Anticipazioni Up & Down, il duello Colle'-Perez
Nel prossimo numero di Ski-alper uno speciale dedicato al Tor
«Sulla salita per il Col Brisè Oscar Perez è partito e l'ho lasciato andare, sapendo che poi in discesa l'avrei ripreso, poi quando sono arrivato in vetta non ho più visto la sua luce». A parlare è Franco Collè, terzo al Tor des Géants, al termine di una stagione memorabile. Perez confesserà poi a Collé di avere dato tutto in quella discesa per minare nel morale il valdostano. Un Tor quasi perfetto quello di Collé, che è stato assistito alle basi da un 'veterano' del calibro di Marco Camandona. Sul prossimo numero di Up & Down, il supplemento gratuito di Ski-alper dedicato al mondo delle gare, un ampio reportage sull'endurance trail valdostano. In edicola dai primi giorni di ottobre!
Record di presenze alla prima ZacUp
La skyrace in programma domenica a Pasturo
Record di presenze alla prima ZacUp, la Skyrace nella Grigna Settentrionale, in programma domenica 22 settembre, intitolata ad Andrea Zaccagni. Il comitato organizzatore ha ben presto raggiunto la quota dei 350 iscritti previsti, riaprendo una 'finestra' alle iscrizioni per arrivare a 380. Partenza e arrivo a Pasturo attraverso i sentieri della Val Cugnoletta, il passo della Stanga e i Pian di Zapel, con il passaggio alla cima del Grignone per un totale di circa 27 km e 2400 metri di dislivello positivo. Da sabato alle 13.30 la consegna dei pettorali, alle 18.30 il briefing atleti. Il via domenica alle ore 8.30.
Doping, cultura del sospetto e credibilita'
Outdoor running, si respira una strana aria
Prima arrivarono gli esploratori solitari da terre lontane, poi le gare organizzate da appassionati praticanti, poi arrivarono i concorrenti, quindi le aziende di settore, altri concorrenti, altre gare, atleti da altre discipline, i record, i primi reporter e infine arrivarono i social, i giornali e anche le televisioni. Da una parte i nostalgici dei tempi che furono, in mezzo i puri, dall’altra i seguaci del nuovo che avanza. La giovane storia dell’outdoor running, a grandi linee, potrebbe essere così descritta.
Quelle poche volte che una gara veniva trattata sui quotidiani nazionali, rigorosamente nella pagina regionale, ci si lamentava anche per gli sbagli di nome, di luoghi o distanze. Per portare a casa testimonianza veritiera dell’impresa, si aspettava con pazienza la mail dagli organizzatori con i riferimenti dei fotografi accreditati e se ne consultavano ripetutamente le gallery per poi fare l'ordine.
Poi le gesta isolate cominciarono a scendere lentamente dalle valli per farsi conoscere ai più con immagini, articoli, video e racconti. Il trial, la corsa per monti e la gara intorno al Monte Bianco diventarono quindi, prima trail, poi ultra trail e infine endurance trail. Qualcuno, come per magia, inventò le condivisioni e i tag, la gente ci prese confidenza e non ci fu neanche più bisogno di attendere snervatamente il lavoro dei fotografi.
Nel 2006 e ancora di più nel 2007, una delle poche gare che contagiava per qualche giorno l’immaginario collettivo, oltre a quello inscalfibile dei praticanti, era l’UTMB, appunto “quella gara intorno al Monte Bianco”. Su Marco Olmo, da parte degli sporadici interessati all’argomento poche domande e molte affermazioni sul suo talento. Con il tempo i personaggi sono poi diventati atleti. Oggi, dopo i meritati echi mediatici dell’UTMB e del Tor des Géants, sui vincitori, da parte degli stessi meno sporadici interessati poche affermazioni e molte domande sulla loro presunta lealtà sportiva. “Ma sei sicuro che quelli non prendano nulla?”. Quasi strizzando un occhio, come dire “dai che tu lo sai”. Capita a casa, dall’edicolante, al bar o nelle cene tra amici. Una domanda che odiamo con tutto noi stessi perché ci lascia completamente inerti, senza nessuna base scientifica o statistica che ci consentano di replicare onestamente.
