Denis Trento vince la Tre Rifugi

Tatiana Locatelli a segno nella gara femminile

Oltre alle gare di Coppa del mondo a Prato Nevoso è andata in scena anche la classica dello scialpinismo cuneese, la Tre Rifugi, prova open sul tracciato dell’individuale. Vittoria di Denis Trento, giunto primo al traguardo in 2h23'10, precedendo Daniel Antonioli e Cristian Minoggio. Al portacolori dell'Esercito Italiano, dunque, il Trofeo Mettolo Castellino. La classifica femminile, invece, ha visto vincitrice Tatiana Locatelli (2h42”49), seconda Natalia Mastrota, terza Silvia Rivero. Alla valdostana anche il Trofeo Sandro Comino. Il Trofeo Giovanni Abbona è stato attribuito ad Alessia Fenoglio, la più giovane partecipante della gara.


Finali di Coppa, ancora Kilian davanti a tutti

Nella gara rosa penalizzata Laetitia Roux, vince Jennifer Fiechter

Ultima individuale di Coppa del Mondo 2016. A Prato Nevoso, percorso modificato, senza la salita al Mondolè, ma lungo - quasi 20 km, a circuito - e insidioso soprattuto in discesa con neve segnata e spesso crostosa. C’è ancora il sole e fa caldo. Michele Boscacci parte all’attacco, alle spalle il ‘solito’ copione con Palzer e Kilian subito dietro. Palzer sulla terza salita passa l’azzurro, dopo è la volta di Kilian. Boscacci ne ha, ma un problema tecnico lo mette in difficoltà in discesa. Alle spalle dei battistrada si affaccia Matteo Eydallin, che comunque non riesce a chiudere il gap. Sul traguardo Kilian primo in 2h10’48”, piazza d’onore per Palzer in 2h11'25", terzo Eydallin in 2h14’54”, con quarto un regolare Manfred Reichegger che a 39 anni tiene sempre bene il passo dei primi. Quindi Martin Anthamatten, Alexis Sevennec, Martin Weisskopf, con ottava piazza per Michele Boscacci e nona di Nadir Maguet, secondo Espoir. Dodicesimo Damiano Lenzi.
Nella gara femminile ancora monologo di Laetitia Roux che taglia il traguardo in solitaria, ma viene poi penalizzata per materiale più leggero del consentito, scalando in sesta posizione. Gradino più alto del podio per Jennifer Fiechter in 2h28’50” su Axelle Mollaret in 2h31’10”, con altro podio per Katia Tomatis in 2h32’02”.  Quarta e sempre più leader Espoir, Alba De Silvestro.
Tra gli Junior a segno il francese Samuel Equy in 2h10’14” davanti a due azzurri, Davide Magnini in 2h11’13” e Pietro Canclini in 2h13’07”. Settimo Nicolò Canclini. Ancora Francia sul gradino più del podio rosa con Adèle Milloz in 2h17’04” e ancora due azzurre alle spalle, Giulia Compagnoni in 2h20’39” e Giulia Murada in 2h23’11”.


Finali di Coppa, Alba De Silvestro vola in alto

Sempre migliore tra le Espoir, ad un passo dal podio assoluto

Continua la grande stagione di Alba De Silvestro: anche nell’individuale delle finali di Coppa del Mondo ha dettato legge tra le Espoir, arrivando ad un passo dal podio assoluto. 


Finali di Coppa, Eyda torna sul podio

Terzo posto nell'individuale

Dopo il successo dello scorso anno Matteo Eydallin torna sul podio a Prato Nevoso: terzo posto per il valsusino nell’individuale alle spalle di Kilian e Palzer. Ecco le sue impressioni nel dopo-gara. 


Finali di Coppa, poca fortuna per Miky Boscacci

Le parole del valtellinese dopo l'ottavo posto nell'individuale

Poca fortuna per Michele Boscacci nell’individuale delle finale: anche dopo la Pierra Menta ha dimostrato di averne nelle gambe. Ottavo posto per lui e comunque punti importanti in chiave overall di Coppa del Mondo. 


