Garmin lancia Enduro, il gps sportivo da polso per l'ultra-trail

Durata della batteria, resistenza e leggerezza. Sono i requisiti richiesti da chi va più lontano, dagli ultratrailer. Però fino a oggi non esisteva un gps sportivo da polso pensato appositamente per le lunghe distanze e gli sport endurance. Ci ha pensato Garmin con il nuovo Enduro, già disponibile in vendita.

L’impiego dell’innovativa lente a ricarica solare Power Glass, in grado di sfruttare l’energia della luce solare per garantire una durata della batteria ancora più estesa, permette di avere ancora più tempo da dedicare alla propria attività sportiva. In modalità Smartwatch, Enduro garantisce 50 giorni di autonomia che si estendono a 65 con la ricarica solare. In modalità Battery Save mode partiamo da 130 giorni di durata e possiamo arrivare addirittura fino all’anno di autonomia con l’adeguata esposizione al sole. Ma è in modalità GPS che il prodotto stupisce permettendo, con la ricarica solare, un uso continuo fino a 80 ore dalle 70 ore minime garantite e, infine, modalità Max battery GPS mode fino a 300 ore di utilizzo.

Enduro prevede un design pensato appositamente per garantire il massimo comfort una volta indossato, a partire dal nuovo cinturino UltraFit in una trama di nylon elasticizzato, assicurato al polso da una serie di chiusure a strappo regolabili. Con cassa da 51 mm di diametro in fibra di polimero rinforzato, è disponibile in due versioni: con lunetta e fondello in acciaio, e in titanio rivestito DLC, sinonimo di leggerezza e resistenza. I materiali utilizzati forniscono a Enduro un peso senza precedenti: 72 grammi nella versione in acciaio e solo 58 grammi nella versione in titanio. Entrambe le versioni dispongono di un display always on da 1.4’’ pollici, e una risoluzione di 280x280 pixel, protetto da una robusta lente resistente a qualsiasi condizione, ottimizzata per consentire la chiara lettura dei dati registrati all’aperto e in ogni condizione di luminosità.

Anche le funzioni sono state adattate alle esigenze degli sportivi endurance.

Stima VO2 Max Trail Running: analizza il dato in base alle prestazioni di corsa e in relazione alla tipologia del percorso, della temperatura e dell’altitudine. Questo perché sulla stima del dato V02 Max influisce la variabilità dell’ambiente e del terreno dei percorsi di trail-running.

ClimbPro Trail: l’utile funzione in grado di mostrare la dinamica del profilo altimetrico e delle salite che si stanno affrontando e il quadro complessivo di tutte quelle previste sul tracciato. Informazioni su pendenza, distanza e dislivello ma non solo. Enduro mostra anche informazioni sui tratti in discesa. Un importante strumento di assistenza all’atleta per modulare l’intensità di corsa e migliorare le sue prestazioni.

Ultra Run App: attraverso questa nuova opzione, l’atleta dispone di un vero e proprio timer per tenere traccia del tempo trascorso durante le soste di riposo nelle basi vita monitorando costantemente come queste stiano influendo sul tempo di gara.

Mountain bike: integrate le dinamiche di analisi relative alle uscite in MTB, tra cui i dettagli sulla capacità di conduzione e guida del mezzo tramite i dati FLOW e GRIT.

Recupero: dare al corpo il tempo di recuperare durante una gara, così come tra le sessioni di allenamento, è fondamentale per qualsiasi attività sportiva, ma lo è maggiormente per gare che mettono alla prova la nostra resistenza. Enduro, utilizzando informazioni sulle metriche fisiologiche registrate prima e dopo le attività, è in grado di fornire all’atleta indicazioni accurate su modalità e tempi di recupero attivi necessari dopo sforzi fisici intensi.

Allenamenti giornalieri consigliati: questa funzione offre una chiara guida sul tipo di allenamento che l’atleta dovrebbe seguire per ottenere massimi risultati. Questo in base al livello di forma fisica dell'utente, allo stato di allenamento, al carico di allenamento ed al recupero, allo stress e al sonno.

Garmin Enduro è disponibile ad un prezzo consigliato al pubblico di 799,99 euro nella versione in Acciaio Silver, e di 899,99 euro nella versione in Titanio Black rivestito in DLC.

www.garmin.com/it-IT

 


SCARPA lancia il Green Manifesto

SCARPA punta sull'ambiente con un ambizioso piano che prevede l'utilizzo di energia elettrica esclusivamente da fonti rinnovabili certificate, la formazione del personale della sede italiana e la presenza in azienda della figura del Sustainability Ambassador. A seguire il comunicato ufficiale dell'azienda.

SCARPA, azienda italiana leader nella produzione di calzature da montagna e per le attività outdoor, lancia oggi il suo “Green Manifesto”, impegno programmatico che enuncia i principi sostenibili dell’azienda e li concretizza in nuove iniziative, finalizzate ad allineare l’attività di SCARPA ai migliori standard internazionali.

Le prime azioni sono state intraprese già nell’anno in corso: il 100% del personale della sede italiana di Asolo (Tv) è stato formato su temi di innovazione sostenibile, e un gruppo di 16 Sustainability Ambassador, distribuiti in ogni funzione aziendale, è ora a disposizione dei dipendenti per qualsiasi domanda in materia di sostenibilità. Un analogo progetto è allo studio anche per quanto riguarda le sedi localizzate all’estero. Inoltre, a partire da gennaio 2020, il 100% dell’energia elettrica utilizzata in Italia proviene da fonti rinnovabili certificate, consentendo di neutralizzare la produzione di una quantità di CO2 di circa 1000 tonnellate ogni anno. Un impegno che si rafforza, a partire da inizio 2021, con l’utilizzo esclusivo di energia da biomassa vegetale a basso impatto. A ciò si somma il risparmio di emissioni già ottenuto grazie agli impianti fotovoltaici installati sulla sede SCARPA, che verranno rinnovati e ampliati nei prossimi mesi.

