Colpo di scena al Tour du Rutor

Beccari e Kuhar sbancano il Rutor e vincono a sorpresa

Kilian e Matheo stavano già festeggiano la vittoria quando la decisione della giuria è arrivata come un fulmine a ciel sereno.
I due fuoriclasse, pochi minuti prima delle premiazioni, hanno scoperto che la vittoria del Tour non era più loro. Beccari e Kuhar sono i nuovi vincitori della sedicesima edizione del Tour du Rutor.
A breve le motivazioni ufficiali di questa decisione.


Adidas Terrex PrimaLoft Vest

Gilet multi sport per fronteggiare i cambiamenti climatici

Primavera, stagione di repentini cambiamenti climatici. Quando si corre, cammina o pratica sci alpinismo, è importante avere a disposizione un capo impermeabile, con buone capacità termiche e rapido da indossare. Il gilet Terrex di Adidas nasce con queste caratteristiche, accreditato di mantenere il calore corporeo anche in condizioni di freddo intenso, pioggia e vento. Merito in particolar modo dell’isolamento Primaloft, fibra sintetica creata negli Anni 80 negli Stati Uniti per l’esercito americano, al 70% riciclato, a tutto vantaggio del rispetto ambientale, e al 30% forte di macro e microfibre vergini. Il gilet, oltretutto, è facilmente comprimibile e pertanto stivabile in zaini race dalla capienza ridotta. Non mancano inserti riflettenti.


Emozioni dalla pancia del gruppo

Il Tour du Rutor visto dalla 154a posizione

Abbiamo voluto farci raccontare da Silvano e Davide le emozioni che si vivono nelle retrovie del Tour du Rutor.


Tour du Rutor, lo scialpinismo libero

Marco Camandona spiega la filosofia del Tour

 Abbiamo sentito Camandona appena terminato il briefing per la seconda giornata. Questo il suo modo di vedere lo scialpinismo.