Sellaronda Skimarathon a Pivk-Holzknecht

Raffaella Rossi e Bianca Balzarini vincono la gara rosa

Le condizioni alla partenza del ventunesimo Sellaronda Skimarathon non potevano essere migliori: -3 gradi, cielo terso e il sole appena scomparso dietro al Gruppo Sella ad accompagnare i 1.200 atleti suddivisi in 600 coppie verso la prima salita del Passo Campolongo. E in campo maschile, i favoriti assoluti della vigilia, il friulano Tadei Pivk, vincitore della diciannovesima edizione, e il suo compagno di squadra, il valtellinese Lorenzo Holzknecht, vincitore ex-aequo della scorsa edizione assieme a Michele Boscacci, hanno subito imposto il loro ritmo. Obiettivo principale, oltre alla vittoria, era di portare il record della corsa sotto le fatidiche tre ore. Per incentivare ancora di più la corsa al record, l'Associazione Turistica di Corvara ha messo in palio 1.000 euro in più per chi dovesse riuscire nell'impresa. Impresa ostica, che non era riuscita lo scorso anno a Tadei Pivk e Kilian Jornet Burgada, battuti dal duo Boscacci-Holzknecht e Palzer-Lenzi. Il tempo record stabilito in quell'occasione fu di 3h04:40''.
Da Arabba si sale in direzione Passo Pordoi con la coppia Pivk-Holzknecht al comando davanti a Götsch-Hoffmann. Al terzo e quarto posto i team Cappelletti-Bazzana e Beccari-Stofner. In quest'ordine, le squadre di testa raggiungono anche Canazei dopo una lunga discesa: Pivk-Holzknecht, seguiti da Philipp Götsch-Hoffmann, terzi Stofner-Beccari e Bazzana-Cappelletti.
Sulla salita lungo la “Pista del Bosco” che da Canazei porta in alto verso il Lupo Bianco, Götsch-Hoffmann innescano la quarta e rosicchiano ben 50 secondi ai battistrada, che però riescono a reagire e a incrementare nuovamente il vantaggio sugli inseguitori. È soprattutto merito di un grandissimo Tadei Pivk, che con Holzknecht al laccio, sfoggia un passo da grande campione. Al cambio assetto in cima al Passo Sella, Pivk-Holzknecht hanno un vantaggio di oltre 2 minuti su Götsch-Hoffmann, quest'ultimo palesemente in difficoltà sull'ultimo strappo prima del valico.
Sulla discesa dal Passo Sella verso la Val Gardena, le prime due posizioni rimangono invariate, mentre Beccari-Stofner si dimostrano ottimi discesisti con punte di oltre 90 km/h. Poco prima del centro di Selva Gardena riescono a superare Cappelletti-Bazzana, fino ad allora terzi. Sulla prima salita verso il Passo Gardena, ultimo passo della serata, Götsch-Hoffmann perdono a vista d'occhio sugli oramai irraggiungibili Pivk-Holzknecht e rischiano addirittura di essere riassorbiti dagli agguerriti inseguitori. Poco prima dello scollinamento al Dantercepies, Philipp Götsch lavora per due in quanto Hoffmann, al laccio, soffre sempre di più. Dietro, i frontalini annunciano Bazzana-Cappelletti, che nel frattempo hanno guadagnato 50 metri su Beccari-Stofner e stanno facendo gara sulla seconda posizione alla loro portata. Imprendibili oramai a questo punto Pivk-Holzknecht. Götsch-Hofmann raggiungono il Passo Gardena al secondo posto e nel momento in cui iniziano la discesa, Bazzana-Cappelletti raggiungono il cambio assetto. Il duello in discesa è per tanto assicurato.
Dopo 3h14'36’’ Tadei Pivk e Lorenzo Holzknecht raggiungono il traguardo nel palaghiaccio di Corvara in Alta Badia, salutati in trionfo dagli spalti gremiti. Il tempo realizzato non è quello da record, ma è il risultato di una grande gara, combattuta, se pur a distanza, con degli avversari agguerriti. E questi non si sono regalati nulla sull'ultima discesa, con Beccari-Stofner che hanno recuperato ancora una volta in discesa su Bazzana-Cappelletti, raggiungendo anche Götsch-Hoffmann sulla linea del traguardo. Verdetto sancito dopo qualche secondo di verifica dei giudici di gara, a favore dell'altoatesino Philip Götsch e dell'austriaco Christian Hoffmann. Terzo il duo Beccari-Stofner.
In campo femminile Raffaella Rossi e Bianca Balzarini hanno tenuto sin da subito la testa della gara davanti alle austriache Katarina Zipser e Verena Krenslehner, in terza posizione la coppia formata da Dimitra Theocharis e da Cecilia De Filippo.
Rossi e Balzarini tagliano il traguardo di Corvara con il tempo di 4h08’56’’, le austriache confermano la seconda posizione con poco più di tre minuti di ritardo. La coppia Theocharis-De Filippo è terze in 4h16’27”.