Sono queste le prime iniziative di un programma che renderà SCARPA sempre più all’avanguardia nelle pratiche sostenibili, anche attraverso il lancio nel 2021 di nuovi prodotti altamente eco-friendly. La base di partenza sono i valori su cui l’azienda ha costruito il suo successo, che ora il “Green Manifesto” rende espliciti tramite una nuova interpretazione dell’acronimo S.C.A.R.P.A, che diventa anche un acrostico. 

“S” rappresenta la Sostenibilità, a sottolineare l’imperativo che SCARPA, da sempre azienda che vive la montagna e la natura, vuole porsi aderendo ai migliori standard internazionali e dandosi obiettivi concreti e misurabili.

“C” simboleggia invece la Cura, intesa innanzitutto come quella con cui vengono realizzate le calzature SCARPA, evitando l’obsolescenza programmata e offrendo anche servizi di risuolatura per dare una seconda vita ai prodotti. Il fatto che circa il 60% della produzione avvenga in Italia permette poi di ridurre al minimo gli impatti associati agli spostamenti logistici, e assicura l’applicazione di standard di gestione e qualità elevati.

Aria è la parola associata alla prima “A”: da una parte perché la vocazione dell’azienda è l’outdoor, l’aria aperta, uno stile di vita attivo ma al tempo stesso contemplativo; dall’altra per evidenziare l’impegno a ridurre al minimo le proprie emissioni dannose per l’ambiente.

“R” come Rispetto, inteso ovviamente come rispetto per la natura, ma anche come fondamento della convivenza tra gli esseri umani: dunque conoscere e rispettare le regole, adottare i migliori standard qualitativi, certificare le eccellenze. SCARPA è una delle rare aziende del mondo footwear a produrre oltre l’85% dei prodotti in fabbriche di proprietà, e in grandissima parte in Europa. Questo permette un controllo diretto e puntuale sulle pratiche sociali e ambientali adottate, con particolare attenzione anche alla salute e alla sicurezza dei lavoratori.

“P” di Performance, sottolinea la passione di SCARPA per la creazione di prodotti altamente innovativi e all’avanguardia, testimoniata dai notevoli investimenti in Ricerca e Sviluppo (circa il 5% del fatturato). Una spinta innovativa che l’azienda vuole rivolgere sempre di più al trovare metodi di produzione e materiali ecosostenibili, sull’esempio del Pebax® Rnew, il materiale totalmente biologico e riciclabile che SCARPA ha utilizzato per prima nei suoi scarponi da scialpinismo.

Infine, la seconda “A” richiama il valore dell’Autenticità, ossia il voler essere trasparenti, senza filtri, forti di un lungo cammino - iniziato oltre 80 anni fa - in cui l’azienda ha costruito la sua unicità e un rapporto sincero con partner, atleti e clienti.

Oltre a sintetizzare questi valori, il “Green Manifesto” di SCARPA vuole rappresentare anche una dichiarazione di intenti per il futuro, uno standard a cui l’azienda desidera attenersi ed essere responsabile di fronte al mondo. “Per noi questo manifesto è un prendere consapevolezza di cosa è SCARPA oggi, per poter immaginare cosa sarà SCARPA domani,” spiega il presidente Sandro Parisotto. “Da sempre, vivendo le montagne, abbiamo spontaneamente sviluppato una cultura di rispetto per l’ambiente e ora vogliamo darle una struttura più definita, affinché i nostri valori possano trasformarsi in un contributo concreto ed efficace alla custodia della natura e al benessere della società.”

https://www.scarpa.net/green-manifesto


Salomon, obiettivo sostenibilità

Salomon annuncia un ambizioso piano ambientale che coinvolgerà design e sviluppo dei pordotti per gli sport invernali. Entro il 2030 l’azienda di Annecy punta a ridurre le sue emissioni complessive di CO2 del 30% e si è impegnata a creare il 100% dei prodotti attraverso i principi dell’economia circolare. A seguire il comunicato stampa ufficiale dell’azienda. 

Riconoscendo come il futuro dello sci alpino, dello sci nordico e dello snowboard siano direttamente influenzate dai cambiamenti climatici, Salomon da oggi conferma che la sostenibilità sarà un aspetto importante in relazione ai parametri di performance industriale per quanto concerne i prossimi prodotti declinati agli sport invernali. Per agire concretamente lungo l'intera filiera Salomon Winter Sports ha stabilito un piano per operare a lungo termine in modo più sostenibile:

- Lancio di una linea di prodotti per gli sport invernali innovativi e altamente sostenibili

- Definizione di un elenco di ‘principi fondamentali’ di sostenibilità che tutti i prodotti per gli sport invernali dovranno soddisfare entro il 2025, in linea con la strategia di sostenibilità globale di Salomon

- Collaborazione con i partner commerciali e nei canali di distribuzione, nonché l’impegno con la comunità degli sport invernali per definire un dialogo collettivo verso obiettivi di sostenibilità

Salomon Winter Sports ha già istituito una serie di misure di sostenibilità in tutti i processi della sua attività, ad esempio riducendo gli imballaggi, migliorando la durata e la riparabilità dei prodotti, rimuovendo sostanze chimiche e composti inquinanti e, poi, integrando l'uso di materiali più sostenibili. (I dettagli di queste azioni sono descritti di seguito).

