Dodicesimo al TDG 2012, ha fatto tesoro degli errori dell'anno scorso

 «Non condivido nulla di quello che ha detto Saroglia, tranne il fatto che la gara andava fermata per tutti i runner, anche i primi cinque» esordisce così Marco Camandona, alla seconda partecipazione al Tor des Geants, dodicesimo al traguardo di Courmayeur. Camandona si riferisce alle polemiche dopo che il runner piemontese è stato classificato sesto nonostante il tempo attualizzato fosse inferiore a quello del quinto classificato Colle, arrivato tra i primi cinque atleti, che non sono mai stati fermati, Le due interruzioni hanno influenzato anche la gara della guida alpina valdostana e ‘anima’ del Tour du Rutor: «Sicuramente quella di Valtournenche, perché l’interruzione è arrivata quando avevo dormito e mangiato e stavo per partire, poi quando siamo usciti dal rifugio e la corsa è ripartita, eravamo in sette o otto. Mi sembrava di essere a inizio gara; anche la seconda interruzione è arrivata quando ero appena uscito dal posto tappa. È chiaro che in una gara così lunga, dove la programmazione conta moltissimo, queste pause ti cambiano i programmi; fino alla prima interruzione la mia gara era andata secondo le previsioni».

AL SECONDO ANNO –
Gli chiediamo se la partecipazioni all’edizione dell’anno scorso lo ha aiutato a preparare e gestire la gara. «Certo, moltissimo – risponde con convinzione Camandona – quest’anno sono arrivato molto preparato, a quasi tutti i posti tappa avevo il podologo e il fisioterapista e mi facevo sistemare i plantari. Per questo non ho avuto i problemi ai piedi che l’anno scorso mi hanno costretto al ritiro. Sono contento della mia prestazione, forse senza quelle pause, senza quei riposi così lunghi sarei andato anche meglio, però condivido le decisioni perché, essendo organizzatore di gare, dico che la sicurezza viene prima di tutto». Camandona ha la ricetta giusta per affrontare una gara endurance massacrante come il Tor: «In una gara come questa conta la regolarità, la programmazione, bisogna fermarsi il giusto tempo a mangiare, alimentarsi bene, dormire, è tutta  questione d’equilibrio».