Transvulcania: grande sfida alle Canarie
Domani mattina alle ore 6 la partenza della ultramarathon di 83 km
Isola di San Miguel de La Palma, arcipelago delle Canarie. Mancano poche ore alla partenza della dodicesima edizione della Transvulcania (ultramarathon di 83 chilometri per un dislivello di 8525 metri +/- che parte e arriva al livello del mare, transitando per la cima del vulcano più alto a 2.423 metri). Durante la presentazione odierna è stata scattata una foto di gruppo dei protagonisti più attesi che sta facendo il giro del web tra gli appassionati della disciplina. Il commento di Kilian Jornet su twitter è stato 'Que nivel!', che sta per 'che livello!'. Proprio Kilian è tra i favoriti, dopo la grandissima stagione nello scialpinismo, anche se i chilometri con le scarpe ai piedi sono ancora pochi e non è ben chiaro come potrà reggere il passo degli avversari più avanti nella preparazione specifica. Dunque occhio all'altro spagnolo Iker Karera, al britannico Andy Symonds o al francese Sebastien Chaigneau, che si dividono i favori del pronostico insieme agli americani Mike Wolfe, Geoff Roes e Dakota Jones e cercheranno di avvicinare il record di 7 ore e 32 minuti che appartiene a Miguel Heras. Altri nomi accreditati sono quelli dei francesi François D’Haëne, Thomas Lorblanchet, Yann Curien, dell'ungherese Csaba Németh, dell'elvetico Floirent Troillet, dell'argentino Gustavo Reyes e del nostro Giuliano Cavallo del team Salomon Carnifast.
In campo femminile attesa per la neozelandese Anna Frost, per le francesi Maud Gobert e Corinne Favre. Partenza domani mattina alle ore 6, con oltre 500 runners. Arrivo stimato del primo concorrente attorno alle ore 13.
Test: Dynafit Baltoro, ATK Race RT, Hagan X-Carbon
Alcuni dei materiali che potrete trovare su Ski-alper numero 84
Il numero 84 di Ski-alper è particolarmente ricco nella sezione delle prove sul campo (32 pagine). Nel video in allegato potete vedere alcuni momenti della giornata di prove al Presena, in cui la redazione tecnica ha testato i Dynafit Baltoro, gli Hagan X-Carbon e gli attacchi ATK Race RT.
I Baltoro sono sci polivalenti, che il responsabile del test Sebastiano Salvetti ha definito 'Suv delle nevi', adatti un po' a tutti gli usi. I nostri testatori li hanno 'stressati' in diverse condizioni di neve e pendio. Gli Hagan X-Carbon sono stati scelti nella categoria 'value for money', o 'rapporto qualità/prezzo' che dir si voglia. Si tratta di sci dal prezzo 'abbordabile', ma con caratteristiche interessanti. È stato poi studiato nei mimini dettagli il funzionamento dell'attacco di punta per il grantour nel catalogo di ATK Race. Per l'occasione sono scesi in pista due dei nostri testatori di riferimento, Niccolò Zarattini (maestro di sci, primo italiano nel ranking internazionale del freeride, 7° assoluto nel ranking FWQ) e Guido Salvetti (guida alpina di notevole esperienza, direttore di gara all'Adamello Ski Raid e titolare del negozio specializzato Punto Sport di Sonico). Il test è stato coordinato dal responsabile dell'area materiali di Ski-alper, Sebastiano Salvetti.
Nel numero in edicola da giovedì 10 maggio anche le prove dei Merelli M3D, dei bastoni Gipron da ski-alp, del gps Magellan Explorist 610, degli attacchi Salomon Guardian 16 e dei caschi Race e Sintesi di Ski-Trab e degli attesissimi scarponi Garmont Cosmos. Da non perdere!