«In qualità di leader mondiale nel mondo degli sport invernali, ci sentiamo in dovere di dare un esempio di come la nostra attività possa operare in modo sempre più sostenibile» afferma Xavier LeGuen, Vice Presidente Winter Sports Salomon. «La salute degli sport che amiamo dipende dal pianeta e questa è un'opportunità per fare la nostra parte e aiutare a mostrare la via da seguire condividendo i nostri pilastri di sviluppo sostenibile all'interno del processo produttivo. In futuro, ci aspettiamo che l'intero settore degli sport invernali possa cooperare per portare avanti gli sforzi in questo settore e avere un impatto positivo sulla minaccia climatica che tutti noi dobbiamo affrontare». La natura altamente tecnica delle attrezzature per gli sport invernali lascia poco spazio alla variabilità del design, solitamente destinato alle modifiche per implementare elementi sostenibili nei prodotti. La natura di prodotti come gli sci, che sono composti da metalli, fibre di vetro/carbonio e legno, rende la produzione sostenibile un compito arduo per i professionisti della ricerca e sviluppo. Nonostante questa sfida, il Dipartimento Winter Sports di Salomon si impegna a tracciare un nuovo percorso negli anni a venire, guidato dagli obiettivi stabiliti negli impegni globali di sostenibilità dell'azienda già presentati nel 2019. Come Salomon ha recentemente iniziato a attuare nella sua linea di calzature, il Team di progettazione dedicato agli sport invernali sta ora lavorando per sviluppare un'eccellenza nella sostenibilità che, però, non vada a compromettere le prestazioni.

IL NUOVO SCI NORDICO S/MAX eSKIN UTILIZZA BOTTIGLIE DI PLASTICA RICICLATA NELLA COSTRUZIONE DEL NUCLEO 

Questo mese, Salomon presenta il nuovo sci nordico S/MAX eSkin, il primo sci dell'azienda realizzato con un “atteggiamento mentale” sostenibile: la costruzione principale dello sci utilizza bottiglie di plastica riciclate. La nuova anima si chiama S-CORE 45, dove la S sta per sostenibile e 45 che rappresenta la percentuale del peso del nucleo prodotta dalla schiuma di poliuretano (PET) riciclata dalle bottiglie di plastica (la percentuale si riferisce ad una lunghezza di 201 cm). Il PET riciclato viene inserito in uno stampo Densolite, conferendo all'S-Core 45 la miscela perfetta di leggerezza e durata. Non bisogna però lasciarsi ingannare dalla declinazione ecologica dello sci: il nuovo S/MAX eSkin ha tutte le caratteristiche di un prodotto per accelerare sulla neve. Non a caso, presenta lo stesso profilo e la sciancratura degli sci da gara utilizzati da Salomon in Coppa del Mondo, ovvero, lo sci S/LAB Carbon Classic prodotto di riferimento per quanto è in grado di offrire in scorrevolezza e accelerazione. I nuovi sci S/MAX eSkin saranno disponibili a partire dall’autunno del 2021. Una fornitura prestabilita limitata di sci S/MAX eSkin arriverà in esclusiva questo mese ad un selezionato numero di rivenditori in Scandinavia, patria dello sci nordico.

«Lo sci S/MAX eSKIN è il risultato di tre anni di ricerca e sviluppo per trovare la migliore combinazione in grado di ridurre l'impatto delle nostre materie prime, mantenere i nostri elevati standard di durata e fornire le prestazioni che gli sciatori si aspettano, il tutto a un prezzo competitivo» afferma Aloïs Vacelet, Product Line Manager di Salomon Nordic Skis. «Ci impegniamo anche a rendere lo sport più accessibile e, con la tecnologia eSKIN, non è più necessario sciolinare. Si tratta di grip senza cera a scorrimento silenzioso. Inoltre, con l'attacco SHIFT-IN, puoi regolare le prestazioni a seconda delle condizioni di neve, del profilo della pista o della tua forma fisica. E puoi fare tutte queste cose restando sugli sci».

LE MISURE DI SOSTENIBILITÀ GIÀ ATTUATE DA SALOMON NEL SETTORE SPORT 

INVERNALI Oltre a creare prodotti di punta a tema sostenibile, le varie categorie all'interno del business degli sport invernali di Salomon hanno lavorato per incorporare quelle ‘basi0 della sostenibilità che hanno un impatto globale nelle seguenti aree:

• IMBALLAGGIO: Tutti gli imballaggi realizzati in cartone per gli scarponi da sci alpino e nordico, scarponi da snowboard, attacchi, caschi e occhiali sono certificati FSC al 100%; tutte le plastiche monouso negli imballaggi degli scarponi da snowboard sono state eliminate; i sacchetti di plastica attorno alle coppie di bastoncini da sci sono stati sostituiti con una speciale piccola clip risparmiando così più di 5,4 tonnellate di plastica all'anno (12,6 tonnellate di CO2); la classica “finestra” in materiale plastico posta sulla confezione degli occhiali è stata sostituita con una scatola totalmente in cartone certificato FSC, eliminando l’utilizzo di colla; sono stati rimossi dall'imballaggio degli attacchi da snowboard oltre 1 milione di sacchetti di plastica monouso

• DURATA E RIPARABILITÀ: il 100% degli attacchi da snowboard è riparabile e le piastre che li compongono ora hanno una garanzia a vita, valorizzando il riutilizzo nel tempo rispetto al consumo

• ESCLUSIONE DI SOSTANZE CHIMICHE E MATERIALI INQUINANTI: il 100% di tutti gli scarponi da snowboard Salomon è privo di PFC/PVC; gli snowboard ora utilizzano parti in sughero invece di altre in gomma per un passaggio più ecologico; l'intera linea di scarpe da sci nordico sarà priva di PFC/PVC entro l'autunno/inverno 2023; la linea di scarponi da sci alpino sarà priva di PFC/PVC entro l'autunno/inverno 2025

