra il rifugio Chabod (2.850 metri). La decisione finale verrà presa solamente domani mattina, pochi minuti prima della partenza. Sono 113 le coppie in gara.
«Domenica sarà perturbato per buona parte della giornata - dice Luca Stefanoli dell’ufficio meteo regionale -. Continuerà ad arrivare aria umida dall’Atlantico portatrice di qualche precipitazione. Il vento sud-occidentale da moderato a forte in quota determinerà l’effetto wind-chill (temperature percepite inferiori a quelle reali, ndr)».
Alle ore 15 a Dégioz sono in programma le premiazioni ufficiali. Saranno premiate le migliori 10 squadre maschili, le prime 3 femminili e la prima mista. Inoltre premi alle prime tre coppie di ogni categoria (Master e Senior). Il trofeo intitolato a Federico Chabod andrà alla miglior squadra maschile e a quella femminile, mentre la prima edizione del Trophée des Bouquetins andrà al primo uomo e alla prima donna della combinata che tiene conto dei risultati del Tour du Grand Paradis e del Vertical TransVanoise, le due gare gemellate da quest’anno.


Marmoleda Full Gas al tedesco Toni Lautenbacher

Maria Dimitra Theocharis prima nella gara femminile

La Marmoleda Full Gas Race conferma un profilo internazionale, visto che a vincere la quinta edizione è stato l’emergente tedesco Toni Lautenbacher, che iscrive dunque il suo nome nell’albo d’oro dopo quelli dello sloveno Nejc Kuhar (vincitore per due volte), dell’austriaco Alex Fasser e dell’altoatesino Manfred Reichegger, bruciato allo sprint sul traguardo del Passo della Fedaia dopo aver condotto gara in coppia con il 25enne di Garmisch Partenkirchen dal primo all’ultimo metro. La sfida al femminile invece ha visto trionfare per il secondo anno consecutivo la friulana di Tolmezzo Maria Dimitra Theocharis, che invece ha condotto gara in solitaria.

PERCORSO - Rammarico per gli organizzatori e atleti a causa del meteo e in particolar modo della fitta nebbia che ha invaso la montagna regina delle Dolomiti oltre i 2700 metri, costringendo inevitabilmente a tagliare la parte alta del tracciato che era stata attrezzata nei giorni scorsi. Rimane dunque il tabù di Punta Penia, ancora inesplorata in cinque edizioni della Marmoleda Full Gas Race. I tracciatori, coordinati dalla guida alpina Lorenzo Battisti e dal presidente del comitato organizzatore Diego Salvador, hanno inizialmente posticipato di mezzora la partenza, poi deciso di prevedere un percorso accorciato per garantire la sicurezza degli atleti: 1100 metri di dislivello con 3 salite e 3 discese.

LA GARA - Subito dopo la partenza data al rifugio Cima 11 appena sopra il Passo della Fedaia il tedesco Toni Lautenbacher, davvero in grande forma in questo finale di stagione, e l’altoatesino di Selva dei Molini Manfred Reichegger hanno subito forzato il ritmo staccando gli avversari. Al primo cambio pelli sotto Punta Rocca la coppia di atleti del Centro Sportivo Esercito (italiano e tedesco) aveva infatti una ventina di secondi di vantaggio su Thomas Trettel e Filippo Beccari dello Ski Team Fassa, quindi subito dietro Ivo Zulian, Simone Manfroi e Mattia Giuliani.
Non è cambiato il copione nella seconda parte di gara con Lautenbacher e Reichegger sempre appaiati, con il tedesco spesso a fare l’andatura. Proprio lo stato di forma, la freschezza e la sfrontatezza nell’ultimo tratto in discesa ha poi premiato il tedesco che è riuscito a bruciare allo sprint il veterano Reichegger, che non è dunque riuscito a bissare il successo di dodici mesi fa, complice anche un tracciato orfano dei tratti tecnici. Tempo inferiore all’ora per il vincitore, visto che ha concluso con il tempo di 59’01”, precedendo di 4 secondi Reichegger.
La sfida per il terzo gradino del podio è stata appannaggio di Filippo Beccari, guida alpina di Livinallongo, che nonostante fosse iscritto ad una gara in Valle d’Aosta domenica non ha voluto mancare alla gara che considera di casa. L’alfiere dello Ski Team Fassa è riuscito a staccare il compagno di avventura della prima parte di gara nella seconda discesa, prendendosi la soddisfazione di centrare la medaglia di bronzo, a 53 secondi dal leader.
Acceso sprint per il quarto posto fra Ivo Zulian e Thomas Trettel, che hanno concluso nell’ordine dopo 1h05’ di gara. Zulian è poi stato penalizzato per non aver rispettato il regolamento all'ultimo cambio pelli, chiudendo così sesto. Quarto dunque Trettel e quinto Mattia Giuliani.