ValcanUp!, iscrizioni aperte

Confermata la gara per lunedi' 28 marzo

Ancora qualche fiocco di neve in Val Seriana e altri centimetri si sono aggiunti a un manto nevoso ormai abbondante. La ValcanUp! è quindi confermata per lunedì 28 marzo e le iscrizioni sono ufficialmente aperte: come di consueto bisogna inviare il mod.61, entro le ore 18 di venerdì 25 marzo a valcanup@gmail.com. Per quanto concerne il pagamento, sarà possibile versare i 25 euro della tassa di iscrizione entro la medesima data o a mezzo b/b IBAN IT45J05428 537100 0000 0003 272  intestato a “Gruppo Alpinistico Vertovese Asd” con causale “Valcanup + nome e cognome dell’iscritto”, piuttosto che in contanti presso il negozio “Mountain Experience” a Gromo. Oltre la data del 25 marzo fino al ritiro del pettorale il giorno della gara stessa, verrà applicato un sovrapprezzo di 10 euro a iscrizione. La quota di iscrizione da diritto al pasta party, all'assistenza sul percorso, a una maglietta ricordo New Balance, a una sacca portapelli Kask (che ha fornito anche un casco da bici per i primi classificati senior), a integratori Nutrilite e per i primi 50 iscritti a una bottiglia di Valcalepio Martinì.
La gara sostiene tra l'altro gli amici dell'associazione onlus Roby Piantoni Insegnanti per il Nepal (presenti il giorno della gara con uno stand) e la lotta contro la fibrosi cistica.
Da sabato inizieranno i sopralluoghi sul percorso per la valutazione, la tracciatura e la messa in sicurezza dell’itinerario definitivo, che visto le condizioni nivologiche attuali, si pensa possa essere interamente confermato (1600m D+ e 16,5km di sviluppo).


Ski Alp Tuglia, tutto ok

Partenza alle 9.30 a Forni Avoltri

Tutto confermato per la dodicesima edizione della Ski Alp Tuglia di domenica 20 marzo: l'unica variazione è l'orario di partenza che è stato anticipato alle ore 9.30 sempre dal Centro Biathlon di Forni Avoltri. Si gareggerà sul nuovo percorso lungo, oltre alla classica cronoscalata fino a Malga Tuglia, che prevede il cambio pelli in quota a Passo Entralais con discesa lungo lo stesso pendio e breve risalita con arrivo per tutti alla malga stessa. Seguiranno pranzo e premiazioni presso il Ristorante al Biathlon. Iscrizioni on line sul sito centrobiathlonforniavoltri.it oppure sul posto la mattina della gara.


Bollettino Valanghe: un bel problema!

Ma la diffusa disinformazione è un problema ancora maggiore

Abbiamo ricevuto e volentieri pubblichiamo un intervento del direttore tecnico di AINEVA, Igor Chiambretti. Si riferisce ad un articolo pubblicato altrove, non su Skialper, ma siamo stai coinvolti dato che il nostro articolo a firma di Renato Cresta di qualche tempo fa aveva suscitato reazioni e commenti da parte di professionisti della montagna che possono essere accomunati a quanto scritto nel suddetto articolo.
Ecco il testo integrale della lettera.

Coloro che credono senza ragione non possono venir convinti con il ragionamento” [J. Randi]  Abbiamo avuto recentemente occasione di leggere su un portale web dedicato alla montagna l’articolo del Sig. Gallo intitolato ‘Bollettino Valanghe: un bel problema!’ e, a favore di una doverosa corretta informazione nei confronti dei numerosi frequentatori della montagna, ci pregiamo esporre alcune considerazioni.
 