• INTEGRAZIONE DI MATERIALI PIÙ SOSTENIBILI: tutte le pelli per lo sci di fondo, lo sci nordico e lo splitboard per snowboard ora utilizzano Mohair proveniente da una produzione sostenibile e cruelty-free; i nuclei dello snowboard nella loro costruzione utilizzano più materiali di origine biologica; in tutti gli attacchi da sci alpino di colore nero, il 10% del prodotto è realizzato con materiali riciclati

Oltre a questi differenti passaggi messi in atto presso la sede di Salomon ad Annecy, in Francia, il polo produttivo dedicato agli sci Amer Sports ad Altenmarkt, in Austria (dove vengono prodotti gli sci Salomon e Atomic), ha svolto un lavoro esemplare con il suo sistema di gestione dei rifiuti e l'approvvigionamento energetico. Il team Amer Sports Winter Sports Operations ha ricevuto il premio Austrian Phönix 2014 per la gestione dei rifiuti e il programma di riutilizzo degli stessi presso la struttura, la quale funziona al 100% con elettricità rinnovabile e disponendo di una centrale elettrica a biomasse.

«L’impulso a questi cambiamenti è arrivato dai nostri dipendenti, appassionati nel fare le cose in modo consapevole, così come da alcuni dei nostri atleti professionisti e ambassador, sempre molto impegnati sul fronte della sostenibilità ambientale» afferma LeGuen. «Gli ambassador di lunga data dello sci Salomon come Mike Douglas, Chris Rubens, Victor Galuchot, Greg Hill, Leah Evans e tutti i nostri atleti hanno espresso il desiderio di vedere Salomon realizzare i suoi prodotti dedicati agli sport invernali con un nuovo approccio sostenibile che non sacrifichi le prestazioni dei nostri prodotti».


Ortovox, arriva l’ARTVA con navigazione vocale

Con il lancio di Diract Voice, Ortovox dà inizio ad una nuova era in fatto di attrezzatura d’emergenza per valanghe. Si tratta del primo apparecchio di ricerca in valanga al mondo con navigazione vocale integrata. In caso di emergenza Diract Voice è in grado di guidare il soccorritore con comandi vocali chiari, permettendogli di localizzare in modo rapido il travolto. Il design è volutamente minimalista: è previsto un unico pulsante, il display è extra large e l’interruttore a levetta permette di passare velocemente dalla funzione di trasmissione a quella di ricerca, rendendo il dispositivo facile da usare anche con i guanti.

Secondo quanto riportato nel comunicato stampa del marchio tedesco «la navigazione vocale integrata nell’apparecchio di ricerca in valanga risulta essere di grande aiuto perché permette di continuare ad osservare gli eventi, senza essere costretti a distogliere lo sguardo per controllare il dispositivo. Ogni immagine che il nostro occhio osserva ha bisogno di essere rielaborata dal cervello e di essere tradotta in una reazione. Nel momento in cui è una voce a svolgere questa funzione, trasmettendo acusticamente il comando, la fase di elaborazione del messaggio viene bypassata. Comandi chiari comportano anche un minor coinvolgimento della componente cognitiva, che in una situazione di stress è comunque meno performante, come spiega la neuropsicologa Sigrun Holzer. In questo modo Diract Voice permette di risparmiare secondi decisivi e di salvare vite preziose».

Le caratteristiche di DIRACT VOICE 

Ricerca:

  • Lingue di navigazione: DE, EN, FR, IT, ES, NOR, SV, CZ, NL
  • Funzione di marcatura
  • Larghezza del corridoio di ricerca di 50 m
  • Full graphic display 34 mm x 45 mm con visualizzazione in tempo reale a 360°
  • Supporto visivo e acustico durante la ricerca di precisione
  • Controllo di gruppo

Trasmissione:

  • TECNOLOGIA SMART ANTENNA (seleziona automaticamente la miglior antenna di ricezione)
  • Protezione da valanghe secondarie in modalità ricerca
  • Protezione da valanghe secondarie in modalità stand-by
  • Riflettore RECCO® (nel sistema di trasporto)

Tecnologia:

  • Numero di antenne: 3
  • Numero di travolti: 4
  • Batteria resistente anche a basse temperature
  • Batteria ricaricabile con porta USB-C
  • Dimensioni: 7,9 x 12 x 2,3 cm
  • Peso / sistema di trasporto: 210 g / 80 g

Ortovox App (Apple iOS & Android):

  • Aggiornamenti del software
  • Impostazioni del dispositivo
  • Gestione della flotta
  • Impostazioni personalizzate

Oltre al Diract Voice, sarà disponibile anche l’apparecchio di ricerca in valanga Diract. Le caratteristiche tecniche dei due dispositivi sono identiche, tuttavia il Diract non dispone della navigazione vocale.

Diract Voice e Diract saranno in commercio a partire da settembre 2021.