GARA ROSA - Senza storia la gara femminile, che ha visto trionfare la 24enne friulana dello sci club Aldo Moro grazie ad una prova risolta sin dalla prima ascesa dove è riuscita a staccare le avversarie. Sul traguardo del Passo della Fedaia Dimitra Theocharis ha chiuso infatti con il tempo di 1h20’16”, staccando di quasi 4 minuti la cortinese Linda Menardi, quindi in terza piazza l’altoatesina di Colle Isarco Stephanie De Simone, a 6 minuti dalla vincitrice.

LADINIA CUP - La quinta Marmoleda Full Gas Race ha avuto il compito pure di assegnare i vincitori del mini circuito Ladinia Cup, in combinata con la Pizolada delle Dolomiti. La prima edizione ha visto trionfare Filippo Beccari su Thomas Trettel ed Ivo Zulian, quindi Maria Dimitra Theocharis su Linda Menardi.


Tour du Grand Paradis, tutto tracciato

Domenica condizioni ideali in Valsavarenche

Il percorso del Tour du Grand Paradis è tracciato e in sicurezza. In questi giorni gli uomini dell’organizzazione, sotto il controllo delle guide alpine Ilvo Martin e Paolo Pellissier, hanno disegnato il tracciato di gara. Le condizioni sono davvero eccezionali, quasi tutto il percorso può essere fatto con gli sci ai piedi. Solo la partenza sarà a piedi, di corsa, con un tratto di un quarto d’ora-venti minuti, poi si potranno calzare sci e pelli per proseguire fino ai 4.061 metri del Gran Paradiso, la montagna simbolo di questa gara di sci alpinismo giunta alla settima edizione. Anche il tratto finale è ben innevato, con ogni probabilità si potrà tagliare il traguardo con gli sci.
Le guide oggi sono tornate in quota per sistemare gli ultimi due tratti. Poi faranno il punto della situazione e studieranno dove far passare la corsa nel finale. Anche il meteo non dovrebbe essere dei peggiori, si attende instabilità, ma gli organizzatori aspettano l’ultimo bollettino meteo che arriverà solo nelle prossime ore.
«In quota c’è stato un po’ di vento ma le condizioni sono a dir poco eccezionali - dice Martin -. Anche in alto è sciabile, non ci sono problemi. Siamo in ghiacciaio e quindi come sempre chiediamo massimo sicurezza e scialpinisti legati in cordata con almeno dieci metri di lunghezza».

PERCORSO - Si parte dai 1.834 metri di Pessey verso l’alpeggio Lavassey e il rifugio Chabod (2.750 metri). Successivamente le pendenze non diminuiscono, si prosegue con il naso all’insù fino in cima al Gran Paradiso. Un tratto duro, da affrontare obbligatoriamente in cordata (cambio assetto ai 3.200 metri del ghiacciaio Lavaciou). Si transiterà per la Schiena d’Asino, affrontando a piedi il ripidissimo tratto di ghiaccio che lambisce la Becca di Moncorvé, prima di raggiungere la cima. Primo tratto in discesa da affrontare ancora legati, poi tuffo fino al Vittorio Emanuele, dove si taglierà verso il Colletto Ciarforon (2.935 metri). Si passa da Base Monciair, si prende il Vallone Grand Etret e giù in discesa fino ai 1.960 metri di Pont, zona in cui sarà posto il traguardo. Complessivamente saranno due salite e altrettante discese per un totale di 2.460 metri di dislivello positivo e 2.330 metri in negativo. Saranno tre i cancelli orari. Il primo all’inizio del ghiacciaio Lavaciou, con tempo massimo di 2h 15’, il secondo è posto alla Schiena d’Asino (3h 30’), mentre l’ultimo sarà al rifugio Vittorio Emanuele (5h).

PROGRAMMA - La gara scatterà alle ore 8 di domenica 17 aprile. Ingresso in griglia di partenza e controllo ARTVA dalle 7.15 alle 7.40, alle 15 la cerimonia di premiazione. L’ufficio gare per il ritiro dei pettorali e dei pacchi gara sarà aperto dalle 15 alle 19 di sabato 16 (Auditorium scuole medie Villeneuve). Sempre negli stessi locali, alle 18 ci sarà il briefing obbligatorio per tutti i partecipanti. Il Tour du Grand Paradis è una gara a coppie ed è intitolata a Renato Chabod. Al termine dell’evento sarà assegnato anche il primo Trophée des Bouquetins, nato dal gemellaggio tra la prova valdostana e la TransVanoise, andata in scena i primi di aprile. Nel 2014 a vincere furono gli alpini Matteo Eydallin e Michele Boscacci dopo 2h 16’ 29” di gara, con seconda posizione per Filippo Barazzuol e Davide Galizzi e terza per Filippo Beccari e Nadir Maguet. La prova in rosa venne vinta da Francesca Martinelli e Roberta Pedranzini in 3h 10’, davanti a Laura Besseghini e Birgit Stuffer e a Federica Osler e Marialucia Moraschinelli.