Dynafit Alpine Running
Nuova collezione per il trail
L’esperienza dello scialpinismo applicata al trail running. Dynafit presidia il settore della corsa in quota con un'inedita collezione d'abbigliamento. La traspirabilità dei capi è affidata alla tecnologia Body Mapping che prevede l’adattamento dei materiali alle zone del corpo. Dove la sudorazione è maggiore, come in corrispondenza di schiena, ascelle e cavità poplitea (parte posteriore dell’articolazione delle ginocchia), viene utilizzato un tessuto in rete per la massima traspirazione e ventilazione. In aggiunta, è applicata la tecnologia Silverized: un trattamento a base di ioni d’argento in grado di ridurre del 98,5% la produzione di batteri e cattivi odori. Frutto di tre anni di collaborazione con atleti, ingegneri tessili e designer, la gamma Dynafit Alpine Running abbina materiali ultraleggeri, incluse applicazioni in silice anti abrasione, a un design essenziale. Polsini e fondo gamba sono siliconati senza cuciture, è presente un sistema di ventilazione integrato in tutte le tasche e i tessuti beneficiano di un elevato fattore di protezione dai raggi UV (> 40 UPF). UPF che, in analogia a quanto previsto per le creme solari, indica quanto il tessuto permetta di prolungare il periodo di protezione naturalmente offerto dalla pelle prima che compaiano fenomeni di arrossamento (eritemi). Tra i modelli spiccano la T-Shirt Trail, pesante 145 g e proposta a 100 euro, così come i pantaloni a ¾ Traverse, aderenti e con protezioni in silice (182 g e 140 euro).
Scontro tra Titani: non perdete Ski-alper numero 84
Il nuovo numero della rivista disponibile da domani nelle migliori edicole
È arrivato l'ultimo numero stagionale di Ski-alper (numero 84, maggio 2012, 144 pagine). Qualche giorno dopo la data prevista, ma finalmente c'è. Da giovedì 10 maggio sarà disponibile nelle migliori edicole in tutta Italia e in consegna per gli abbonati. Il motivo del ritardo? Abbiamo deciso di aspettare la Patrouille des Glaciers, ci sembrava giusto farlo in un numero come questo che titola 'Scontro tra Titani' in copertina, per riecheggiare le mitiche performance degli atleti più forti nelle classicissime del calendario internazionale.
Potrete infatti leggere e gustare sotto il profilo fotografico i magnifici reportage 'live' dalla Pierra Menta, dal Tour du Rutor e dalla Patrouille des Glaciers. Il punto di vista dei nostri inviati Carlo Ceola e Riccardo Selvatico, i contributi 'live' con il pettorale sullo zaino di Tommylive e Micol Murachelli, le foto esclusive scattate nei punti chiave della gara, dove nessuno ha osato spingersi, le emozioni dei protagonisti, le analisi tecniche e i risultati.
Ma non ci sono solamente le tappe de La Grande Course: imperdibile il servizio sulle finali di Coppa del Mondo di Tromso, in Norvegia, così come quello sul Tour du Grand Paradis.
Abbiamo poi pubblicato risultati e classifica finale della Coppa delle Dolomiti (dominata da 'Super-Pippo' Beccari) e del circuito Ski-alp sotto le stelle e il sole.
Per la sezione personaggi, rimanendo nel mondo racing, ecco un'intervista a cuore aperto con Laetitia Roux, che ci svela il suo modo di essere atleta e la sua preparazione, tra pregi e difetti. Abbiamo incontrato anche un campione in difficoltà come Didier Blanc, per scoprire il lato oscuro di una stagione senza risultati. Per la sezione 'i guerrieri della notte' intervista a 'Mr.MTB', il campionissimo delle due ruote off-road Marzio Deho, mentre tra i giovani emergenti abbiamo scelto Stefano Stradelli.
Vista la stagione, il numero 84 ha un forte 'imprinting' agonistico, ma non mancano i servizi di approfondimento. Per la sezione ski-touring, Umberto Isman è andato a intervistare Giovanni Anderis e Antonio Curtabbi, per farsi raccontare il fantastico viaggio che in quasi quindici anni di attività scialpinistica li ha portati a salire sci ai piedi i principali vulcani sulla rotta del Ring of Fire, la linea geografica a ferro di cavallo che contorna l'Oceano Pacifico e collega le aree terrestri a più alta attività sismica e vulcanica. Il viaggio di una vita, il viaggio della vita.
