Dennis Brunod vince sullo Zerbion
Per lo skialper successo si Hajjy e Di Petrillo
Mentre ai piedi del Cervino si correva l'X-Trail, a pochi chilometri di distanza ecco la quarta edizione dell'Alpemaratohon dello Zerbion. In gara anche lo skialper Dennis Brunod che non si è lasciato sfuggire la vittoria con il tempo di 2h51'41'' davanti a Mohamed Hajjy (2h55'35'') e Alberto Di Petrillo (3h16'22''). Successo di Paola Vignani della Podistica Tranese (3h57'22'') tra le donne. La versione lunga percorreva 42 km raggiungendo quota 1700.
Arrivo a tre per la Kilian's Classik
Con Kilian, Greg Voller e Zait el Malik, Stevie Kremer prima donna
Una festa di Kilian: una gara, ma senza troppa pressione. Questo lo spirito del Kilian's Classik a Font Romeu. Due le prove in programma sabato 6 luglio, la 'Authentique' di 25 km e la 'Passion' di 45. Nella 'lunga' arrivo a tre con Kilian, Greg Voller e Zait el Malik, mentre nella gara 'rosa' a segno Stevie Kremer; nella 'corta' primo posto per Dimitris Theodorakakos su Gerald Moutiapoulle e Marc Pennielo.
I mondiali trail a Lightfoot e Mauclair
Gara veloce e italia protagonista con le donne
Che si sarebbe trattato di una gara veloce lo si poteva immaginare dalla conformazione geografica del nord del Galles e dalle fotografie del percorso che avevano messo a disposizione gli organizzatori. La conferma è venuta dai tempi di percorrenza, decisamente anomali per una gara di trail running. A circa metà gara, dopo 39 km, transitavano in testa, tra gli uomini l’inglese Rickey Lightfoot in 2h44’03’’, tra le donne invece la francese Nathalie Mauclair in 3h10’55’’. Una gara dura, quindi, tirata dasll’inizio alla fine.
GLI UOMINI - Ricky Lightfoot è il nuovo Campione del Mondo Trail – IAU. Inglese, classe 1985, da un paio di anni ha allungato le distanze. Vincitore nel 2009 della prestigiosa Zegama-Aizkorri, quest’anno aveva già vinto la Highland Fling Race di 53 miglia e lo scorso anno la TNF 100 Singapore di 100 km. Oggi ha condotto la gara dall’inizio alla fine laureandosi Campione del Mondo Trail – IAU con il tempo finale di 5h36’03’’. Dopo i francesi Thomas Lorblanchet nel 2009 e Erik Clavery nel 2011, il titolo passa quindi all’inghilterra. Alle sue spalle, il tedesco Florian Neuschwander in 5h45’16’’ e il francese Julien Rancon in 5h54’22’’.
LE DONNE - Nathalie Mauclair, francese, classe 1970, quest’anno già quarta alla Transvulcania Ultramarathon a maggio. Lo scorso anno si è classificata sesta ai Templer, gara che l’ha vista seconda nel 2011. Come per gli uomini, la Mauclair ha condotto la gara fin dalle prime battute e ha concluso la sua prova solitaria in 6h38’46’’ laureandosi Campionessa del Mondo Trail – IAU. Alle sue spalle, la connazionale Aurelia Truel in 6h55’54’’ e terza l'italiana Maria Chiara Parigi in 7h00'32''. L'Italia festeggia anche con il quinto posto di Katia Fori, autrice di un finale di gara in rimonta, e l'ottavo posto di Lisa Borzani.