Seconda tappa combattuta e ricca di colpi di scena

Tutto rimandato a domani per il verdetto finale al Tour du Rutor

Lo scialpinismo sa essere crudele e Kilian oggi ne sa qualcosa. Nell'ultima discesa quando pregustava la vittoria di tappa, a fianco di un immenso Jacquemod, ha rotto uno sci vanificando l'importante vantaggio di due minuti che probabilmente avrebbe chiuso i giochi di questo Tour du Rutor. Ma andiamo per ordine. A metà della prima salita si presenta da solo al comando il giovane francese Jacquemod, seguito ad una ventina di metri dal suo compagno Kilian che non riesce a tenerlo. Indiavolato il giovane transalpino, sale con ritmi vertiginosi che dietro fanno male. Bon Mardion-Lanfranchi e Reichegger-Holzknecht non possono far altro che limitare i danni ed evitare un fuori giri che nell'economia di una gara di tre giorni potrebbe risultare fatale. Prima discesa con Jacquemod a fare le linee, dietro Kilian e poi tutti gli altri. Al cambio della seconda salita il vantaggio dei fuggitivi è di quaranta secondi. Dietro Manny è in grande giornata, non si può dire altrettanto di Holz che sembra aver perso la brillantezza del Pierra Menta. Lanfranchi dà l'idea che salti da un momento all'altro, invece da duraccio qual'è, non molla mai, stringe i denti, lascia tutto sulla neve. Lui le gare le vince con la testa ed il cuore. Commuovente. Nella seconda discesa i battistrada se ne vanno. Cambiano con un minuto di vantaggio, capiscono che dietro non ce la fanno, e allora Kilian dà il cambio a Jacquemod per dare il colpo fatale. Allungano, nel tratto a piedi per raggiungere la cresta dell'ultimo cambio volano. Jaquemod segue il suo maestro con imbarazzante facilità, i due sono uno spettacolo. Gli inseguitori viaggiano appaiati con due minuti di svantaggio. Immensi Boscacci e Antonioli che nell'ultima salita passano Eydallin e Trento e si mettono in quarta posizione. Devono crederci di più i due "bocia", troppo timore reverenziale nei confronti dei grandi, possono invece tenere il passo, oggi l'hanno dimostrato. Nell'ultima discesa succede l'imponderabile. Kilian rompe uno sci, da dietro rientrano, Holz e Manny si infilano per primi sotto lo striscione anticipando di qualche secondo Kilian-Jacquemod e Bon Mardion-Lanfranchi. Nel tappone terribile di domani si assisterà ad un gran duello al vertice per aggiudicarsi questa strepitosa edizione del Tour du Rutor. In campo femminile invece è tutt'altra musica con la coppia Roux e Mirò che vincono anche oggi con un importante vantaggio su Pedranzini e Martinelli, mentre si confermano grandi in terza posizione Gloriana Pellissier e Elena Nicolini.
Tappa odierna di 1900 metri di dislivello, strana da interpretare. Sarebbe stata da gestire ed amministrare, in previsione del tappone di domani. Invece oggi né davanti né dietro si sono risparmiati. Una prima parte di gara odiosa, lungo una strada forestale con poca neve, piena di aghi e rami che il vento di notte aveva portato in pista. Una parte centrale invece molto bella, con salita lunghe in ambiente e solite discese fantastiche. Un'ultima salita con il tratto finale completamente senza neve da affrontare lungo il sentiero estivo. Merita un cenno a parte l'ultima discesa. Al briefing era stato annunciato che la parte finale sarebbe stata dentro un bosco svalangato e che si sarebbe dovuta porre massima attenzione. Sinceramente non ricordo di aver mai visto nulla di simile. La definirei estrema. Ognuno l'ha scesa a modo suo, qui non centra la tecnica, ma solo coraggio, gambe e fortuna, quella che oggi non ha avuto Kilian. Anche questo è Tour du Rutor, gara vera per scialpinisti veri!

Classifica maschile
1. Holzknecht-Reichegger 2.07.51
2. Jacquemod-Kilian 2.07.53
3. Bon Mardion-Lanfranchi 2.07.57
4. Antonioli-Boscacci 2.09.56
5. Eydallin-Trento 2.10.28

Classifica femminile
1. Roux-Mirò 2.35.19
2. Pedranzini-Martinelli 2.42.53
3. Pellissier-Nicolini 3.03.16
 


Spettacolare Tour du Rutor

Bon Mardion-Lanfranchi e Roux-Mirò vincono la tappa

Tappa di apertura durissima, tecnica e molto nervosa, di quelle che se non dosi le forze nella parte iniziale rischi di non arrivare più. Tanto dura ma quanto bella. Montagne innevate, cielo terso, ed in quota aria frizzante che ha mantenuto la neve sempre perfetta. Ultima discesa da 1800 metri da urlo con neve dura nella parte alta e firn sino all'arrivo. Di più non si può chiedere ad una gara di scialpinismo.
Bon Mardion e Lanfranchi indiavolati sin dal via, decisi a fare gara di testa ed imporre il loro ritmo. Mettono così da subito il gruppo in fila indiana e nella prima salita cambiano già con 10" di vantaggio. Seguono Kilian e Jacquemod con Reichegger e Holzknecht e appena staccati di qualche metro Trento e Eydallin. Nella seconda salita le posizioni restano invariate, si allungano però i distacchi. Nel canale della terza salita Bon Mardion e Lanfranchi portano il vantaggio a 2 minuti, vengono su forte Jacquemod e Kilian, perdono Holz e Manny, si fanno sotto Eyda e Trento. Nell'ultima ascesa alla madonnina del Rutor, di energie ne restano poche, i 3500 di quota si fanno sentire, come il vento che soffia davvero forte. I battistrada affrontano la discesa a tutta, ma da dietro il giovane francese Jaquemod si mette davanti e trascina al traguardo Kilian con linee impossibili per tutti. Limano ben un minuto e mezzo, tagliando il traguardo a soli 37" da Bon Mardion e Lanfranchi autori di una prova superlativa. Eyda e Trento agguantano il terzo gradino del podio a scapito di Holz e Manny oggi in giornata poco brillante.
In campo femminile lo show è delle due fuoriclasse Roux e Mirò che chiudono addirittura in quattordicesima posizione assoluta. Sempre in testa sin dalla partenza, alla fine staccano Pedranzini e Martinelli di oltre 10 minuti. Il distacco finale però inganna, le nostre sino al canale della terza salita erano lì a qualche minuto, gran ritmo anche il loro, poi evidentemente sono calate nell'ultima salita. Bene in terza posizione Gloriana Pellissier e Elena Nicolini.
Tra gli junior vittoria di tappa per i nostri Maguet e Stradelli che vincono con oltre sei minuti sui francesi Bochet e Cerutti.
Dietro è stato un vero spettacolo con 600 scialpinisti a tratteggiare e colorare le creste e le cime delle montagne. Volti scavati dalla fatica sul traguardo, ma tanti sorrisi di un popolo felice per questa meravigliosa giornata di sport. Un plauso a tutti, e all'organizzazione perché oggi davvero tutto è risultato inappuntabile.

