Aperte le iscrizioni alla Bellagio Skyrace

Nuovo percorso per la gara del 23 ottobre

Aperte le iscrizioni alla Bellagio Skyrace del prossimo 23 ottobre. Tante novità per la terza edizione: prima di tutto percorso rinnovato di 26.5 km con un dislivello di 2100 metri, inserendo una discesa più tecnica e tutta da spingere, oltre alla consolidata passerella attraverso i Giardini di Villa Melzi prima di giungere al traguardo sul lungolago Europa. Confermata sempre la miniskyrace dedicata a tutti i bambini e famiglie. Dopo una seconda edizione che a sorpresa, ha fatto registrare 450 iscritti per la gara ‘regina’ e 70 bambini per la miniskyrace, «quest’anno abbiamo voluto inserire anche un percorso di 14,5 km con un dislivello di 1050 metri, dando la possibilità anche ai neofiti della disciplina di mettersi in gioco e poter prender parte ad una corsa su un percorso a dir poco unico, soprattutto per i panorami e per la posizione strategica della Perla del Lario», spiega il vicepresidente Claudio Sancassani. La Bellagio Skyrace 2016 sarà ancora una volta la tappa finale delle Italy Series. Info su www.bellagioskyteam.it.


La stagione internazionale di Fulvio Dapit

Tredicesimo a Zegama, dopo Transgrancanaria, Madeira, Transvulcania…

Tredicesimo a Zegama, Fulvio Dapit, portacolori del Team Crazy Idea, prosegue la sua stagione internazionale.

Com’è stata la gara basca?
«Il fango c’è sempre, non è una novità, le condizioni meteo invece erano davvero proibitive: il freddo soprattutto si è fatto sentire».

Soddisfatto della prestazione?
«Non avevo grandi aspettative per una gara così veloce. Ho cercato di limitare i danni e sono uscito nel finale, trovando una buona continuità. Il tempo comuqnue non è granché».

Transgrancanaria, Madeira, Transvulcania: una stagione lontano da casa.
«Una scelta precisa. Mi piace cambiare: ho deciso di correre distanze più lunghe, ma soprattutto un confronto più elevato. In Italia il livello è più basso: non mi interessa vincere una gara con tanti minuti di vantaggio, preferisco piuttosto cercare di cimentarmi in prove impegnative con tanti concorrenti competitivi. Nessun tatticismo: chi mi conosce sa come sono fatto. E poi il fatto che all’estero mi riconoscano vale per me tantissimo; è una sfida personale: corro per piacere di correre, non sono un professionista, queste sono le gratificazioni più belle».

Distanze?
«Non oltre i 100 km. Adesso mi conosco, con l’età la velocità diminuisce, ma so gestire meglio le forze in gara. Ed è una sorta di palestra di vita: devi decidere se continuare, spingere o fermarti. Una prova con te stesso che poi si ripercuote nel quotidiano».

Prossimi obiettivi?
«Farò la LUT a fine giugno, poi a luglio la Epic e nel finale di stagione Ultra Pireneu e Templiers».


44 scarpe da trail e skyrunning ai raggi X

Sulla Buyer’s Guide Summer tutte le novità e i grandi classici

Il mondo della corsa outdoor è estremamente vasto. Fare quattro passi tranquilli sulla strada bianca dietro casa è ben diverso da sfidare il proprio amico al Giir di Mont o ancora al Kima e ancora diverso dal prendere parte all’UTMB. Ecco perché per scegliere quella giusta ne abbiamo testate ben 44. Dove? Sulla Buyer’s Guide Summer 2016, disponibile in edicola e su app iOS e Android.

DAL TRAIL ALLO SKYRUNNING - Abbiamo provato: modelli da door to trail (o city trail) che sono ideali per allenamenti su terreni poco tecnici, strade bianche e anche parchi cittadini e brevi distanze; da trail, vale a dire per corse più impegnative e lunghe, su terreno moderatamente tecnico; da ultra-trail, cioè per gare lunghe su terreno moderatamente tecnico e da skyrace, gare fino alla media distanza su terreni tecnici. C’è poi anche il vertical, per esprimersi al meglio in sola salita. Un modello da vertical deve avere leggerezza e una buona trazione. Protezione e cushioning passano in secondo piano. Per le skyrace grip e trazione, ma anche una discreta protezione e cushioning sono importanti; più si sale con la lunghezza, più l’ammortizzazione è fondamentale, ma anche la protezione. Quando si è stanchi si corre peggio, i riflessi sono più lenti e si è meno attenti, è importante che anche qualche appoggio di tallone sia supportato e che urti accidentali non comportino danni al piede.

MODELLI A CONFRONTO - Grandi classici come le Salomon S-Lab Sense 5 Ultra ma anche le Speedcross e novità, come le La Sportiva Akasha, per le lunghe distanze, le Hoka One One Speedgoat o le New Balance Vazee Summit, oppure ancora le Dynafit Vertical Pro, le Mizuno Wave Mujin e Kazan, le Scott Kinabalu Enduro e RC, le Scarpa Atom, Neutron e Proton, le Mammut MTR 201 II Max Low, le Salomon S-Lab Speed, S-Lab Wings SG, Wings Pro 2 e Sense Pro 2.

TESTATORI - Otto runner hanno messo ai piedi le scarpe provate: Daniel Antonioli, Filippo Bianchi, Katia Fori, Nicola Giovanelli, Paolo Larger, Christian Modena, Silvia Rampazzo e Marco Zanchi.