Sicurezza: disponibile gratuitamente la guida di Skialper ad artva, pale, sonde e zaini airbag

Sarà l'anno dello scialpinismo? Sicuramente le vendite di attrezzatura sono in aumento e sono diverse le persone in arrivo dalle piste che proveranno a uscire dai resort. Ma la montagna aperta non è come un comprensorio sciistico. Ecco perché abbiamo pensato di dare il nostro contributo a creare una cultura della sicurezza mettendo a disposizione di tutti, gratuitamente, le 40 pagine della Buyer's Guide dedicate all'argomento, che potete comodamente consultare con lo sfogliatore qui sotto. Trovate l'introduzione all'utilizzo di artva, pala, sonda o zaino airbag e le schede dei 46 migliori prodotti divisi per categorie. Si tratta di una presentazione e non di un test. L'introduzione è stata realizzata con la consulenza della Guida alpina Giuliano Bordoni. Allertare i soccorsi è importante per l’eventuale assistenza medica e ospedalizzazione, ma possiamo contare solo sulla nostra attrezzatura da autosoccorso e su esperienza e affiatamento del team per salvare vite. Ecco perché è importante essere sempre preparati. Oltre all'estratto dalla Buyer's Guide, potete sfogliare anche le 16 pagine delle linee guida per la ricerca e il recupero delle vittime da valanga tramite apparecchi ARTVA realizzate in collaborazione con la Guida alpina Maurizio Lutzenberger e la breve guida alla ricerca in valanga curata dalla Guida alpina Giuliano Bordoni e pubblicata sulla Buyer's Guide 2019.

Buona lettura.


il Gruppo Rossignol pensa verde con Respect

Il 2020 del Gruppo Rossignol che controlla, tra gli altri, Rossignol, Dynastar e Lange, si chiude all’insegna dell’ambiente. Respect è il nuovo piano di social & environmental responsibility con tre ambiziosi obiettivi: ridurre del 40% la produzione di rifiuti degli stabilimenti entro il 2025, del 30% l’impronta ambientale entro il 2030, arrivando alla neutralità carbonica nel 2050, e promuovere uno stile di vita in armonia con la natura. Obiettivi che si perseguono partendo dai prodotti, per i quali ci sono quattro imperativi: usare materiali naturali e riciclati, certificati, evitare materiali la cui produzione non rispetti il benessere degli animali e ridurre il più possibile l’uso di prodotti di origine chimica o fossile. Il design ‘eco’ è nel DNA del marchio (nel 2009 è stato prodotto il primo sci eco-friendly, Attraxion Echo, che utilizzava fibre di lino) e ha trovato la sua massima espressione nel nuovo sci Blackops Sender TI. Il top di gamma della linea freeride utilizza solo legno di pioppo e paulownia da foreste certificate FSC o PEFC, lamine con acciaio riciclato, solette con il 30-70% di componenti riciclati e topsheet con il 15% di materiale da riutilizzo. L’elettricità utilizzata negli stabilimenti proviene solo da fonti rinnovabili e la fabbrica ha ottenuto la certificazione ISO 14001. La produzione dista meno di 600 chilometri dalla piattaforma logistica.

Anche gli altri prodotti faro dal punto di vista della sostenibilità ambientale, per esempio la linea di abbigliamento Atelier (che utilizza la membrana Sympatex, riciclabile al 100%, ed è impermeabile senza l’utilizzo di PTFE e PFC) sono realizzati vicino alla piattaforma logistica, a meno di un’ora. La maggior parte dei tessuti utilizzati hanno la certificazione Standard 100 di Oeko-Tek che garantisce sicurezza e non tossicità per gli utilizzatori. La pelliccia animale è stata bandita a partire dal 2018, il 64% della gamma impiega imbottiture sintetiche, il 19% ‘Duvet du Faubourg’, piumino francese allevato in maniera responsabile ed ecosostenibile.

Per quanto riguarda il packaging, oltre all’impegno a limitare il più possibile l’utilizzo di plastica (l’eliminazione dei polybag è prevista per il 2030) e carta, nel 2020 è stato introdotta una nuova confezione di cartone per gli scarponi da sci certificata FSC e con impiego minimo di inchiostro. L’impatto di un prodotto sull’ambiente però viene misurato lungo tutto il ciclo di vita e così in Rossignol stanno lavorando per semplificare la costruzione di sci, scarponi e attacchi, in modo da renderli più facilmente smontabili e riciclabili nelle varie parti, ma anche promuovendo la riparazione o il riutilizzo.

La sostenibilità ambientale è un percorso che parte da lontano, cominciando dall’headquarter di Saint Jean de Moirans, nei pressi di Grenoble, in Francia, gioiello architettonico costruito nel 2009 con criteri di eco-sostenibilità. Ma la prima certificazione ISO 14001 di un impianto di produzione è del 2003 per il sito di St. Etienne de Crossey, in Francia. Tutti gli impianti di produzione sono alimentati al 100% da energie rinnovabili e sono già stati raggiunti altri obiettivi come la riduzione del 51% dei consumi per l’illuminazione a Sallanches e Nevers in Francia e Artès in Spagna, del 97% dei consumi di acqua per i sistemi di raffreddamento del sito di Sallanches, ai piedi del Monte Bianco. In tutte le fabbriche, nella piattaforma logistica e nella sede nel corso del 2020 sono stati montati 600 pannelli fotovoltaici in grado di produrre 200.000 kWh/anno, l’equivalente del fabbisogno di 87 abitazioni. Anche la filiale italiana del Gruppo Rossignol di Formigliana (VC), nella pianura piemontese tra Biella e Vercelli, ha coperto la superficie del tetto con pannelli fotovoltaici in grado di produrre di 700.000 kWh/anno di energia pulita, equivalente al consumo medio annuo di circa 260 famiglie italiane.