Classifica maschile
1. Bon Mardion-Lanfranchi 2.35.59
2. Jacquemod-Kilian 2.36.39
3. Eydallin-Trento 2.38.23
4. Holzkencht-Reichegger 2.39.47
5. Favre-Sevenecc 2.39.48

Classifica femminile
1. Roux-Mirò 3.04.48
2. Pedranzini-Martinelli 3.15.23
3. Pellissier-Nicolini 3.45.32


Hagan Spirit

Grantour lady con curvatura rocker

Potrebbe essere definito il fratello “in rosa” dell’inedito grantour austriaco X-Carbon, che a breve verrà sottoposto a una prova approfondita da parte della nostra redazione tecnica. Condivide con il modello destinato al pubblico maschile sia la curvatura rocker sia l’ampiezza discretamente generosa sotto il piede (75 mm), così come anima in legno e struttura semi cap. Le lunghezze disponibili sono 140, 147, 155 e 163 cm. Sciancratura di 112/75/100 mm e raggio di 14 m nella misura 155 cm. Il peso dichiarato è di 1.150 g (155 cm).


Tita e Marco vince la coppia Zulian/Steinacher

Tra le donne dominano Jellici/Calliari

Edizione numero 16 per questa gara in notturna di sola salita, da qualche anno si corre a coppie, formula un po' originale per il tipo di gara, ma comunque spettacolare.
Al via circa 120 coppie, partenza a piedi dal centro di Vigo di Fassa con un ripido tratto a piedi di qualche centinaio di metri  per poi calzare gli sci e affrontare la pista del Ciampedie fino alla stazione a monte, dopo circa 600 metri di dislivello.
A vincere, stoppando il cronometro appena sotto i 30 minuti la coopia dei Bogn da nia  Zulian-Steinacher, staccati di 24'' Thomas Martini e Guido Pinamonti che superano all'ultimo momento Thomas Trettel e Marco Facchinelli, vincitori dello scorso anno.
Ottima prova per la coppia Carla Jellici-Orietta Calliari, che hanno la meglio su Sabrina Zanon e Nadia Scola.
A seguire premiazioni presso la "Baita da Checco", con premi a estrazione e tanta voglia di fare festa insieme, visto che la stagione volge ormai al termine e per qualcuno si trattava dell'ultima gara.

Classifica Maschile
1. Zulian-Steinacher, 29'58'';
2. Pinamonti Martini, 30'22'';
3. Trettel-Facchinelli, 30'26'';
4. Depauli-Riz, 31'11'';
5. Follador-Tavernaro, 31'43''.

Classifica Femminile
1. Jellici-Calliari, 37'20'';
2. Zanon-Scola, 38'17'';
3. Tagliapietra-Klammer, 39'36''.