TOP 10 UOMINI
1. Ricky Lightfoot (GBR) 5h36.03
2. F. Neuschwander (GER) 5h45.16
3. Julien Rancon (FRA) 5h54.22
4. Iain Ridgway (GBR) 5h56.33
5. Thierry Breuil (FRA) 6h01.39
6. Fabien Antolinos (FRA) 6h02.14
7. David Riddle (USA) 6h04.05
8. Andrew Tuckey (AUS) 6h04.12
9. Nicolas Martin (FRA) 6h05.28
10. Didrik Hermansen (NOR) 6h11.30
TOP 10 DONNE
1. Nathalie Mauclair (FRA) 6h38.46
2. Aurelia Truel (FRA) 6h55.54
3. M. Chiara Parigi (ITA) 7h00.32
4. Joanna Zakrzewski (GBR) 7h01.00
5. Katia Fori (ITA) 7h11.23
6. Stephanie Duc (FRA) 7h11.36
7. Stacey Cleveland 7h12.27
8. Lisa Borzani (ITA) 7h16.29
9. Roelande Creyling 7h17.29
10. Fionna Camoron (GBR) 7h17.54
Stefano Trisconi detta legge al Devero Trail
Michela Urh si impone nella gara femminile
Neanche una radice ha fermato la corsa di Stefano Trisconi al Devero Trial: ha fatto gara in solitaria, 'viaggiando' con il gruppo della 'corta' e non lo ha rallentato neppure una caduta in discesa, per colpa di un radice non vista: primo sul traguardo dopo 31 km, con il tempo di 2h 17' 20" con un vantaggio 'importante' su Fulvio Chilò (2h 26' 25"), con terzo posto per Andrea Macchi (2h 34' 43"). Ai piedi del podio Stefano Cerlini (2h 36' 25") e Michele Evangelisti (2h 37' 04"). Un po' lo stesso copione nella gara 'rosa': senza rivali Michela Urh che si è imposta con il crono di 3h 11' 40" con diciassette minuti di margine su Sofia Scanzian (3h 28' 12"), con Catalina Ivanciu sul terzo gradino del podio (3h 33' 11"). Quarta Manuela Barberis (3h 39' 31"), quinta l'irlandese Jane Lambert (3h 40' 24"). Nel trail corto di 19 km affermazioni di Marco Rainelli e Lorenza Strozzi.
In viaggio sulle Orobie per festeggiare 150 anni di CAI
Sul Sentiero delle Orobie anche in chiave culturale
Presso la sede centrale del Club Alpino Italiano a Milano è stata presentata l’iniziativa 'In viaggio sulle Orobie', alla presenza del Presidente generale del CAI Umberto Martini, del Consigliere nazionale del CAI Paolo Valoti e del Direttore della rivista 'Orobie' Pino Capellini. In sala anche quattro tra i partecipanti all’iniziativa: Mario Curnis, Martin Mayes, Silvio Combi, Ruggero Meles.
SLOW TREKKING - L’evento prevede quattro giorni di cammino dall' 11 al 14 luglio sulle montagne bergamasche per dodici compagni di viaggio, che hanno accettato di mettersi alla prova insieme condividendo rifugi, esperienze, racconti, cibo e la propria passione per la montagna. La traversata è stata organizzata dalla rivista 'Orobie' in collaborazione con la sezione CAI di Bergamo per celebrare i 150 anni di fondazione del Club Alpino Italiano e il 140° anniversario dalla nascita della Sezione di Bergamo.
SCAMBIO DI ESPERIENZE - I partecipanti al trekking sono persone di varia estrazione, accomunate dall’amore per le Terre alte: il decano degli alpinisti bergamaschi Mario Curnis, il giovane alpinista Paolo Grisa, il suonatore di corno delle alpi Martin Mayes, il cuoco Ezio Gritti, il giornalista Leonardo Bizzaro, Marta Cassin, nipote e custode della memoria del grande alpinista Riccardo Cassin, il fotografo Matteo Zanga, l’urbanista e illustratore Albano Marcarini, la regista Paola Nessi, l’alpinista e insegnante Ruggero Meles, l’artista Sivio Combi. 'Capo spedizione' ed esperto dei luoghi è Paolo Valoti, Presidente dell’Unione Bergamasca delle Sezioni e sottosezioni CAI e consigliere centrale del CAI.
IL PERCORSO - Teatro dell’iniziativa sarà il Sentiero delle Orobie lungo circa 84 km, la più classica traversata delle montagne bergamasche. La camminata partirà da Valcanale giovedì 11 luglio per poi chiudersi con la salita al Pizzo Redorta – seconda cima delle Orobie per altezza – e la successiva discesa a Valbondione. Durante il tragitto e nei rifugi si svolgeranno incontri, presentazioni, degustazioni e concerti aperti al pubblico.