Spiace evidenziare che il sig. Gallo dimostri una scarsa conoscenza e comprensione della materia unita ad una superficialità tecnica che non si addice ad un professionista della montagna, a maggior ragione ad un professionista che si considera un comunicatore. In altre occasioni, su altri siti internet, quest’anno anche altri suoi colleghi professionisti della montagna hanno espresso concetti inerenti la sicurezza invernale e nella fattispecie la problematica valanghe in modo superficiale, scorretto e soprattutto senza alcun fondamento tecnico a supporto delle loro personali deduzioni, male interpretando concetti di base che dovrebbero far parte della loro preparazione tecnica e contribuendo ad inculcare negli Utenti dei pericolosi concetti di disinformazione.

Chi si reputa ‘Comunicatore’ deve essere molto preparato sull’argomento che tratta e divulgare in modo chiaro e sintetico pochi ma fondati concetti, deve essere pacato ed oggettivo e consapevole che ha importanti responsabilità: comunicare correttamente nel campo della sicurezza in montagna significa  contribuire a creare e/o approfondire una cultura della prevenzione che, non solo in Italia, purtroppo è ancora lacunosa.

A meno che si voglia cavalcare l’onda della notorietà e delle apparenze, magari in seguito a grossi incidenti che alzano l’attenzione nell’opinione pubblica, ed allora ci tiriamo rispettosamente indietro e non abbocchiamo a provocazioni che sostengono solamente quello stesso gioco, che sono fatte solo per poter poi stendere (volutamente) stizzite repliche con lo scopo di incrementare la succitata ricerca spasmodica della notorietà. Per emergere e per essere veramente apprezzati dalle persone intelligenti ci sono altri modi, anche se oggettivamente più faticosi.

A chi vuole cimentarsi a comunicare seriamente in merito alla prevenzione e sicurezza in montagna, ringraziandolo sin d’ora, nell’allegato stilato a cura dei Previsori AINEVA raccomandiamo alcuni sintetici concetti.

I Previsori Valanghe dell’AINEVA elaborano i loro prodotti:
- a seguito di specifica e seria formazione professionale, costantemente aggiornata;
- confrontandosi regolarmente sulle tecniche e sulle procedure più innovative in Gruppi di Lavoro sia nazionali sia internazionali;
- sulla base di oggettivi dati estrapolati dalle 323 stazioni e campi di Rilevamento tradizionali ma soprattutto dalle 373 Stazioni Nivometeorologiche automatiche sparse in alta quota ed in punti opportuni delle montagne italiane, estrapolati dagli oltre 50 Rilievi Itineranti svolti ogni settimana su percorsi scialpinistici (selezionati tra quasi 200 rilievi itineranti possibili e ritenuti rappresentativi) con rilevamento di parametri importanti e tramite l’utilizzo di tecniche e procedure ormai consolidate a livello internazionale (esecuzione di stratigrafie del manto nevoso, vari test di stabilità ed altre osservazioni) eseguiti dagli stessi tecnici degli Uffici Valanghe, da Guide Alpine opportunamente preparate a seguito di specifiche convenzioni con gli uffici AINEVA , personale SAGF-GdF, personale dei parchi o da collaboratori professionisti esterni. Complessivamente, la rete di rilevamento dati delle regioni e province afferenti ad AINEVA è la più fitta presente sul territorio montuoso italiano e non ha nulla da invidiare alle reti di rilevamento dati di Svizzera, Austria o Francia in quanto a densità dei punti di misura o significatività dei dati acquisiti;
- con l’utilizzo di sempre più approfonditi ed affidabili modelli matematici e sistemi informatici;
-… e, soprattutto, assumendosi le responsabilità penali che le norme prevedono per il personale degli Enti preposti al monitoraggio, previsione e prevenzione dei pericoli naturali.

I comunicatori della sicurezza e della prevenzione in montagna:
- hanno il dovere morale di attenersi a corrette norme deontologiche e comportamentali al fine di divulgare correttamente la materia, proprio per contribuire ad evitare “che i media ed i sapientoni si scatenino”;
- … soprattutto senza provocare più danni di quelli che già la cattiva informazione, nel tempo, ha prodotto e senza dar adito a inutili, sterili e anche pericolose polemiche (anzi… rischiose, parlando di valanghe).