Abbiamo poi pubblicato i lavori dei vincitori nelle diverse categorie del concorso letterario, giornalistico e fotografico 'Dynafit Ski Touring Storyboard': la salita alla Becca di Gay di Guido Valota, l'itinerario sul massiccio dell'Otis in Bosnia-Erzegovina di Massimo Moratti e il racconto 'Il segreto della vita, della morte e della rinascita' di Matteo Zeni. Per la sezione personaggi, siamo saliti al Col Serena in compagnia del torinese Luca Cerruti, global sales leader di Gore, per scoprire la particolare struttura dell'azienda americana. Interessanti gli spunti - nelle diverse rubriche tematiche - di Giorgio Daidola a proposito della 'contaminazione' tra telemark e scialpinismo, del capitano Cresta sull'effetto del vento nella formazione di cumuli nevosi, dell'avvocato Saltarelli sulle responsabilità nell'incidente scialpinistico, oltre naturalmente ai commenti di Leonardo Bizzaro e alla controcopertina di Umberto Isman.
Ricchissima e degna di nota, infine, la parte della rivista dedicata alle prove sul campo dei materiali. Sempre più rigorose, sempre più approfondite. Lo staff di testatori, composto da Alain Seletto, Guido Salvetti, Niccolò Zarattini, coordinati da Sebastiano Salvetti, hanno portato sulla neve e messo a dura prova una serie di prodotti delle collezioni 2012/2013. Il GPS Magellan Explorist 610, i nuovi attacchi Salomon Guardian 16, gli scarponi racing Merelli M3D (con anteprima degli sci Race 160), i richiestissimi sci Dynafit Baltoro, i nuovi caschi della collezione Ski Trab (modelli Race e Sintesi). Ma non finisce qui: ancora per gli sci abbiamo identificato un modello particolarmente interessante nel rapporto qualità/prezzo, gli Hagan X-Carbon, poi abbiamo provato in anteprima il nuovissimo scarpone Garmont Cosmos, tra i più attesi dagli appassionati, e abbiamo 'sminuzzato' in tutti i dettagli gli attacchi RT di ATK Race. Basta così? Nemmeno per sogno. La new-entry nello staff tecnico, il runner Adriano Salvadori, con un grande passato anche da ski-alper (due podi alla Pierra Menta in curriculum) ha messo a confronto per noi tre modelli di scarpe da sky-running: Inov-8 Mudclaw 272, La Sportiva C-Lite 2.0 e Salomon S-Lab Fellcross. Chi l'avrà spuntata?
Non perdete Ski-alper numero 84 ( disponibile anche su iPad ). Cercatelo da domani nelle migliori edicole di tutta Italia. Ci fosse qualche problema nel trovare la vostra copia, non esitate a segnalarci le edicole che risultassero sguarnite!
Seconda edizione del Trail Oasi Zegna
Percorso di 60 km nel magnifico scenario della Val Sessera (Biella)
Il trail arriva per il secondo anno nell'alta Valsessera. Dopo il successo di partecipazione alla prima edizione dell'anno scorso, ritorna il 10 Giugno il Trail Oasi Zegna a Bielmonte, in provincia di Biella, per l'organizzazione dell'ASD Valsesseratrail.
Anche quest'anno si correrà su due percorsi, uno da 25 km e 1700 D+/- e uno decisamente più impegnativo da 60 Km e 3600 mt D+/-. I percorsi sono stati in parte rivisti e migliorati.
Si è pensato di ammorbidire la gara più corta, accorciando il percorso di 2 chilometri e diminuendo il dislivello per rendere il percorso più agevole anche a chi si avvicina per le prime volte ad un trail di montagna. Anche il percorso da 60 km è stato corretto, con l'inserimento di nuovi tratti di sentiero più agevoli e un nuovo tratto su dorsale (nessuna difficoltà tecnica) che permetterà di ammirare il panorama sul Monte Rosa e verso il Monte Barone e la bassa Valsessera.