PER CHI VORRÀ INCONTRARE IL TREK - L’organizzazione e la logistica della spedizione multiculturale per queste quattro giornate è stat prevista per i soli promotori e componenti di questo 'In viaggio sulle Orobie', ma la partecipazione alla camminata nelle diverse tappe e gli incontri con i gli artisti, alpinisti e creativi della spedizione nei vari Rifugi sono aperti alla partecipazione di tutti le persone appassionate e interessate. Quanti intendono partecipare potranno farlo prenotando il soggiorno direttamente nelle tre strutture dove la spedizione farà tappa: Laghi Gemelli (0345.71212), Calvi (0345.77047), Brunone (0346.41235).
Bernard Dematteis campione europeo di corsa in montagna
In Bulgaria tante medaglie per l'Italia
Bernard Dematteis è il nuovo campione europeo di corsa in montagna. A Borovets, in Bulgaria, il cuneese, portacolori della Podistica Valla Varaita, ha dettato legge nella gara sulle pendici del Musala Peak. Primo al termine degli 11.8 km del percorso (+ 1152m/-151m) con il tempo di 56'30": battuti i due super-favoriti della vigilia, il turco Ahmet Arslan, che alla fine si è dovuto accontentare del bronzo, e lo svizzero David Schneider, solo decimo al traguardo. Ma è stata 'grande Italia': alle spalle di Dematteis, argento per Alex Baldaccini (57'35"), davanti ad Arslan (57'47"), con quarto l'altro azzurro Xavier Chevrier (58'01"); 23° Martin Dematteis. La medaglia è arrivata anche nella gara femminile: Valentina Belotti ha conquistato un altro argento, alle spalle dell'irraggiungibile Andrea Mayr: 51'49" il tempo dell'austriaca, 52'54" quello dell'azzurra. Terza piazza per la slovena Mateja Kosovelj (53'08"), poi ancora ITA in classifica con Elisa Desco quarta (53'42) e Renate Runnger, quinta (54'05"). Italia prima anche nella classifica a squadre sia in campo maschile (davanti a Gran Bretagna e Turchia) che al femminile (su Svizzera e Gran Bretagna). Nella prova Junior maschile (8.8 km, +1027m) bronzo per Michele Vaia, alle spalle di due turchi, Ramazan Karagoz e Sehmus Sarihan; ottavo Giampaolo Crotti, undicesimo Nadir Cavagna. Argento nella graduatoria per nazioni per l'Italia superata dalla Turchia e davanti alla Romania. Nella Junior 'rosa' (3.5 km, +530 m) titolo europeo per la tedesca Melanie Albrecht davanti alla turca Cesminaz Yilmaz e alla slovena Lea Einfalt; decimo posto per Laura Maraga, quattordicesimo per Michela Comola, sedicesimo per Alba De Silvestro, ventiquattresimo per Simona Pelamatti. Italia quinta a livello di team, dietro a Russia, Gran Bretagna, Turchia e Germania.
Dolomites, domenica sopralluogo sul percorso
Quasi sicuro il passaggio sul Boé, confermati Kilian e Forsberg
Si avvicina la settimana della Dolomites SkyRace e re e regina della gara saranno al via anche nell'edizione di quest'anno della prestigiosa manifestazione che sarà valida come doppia prova dell'European Skyrunning Championships. Sia nel vertical di venerdì 19 sia nella gara lunga del 21 luglio gli atleti da battere rispondono infatti al nome di Kilian Jornet Burgada ed Emelie Forsberg, i due fuoriclasse che lo scorso anno abbassarono tutti i record, visto che lo spagnolo fermò il cronometro sul tempo di 2h01'52”, mentre la svedese concluse i 22 km del tracciato con la prestazione di 2h26'00”.