La sede italiana di Formigliana

Arriva Hanwag Banks Winter

Hanwag introduce Banks Winter, il nuovo scarpone invernale progettato per accompagnare in sicurezza e al caldo le uscite della stagione invernale. Banks Winter è l’evoluzione per climi freddi del popolare modello da trekking Banks, testato nella nostra Outdoor Guide e segnalato come Selection 2020. Si tratta di uno scarpone leggero, che unisce il massimo del comfort e della sicurezza nell’appoggio a caratteristiche indispensabili per la stagione fredda. Tra queste, il rivestimento interno riscaldante in Goretex Partelana e il taglio più alto della tomaia, che impedisce l’ingresso della neve e dell’aria fredda. Banks Winter rappresenta la scelta ideale per lunghe escursioni e camminate in zone molto innevate, o bagnate. Dalla collina ai rilievi prealpini, sulle piste da slitta o nel bosco. In questo modello sono racchiusi tutti i valori e l’esperienza di tanti chilometri percorsi a piedi e di quasi un secolo di tradizione Hanwag nella produzione di calzature da montagna di altissima qualità. Le caratteristiche 

TOMAIA E RIVESTIMENTO INTERNO La qualità dei componenti e della lavorazione è tutta orientata alla funzionalità dello scarpone: la nuova versione di Banks Winter è realizzata interamente in pelle nabuk della migliore qualità, certificata LWG Gold, un marchio che certifica le pelli più pregiate e la loro lavorazione sostenibile e rispettosa dell’ambiente. La tomaia in pelle nabuk è abbinata a un rivestimento interno impermeabile in Gore-Tex Partelana, in grado di non far sudare il piede persino nelle uscite più impegnative e di mantenere i piedi caldi e asciutti anche in caso di pioggia, neve e ghiaccio, grazie a un’affidabile membrana a più strati.

SUOLA Con la suola Vibram Icetrek, Banks Winter assicura un grip ottimale anche in condizioni di ghiaccio e gelo. A prova d’inverno, e con la giusta trazione: grazie alla mescola antiscivolo, escursionisti e appassionati di outdoor potranno spostarsi in totale sicurezza anche su superfici rischiose. Vibram ha sviluppato appositamente una speciale gomma invernale che, un po’ come gli pneumatici delle auto, non indurisce quando le temperature si abbassano, offrendo così una tenuta affidabile. Una particolarità interessante è che questa speciale mescola non lascia né tracce né graffi sui pavimenti delicati di casa. 

Banks Winter Lady GTX pesa 1.200 gr (UK 5) al paio, la versione maschile 1.400 gr al paio (UK 8). Sono disponibili tre tonalità uomo e tre donna.

www.hanwag.com


Garmin Beat Yesterday, svelati i vincitori

Sei sogni e altrettanti traguardi da raggiungere. Storie e obiettivi diversi, ma accomunati da un unico spirito. I vincitori dell’edizione 2020 dei Beat Yesterday di Garmin Italia sono stati svelati martedì scorso: in un anno particolare dove tutto è stato congelato, il format del Beat Yesterday Award si è adeguato andando a premiare appassionati di sport, outdoor, motociclismo e nautica che per molto tempo hanno cullato un sogno di avventura e che nel 2021 avranno la chance di realizzarlo. Persone comuni in grado di compiere imprese fuori dal proprio ordinario. Garmin fornirà loro strumentazione e know-how specifico grazie al supporto di tutor come Simone Moro, Davide Cassani, Daniel Fontana, Alessandro Botturi e Giovanni Soldini.

 

I sei progetti vincitori dei Garmin Beat Yesterday Awards 2020

Alessio Alfier: nuoto, bici e scalata superano ogni ostacolo

I lettori di Skialper Alessio lo conoscono, perché, oltre che organizzatore del Vertikal Martin, è uno dei testatori della nostra Outdoor Guide. È uno sportivo a 360 gradi, appassionato di più discipline. La sua grande voglia di mettersi in gioco e buttarsi in una avventura sempre nuova, ad un certo punto della sua vita, incontra però un ostacolo imprevisto: l’asma. Un impedimento per molti, ma non per lui. Una volta imparato a convivere con questo compagno di cordata, ecco il suo sogno: «Sono asmatico, ma non per questo non posso sfidare le profondità e l’alta quota. E lo voglio fare in un modo unico». Originario di Genova Voltri, si sta preparando per riuscire a percorrere 7 km a nuoto, dopo i quali pedalerà ben 300 km in sella ad una bicicletta per raggiungere Pont in Valsavarenche, e affrontare quindi una vera e propria ultima fatica: scalare il Gran Paradiso e arrivare a Cogne, la sua seconda casa.
Ad ‘assistere’ Alessio durante le premiazioni dei Garmin Beat Yesterday Awards 2020 uno che di imprese estreme ne sa qualcosa: Simone Moro, fresco dell’annuncio della sua nuova spedizione invernale sul Manaslu. «Per me sarà il terzo tentativo su questa montagna – dichiara l’alpinista bergamasco – Questo è il mio Beat Yesterday: accettare un fallimento senza identificarlo come la fine, ma come l’inizio di una nuova avventura».

Samuele Meucci, da Firenze a Pejo in bici e a piedi facendo un tuffo nei ricordi

Fiorentino doc di 39 anni, Samuele è amante del trail running sulle lunghe distanze e alle spalle ha due Tor Des Geants completati. È innamorato della Val di Sole, luogo dove, fin da bambino, trascorre le vacanze estive. La passione per la montagna, la corsa a piedi e il ciclismo lo spingerà nel 2021 a dare vita al suo progetto sportivo, totalmente in solitaria: «L'idea è partire da casa e percorrere la Via degli Dei fino a Bologna, per poi montare in sella alla bici che era di mio padre e raggiungere il Lago di Molveno. Da lì proseguirò in direzione di Pejo ancora a piedi, passando dalle Dolomiti del Brenta». Chi ci sarà ad attenderlo all’arrivo? «La mia famiglia e la mia roulotte! I miei genitori, a cui voglio dedicare la riuscita di questo progetto, mi hanno insegnato l’amore del vivere in modo semplice e autentico la montagna, e così voglio continuare a fare». Durante la premiazione, Samuele è stato affiancato da Daniele Piervincenzi, narratore del progetto Garmin Beat Yesterday 2020: «Credo che questa sia la dimensione più pura della passione per lo sport: sogni, fatica ed emozione».

