Le prime analisi sui ranking di quest’anno

Se pur ancora parziali e solo riferiti alle lunghe distanze, i dati forniti in settimana dalla ISF (International Skyrunning Federation) sul ranking 2013 si prestano a un primo confronto con quelli più completi forniti dalla ITRA (International Trail Running Federation). Per capire a fondo i meccanismi di calcolo dei due ranking, abbiamo preso come riferimento le posizioni di Francesca Canepa, quella che da molti è considerata la miglior atleta italiana delle lunghe distanze.

I DUE RANKING – I due metodo di calcolo adottatti da ISF e ITRA partono da un presupposto differente e di conseguenza si prefiggono lo scopo di rappresentare la realtà dell’outdoor running in modo altrettanto differente. In estrema sintesi, rimandando il’analisi dettagliata al numero di Ski-alper di dicembre, la ISF tende a offrire una panoramica di quanto è accaduto nella stagione in corso in termini di piazzamenti e performance nelle singole gare selezionate mentre la ITRA tende a offrire una panoramica sulle prestazioni atletiche assolute nel corso delle ultime tre stagioni. Con questi due fini, la prima considera le posizioni in classifica, i distacchi dal vincitore e la presenza di atleti elite nella singola gara, la seconda trasforma le singole prestazioni in un indice di riferimento, basato sulla traformazione del dislivello positivo in km equivalenti in pianura e confrontabile quindi nei diversi eventi stagionali. Ed è per questo motivo che la ITRA, a differenza della ISF, esprime anche un ranking complessivo che contempla tutti i tipi di distanze. In estrema sintesi, per ISF conta quanto si è arrivati nella gara e per ITRA quanto nella stessa si è andati veloce. Infine, la ISF si limita a considerare le lunghe distanze quelle superiori ai 42 km mentre la ITRA entra nel dettaglio suddividendole in fasce, da 42 a 69 km, da 70 a 99 km e oltre i 100 km. Per il ranking ITRA, il miglior atleta al mondo in termini di prestazione potrebbe quindi essere quello che ha fatto registrare grandi performance anche in sole gare di livello secondario, addirittura in gare esclusivamente locali, mentre per la ISF quello stesso atleta non comparirebbe in classifica perché vengono considerate unicamente le gare ritenute di livello internazionale.

FRANCESCA CANEPA – Il caso di Francesca Canepa è abbastanza eloquente perché porta a dei risultati molto differenti. Per il ranking ISF, l’atleta italiana è la 5° al mondo nelle gare di lunga distanza. Per il ranking ITRA, invece, è 30° nelle gare oltre i 100 km, 81° in quelle da 70 a 89 km e 226° in quelle da 42 km a 69°. Dando per scontato che in entrambi i ranking le formule siano state utilizzate correttamente cerchiamo quindi di interpretare i risultati. Per il ranking ISF, le migliori tre gare stagionali di Francesca sono state, nell’ordine, Tor des Géants, Ronda, e UROC mentre sono state scartate la Ice Trail e la Speedgoat in quanto nelle stesse ha totalizzato un punteggio inferiore. Il mondiale IAU, invece, non ha assegnato punteggio a Francesca in quanto classificatasi oltre il 15° posto. Alla luce di questi rusultati, e senza quindi considerare quelli ottenuti in gare non rientranti tra quelle selezionate, Francesca è risultata essere la 5° atleta nella disciplina. Per il ranking ITRA, invece, inerente al suo 30° posto nelle gare oltre i 100 km, sono state considerate le migliori, nell’ordine, The Abbots Way 2012, UTMB 2012, Lavaredo 2012, UROC 2013 e Ronda 2013. Come prima lettura, balza subito agli occhi che non sono risultate tra le sue migliori prestazioni, le due vittorie al Tor des Géants. Unendo i concetti espressi dai due ranking, sempre per le distanze oltre i 100 km, risulterebbe che Francesca Canepa è quindi la 5° atleta al mondo per risultati e la 30° per prestazioni sportive, ovvero per velocità.

UN DISCORSO ALLARGATO – Al pari di Francesca Canepa, ci sono altri risultati che si prestano ad essere analizzati come il 4° posto nelle distanze di oltre 100 km di Kilian Jornet per il ranking ITRA o il primo posto assoluto, quindi nel ranking generale, di Rory Bosio.

A questo punto difficile dire quale dei due risultati rappresenti meglio la situazione reale. Noi ci proveremo appunto sul prossimo numero di Ski-alper.