Storia di un'impresa particolare nelle Prealpi francesi
La catena degli Aravis è un massiccio prealpino ideale per lo scialpinismo, con diversi itinerari. La traversata di questa ‘Cordilgiera’ dell’Alta Savoia francese è un viaggio magnifico tra creste, piccoli couloir e belle discese. Martedì 8 maggio Kilian Jornet Burgada, Mathéo Jacquemoud e l’ex agonista Stéphane Brosse hanno scelto di attraversare il massiccio da sud a nord (dal Charvin alla Pointe Percée) seguendo un itinerario tecnico che raggiunge la maggior parte delle cime e dei couloir.
Sono 6.500 metri di dislivello (16 salite e discese consecutive) e 35 km che i tre hanno percorso in 10 ore e 30 minuti. Partiti alle 5 e 15 dal ristorante delle Fontanettes (comune di Bouchet Mont Charvin), i tre sono arrivati alle 15 e 45 a Troncs (comune di Grand Bornard). Ecco il resoconto di questa giornata particolare che ci ha inviato lo stesso Stéphane Brosse.
IL PROGRAMMA – La traversata è stata fatta con il giusto spirito scialpinistico, senza la ricerca del record e senza nessuna assistenza. Si è pensato prima di tutto a un grande momento di condivisione tra due generazioni di scialpinisti e amanti della montagna. Secondo l’opinione di Stéphane Brosse, che conosce molto bene gli Aravis, questo itinerario è il più logico ed estetico, con dei passaggi in cresta (Etale) dei couloir (Charvin, Combaz), delle belle discese (Charvet) e una cima ‘alpina’ per finire (Pointe Percée). Può essere percorso anche dai comuni scialpinisti, magari diviso in due o tre tappe…
ALBA SUL CHARVIN – Con Kilian volevamo conoscerci meglio e vivere un’esperienza in montagna. Visto che i nostri progetti sul massiccio del Monte Bianco si scontravano con una meteo capricciosa, gli ho proposto di ripiegare su un itinerario di media montagna che attraversa integralmente la catena degli Aravis, dal Charvin alla Pointe Percée, un itinerario che tocca i più bei couloir, le migliori discese e le principali cime. Malgrado il tempo instabile mi sembrava possibile fare questo ‘raid’, un mio vecchio pallino, già tentato l’anno scorso in solitaria. Lunedì pomeriggio Kilian e Mathéo si sono ritrovati da me, al Col du Plan Bois nel massiccio degli Aravis. Abbiamo preparato rapidamente il nostro materiale, molto limitato (sci, bastoni, scarponi, pelli, Arva, pala, sonda, un ricambio, acqua e qualche barretta di cereali) e abbiamo approfittato del tardo pomeriggio per fare un po’ di slake line e della serata per discutere. Sveglia alle quattro del mattino, prima colazione silenziosa e partenza per Bouchet-Mt Charvin. Dopo cinque minuti a piedi abbiamo raggiunto le prime chiazze di neve dure per il gelo notturno e abbiamo potuto mettere gli sci. Abbiamo salito il Charvin dal versante ovest e raggiunto la vetta proprio al sorgere del sole: attimi magnifici di un’avventura che sta cominciando! Dall’altra parte della catena, molto lontana, vediamo l’obiettivo della nostra traversata: la Pointe Percée. Sembra lontana ma non impossibile!
KILIAN E MATHEO, MONTANARI VERI – Ecco la prima difficoltà tecnica della giornata, la discesa della faccia nord-est del Charvin su una neve dura ma con un buon grip. I miei due compagni sono degli ottimi sciatori: nessuna preoccupazione. Poi piccola salita alla Goenne per una simpatica discesa lungo il piccolo couloir a nord. Risaliamo la Tête de l’Aulp lungo la cresta erbosa e scendiamo il versante nord tra le slavine dei giorni precedenti. Risalita alla Mandallaz per un altro piccolo couloir nord ed ecco che arriva la bella e lunga cresta dell’Etale con un raggio di sole che illumina la nostra performance e ci dona un momento di felicità. Mi rendo conto che Kilian e Mathéo non sono solo dei grandi sportivi di alto livello ma anche dei veri montanari con grandi capacità tecniche. Riescono a correre su questa cresta che in alcuni punti è molto affilata. La discesa nel couloir della Combaz è su neve dura e il passaggio centrale richiede una manovra tecnica in un tratto esposto. Ognuno prende le sue precauzioni e ancora una volta mi rendo conto che i miei due compagni sono a loro agio anche nei momenti più impegnativi.
SLALOM TRA I CAMOSCI – Dopo avere raggiunto la combe di Marion, ci lasciamo scivolare a valle fino al Col des Aravis. Da qui inizia una lunga salita verso la Porte des Aravis tra i camosci. Ci fermiamo un attimo per guardarli scendere a una velocità vertiginosa. Ora il cielo si è coperto ma non è un male perché così fa meno caldo e la neve rimane in buone condizioni. Arriviamo alla Combe de la Creuse e a quella della Balme, dove incrociamo diverse comitive di scialpinisti. Le combe degli Aravis si susseguono facili fino all’Ambrevettaz e al suo couloir sud sbarrato da una grande cornice: non tentiamo il salto perché la neve è dura e non è il caso di rompere l’attrezzatura. Proseguiamo la discesa lungo la Combe de la Grande Forclaz prima di risalire il corridoio sud-ovest della Mamulle. La discesa del couloir nord è eccellente ma ora dobbiamo salire la cima del Charvet e inizia a tirare troppo per me. Dalla cima però possiamo finalmente vedere la nostra ultima meta, la Pointe Percée. Dal cielo comincia a cadere qualche fiocco e cala la nebbia, per questo decidiamo di no fare i ‘sentieri di Sallanches’ ma di fare la salita e la discesa per la via normale. Sono veramente stanco per questa ultima salita con gli sci fino al rifugio e verso la cima, ma i miei due compagni sono poco davanti e mi incoraggiano. L’ultimo tratto è a piedi e Kilian disegna una buona traccia che mi fa recuperare un po’. Ecco, la cima è poco oltre, fa freddo, nevica, c’è vento, ma siamo felici. Le condizioni meteo non ci permettono di aspettare e quindi ci lanciamo nell’ultima discesa nella Vallée du Bouchet, tecnica nella parte alta e facile in basso. Dieci ore e mezza circa per realizzare questa stupenda traversata, ma l’obiettivo non era un record, semplicemente condividere un momento di montagna tra amici. È stata una giornata ‘fluida’, nella quale tutto è andato per il verso giusto e per tutti, con un unico obiettivo: riuscire insieme. Ho capito anche perché non ero riuscito a portare a termine questa traversata prima. Questo tipo di progetti non funziona se non è condiviso.
Stéphane Brosse
L’itinerario (S-salita D-discesa)
S Mt Charvin
D couloir nord
S La Goenne
D face nord poi piccolo couloir nord
S La Tête de l’Aulp
D face nord-est
S la Mandallaz
D face nord
S l’Etale versante sud – traversata delle creste fino alla cima nord (principale)
D couloir Combaz
S Col de la Combe a Marion
D Combe a Marion – Col des Aravis
S Porte des Aravis
D Combe de la Creuse
M anticima di Parrossaz
D combe de Balme
S Col de la Rouale
D Combe de Bellacha
S Tête Pelouse
D Combe de Grand Cret
S Trou de la Mouche
D combe de Paccaly
S antécime tête de Paccaly
D Combe de Tardevant
S Ambrevettaz
D couloir sud poi Fenetre des Aravis e Combe de la Grande Forclaz
S couloir sud ouest de la Mamule