Forse il mondo dell’outdoor running è arrivato a una svolta. E forse, se è veramente un mondo speciale come molti di noi pensano, sarà uno dei primi sport che saprà difendersi con le sue stesse mani dall’insano nuovo che avanza alzando le barricate e proteggendo con tutte le sue forze unicamente il sano nuovo che avanza. Gli atleti, quelli veri, non meritano il fardello della non credibilità. Non lo meritano gli ultimi in classifica e non lo meritano i primi che di anno in anno ci deliziano con performance sempre maggiori. Gli atleti, quelli veri, sono le vittime di un sistema che è cresciuto velocemente senza essere attrezzato.
Potremmo parlare di cultura, di sensibilizzazione, ma il nuovo che avanza lo fa troppo velocemnte per concederci questo lusso. Gli organizzatori, quelli veri, possono e devono essere il motore di quella che a livello sportivo potrebbe essere una vera e propria rivoluzione culturale. Informatevi, non aspettate che arrivino le istituzioni quando ormai sarà troppo tardi. Chiedete i controlli gratuiti al Ministero della Sanità, non lo avete mai fatto. Provate a informarvi di quanto costano i controlli privatamente, se non lo avete mai fatto. Provate a immaginare che il popolo degli atleti, quelli veri, rinuncerebbe volentieri a una maglietta o a un pasta party per difendere il proprio Mondo. Provate a consorziarvi per una causa comune. Dichiarate a voce alta sui vostri siti che voi volete solo atleti veri. Provate anche a immaginare che ormai il gioco non è più credibile per nessuno. In poche parole, difendete il nostro bellissimo mondo, non lasciate che i sogni e le speranze rimangano tali, traformateceli in realtà.
Nasce lo 'Skialpdeiparchi'
Circuito di gare in Appennino
Presentato lo 'Skialpdeiparchi': un progetto che vuol essere una sorta di 'contenitore' di tutte le gare di scialpinismo e di snowboard alpinismo organizzate in Appennino. Quattordici appuntamenti per tutti gli appassionati, dalle notturne alle gare 'classiche'. Ogni presenza sarà registrata su una card, al termine la premiazione finale del circuito. A breve tutti gli aggiornamenti sul sito www.skialpdeiparchi.it
Dicembre
18 - Campo Felice (AQ) - Notturna Vertical per la vita
Gennaio
5 - Passo Lanciano (CH) - Notturna Crono Majella notte
11 - Ovindoli (AQ) - Notturna Monte Magnola Night Sprint
12 - Ovindoli (AQ) - Appenninismo ski raid
15 - Campo Felice (AQ) - Ski Raid delle Rocche
Febbraio
2 - Pescasseroli (AQ) - Ski ALP dell’Orso
9 - Gran Sasso d’Italia (AQ) - Vallefredda Ski Raid
15 - Terminillo (RI) - Notturna Coppa Mico by Night
23 - Filettino (FR) - Monte Viglio Ski&SnowALP
Marzo
9 - Rivisondoli (AQ) - Ski Marathon Leo Gasperl
16 - Pretoro (CH) - 10°Trofeo Majella
23 - San Martino d’Ocre (AQ) - Monte Ocre Snow Event
Aprile
6 - Terminillo (RI) - Classic Ski-ALP Coppa Millet
13 - Gran Sasso d’Italia (AQ) - Gran Sasso Twin Cup
Novita' La Grande Course
Meeting dei comitati organizzatori in Svizzera
Meeting dei comitati organizzatori de La Grande Course a Ovronnaz, in Svizzera. La Grande Course propone in questa stagione, la Pierra Menta tra il 20 e il 23 marzo, il Millet Tour du Rutor Extreme tra il 28 e il 30 marzo, e la Patrouille des Glaciers tra il 2 e il 3 maggio come gran finale di stagione. Novità l'apertura ai giovani: si comincerà in Adamello, nel tradizionale Memorial Stedile di fine novembre. Poi le già affermate Pierra Menta Jeunes e il collaudato evento giovani in Valgrisenche, per finire il 1 maggio con la grande novità: La Patrouille des Glaciers dei Giovani. Sono stati inoltre decisi anche i criteri per le gare candidate ad entrare nel circuito: occhi puntati sulla Altitoy Ternua 2013, ma anche la Tris Rotondo diventerà gara osservata.