Tour du Rutor Extreme, le anticipazioni

Marco Camandona illustra la tappa di domani

Un tappone di oltre 2400 metri di dislivello, una prima tappa che sicuramente farà selezione. 


Polartec Pizolada delle Dolomiti cambia il tracciato

Partenza alle ore 8 di domenica 1° aprile dal Passo San Pellegrino

Cambio di percorso per la Polartec Pizolada delle Dolomiti, ma non certo di…programma. Lo spettacolo di una delle più antiche e ambite ski alp italiane rimane infatti invariato per domenica sulle nevi della Val di Fassa, anche se agli scialpinisti verrà proposto un rinnovato itinerario di gara. Nelle ultime ore gli uomini dell’Unione Sportiva Monti Pallidi e del Cai Sat di Moena hanno definito il tracciato 2012, trovando alcune varianti al percorso originale che non deluderanno i concorrenti. D’altra parte, le temperature registrate in quota renderebbero poco praticabili alcuni passaggi che sono stati quindi sostituiti. Ecco come.
La partenza rimane confermata dalla stazione a valle della funivia del Col Margherita nei pressi del Passo San Pellegrino, alle ore 8.00 per le categorie senior e master e alle 8.25 per junior, cadetti ed escursionisti. Da qui si scalerà immediatamente la forcella dell’Om Picol in due riprese, senza ovviamente raggiungere i 2.460 metri di quota. I due tratti avranno dislivelli di 460 metri e 310 metri, intervallati da una breve discesa, poi, ancora in pista si ridiscenderà verso il Passo San Pellegrino. Raggiunta l’omonima malga, anziché puntare verso l’arrivo a monte della funivia del Col Margherita come in passato, si salirà in “fresca” verso Forcella Vallazza e la Cima del Coro, con un frammento dove sarà necessario caricare gli sci sullo zaino. È il dislivello più elevato con 690 metri tutti all’insù. Effettuato il cambio pelli, ecco la discesa verso Passo Pradazzo e poi nuovamente all’insù in direzione Rifugio Laresei, nell’area del Passo Valles. 
A questo punto i concorrenti saranno oltre la cosiddetta “metà dell’opera”, ma per concludere la Pizolada 2012 mancherà ancora l’ultima salita, parte in pista e parte fuori pista, dalla Diga Cavia verso la Croda Zingari, da cui ci si tufferà al traguardo ancora alla stazione dell’impianto di Col Margherita. Il dislivello complessivo è di 1.710 metri, che si dimezza per le categorie Junior e Cadetti (960 m.), i quali salteranno la scalata dell’Om Picol, limitando le proprie fatiche alle altre salite. Gli escursionisti, infine, punteranno subito Cima del Coro e faranno successivamente ritorno alla zona partenza/arrivo.
L’arrivo dei vincitori è stimato intorno alle 9.30 mentre nel pomeriggio (ore 15.00) sono previste le premiazioni e l’estrazione dei premi della lotteria. Al concorrente agonista più giovane classificato, inoltre, sarà assegnato anche il ‘Trofeo Riccardo Bazzocco’, per ricordare l’alpinista di Moena scomparso nel 1991 sulla Marmolada.
Le iscrizioni alla 36.a edizione della Polartec Pizolada delle Dolomiti sono ancora aperte e oggi è l’ultimo giorno per approfittare della tariffa ridotta di  40 euro (agonisti), 25 euro (giovani) e 35 euro (escursionisti). Da domani fino a 24 ore prima del via la tariffa sarà innalzata di 5 euro.
La Pizolada delle Dolomiti 2012 è nuovamente “marchiata” con il prestigioso brand Polartec, primo assoluto a livello mondiale per quanto riguarda i tessuti sportivi ad alta prestazione. Le caratteristiche degli oltre 400 tessuti prodotti e trattati (anche riciclati) si adattano a qualsivoglia tipologia di sportivo con strati base di peso leggero, dai layer per l’isolamento fino ai tessuti per la protezione da climi estremi. Con Polartec anche la Pizolada non teme rivali.