Invitiamo il Sig. Gallo e gli altri suoi colleghi professionisti della montagna che recentemente hanno scritto in modo piuttosto superficiale su questi argomenti a continuare nella importante opera di comunicazione approfondendo sempre di più la reale conoscenza, da tutti i punti di vista, di questi argomenti e garantendogli che i tecnici dell’AINEVA rimangono a loro disposizione, e di tutti coloro che lo desiderano, per qualsiasi  delucidazione inerente la neve e le valanghe.
La montagna ha bisogno di tutti per essere compresa nel modo più giusto possibile, ed in particolare ha bisogno di una comunicazione oggettiva, seria e pacata e non urlata, a favore di tutti i suoi frequentatori.

IN ALLEGATO ALCUNE ULTERIORI PRECISAZIONI:

Il Bollettino Valanghe emesso dagli uffici afferenti ad AINEVA è un bollettino di previsione del “Pericolo” che ha valenza a scala sinottica regionale, e cioè su un ampio territorio. E’ rivolto sia alla Protezione Civile, per la conseguente valutazione locale del Rischio su aree antropizzate e vie di comunicazione, sia ai frequentatori della montagna innevata, per le opportune valutazioni personali relative al Rischio che vogliono correre, in funzione dell’attività che vogliono fare sui percorsi che vogliono seguire.

- Il Pericolo valanghe è una condizione oggettiva, relativa alle situazioni di stabilità del manto, espresso secondo la Scala Europea del Pericolo Valanghe, unificata e adottata da tutti i servizi valanghe europei (EAWS) e del resto del mondo; è descritto in termini di diffusione areale del pericolo (aree di distacco) sul territorio in base al grado di consolidamento del manto nevoso (situazione media rilevata), al numero di siti pericolosi sui pendii ripidi, definiti in base alla localizzazione, esposizione e quota. La variabilità spaziale del manto nevoso è un dato di fatto e sarebbe umanamente impossibile fare valutazioni sito-specifiche per ogni singolo tratto di pendio. … Quando si parla di “pericolo” non c’è di mezzo l’uomo.

- Il Rischio valanghe invece, in particolare per i frequentatori della montagna, è relativo all’esposizione  personale al Pericolo (da cui deriverà il grado di rischio) in relazione delle necessarie conoscenze delle attività che si vogliono svolgere, dei luoghi che si vogliono percorrere e dell’ambiente in cui si svolgono, in questo caso ambiente montano innevato. Lo sci alpinismo non è uno sport a rischio zero, alla stregua di tanti altri sport praticati in outdoor (vd. alpinismo, kayak, immersioni subacquee, paracadutismo, volo a vela, etc.) e presuppone una completa consapevolezza, volontarietà e accettazione nell’esposizione al rischio. La libertà di rischiare deve essere massima ma bisogna anche saper assumere la piena responsabilità delle proprie decisioni possibilmente cercando di migliorare, continuamente, il proprio livello di conoscenze e preparazione sull’argomento.

- Il punto è questo: quanto è approfondita nei frequentatori della montagna, anche e soprattutto professionisti, la conoscenza base dei concetti di evoluzione del manto nevoso, variabilità spaziale della stabilità, tipi di sovraccarico e ancor più quanto sono note le esatte definizioni che sottendono la Scala Europea del Pericolo Valanghe, che i previsori valanghe sono tenuti ad osservare nella definizione del grado di pericolo, che non è solo un colore e un numero, ma è soprattutto una distribuzione di fenomenologia descritta mediante avverbi di possibilità/probabilità, distribuzione, quantità?

- Come tecnici ci impegniamo quotidianamente a spazializzare i dati d’innevamento integrati dai rilievi itineranti settimanali (eseguiti anche da noi stessi) e a trasformarli, dopo attente valutazioni, in un grado di pericolo valanghe rappresentativo di un’area e descritto al meglio delle nostre capacità, testandolo poi personalmente mediante attività scialpinistica. Purtroppo, notiamo con amarezza e delusione che tanto sacrificio e impegno viene vanificato in nome di sterili polemiche, ricche di lacune e sintomatiche di una sempre più superficiale conoscenza, urlate anche e purtroppo da professionisti della montagna.