Marmoleda Full Gas, sabato si gareggia

Previsto il passaggio a Punta Penia

Punta Penia, dall’alto dei suoi 3.342 metri, è la vetta più alta di tutte le Dolomiti e sabato 16 aprile per la prima volta sarà il passaggio più atteso della quinta edizione della Marmoleda Full Gas Race, gara valida anche per la Ladinia Ski Alp Cup. Grazie anche alle condizioni meteo che per i prossimi giorni prevedono bel tempo con lo zero termico a 2000 metri nella giornata di sabato, finalmente dovrebbe essere sfatato il tabù del passaggio sul punto più alto del tracciato di gara, visto che gli organizzatori mai in passato erano riusciti, per vari motivi legati alla sicurezza, a proporlo agli atleti presenti.
Atleti che si annunciano di assoluto livello anche quest’anno, considerate le iscrizioni giunte finora in segreteria del comitato organizzatore coordinato da Diego Salvador. Su tutti, senza dubbio, spicca il vincitore della passata edizione Manfred Reichegger, mentre in campo femminile spicca il pettorale della veneta di Comelico Alba De Silvestro, così come quello della vincitrice di dodici mesi fa, Maria Dimitra Theocharis. Ad iscrizioni ancora aperte, hanno confermato la loro presenza anche Filippo Barazzuol, Thomas Trettel, Alex Salvadori, Lois Craffonara, Mattia Giuliani e l’austriaco Manfred Höflehner. Probabili ulteriori adesioni dell’ultima ora, pur considerando alcune concomitanze importanti sull’arco alpino.

PERCORSO - I tracciatori, coordinati dalla guida alpina Lorenzo Battisti, hanno effettuato numerosi sopralluoghi per la messa in sicurezza del percorso, che sarà dunque quello originale. Partenza nei pressi del rifugio Cima 11 a quota 2.080 metri, quindi la prima salita di 1.185 metri di dislivello fino al primo cambio a quota 3.265 di Punta Rocca, per poi scendere fino a Pian dei Fiacconi (2.626 metri). Cambio pelli e partenza verso Punta Penia (3.342 metri), che è il punto più alto della competizione, nonché la cima più alta delle Dolomiti, con 716 metri di dislivello dell'ascesa. Seguirà poi una discesa tecnica fino a Col di Bous (2.160 metri) per poi risalire per circa 150 metri fino all'ultimo cambio pelli prima di tagliare il traguardo, previsto sempre al rifugio Cima 11. Il percorso è stato completamente tracciato, create le piazzole e attrezzati con corde fisse i tratti previsti a piedi. A tal proposito si raccomanda a tutti i partecipanti di prevedere nello zaino tutte le dotazioni previste dal regolamento di gara. Oltre alla gara dei big è previsto anche un percorso amatoriale, importante novità di questa edizione della competizione, per coloro che desiderano cimentarsi in un’escursione in sicurezza sulle stesse tracce degli skialper più forti e preparati. Gli escursionisti riceveranno lo stesso pacco gara degli atleti agonisti, ma per loro non ci saranno vincoli di tempo e non verrà stilata una classifica finale.

PROGRAMMA - Il programma prevede distribuzione dei pettorali venerdì 15 aprile dalle 16 alle 19 presso la Sala consiliare del Comune di Canazei, quindi alle 18.30 il briefing tecnico in piazza Marconi. Sabato partenza anticipata alle ore 8 dal rifugio Cima 11 e arrivo dei primi concorrenti dopo circa 2 ore. La gara amatoriale partirà invece alle 8.30. A seguire le premiazioni.


Trofeo Agostino Parravicini, ci siamo

Domenica l'edizione numero 67

Il 5 aprile 1936, nella zona del rifugio dedicato ai fratelli Calvi in alta Valle Brembana, va in scena la prima edizione del Trofeo Agostino Parravicini, domenica 17 aprile sarà l’edizione numero 67 della gara bergamasca. 17,2 km e un dislivello di 1.984 metri di dislivello. Partenza dal Rifugio Calvi e subito la salita al passo Grabiasca a quota 2460 metri, discesa per affrontare l’ascesa in vetta al Monte Reseda (2383 metri). Si scende fino al rifugio, altro cambio d'assetto e risalita verso il passo Portulino, dove inizia la cresta, da affrontare con gli sci sullo zaino sino alla cima del Monte Madonnino (2502 m). Nuova discesa sino al lago dei Curiosi per risalire al Monte Cabianca a 2601 metri, con tratto finale di nuovo a piedi. Discesa impegnativa nel canalino nord, poi ancora due salite prima del traguardo al Rifugio Calvi.