Percorso interamente su sentieri di montagna, con 25 passaggi tra alpeggi e bivacchi, partenza alle prime luci del mattino con i colori dell'alba. Una vallata selvaggia ricca di fauna selvatica, correrete a fianco di cervi, caprioli, marmotte e due coppie di aquile, in un tratto alpino non ancora così conosciuto, ma ricchissimo di fascino.
Informazioni e iscrizioni: www.valsesseratrail.eu
PROGRAMMA:
Sabato 9 giugno
ore 14.30 - Apertura ufficio gare e ritiro pettorali e pacchi gara
ore 19 - Cena presso Albergo Bucaneve di Bielmonte - Breafing tecnico durante il corso della cena
Domenica 10 giugno
- Ritiro pettorali e pacchi gara dalle ore 3.30 alle ore 4.30 per Trail Oasi Zegna fino alle 7.30 per Mini Trail Oasi Zegna
- Partenza Trail Oasi Zegna (60 km) ore 5.00
- Partenza Mini Trail Oasi Zegna (25 km) ore 8.00
- Arrivo previsto primi atleti Mini Trail (25 km) circa ore 11.00
- Arrivo previsto primi atleti Trail (60 km) circa ore 12.00
- Pasta e Birra Party dalle ore 12.30 a seguire - Presso Palezzetto dello sport di Bielmonte
- Premiazione ore 16.00 - Zona arrivo/partenza
Tutto pronto per il Giro della Valle del Giongo
Appuntamento il 13 maggio a Villa d'Almé in provincia di Bergamo
Grande entusiasmo e tutto pronto per la seconda edizione del 'Giro della Valle del Giongo' che con i suoi 19,5 km circa e dislivello +/- di 1200 metri, è già considerato da moltissimi atleti un ottimo test per valutare la propria condizione in vista di una lunghissima stagione. Pur restando a quote relativamente basse ('cima Coppi' di giornata a quota 1146 metri sulla cima del Canto Alto), il percorso nervoso ed in alcuni punti tecnico, è di quelli che possono far male con i suoi continui tratti di piano alternati a veri e propri muri, via via più impegnativi e di maggior durata. Una volta scollinato, una discesa prima corribile cederà il passo a discesa ripida che ci proietterà su un lungo saliscendi finale dove chi avrà ancora energie potrà fare la differenza.
Se in queste ore le iscrizioni arrivano numerose, è già confermata la presenza del vincitore dello scorso anno, Michele Semperboni, e dei suoi compagni di club (GS Altitude) Fabio Bonfanti, Paolo Gotti, tutti reduci da buone prestazioni in questo avvio di stagione. Al femminile, assente Lisa Buzzoni, vincitrice in casa nel 2011, campo libero ad atlete sempre a podio nelle Sky di questo inizio stagione, come Ester Scotti e Rossana Morè, senza dimenticare la polivalente Cinzia Bertasa e la rientrante Chiara Gianola.
Organizzazione in collaborazione fra Unione dei Comuni di Villa d’Almè ed Almè e GS Altitude si pone come obiettivo di riuscire a soddisfare le aspettative di tutti: dal primo all’ultimo atleta, ai collaboratori volontari, ai tifosi, ai cittadini senza dimenticare gli sponsor ed i supporter.
Disegnato all’interno del famoso Parco dei Colli di Bergamo, anche l’ambiente naturale attraversato, con gli scenari che si potranno ammirare (sperando nel bel tempo!) contribuiranno a rendere ancora più piacevole ed apprezzato il percorso.