TANTI BIG - La lista partenti è comunque ancora in evoluzione e alcuni team importanti devono ufficializzare la presenza dei propri atleti, che come spesso accade, avviene nella settimana che precede l'evento. Ci sono comunque altre certezze importanti, come quella dell'atleta italiano più forte al momento, ovvero il friulano Tadei Pivk che ha trionfato domenica scorsa nella prova del tricolore sempre in Trentino (Stava Sky Race) e che sta attraversando un momento di forma straordinario. Da tenere d'occhio anche lo scialpinista francese Mathéo Jacquemoud.
PERCORSO - In attesa della chiusura delle iscrizioni gli organizzatori domenica effettueranno l'ennesimo sopralluogo del percorso. Sul Piz Boè, il suggestivo e più elevato passaggio della Dolomites SkyRace® a quota 3152, c'è ancora neve ma, grazie alle elevate temperature e alla pioggia di questi giorni, si sta progressivamente sciogliendo. In ogni caso l'obiettivo del presidente del Comitato Diego Salvador e del direttore tecnico Ivano Ploner è quello di garantire, privilegiando la sicurezza, il passaggio sul punto più alto della competizione. Aggiornamenti e fotografie sulla situazione saranno postati nel profilo Facebook dell'evento già domenica sera.
VERTICAL - Discorso diverso invece per il Dolomites Vertical Kilometer®, che andrà in scena venerdì 19 luglio sul tradizionale tracciato che da Alba di Canazei si concluderà in località Crepa Neigra lungo il sentiero del Fulmine, per uno sviluppo di 2400 metri e un dislivello di 1000 metri. Un percorso che è stato completamente sistemato dopo le valanghe e il dissestamento invernale ed è già interamente percorribile.
ISCRIZIONI - Come nelle passate edizioni chi prima si iscrive, oltre ad evitare la chiusura anticipata per raggiunto limite gestibile, può usufruire di una tariffa agevolata. Per quanto riguarda la Dolomites SkyRace® fino all’8 luglio il costo di iscrizione è fissato in 55 euro, quindi dal 15 luglio 65 euro e dal 16 luglio 70 euro, mentre per il Dolomites Vertical Kilometer® fino al 10 luglio 40 euro, dall’11 luglio 50 euro e dal 19 luglio 60 euro. Sta inoltre prendendo forma anche il programma delle manifestazioni di contorno, fra le quali spicca la serata di venerdì 19 luglio presso il Cinema di Canazei che vedrà la presenza di Marco Olmo, l'ultra sessantenne atleta piemontese di Alba che ha vinto numerosi ultratrail e che presenterà in Val di Fassa il suo apprezzato libro.
Cliccando sull'immagine si può vedere il video ufficiale della gara.
Dal Monte Rosa a 13 metri sotto il mare
La staffetta dal Cristo delle Vette al Cristo degli Abissi
Il fascino del Monte Rosa, la passione per lo sport: non mancheranno certo gli spunti a Gressoney-La-Trinité, che il 16 luglio vedrà Gianluca Genoni, pluricampione mondiale di immersione in apnea, tra i protagonisti della traversata al 'Cristo delle Vette', sul Balmenhorn a quota 4200m.
LE FASI DELLA STAFFETTA - Il concatenamento proseguirà insieme ad altri atleti fino al 'Cristo degli Abissi' nella baia di San Fruttuoso, in Liguria, a 13m di profondità. Un’esperienza unica, che saprà unire la bellezza e la maestosità della montagna alle profondità degli abissi, in una prova a staffetta che prevede canoa, alpinismo, ciclismo ed apnea: ad affiancare Genoni in questa prova ci saranno i professionisti di specialità, come Elia Luini (canoa), Stefano Zanini ( ciclismo), Lucio Trucco (alpinismo), ma anche atleti amatoriali.
UNA DIMOSTRAZIONE DI MOBILITÀ SOSTENIBILE - L’obiettivo del progetto è promuovere la mobilità sostenibile attraverso la collaborazione e la sussidiarietà nelle varie discipline, dimostrando che i limiti di ognuno di noi sono solo mentali e che la possibilità di un mondo più sostenibile è alla portata di tutti. L'intero ricavato della manifestazione verrà devoluto alle associazioni delle città di Busto Arsizio e Rapallo.