La Red Bull Elements in Savoia
Nella parte trail, il piu' veloce e' stato Kilian davanti a Sevennec
A Talloires, sul lago di Annecy, in Savoia, terza edizione della Red Bull Eléments: si gareggia a squadre in quattro discipline, prima frazione in canoa, poi corsa, parapendio e mountain bike. Il miglior tempo nella parte del trail lo ha fatto segnare Kilian Jornet con una rimonta dalla trentunesima alla terza posizione. Il suo Font Romeu Team Altitude, con Jeremy Pouge (canoa), Martin Bonis (parapendio) e Gregory Doucende (mtb) ha chiuso al quinto posto. La vittoria finale è andata al team Team Scott con Edouard Jonville, Alexis Sevennec (secondo nella parte trall), Antoine Tricou e Alexis Chenevier. Kilian ha chiuso il tratto di corsa (su una distanza di 11 km, con 1900 di dislivello positivo, una pendenza media superiore al 21% e passaggi addirittura all'80%) in 1h21'30" con Sevennec secondo 1h24'28", quindi Cédric Fleureton in 1h25'20", Benjamin Lemay in 1h31'29", Michel Lanne in 1h31'33", Matheo Jacquemoud in 1h33'46", Roland Claverie in 1h34'35", Aurélien Collet in 1h35'23", Laurent Marconnet in 1h39'23" e Sacha Devillaz in 1h40'20".
Concluso il Salomon Trail Tour
Successi di Francesca Mai e Sergio Vallosio
Con il Sellaronda Trail Running si è concluso il Salomon Trail Tour Italia 2013, giunto quest’anno alla terza edizione: cinque le tappe in programma, Elba Trail, Le Porte di Pietra, Cima Tauffi Trail e Alpago Ultra Trail oltre alla prova conclusiva di Canazei, per un totale di 387 km e 22.800 metri di dislivello. I vincitori del Salomon Trail Tour Italia sono Sergio Vallosio del Team Salomon Agisko (che ha chiuso davanti a Sandro Todeschi e Fulvio Dapit del Team Crazy) e Francesca Mai de I Muscoli del Lario (che ha preceduto Simonetta Castelli dell'Altitude Race e Lisa Borzani del Lafuma Team Italia).
Ivrea-Mombarone, a segno Moletto e Kuzminska
In 400 alla 'classica' canavesana
Numeri da record per una 'classica' della corsa in montagna, la trentasettesima edizione dell'Ivrea-Mombarone. Nonostante il maltempo in 400 hanno sfidato, partendo da piazza Ottinetti nel cuore di Ivrea, i 2371 metri della Colma di Mombarone per un totale di 20 km e 2100 metri di dislivello. Successo di Marco Moletto che chiude in 2h01'49” davanti a Nadir Maguet in 2h06'44” e Enzo Mersi in 2h07'11”. Ai piedi del podio Silvio Balzaretti e Juan David Orozco Sanchez. Grande attesa per la presenza di Nicola Golinelli, che per un errore di segnalazione del percorso mentre era al comando, è rimasto attardato, decidendo poi di ritirarsi. Nella gara femminile vittoria di Katarzyna Kuzminska in 2h28'34”, piazza d'onore oer Marcella Belletti in 2h31'54” e Barbara Cravello in 2h37'26”, quindi Ornella Bosco e Cristina Dosio.
Tor, dalle retrovie la sfida ai big
Grande prova di Luca Negri alla prima esperienza nel trail
Dopo 283 di gara sulle gambe il tratto di 20 km che porta dalla base vita di Ollomont a Saint-Rhemy, con i suoi 1.450 metri di dislivello positivo e 1.255 negativo, rappresenta ogni anno un buon punto punto d’osservazione per valutare le doti di endurance di tutti i Geants. Si esce dall’ultima base vita della gara e si affrontano gli ultimi 50 km.
La prima parte del tratto è costituita da 10 km che partendo da Ollomont (1.385 m), prevedono prima la salita al Rifugio Letey-Champillon (2.375 m) e poi la successiva discesa Ponteilles Desot (1.807 m). La seconda parte sono 10 km in leggera discesa che portano a Saint Rhemy (1621 m). Da quel punto, ancora 4 km di falsopiano e poi inizia l’ultima salita della gara che porta ai 2.925 m del Col Malatrà.