Appuntamento in prima battuta sabato pomeriggio dalle ore 15 alle ore 18 presso il Comune di Villa d’Almè per il ritiro pettorali/pacco gara e quindi a domenica 13 maggio con il seguente programma:
07.00-08.30 Ritiro pettorali presso campo sportivo comunale, zona ritrovo
08.45 Briefing
09.00 Partenza competizione presso municipio di Villa d’Almè
10.30 Arrivo previsto del primo atleta
12.30 Tempo massimo per rientrare in classifica
12.45 Cerimonia di premiazione presso il municipio (zona partenza ed arrivo)
AlpControl Mountain Spring
Sciare con gli scarponi da alpinismo
Ecco una soluzione particolarmente interessante durante il periodo estivo, quando trasportare in quota gli scarponi da ski-alp potrebbe tramutarsi in un’impresa proibitiva. L’idea è della francese AlpControl e si basa sull'abbinamento degli scarponi da alpinismo a due supporti per le tibie la cui resistenza in fase di piegamento è garantita da lamine in carbonio saldamente vincolate alle pedule. Le piastre in fibre composite lavorano come delle ‘molle’, garantendo una resistenza alla flessione anteriore parificabile al gambetto d’uno scarpone tradizionale. Ai componenti in carbonio si aggiungono particolari e giunzioni in titanio che consentono di contenere il peso dell’intero sistema in 380 g a unità. Per limitare il rischio d’arretramenti è possibile vincolare il supporto tibiale allo sci oppure alla punta degli scarponi. L’attacco suggerito è il Silvretta 500, mentre perché il sistema funzioni al meglio sono necessari scarponi da alpinismo con scocca rigida o semirigida nonché aggancio di tipo automatico dei ramponi. Le Mountain Spring costano, in base alle misure, da 358 a 418 euro.
Parravicini!
Terra santa!
Per gli ebrei si tratta della Terra Promessa, ossia la terra verso cui Dio ha guidato il suo popolo tramite il profeta Mosè.
Per i cristiani, che hanno in comune con gli ebrei l'Antico Testamento, è anche la terra in cui è nato, morto e risorto Gesù Cristo.
Per i musulmani è la terra in cui Maometto giunse al termine di un miracoloso viaggio notturno che mosse da Mecca e che lo fece ascendere poi al Cielo, visitando il Paradiso dopo aver sorvolato l'Inferno .
Per i Bergamaschi è il Parravicini, terra in cui Fulvio Mazzocchi su e giù per Grabiasca, Reseda e Madonnino, ha saputo aggiudicarsi ben undici edizioni del mitico trofeo, l’unico nelle Alpi che ne può vantare ben sessantatré al suo attivo.
Mi si scusi il mio esser profano e che nessuno se la prenda (so bene che Mazzocchi e Maometto hanno in comune solo due vocali e una consonante, niente più!), ma domenica mattina sulla strada per Carona, nonostante tre punti nel ginocchio che tiravano mica da ridere e un’acqua giù dal cielo che a terra quasi fumava per quanto batteva violenta, mi son sentito un poco come un devoto pellegrino verso questa Gerusalemme dello scialpinismo.
Ricordo ancora quando piccolo, con mio padre e alcuni suoi amici salivamo al Passo di Portula per vedere il Parravicini; tra due ali di folla che a quel tempo il Grand Mont nemmeno potevo immaginarmi cosa fosse, ma che mi lasciavano a bocca aperta.
Non so se ti è mai capitato, ma, da bambino, ci sono alcuni momenti in cui nelle parole dei “grandi” e in modo particolare in quelle dei tuoi genitori, respiri quell’ammirazione verso quei personaggi che questi stimano così fortemente per quel che fanno, per cui inspiegabilmente in te veloce cresce quella voglia di emulazione. Proprio qui appunto ho incubato quel desiderio di poter correre quelle gare, che mitiche sulla bocca di mio padre - il Mezzalama! -, da dieci anni a questa parte son il pane, mai stantio, di ogni mio inverno.
Ricordo così come fosse ieri i miei Parravicini con un pettorale sullo zaino, con mio fratello prima e con tanti altri compagni di avventura poi: Pietro, Paolo, Angelo, Michel e ancora Angelo.