Il conto alla rovescia è iniziato.
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Kilian e Marco, cinque km da antologia
A Chamonix, ennesimo show dei due campioni
Potremmo analizzare la questione sotto diversi punti di vista, contemplando anche le variabili riferibili allo specifico stato di forma o di preparazione del momento. Comunque la si voglia vedere, un dato su tutti è però inconfutabile; quando in gara ci sono Kilian Jornet e Marco De Gasperi, la gara è solo tra Kilian Jornet e Marco De Gasperi. Tutto il resto viene offuscato e non solo in riferimento ad un aspetto di tipo mediatico ma principalmente atletico. E’ un dato di fatto che Kilian negli ultimi anni abbia avuto tanti compagni d’avventura, praticamente in ogni gara, ma è verosimile che abbia avuto un solo ed unico avversario, ovvero, proprio Marco De Gasperi.
LA VIGILIA - Dopo le tre perle del 2011, Giir di Mont, Sierre-Zinal e Kinabalu, abbiamo dovuto attendere un intero anno per poterli ammirare nuovamente in una sfida di quelle vere. A maggio era arrivato l’antipasto di Zegama ma, proprio perché interrotto, aveva rinvigorito la nostra fame di emozioni. Qualcuno faceva notare come Marco fosse reduce da un recupero e che si trattasse di una sua prima apparizione nella distanza della maratona. Tutto vero, ma con il senno di poi, facile, quello che si è visto domenica è la dimostrazione più l’ampante che ad alto livello è la testa che fa la differenza, non il fisico o lo stato di forma. Questi ultimi due fattori sono necessari ma non sufficenti per correre come è stato fatto domenica mattina sulla balconata sud di Chamonix.
IL POSETTES - Prima di descrivere le fasi finali che hanno deciso la gara, è doveroso fare un passo indietro e ritornare sulla salita al Posettes, la prima vera salita della gara. A Vallorcine, dopo 18 km di gara, il gruppo di testa passa compatto con una decina di concorrenti a pochi secondi di distanza l’uno dall’altro. Sul primo tratto di salita, molto ripido su prato, inizia la bagarre con Marco De Gasperi che ci prova. Arriva in cima con poco meno di 30 secondi su Kilian. Per loro è un assaggio di quello che sarà il finale di gara, per tutti gli altri un colpo durissimo alle gambe, di quelli che può passare solo a gara terminata. Luis Hernando accusa 2’30’’ Nicola Golinelli 2’41’’. In discesa i due si ricompattano e scivolano via veloci e spensierati fino a Tré Le Champ dove sanno che inizierà la loro Mont-Blanc Marathon. Da li in poi, poca tattica e tanto cuore e coraggio.
INIZIA LA LORO GARA - Gli ultimi 10 km della corsa iniziano con un traverso, prevalentemente in salita, lungo 5,8 km con 502 m D+ che porta al ristoro di La Flegéere. Qualche piccola discesina, anche tecnica, giusto per interrompere il ritmo ma in sostanza si tratta della seconda salita della gara. Spingono ma non a un ritmo impossibile. Nel parziale, sono 50’’ più lenti di Nicola Golinelli, protagonista di un finale di gara in rimonta. Una breve ma ripida rampa porta al ristoro di La Flègere. Marco e Kilian ci arrivano insieme dopo 3h07’50’’ di gara. Quando lo speaker annuncia che i due hanno lasciato l’ultimo ristoro, l’emozione in zona d’arrivo sale alle stelle. Tornassi indietro, però, rinuncerei alle emozioni dell’arrivo per vedere come sono ripartiti da quel ristoro. Lo farei perché da li all’arrivo hanno fatto entrambi qualcosa di incredibile e di impossibile per qualunque altro.