CONTRO LE PREVISIONI - In un tratto simile, a quel punto della gara, si potrebbe essere indotti a pensare che influisca sulla prestazione oltre che la dote fisica, anche l’esperienza sul campo acquisita in anni di gare. Nell’edizione di quest’anno, con una rincorsa avvincente alla prima posizione, si poteva anche immaginare che il tempo migliore fosse stato fatto registrare dai primi in classifica, ovvero gli spagnoli Iker Karrera e Oscar Perez. Quest’anno, invece, c’è stata l’eccezione che in qualche modo conferma la regola. L’eccezione che, forse, dimostra ancora una volta come sia la testa l’aspetto principale nelle gare di ultra distanza.
PRESTAZIONE DI ALTO LIVELLO - Il concorrente che ha fatto registrare il miglior tempo assoluto, con un parziale di 3h55’ è Luca Negri, quattordicesimo nella classifica finale e dal curriculum immacolato nel mondo del trail running in generale. Una prestazione di altissimo livello che ha consentito a Negri di scavalcare sette posizioni in classifica e di entrare nella top 15. I distacchi sono impietosi, 34’ a Iker Karrera, 16’ a Oscar Perez, 32’ a Franco Collè, 1h07’ a Lionel Trivel e 1h17’ a Patrick Bohard , ovvero i primi cinque classificati del Tor. Roberto Beretta, uno che di ultra distanze ci ha ormai fatto l’abitudine, uscito da Ollomont 18’ prima di Negri, deve averlo visto sfrecciare visto che ha poi chiuso quel tratto di gara impiegandoci 1h03’ in più. Nulla hanno potuto neanche le doti di endurance della campionessa Francesca Canepa che nello stesso tratto si è presa 1h20’.
5 Comuni Trail sotto la pioggia
Vittorie di Mauro Bernardini e Michela Piana
La pioggia torrenziale che si è abbattuta sul Verbano non ha fermato i 269 iscritti che hanno partecipato alla quarta edizione della 5 Comuni Trail. Sul percorso rinnovato, che tutti i partecipanti hanno molto apprezzato nonostante sia stato reso decisamente più difficile dalle abbondanti piogge, c'è stata una grande battaglia sia in campo femminile sia in campo maschile. Tra gli uomini uno dei grandi favoriti, Mauro Bernardini, non ha tradito le attese andando a vincere con più di cinque minuti di distacco su Paolo Mascarenti, e su un altro dei favoriti della vigilia, Stefano Trisconi. L'ultimo a cedere a Bernardini è stato in realtà Dereje Rabattoni, poi tradito da uno sbaglio di percorso che l'ha messo fuori gara. Da segnalare anche il quarto posto di Claudio Caretti, sempre sul podio nelle passate edizioni della 5 Comuni, e il quinto di Maurizio Mora, vincitore dell'International Bettelmatt Sky Race dello scorso luglio.
In campo femminile la gara è vissuta sul lungo duello tra Michela Piana e Annalisa Cappelletti: l'atleta della Caddese ha resistito al forte ritmo che la portacolori dell'Atletica Cistella ha mantenuto per buona parte del percorso e poi nell'ultimo tratto, quello che da Pollino, riportava gli atleti alla Trinità di Ghiffa, ha fatto valere le sue migliori doti da discesista staccando nettamente l'avversaria. Al terzo posto si è classificata l'inglese Patricia Richardson che dopo essere stata punta da una vespa mentre si recava alla zona di partenza ha avuto comunque la forza di terminare sul podio. Quarto posto per Lorella Mor, mentre quinta è arrivata la vincitrice del Lago Maggiore Night Trail Federica Schiavini.
Cadini Sky Race ok nonostante il maltempo
Successi di Matteo Piller Hoffer e Anna Finizio
Cielo nuvoloso per la Cadini Sky Race, la gara di 16 chilometri e 1200 metri di dislivello positivo con partenza al Lago di Misurina. Ma tutto è filato al meglio: tracciato promosso in vista della futura Misurina Sky Marathon.
Nella prima salita il gruppetto di testa formato da Matteo Piller Hoffer, Davide Pierantoni, Elia Costa, Alessandro Morassi e Osvaldo Zanella ha imposto subito un ritmo molto alto. Al passaggio al Rifugio Carpi, il sappadino Piller Hoffer aveva da amministrare un buon margine, alle sue spalle lotta serrata per conquistare le posizioni di rincalzo. Dalle retrovie la guida alpina Filippo Beccari aveva iniziato la sua rimonta. Matteo Piller Hoffer ha chiuso con il tempo di 1h31’54’’, in seconda posizione si è classificato Filippo Beccari autore di una rimonta incredibile in discesa, mentre sale sul terzo gradino del podio lo zoldano Elia Costa.