Ricordo la mia prima partecipazione, con gli sci che lasciavi numerati ai piedi del Grabiasca e che recuperavi solo al tuo rientro dopo la cima, dove decine di assistenti - nemmeno fossimo stati al mercato del pesce di Tokio - prontamente raccoglievano gli “ordini” di sci dai concorrenti che accingendosi a raggiungere la piazzola per il cambio, li reclamavano a gran voce per numero di pettorale.
Ricordo quelle voci, su per le inversioni che portano al passo di Portula, che da un indistinto tifare tutti i passaggi, facevano proprio il mio nome incitandomi a non mollare: una miscela tra l’illuminazione di John Belushi in Blues Brothers e benzina 98 ottani.
Ricordo la gioia di incrociare gli sguardi dei miei genitori, dei loro amici e dei tanti conoscenti, per cui in qualche modo un pizzico di stima mi sembrava di essermelo guadagnato!
Ricordo in un’edizione sfortunata che non vedeva il passaggio per il Madonnino, il sorriso che mi strapparono le grida del grande Alfredo Pasini che giunto in vetta dal versante opposto, con forte rammarico e non certo con poco disappunto nel non veder transitar di lì i propri figli, chiamava a squarciagola: “Neve secolare!”, sperando che qualche disertore lo raggiungesse là in cima!
Tanti bei ricordi che non fanno certo una Bibbia, ma che per me saranno sempre lo spunto per far scoprire e conoscere a mio figlio, quando sarà più grande, un mondo genuinamente fantastico che dista giusto due passi da casa nostra.
Il 'Becca' lo abbiamo noi, solo noi...
Una stagione fenomenale con numeri da capogiro
Intervista con uno dei protagonisti indiscussi della stagione di scialpinismo che si è appena conclusa con il Trofeo Parravicini. Immancabile è la prima parola che associamo al nome di Pippo Beccari, da est a ovest in Italia o all’estero lui c’è sempre. Ed è sempre stato protagonista, con ottime performance che lo collocano tra i top atleti dello scialpinismo in Italia.
Paolo Bert si aggiudica il Memorial Maurino
Nono successo per lui nella classica di Villar Bagnolo
Nono successo di Paolo Bert, trentatreenne atleta di Bricherasio nella classicissima di primavera di corsa in montagna, il Memorial Maurino di Villar di Bagnolo. Una gara che annovera, in 26 edizioni, vincitori di prim’ordine tra i quali Antono Molinari nel 1993 (campionato italiano), i gemelli Dematteis nel 2009 (48.01” record della manifestazione), Franco Naitza, campionissimo dei tempi andati ed appunto Paolo Bert, vero collezionista di vittorie.
Ci sono anche le atlete, in quest'edizione, al vero, limitate nella partecipazione (12) su un lotto complessivo di 107 partiti ed arrivati comprensivo anche di 3 Junior maschili. Alessandra Bianco è stata la protagonista, già vincitrice nei tempi andati (2004 sul percorso ridotto). Prima e dopo di lei negli anni altri nomi altisonanti della specialità: Cristina Dosio, Plavan Marina Cabodi Mirella e quella Antonella Molinari sorella del già citato Antonio e pure lei campionessa italiana di gran fondo. Percorso 'diversamente asciutto' per non dire in parte scivoloso causa la pioggia dei giorni precedenti (gradita assente durante la gara). Il marchio della Podistica Valle Infernotto colora di rosso partenza e tracciati di gara inaugurando bandierine ed archi. I chilometri sono 10 circa come 788 sono circa i metri di dislivello da superare tra la partenza di Villar Bagnolo, il transito al Santuario della Madonna della Neve, il giro di Boa al Faro di Montoso ed il ritorno alla base.
Sono in molti nel gruppo di testa a contendersi le piazze dalla seconda in giù perché davanti c’è Paolo Bert che fin dall’avvio impone il ritmo. Claudio Garnier (Gasm Torre Pellice), Bonetto Fabio e Stefano (Atletica Valpellice), Luca Vacchieri (Des Amis), Odino Taziano (Atl. Valpellice) e Maxim Joan (Pod. Valle Varaita). E’ il gruppo degli inseguitori che si alterna nelle posizioni di rincalzo.