Paolo Cazzaro e un unico obiettivo: il record dell'ora di paraciclismo

Una storia di sport e rinascita: «Mi chiamo Paolo Cazzaro, ho cinquant’anni e da sei anni sono un paratleta». La seconda vita di Paolo è iniziata nel 2004 quando capisce che lo sport, e in particolar modo il ciclismo, è il miglior medicinale che può “assumere” per trovare sollievo ai problemi fisici riportati a seguito del suo gravissimo incidente. Dopo aver raggiunto già importanti riconoscimenti sportivi, un obiettivo davvero ambizioso, che sottolinea la sua grande determinazione: «È un anno che lavoro al superamento del record del mondo su pista categoria Mc4 di paraciclismo. Da tre mesi mi alleno due giorni a settimana al velodromo Rino Marcante di Bassano del Grappa. I dati sono molto buoni, il record lo porteremo a casa!». In occasione dei Garmin Beat Yesterday Awards 2020, Paolo ha avuto la possibilità di chiacchierare a lungo con un allenatore di tutto rispetto: il CT della nazionale italiana di ciclismo Davide Cassani. «Paolo ha tutte le qualità che cerco in ogni atleta: determinazione, concentrazione e anche un tocco di sana ambizione. Sono certo che riuscirà a raggiungere anche questo grande traguardo».

Nicolò Pancini, in moto con il padre intorno al Mar Mediterraneo

«L’amore per il motociclismo mi accompagna da quando ero bambino. Mi è stato tramandato da una delle persone più importanti della mia vita, che stimo molto e che mi ha permesso di scoprire e coltivare grandi passioni: mio padre. Ed è per questo che il mio Beat Yesterday vorrei portarlo a termine con lui!». L’emozione traspare dai suoi 29 anni, ma Nicolò Pancini, della provincia di Savona, ha le idee ben chiare, così come la rotta da seguire per ‘circumnavigare’ il Mediterraneo, tenendosi sempre il mare alla sinistra, partendo dal suo paese di origine, Cairo Montenotte. Lui e il padre viaggeranno in sella a due splendide motociclette BMW R80G/S del 1986. «Non potevano che scegliere mezzi migliori per questo progetto!» ha commentato Alessandro Botturi, vincitore delle ultime due edizioni dell’Africa Eco Race, con cui Nicolò ha avuto modo di confrontarsi per la messa a punto degli ultimi dettagli del suo itinerario.

Erica Fre’: il coraggio di ricostruirsi e riprendere in mano la propria vita

Una donna che non si è mai fatta abbattere dalle sfide. Una mamma che, dopo aver dedicato la propria vita alla sua famiglia, ora vuole raggiungere un traguardo solo per sé stessa. Una maratona corsa in 8 ore è stata il suo re-start: «La prossima estate l'obiettivo è fare da Biella ad Assisi in bici, per poter raccontare alle persone che se anche la vita ci abbatte, se ci sembra di essere costantemente inadeguati, e anche se siamo fisicamente poco preparati, con impegno, fatica, e la giusta guida, i sogni si possono realizzare». Lei è Erica Fre’, un mix perfetto di simpatia, solarità e determinazione: «Un giorno un amico mi ha detto "non importa qual è la tua condizione fisica (Erica era in grave sovrappeso, ndr), l’importante è quanto sono grandi i tuoi sogni!"… e i miei sono parecchio grandi, e ho intenzione di realizzarli!». E uno che di obiettivi da raggiungere ne ha avuti tanti, così come i successi sportivi, è il triatleta Daniel Fontana che ha avuto modo di dare a Erika preziosi suggerimenti su come approcciare nel modo migliore questo suo grande viaggio: «Quando dico che anche noi atleti, in realtà, siamo persone comuni mi riferisco proprio a questo: il modo di vivere di Erica è esattamente quello che spinge me a cercare sempre un nuovo traguardo e superare i miei limiti».

Nicola Livadoti e sua moglie: una nuova vita a bordo di una barca

A dire la verità, Nicola e sua moglie hanno realizzato in parte il loro sogno. Nel 2016 hanno deciso di cambiare completamente vita, lasciando le loro occupazioni e comprando una barca di 37 anni, un Azimut 28. L’hanno completamente restaurata, dagli impianti ai motori, al sottocoperta, per trasformarla in una barca che offre experience di cucina e sunset spritz tra le Cinque Terre e Portovenere. Un grande successo che ha portato tante soddisfazioni. Ora è arrivato il momento di realizzare la metà mancante del loro Beat Yesterday: «L’obiettivo adesso è quello di rendere la nostra barca totalmente ibrida – dicono afferma Nicola – Il mare ci regala grandi emozioni, ed è per questo che vogliamo poterlo ringraziare offrendo ai nostri ospiti un servizio ecosostenibile e rispettoso dell’ambiente che ci ospita». E per due amanti del mare, non poteva esserci sostenitore migliore di Giovanni Soldini: «La tutela ambientale sarà senza dubbio un tema centrale dei prossimi anni. – afferma il velista – Per chi vive il mare, il cui richiamo è sempre forte, il futuro non può non passare dal suo rispetto e dalla sua tutela».