PROGRAMMA - Le iscrizioni scadono alle 19.30 del 15 aprile o al raggiungimento delle 80 squadre. Sabato alle ore 18,30 briefing presso il Rifugio Calvi, domenica la partenza della gara alle ore 9. 
 
 


Domenica il Tour du Grand Paradis

In gara Lenzi-Eydallin e Boscacci-Maguet

Mancano pochi giorni al Tour du Grand Paradis e anche i big hanno sciolto le riserve. Al via della settima edizione ci saranno nomi importanti. In prima linea Damiano Lenzi e Matteo Eydallin. Il team in gara con i colori del Centro Sportivo Esercito - Alpstation Aosta è reduce dalla Rosa Ski Raid, prova che assegnava il titolo italiano a squadre e che ha vinto davanti al duo Lanfranchi-Boffelli. In griglia di partenza anche Nadir Maguet: l’alpino farà coppia con Michele Boscacci, fresco vincitore del Tour du Rutor insieme a Eydallin e della coppa del Mondo ISMF. Denis Trento sarà in gara con Fleury Bastien, mentre per il team Alpstation Aosta - main sponsor della manifestazione - saranno presenti Gabriele Collomb ed Eddy Berger. Attenzione anche ai tedeschi Philipp Reiter e Philipp Schädler, agli italiani Filippo Beccari e Martin Stofner, così come al francese Valentin Favre in gara con Filippo Barazzuol.
Con le iscrizioni ancora aperte, sono 110 i team che hanno già ufficializzato la propria presenza. Molti arrivano dall’Italia, ma non mancano anche rappresentanti di Francia, Belgio, Slovacchia, Svezia, Svizzera, Gran Bretagna e Germania. Presente anche una delegazione (4 squadre) del Vertical Transvanoise, la gara gemellata con il Tour du Grand Paradis che darà vita alla prima edizione del Trophée des Bouquetins. Le iscrizioni sono ancora aperte e chiuderanno sabato 16 aprile alle ore 12, oppure al raggiungimento delle 150 squadre, tetto massimo imposto dal regolamento.

PROGRAMMA - La settima edizione del Tour du Grand Paradis si correrà domenica 17 aprile nella Valsavarenche. La partenza verrà data da località Pravieux, mentre l’arrivo è posto a Pont. Dalle 7.15 alle 7.40 è possibile entrare in griglia di partenza ed effettuare il controllo ARTVA, alle 8 la partenza della gara, mentre alle 15 sono in programma le premiazioni. Sabato 16, alle 18, presso l’auditorium delle scuole medie di Villeneuve ci sarà il briefing obbligatorio, momento in cui verranno fornite le ultime indicazioni e ufficializzati gli orari.


Gran finale per lo Skialpdeiparchi

Con Gran Sasso Twin Cup e Abruzzo SnowAlp Trophy

Si è conclusa sulle nevi di Campo Imperatore la stagione sulla neve dello Skialpdeiparchi, griffato La Sportiva&Skitrab, con la Spring Session, organizzata dall'Associazione Gran Sasso Anno Zero, manifestazione che prevedeva al suo interno un programma multi-disciplinare che ha richiamato tanti appassionati. Musica dal vivo e après-ski domenicale affollatissimo hanno reso il villaggio di Fonte Cerreto (base di partenza della funivia del Gran Sasso) il luogo ideale per il gran finale. La giornata di gare di scialpinismo (Gran Sasso Twin Cup) e di snowboard-alpinismo (Abruzzo SnowAlp Trophy) è iniziata all’alba con la definizione di un tracciato alternativo da parte della guida alpina Leandro Giannangeli e dello staff dello sci club Paganica, visto che nella notte erano caduti 20 centimetri di neve fresca e in quota non era possibile salire vista la tormenta ancora in corso. Partenza quindi alle 10,45 dalla zona dell'Osservatorio su un percorso ridotto, due giri da 350 metri di dislivello, in prossimità degli impianti. Nella Gran Sasso Twin Cup la coppia Raffaele Adiutori e Carlo Colaianni prende il comando e non lo molla più fino al traguardo. Al secondo posto si piazzano Armando Coccia e Daniele Urbani, terzi Davide De Paulis e Massimiliano Olla, quarti Marco Daniele e Fabio Daniele e quinti Alessandro Novariae Fabio Mosca. In campo femminile affermazione della coppia Francesca Ciaccia e Sara Marini. Nell'Abruzzo SnowAlp Cup successo per Cesare Pisoni  seguito da Giordano De Vecchi e Giancarlo Costa.