Non c’è il record (onore ai Dematteis) ma il tempo del vincitore è tra i migliori di sempre: 51.11”. Nel campo femminile la battaglia è meno cruenta: Alessandra Bianco (Stilcar Cumiana) fa gara a se con un rassicurante vantaggio su Daniela Bonnet (Gasm Torre Pellice). Alcuni minuti di spazio tra loro e la terza protagonista: Roberto Ivana (Pomaretto ’80). Anche qui niente record. Il crono si ferma a 1.05.53: Cristina Dosio è stata più veloce, nel 2011, di 2 minuti e mezzo. Un’attenuante va data per le condizioni del terreno di gara.
Un accenno alle categorie. Vincitore tra gli Junior sul percorso breve Giletta Leonardo (Pod. Valle Varaita. Tra gli uomini nel percorso intero: Luca Vacchieri (Des Amis) M1, Roberto Camperi (Pam Mondovì) M2, Marco Beitone (Atl. Valpellice) M3, Graziano Vacchieri (Des Amis) M4 e Natale Arnaudo (Pod. Valle Varaita) M5. Protagoniste nelle categorie femminili: Caterina Ferrato (Pod. Valle Varaita) F1, Maria Orlando (Pam Mondovì) F2 e Elena Baral (ASD Volare) F3. Il Gruppo Amici di Villar Bagnolo ha ricordato nell'occasione Mauro Maurino, scomparso 26 anni fa sul Monviso (Passo due dita). Un bel Gruppo che con il supporto tecnico della Podistica Valle Infernotto e la collaborazione di numerosi volontari trasforma la storica frazione di Bagnolo P.te nella sede di una classica manifestazione di Corsa in Montagna. (comunicato stampa)
Laetitia Roux new-entry nel Team Salomon Carnifast
La campionessa francese punta sul vertical
Prestigiosa new-entry nel Team Salomon Carnifast: ufficializzato infatti nei giorni scorsi l'accordo con la francese Laetitia Roux, una delle superstar dello ski-alp, già da tempo nell'orbita Salomon per quanto riguarda lo skyrunning.
La scelta di Laetitia è stata di puntare sul vertical e ha identificato nel team italiano il giusto punto di riferimento per questa attività. Una scelta un po' forzata, in un certo senso, visto le sue grandi potenzialità nello skyrunning: a giudizio del corpo sportivo di appartenenza, il Peloton de Gendarmerie de Haute Montagne di Briancon, questo genere di attività comportava rischi di infortunio, motivo per cui le è stato suggerito di puntare su qualcosa di meno impattante. L'atleta francese ha così portato avanti il contatto con il team Salomon Carnifast per avere un punto di riferimento di alto livello che la supportasse nel calendario del vertical. Tra i prossimi appuntamenti nell'agenda di Laetitia ci sono il Vertical di Chamonix, il 2000k di Morgex, il Vertical di Canazei, il Vertical K di La Fully e l'Aosta - Becca di Nona. Sul numero 84 di Ski-alper, in uscita tra qualche giorno, potrete leggere un'approfondita intervista a Laetitia a cura di Carlo Ceola.
Fischer Tour Gerlinde Kaltenbrunner
Grantour lady da 1.110 g con curvatura rocker
E’ l’unica vera novità 2012-2013 di casa Fischer. Si tratta di un grantour lady dedicato all’alpinista austriaca Gerlinde Kaltenbrunner e forte di struttura sandwich, anima in legno di Paulownia, rinforzi in fibra di carbonio e curvatura rocker. Disponibile nelle misure 149, 156, 163 e 170 cm, ha sciancratura 113/75/100 mm e raggio 17 m (163 cm). Il peso si attesta a 1.110 g (163 cm). Pressoché invariato, fatta eccezione per le grafiche, il resto della collezione.