CINQUE KM DA ANTOLOGIA - Da La Flégere all’arrivo di Planpraz, il percorso è principalmente un traverso molto scorrevole. C’è un piccolo tratto in discesa con scalini ma passa via velocemente. C’è poi una discesa che porta sulla pista da sci. Da lì, alzando gli occhi, si vede l’arrivo in alto, molto in alto dopo 41 km di gara. Kilian ha percorso questi ultimi 5,2 km e 414 m D+ in 22’50’’, Marco in 23’53’’. Il giorno prima, un certo Jonathan Wyatt, giunto a La Flégere in terza posizione, con venti km in meno sulle gambe, dava tutto quello che aveva per andarsi a prendere la vittoria finale nel Cross di 23 km e chiudeva il tratto in 22’43’’, solo 7’’ in meno di Kilian. Non so a che punto Kilian abbia staccato Marco perchè le nuvole sul momento non hanno consentito di vedere i due sull’ultima discesa che precede la salita finale. Sul primo tornante visibile dall’arrivo, Kilian correva e Marco camminava ma anche questo è un dettaglio che non può spiegare le differenze del momento. All’arrivo, per il pubblico, due vincitori perché il distacco di un minuto è insignificante rispetto a quello che hanno saputo offrire in termini di spettacolo. In quei 5,2 km finali, l’unico che riesce a portare a casa la pelle è Luis Alberto Hernando che prende 1’22’’. Per gli altri, distacchi parziali compresi tra 1 e 2 minuti al km; Nicola golinelli 6’43’’, Didier Zago 7’48’’, Alex Nichols 7’55’’ e Erik Hugsnes 10’30’’.
Un’altra pagina di questo sport da custodire gelosamente e da ritirare fuori durante qualche cena invernale con gli amici.
Tadei Pivk cerca il bis al 'Sentiero 4 Luglio'
Domenica la SkyMarathon ad Aprica
Lo start della 'SkyMarathon Sentiero 4 Luglio' sarà alle 6.45 di domenica 7 luglio sotto l'arco ligneo nel centro di Aprica. Saranno circa quattrocento gli atleti al via della gara valida come seconda prova di Campionato Italiano 2013 FISky, oltre un centinaio in più rispetto all'anno passato, quasi equamente divisi tra le due gare, la maratona di 42 km e la mezza di 23. Tra gli iscritti uno dei due vincitori 2012, Tadei Pivk (mentre Paolo Gotti non sarà della gara), che dovrà vedersela con Fabio Bonfanti, Matteo Piller Hoffer, Fulvio Dapit. In campo femminile attesa per la sfida di Silvia Serafini alla decennale supremazia di Emanuela Brizio, ma tra le favorite anche Carolina Tiraboschi, le spagnole Cristina Bes Ginesta e Ragna Debats, l’americana Jeannie Ceresa e l’ungherese Wermescher Ildikò. Dopo la partenza da Aprica i 'maratoneti' affrontano la prima salita verso Malga Magnolta, per poi seguire il Sentiero del Legno sino al Rifugio Valtellina. Dal crinale che dà sulla Val Campovecchio, il percorso riprende quello classico del Sentiero 4 Luglio sino all'ascesa del Monte Sellero (tetto della gara a 2744 metri). Poi la discesa, intervallata da facili creste e tratti di vecchie mulattiere, sino al traguardo di Santicolo. Lunghezza 'classica' di 42,195 km con un dislivello di circa 3090 metri in salita e 3370 in discesa. Partenza da Aprica e arrivo a Santicolo anche per la 'mezza' sulla distanza di 23,3 km con un dislivello di 1940 metri in salita e 2220 in discesa.
Devero: al via anche Trisconi
Percorso leggermente modificato, in 550 al via
Una leggera modifica di percorso, perché i torrenti in piena a causa dello scioglimento tardivo della neve potrebbero creare dei problemi. Solo una precauzione, perché la sicurezza è al primo posto. Così il Devero Trail, al via domani sulle distanze di 20 e 30 km, non perderà neanche un briciolo del suo fascino. «Abbiamo dovuto eliminare la parte di percorso che va dall'Alpe Valle all'Alpe Forno - ha spiegato il presidente dell'ASD Trail Running Vincenzo Bertina - a causa di un guado difficile da passare, vista la violenza con cui arriva l'acqua, presente in grande quantità a causa dello scioglimento della neve».