In campo femminile Anna Finizio ha preso il comando della gara lungo la prima salita, chiudendo vittoriosa sul traguardo fermando il cronometro in 1g55’28. Martina Valmassoi dopo una partenza tranquilla è salita in seconda posizione con 1h57’07. Martina De Silvestro ha completato il podio in 2h01’55. Da segnalare il ritiro di Stefania Zanon che mentre stava lottando per il podio è caduta procurandosi un trauma alla caviglia.
Fulvio Dapit e Silvia Serafini primi al Sellaronda
Ultima prova del circuito Salomon Trail Tour Italia
L'esperienza di Fulvio Dapit e la freschezza di Silvia Serafini determinanti e vincenti nella terza edizione del Sellaronda Trail Running, la marathon di corsa in montagna che si è sviluppata su un percorso di 56,3 km con un dislivello positivo di 3626 metri, transitando per i famosi passi dolomitici Sella, Gardena, Campolongo e Pordoi. Un evento valido anche come ultima prova del circuito Salomon Trail Tour Italia 2013.
LA GARA MASCHILE - Fulvio Dapit ha costruito il suo successo grazie al forcing finale soprattutto in discesa, chiudendo in 5h42'16”, tempo di 14 minuti superiore rispetto a quello che lui stesso aveva staccato lo scorso anno, considerando però il consistente allungamento in fatto di sviluppo e di dislivello di quest'anno. Il deluso di giornata è il bergamasco Fabio Bazzana, sconfitto per la terza volta quest'anno sempre da Dapit. Inevitabilmente amareggiato l'atleta lombardo, anche perché assieme al gardenese Georg Piazza avevano condotto la gara appaiati al comando dalla prima ascesa al Passo Sella, fino all'ultima a Porta Vescovo, con Dapit lontano sempre di qualche minuto. Nel primo intermedio a Selva Gardena, Bazzana e Piazza erano transitati dopo 1h13'03”, con Dapit a 3 minuti e mezzo, mentre a Corvara il bergamasco aveva una decina di secondi di vantaggio sul gardenese e 4 minuti e 20 sul friulano. Nell'ultimo rilevamento di Arabba nuovamente appaiato il duo di testa, con il poliziotto ora residente a Vipiteno a 4 minuti esatti. Nella salita di Porta Vescovo Dapit è riuscito a recuperare un minuto e mezzo, iniziando la lunga rincorsa alla vittoria nel nuovo tratto fiancheggiante la Mamolada, raggiungendo e superando prima un Piazza con problemi fisici a seguito di una storta ancora prima di Viel del Pan, e riducendo progressivamente il gap che lo separava da Bazzana fino al Pordoi, agguantandolo in località Pecol e allungando definitivamente nella discesa che portava al traguardo di Canazei, dove è transitato a braccia alzate dopo 5 ore e 42 minuti di gara. Ad un minuto e sei secondi Fabio Bazzana, quindi sfinito a 13 minuti e 41 secondi è giunto Georg Piazza. Medaglia di legno per il polacco Sobczyk Przemystaw e sorprendentemente quinto il fassano di Campitello, con un passato olimpico nel biathlon, Paolo Longo, staccato di 22 minuti dal vincitore. Quindi a seguire l'altoatesino Alexander Rabensteiner e Giovanni Paris.
GARA FEMMINILE - In campo femminile dominio assoluto per la trevigiana del team Salomon Silvia Serafini, che ha fermato il cronometro sul tempo di 6h26'01”, dodicesima assoluta, tempo di ben 40 minuti più veloce rispetto alla vincitrice della seconda edizione. A 15 minuti la pluricampionessa italiana di Verbania Emanuela Brizio, quindi sul terzo gradino del podio la fassana Nadia Scola. Per quanto riguarda gli intertempi la Serafini a Selva Gardena aveva un vantaggio di 4 minuti sulla Brizio e di 6 minuti sulla Scola, quindi a Corvara il gap era aumentato a 7 minuti sulla piemontese e ad 8 minuti sulla trentina, successivamente ad Arabba: 6 minuti e 16 minuti.