Garmin.com/it-IT/beatyesterday/


Cazzanelli live su Facebook per presentare il film dell'ultimo concatenamento invernale

Along Our Skyline è il nuovo film di Storyteller Labs dedicato al concatenamento invernale Furggen - Cervino - Grandes Murailles - Petites Murailles, completato da Francois Cazzanelli e Francesco Ratti. La storia inizia nel febbraio 2019, quando il primo tentativo si ferma dopo tre giorni a Punta Lioy, poi i due abbandonano per le condizioni sfavorevoli della neve. Per portare  a termine il loro progetto Francois e Francesco hanno dovuto aspettare quasi un anno, pochi giorni prima che il mondo intero si fermasse per la pandemia.

Sulla pagina Facebook di Salewa, a partire dalle ore 21:00, Francois Cazzanelli sarà live per commentare insieme agli appassionati di montagna il film, ripercorrere questa lunga doppia avventura sulle montagne di casa sua e approfondire la direzione dell'alpinismo moderno.

Salewa ha realizzato una pagina dedicata nel proprio website dove è possibile sia vedere il film sia leggere la storia di questa impresa alpinistica.


Proteggi maschera più community mask, la combo perfetta

Copri maschera e mascherina double face, lavabile. È l’accoppiata proposta da Soggle, il marchio tedesco che produce le pratiche protezioni in microfibra per evitare che le lenti della maschera da sci si graffino o si appannino quando si entra nei rifugi. Come un mini-lenzuolo con elastico, il morbido panno può essere posizionato sulle maschere da sci con una mano sola, senza doverla togliere dal casco e la morbida microfibra la rende utilizzabile anche come panno per la pulizia delle lenti. Disponibile in oltre 100 diversi stili, dai panorami di montagna agli stili retrò, costa 12,95 euro. La combo perfetta è con la mascherina double face, disponibile anche coordinata con le fantasia del proteggi maschera. La Community Mask è lavabile in lavatrice a 60 gradi (come la protezione per le maschere da sci); inoltre viene fornita senza alcun imballaggio in plastica per questioni ambientali. Soggle Community Mask costa 13,95 euro. www.soggle.com


Quattro atleti, quattro storie diverse nell'Asics Trail Team

È nato l’Asics Trail Team italiano, un team di atleti che entra a far parte di un progetto europeo che unisce i diversi team trail di tutte le altre nazioni del Vecchio Continente con l’obiettivo di individuare e aiutare a crescere giovani talenti nel trail running, affiancandoli ad atleti maturi, e supportarli con i consigli di esperti del mondo endurance, oltre che con il prodotto. Inizialmente il team italiano sarà composto dagli azzurri di corsa in montagna Xavier Chevrier, Alessia Scaini e Angela Mattevi e dalla ultrarunner Ginevra Cusseau.

Xavier Chevrier, valdostano di trent’anni, da parecchi anni è uno degli atleti più rappresentativi della Nazionale Italiana di corsa in montagna con la quale ha vinto medaglie sia nei campionati Europei che Mondiali. 

Seppur appena ventunenne, Alessia Scaini può vantare già diverse convocazioni in nazionale di corsa in montagna, di cui è una delle atlete più rappresentative tra le nuove leve.

Angela Mattevi, ventunenne trentina, è Campionessa Mondiale Junior e per molti addetti ai lavori rappresenta il futuro di questa disciplina per l’Italia. Angela ha ottenuto in questi anni anche ottime prestazioni nei cross, in pista e nella corsa su strada.

La toscana Ginevra Cusseau è la veterana del gruppo con i sui 34 anni, e ha legato il proprio nome a corse come l’Elba trail o l’Ultratrack Supramonte

Gli atleti useranno le tre scarpe per la corsa in natura del marchio giapponese: la GEL-FujiTrabuco 8, ideale per runner che cercano una scarpa strutturata e protettiva; la GEL-FujiTrabuco Lyte, che punta su leggerezza e reattività e la GEL-Fujitrabuco Sky, ancora più leggera ma al contempo reattiva.


Aperte le iscrizioni all'undicesima Fischer Transalp

Ci sono eventi che diventano marchi e così è per la Transalp, la traversata sci ai piedi delle Alpi organizzata da Fischer. Il costruttore austriaco ha da sempre visto nei grandi spazi e nella possibilità di usare gli sci come mezzo di locomozione un’opportunità per mettere alla prova gli ultimi materiali e per individuare le esigenze degli scialpinisti, guardando sempre avanti, all’attrezzatura del futuro. Transalp significa partire da una località sul versante meridionale delle Alpi e raggiungere quello settentrionale. Ma il bello è che il percorso cambia ogni anno e che i partecipanti alla traversata itinerante di una settimana vengono selezionati tra gli appassionati, per vivere un’esperienza indimenticabile e totalmente gratuita.

Il prossimo appuntamento è dal 21 al 28 marzo, sulla rotta dal Passo del Bernina, al confine tra Italia e Svizzera, alla Kleinwalsertal, al confine tra Austria e Germania. Il percorso esatto toccherà Pontresina, Davos, Klosters, Montafon e l’Arlberg e naturalmente potrà venire modificato in funzione del meteo e della situazione sanitaria. Sei giorni con pernottamenti prevalentemente in rifugio, in compagnia di scialpinisti di tutta Europa. L’edizione 2021 in particolare si concentrerà alla ricerca delle migliori discese e non solo sull’esperienza itinerante. Per l’Italia c’è un solo posto e le selezioni chiudono l’11 gennaio. Per candidarsi bisogna consultare il sito https://www.fischersports.com/transalptour2021

A tutti i partecipanti è richiesta una buona condizione fisica (dislivelli giornalieri di circa 1.500 metri, una valida tecnica sciistica e conoscenza degli aspetti della sicurezza oltre a tanta voglia di mettersi in gioco. A chi verrà selezionato sarà fornito anche un set completo di attrezzatura. L’avventura è iniziata…