SUPER TRISCONI - Dopo il quarto posto alla Lavaredo Ultra Trail dello scorso fine settimana, ha confermato la sua presenza anche Stefano Trisconi, vincitore lo scorso anno insieme ad Alberto Comazzi. Al via anche Fulvio Chilò, nono al Cortina Trail. Intanto le iscrizioni, che avrebbero dovuto essere fermate a quota 400, arriveranno a 550.
PERCORSI - Il percorso modificato dopo il sopralluogo di ieri inizia quindi con il giro della piana del Devero (a poco più di 1.600 mslm), si sale poi verso Crampiolo per dirigersi in seguito verso l'alpe Sangiatto (2.010 mslm); dopo aver girato intorno ai due laghetti di questo magnifico alpeggio si prosegue in direzione Corte Corbernas (2.007 mslm), per poi toccare l'alpe della Valle (2.074 mslm); da qui si scende verso il lago di Devero per affrontare il giro intorno al lago stesso (1.856 mslm). Arrivati alla diga si ridiscende verso l'alpe Crampiolo e poi all'alpe Devero. Gli iscritti alla 20 km termineranno qui la loro fatica; il giro lungo proseguirà invece per Piedimonte, alpe Buscagna (1.967 mslm), Curt Vita (2.239 mslm), alpe Misanco (1.907 mslm), per poi tornare a Devero. Se in queste ultime ore la neve non continuerà a sciogliersi come fatto ultimamente, la seconda parte del percorso verrà modificata con l'eliminazione del Curt Vita e l'inserimento del lago Nero (1.970 mslm), prima di passare per l'alpe Misanco e poi tornare all'alpe Devero.
Domani si corre il Trail Verbier St-Bernard
Al via anche Jaquerod, Gaylord e Balsamo
Domani si corre in Svizzera la quinta edizione della Verbier St-Bernard. Tre le distanze in programma, la Boucle di 110 km e 7.000 m D+, la Traversée di 61 km e 4.000 m D+ e il Trail Initiatique, non competitivo, di 29 km e 2.500 m D+.
ORMAI UNA CLASSICISSIMA - Per la Boucle, nata nel 2009, si tratta del primo ultra trail di oltre 100 km interamente in territorio svizzero. Partenza e arrivo nell’abitato di Verbier con passaggi a La Fouly, nella val Ferret svizzerra, al colle del Gran San Bernardo e punto culminante del percorso ai 2.698 m del Col Fenetre. Più di 1.200 atleti iscritti nelle tre distanze (362 per la Boucle, 561 per la Traversée e 314 per il Trai Initiatique), per quella che è diventatata la manifestazione di ultra distanza più seguita in Svizzera.
LA STORIA - La prima edizione, quella del 2009, fu vinta dallo svizzero Florent Triollet, noto scialpinista, e dalla connazionale Denise Zimmermann che ha poi ancora vinto le due edizioni successive. Sulla distanza attuale di 110 km, il recordo del percorso è stato stabilito lo scorso anno dal francese Emmanuel Gault in 14h05’37’’. Tra le donne, invece, la miglior performance sono le 17h16’15’’ di Denise Zimmermann nel 2011.
TORNANO JAQUEROD E GAYLORD - Al via quest’anno due atleti che per certi versi hanno segnato parte della storia dell’ultra trail europeo. A partire da Christophe Jaquerod, classe 1966, già vincitore dell’UTMB nel 2005, dell’Anapurna Mandala Trail, due volte secondo a La Réunion, una al Mercantour e terzo alla Swiss Alpine Marathon. In gara anche l’americano Topher Gaylord, classe 1969, dal 1997 protagonista di molte delle più prestigiose gare di ultra distanza in giro per il mondo. Al suo attivo, tra i tanti risultati, anche un secondo posto all’UTMB nel 2003, primo alla Nemea-Olimpia nel 2008 e terzo al Gran Trail Valdigne nel 2007 e nel 2008. Tra gli iscritti anche la siciliana Luisa Balsamo, reduce a marzo dall’ottimo secondo posto all’Atacama Crossing.