- Proprio gli specialisti della Montagna non dovrebbero dimostrare così scarsa conoscenza dei principi di nivologia, dei concetti di Pericolo e Rischio e loro differenza, dei concetti base della Scala Europea del Pericolo Valanghe, della valenza e peso dei Bollettini Valanghe regionali. Come tecnici che si avvalgono quotidianamente del validissimo supporto di Guide Alpine che si sono opportunamente preparate, personale SAGF, personale dei parchi, collaboratori professionisti esterni e interni, tutto personale preparato e aggiornato dalla stessa AINEVA, sappiamo anche che gli urlatori da social sono la minoranza e ringraziamo i moltissimi professionisti della montagna, che meno tesi a schiacciare tasti sul PC si impegnano quotidianamente a collaborare con AINEVA per un unico e condiviso fine: la prevenzione fatta di conoscenza, informazione e autocritica.

- Sottolineiamo che saremmo ben contenti di continuare a pubblicare sulla rivista Neve e Valanghe, rivista sì prettamente tecnica, contributi più divulgativi prodotti proprio da chi vive e pratica la montagna, per meglio bilanciare il peso scientifico e soddisfare così non solo gli specialisti ma anche gli amatori del mondo della neve. L’abbiamo sempre fatto, nonostante la scarsità di tali contributi, e saremo sempre disponibili a farlo in futuro.  

Il Responsabile Tecnico di AINEVA (Associazione Interregionale Neve e Valanghe) Dott. Geol. Igor Chiambretti ed i Tecnici dell’AINEVA

 

Finali di Coppa, cambio percorso per la individual

Partenza anticipata alle 8 nella Conca di Prato Nevoso

Sabato secondo atto di Coppa del Mondo a Prato Nevoso con l’individual. Gli organizzatori hanno deciso di cambiare percorso per questioni di sicurezza, senza il passaggio in cima al Mondolè. Si resta in basso nella zona di Prato Nevoso con partenza sempre nella Conca e passaggi nella zona nei pressi delle piste delle seggiovie Rosso e Verde e dunque anche facilmente accessibili per gli spettatori. Il nuovo tracciato è di 20 km per 1660 metri di dislivello in cinque salite sino a Cima Vuran. 2 Km in meno e 1500 metri di dislivello per la prova femminile e Junior maschile, 16 km e 1180 metri per la Junior femminile. E cambia anche l’orario di partenza: il via per l’assoluta maschile alle 8, 10 minuti dopo tocca all’assoluta femminile e gli junior maschile, alle 8.25 le junior femminile, mentre alle 8.30 scatta la gara open valida per la Tre Rifugi. 


Finali di Coppa, doppietta azzurra nel vertical

Successi di Davide Magnini e Giulia Murada

Doppietta azzurra a livello Junior. Nella gara femminile primo posto per Giulia Murada che chiude con il tempo di 27’26” precedendo l’austriaca Ina Forchthammer in 27’43” con terza piazza per l’altra azzurra Laura Corazza in 27’50”. In campo maschile Davide Magnini in 21’33” mette in fila i due francesi Samuel Equy e Simon Bellabouvier sul traguardo rispettiviamente in 22’12” e22’39”.  Sesto posto per Nicolò Canclini. 


Finali di Coppa, la legge di Kilian nel vertical

Laetitia Roux vince la gara rosa, terza Katia Tomatis

Ultimo vertical della stagione di Coppa del Mondo 2016. Il primo appuntamento del Mondolè Ski Alp è andato in scena a Frabosa Soprana: arrivo diverso rispetto allo scorso anno con la salita al Monte Moro. Percorso impegnativo, sotto il sole e con temperatura primaverile.
Chiude con un successo Kilian Jornet che va a vincere in 28’05” e mette in bacheca la coppa di specilità: è stata una lotta soprattutto con Anton Palzer e Rémi Bonnet con seconda piazza per il tedesco in 28’26” e terza per lo svizzero in 28’54”, ai primi due posti Espoir. Quarto Werner Marti, poi i due ‘veterani’ azzurri Manfred Reichegger e Pietro Lanfranchi. Completano la top ten Didier Blanc, Nejc Kuhar, Michele Boscacci e William Bon Mardion. Undicesimo Nadir Maguet, terzo Espoir, 14° Robert Antonioli.
Nella gara rosa solito copione con vittoria per Laetitia Roux in 23’52”, davanti alla compagna di Pierra Menta Axelle Mollaret in 24’16”, con terza Katia Tomatis in 24’33”, applauditissima dai tifosi visto che gioca in casa. Quarta Victoria Kreuzer, quinta Jennifer Fiechter, con sesta Alba De Silvestro, ancora una volta la prima Espoir. 


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