Salomon Guardian 16

DIN da 7 a 16 e 1.465 g per il nuovo attacco da backcountry

Se ne è parlato spesso come del gemello d’Atomic Tracker 16, attacco da freeride mountaineering insignito del riconoscimento Ispo Award quale prodotto più innovativo della propria categoria, ma sinora lo si era visto poco. Ecco Salomon Guardian 16, dedicato al backcountry e forte, analogamente al “fratello”, del passaggio dalla modalità salita a quella discesa grazie alla sola azione del bastoncino; senza togliere gli sci. La talloniera ha un’escursione longitudinale di 55 mm per ospitare scarponi di diverse taglie, mentre il puntale consente di regolare altezza e inclinazione delle ganasce. I valori di sgancio sono compresi tra 7 e 16 DIN. Peso di 1.465 g.


Tutto pronto al Tour du Rutor

Da domani Arvier sarà la capitale mondiale dello scialpinismo

Sono giorni frenetici per il comitato organizzatore, impegnato su più fronti. La segreteria sta letteralmente impazzendo, dovendo gestire 600 atleti, accompagnatori, giornalisti, aziende, mentre tutto il resto dell’organizzazione è in giro per montagne ad attrezzare creste, tracciare i percorsi, mettere in sicurezza i passaggi più delicati e preparare le partenze e gli arrivi. Di notte la temperatura scende ancora sotto zero, e questo permette di mantenere condizioni fantastiche sia in quota che nella parte bassa dei tracciati. Sarà una tre giorni spettacolare, anche le previsioni meteo confermano che l’alta pressione continuerà a dominare incontrastata. 
Per molti sarà la prima volta di una tre giorni con le pelli, una formula che richiede un’adeguata preparazione atletica e mentale, ma che sa regalare emozioni uniche, quel qualcosa in più che resterà dentro per sempre. Al Rutor poi i paesaggi e i tracciati sapranno fare la differenza, posti incantevoli, sembrano disegnati apposta per lo scialpinismo. 
In gara ci sarà grande battaglia, vincere una prova di Grande Course è obiettivo di molti atleti, altri vorranno scalare posizioni in classifica, per altri l’obiettivo è portare a termine le prove. Coppia da battere saranno Holzknecht e Reichegger recenti vincitori del Pierra Menta, di certo Bon Mardion e Lanfranchi vorranno la rivincita e Trento e Eydallin riscattare il secondo posto al Pierra. Attenzione poi a Kilian in coppia con l’espoir francese Jacquemod, capace domenica scorsa in Val Martello di chiudere in terza posizione assoluta. Il ragazzo ha talento da vendere, un fenomeno in discesa, in salita tiene il passo dei grandi, bisognerà capire se tiene sul lungo. In campo femminile il pronostico è tutto per le due fuoriclasse Roux-Mirò, ma attenzione alle nostre Pedranzini e Martinelli, in grande condizione, un mix esplosivo di esperienza classe e tenacia. Gloriana Pellissier alla fine si è accasata con la compagna di nazionale Elena Nicolini, per loro  lotta serrata per un posto sul podio. 
Poi ci saranno tanti giovani ad animare questo Tour du Rutor e di certo il pubblico delle grandi occasioni. Grande Course è espressione di scialpinismo popolare, di massa e di grande avventura. E’ notizia dell’ultim’ora che anche le scuole saranno presenti sul campo gara, non solo come semplici spettatori, ma con programmi didattici pensati ad hoc per l’occasione. Ambiente, sicurezza, territorio e sport, questi i temi che i ragazzi affronteranno accompagnati dai loro docenti in questa tre giorni.
Lo scialpinismo come  risorsa, opportunità e veicolo promozionale per il territorio. Il Tour du Rutor anche in questo ha creduto ed investito, di fatto ha già vinto la propria sfida.


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