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Dal mare all'Etna

Il video dell’exploit di Benedikt Boehm e compagni

Dal mare ala vetta dell’Etna: 3.400 metri di dislivello, 42,5 km in 4h46’. È il nuovo exploit che ha inventato Benedikt Böhm, manager Dynafit non nuovo a questo tipo di imprese. Con lui all'inizio di aprile Schorsch Nickaes e Patrick Jost. Partenza dalla spiaggia e arrivo in vetta: di corsa e con gli sci, sulla sabbia, sull’asfalto, sulla neve e sulla lava. Con i cinque dei compagni e dei vigili dei paesi attraversati. Ora l’exploit è diventato anche un simpatico video di quasi due minuti, tutto da gustare.


Domenica il Trail Alta Valnure

La gara sui crinali dell’Appennino Piacentino

Domenica 28 maggio con partenza da Bettola in Valnure (Pc) si terranno il Trail Alta Valnure e l’Eco-Valnure, due prove organizzata dal Gaep (Gruppo alpinisti escursionisti piacentini) sui crinali dell’Appennino Piacentino; manifestazioni che condurranno gli atleti da Bettola lungo l’antica via dell’olio, appunto, al Rifugio Stoto del Gaep, dopo aver superato ben 60 km e 3500 metri di dislivello positivo per quanto attiene il trail e 42 km per 2500 metri di dislivello positivo, per quanto attiene l’Ecomaratona. L’ambiente attraversato sarà soprattutto costituito da faggete e pascoli d’alta quota (il tetto della gara è posto a 1800 metri di quota). Sette le cime toccate dal trail ed a luccicare sullo sfondo, i partecipanti potranno ammirare il Mar Ligure e l’Isola Palmaria con il Golfo di La Spezia. Il percorso di particolare pregio ambientale (saranno visibili diversi pini mughi, relitti del quaternario), si sviluppa in linea consentendo un vero e proprio viaggio. Gli atleti saranno poi riaccompagnati alla partenza o a Piacenza dai pullman dell’organizzazione. Accanto alla gara, vi saranno altresì, sul medesimo percorso - con diverso punto di partenza, ma comune di arrivo - ben tre marce non competitive, rispettivamente lunghe 11 km, 22 e 33, così consentendo agli accompagnatori degli atleti di vivere in diretta la gara e di attraversare, anche se ad altro ritmo e senza l’assillo del cronometro, gli splendidi luoghi del trail; luoghi in parte descritti anche sull’ultimo Skialper nell’articolo 'Nel giardino del Dio Pen'. Per ulteriori informazioni e iscrizione www.wix.com/trailaltavalnure


Ecco come sara' il Licony Trail

La gara in programma l'11 giugno

Il Licony Trail ha svelato le novità per l’edizione 2016. Confermati programmi e percorsi del Licony Trail, la prima prova del Tour Trail Valle d’Aosta che si svolgerà l’11 giugno. Il giorno precedente però ci sarà l’antipasto riservato ai bambini. È infatti nato il Baby Licony per i giovani dai 6 ai 14 anni. L’evento si svolgerà il 10 giugno con partenza dal centro di Morgex. Un percorso semplice che permetterà di scoprire tutto il paese. La gara partirà alle 17 e l’iscrizione (gratuita) dovrà pervenire alla Pro Loco.
Il giorno seguente si farà sul serio con il Licony riservato agli adulti che si svilupperà lungo i sentieri della Valdigne, toccando i Comuni di Morgex e La Salle, uniti per l’organizzazione della manifestazione. Si gareggerà, come sempre, su due percorsi. L’Ultra Trail di 60 chilometri e il Trail di 25 chilometri, due tracciati che avranno pochissimi tratti di asfalto: l’85% è disegnato su strade poderali e sentieri montani. La partenza della prova lunga è prevista per le 6, quella corta alle 9, sempre dalla Piazza di Morgex. Fino al 31 maggio iscriversi alla 60 chilometri costa 61 euro, alle 25 chilometri 31 euro. Successivamente le due quote subiranno un aumento di 5 euro. Sono già oltre 300 gli iscritti alla gara e altri 60 stanno ultimando le procedure.

VERTIKAL - Il Vertikal del 14 agosto sarà sdoppiato. I più allenati potranno scegliere il Vertikal 2000 con arrivo ai 2920 metri del Bivacco Pascal, dopo 8 chilometri di salita. A disposizione anche il K1000 di 4 chilometri che arriverà ai 1920 metri di Veullottaz (appena sopra il bosco). Altre novità per il Vertikal di Morgex. Quest’anno la prova valdostana è stata inserita nel circuito internazionale K2 European Cup. Tre le prove: il Vertikal di Morgex, il K2 di Villaroger (Francia) in programma il 31 luglio e il KM Chando di Chandolin (Svizzera) del 24 settembre. Tre gare emozionanti, tre Nazioni coinvolte, unite in un unico circuito. La partenza del Vertikal 2000 sarà alle 9.30 da Morgex, mezz’ora dopo toccherà al Vertikal 1000. Solo la prima gara farà parte del Défi Vertical, circuito parallelo al Tour Trail Valle d’Aosta, la seconda è considerata “gara amica”. «Le iscrizioni procedono bene, ne attendiamo tante altre - dicono gli organizzatori -, quest’anno abbiamo voluto introdurre alcune novità. L’inserimento della gara Baby è importante, un modo per allargare l’iniziativa all’intera famiglia. Va inoltre sottolineato che tutti i prodotti disponibili ai punti ristoro saranno di aziende valdostane».


La Zegama degli italiani

Pivk quinto, 12° Paolo Bert, 13° Fulvio Dapit

Come sono andati gli italiani a Zegama? il migliore è stato Tadei Pivk: partito con il pettorale 1, forte del successo dello scorso anno, ha chiuso al quinto posto, ma a meno di due minuti dal podio. «Ha perso una posizione nell’ultima discesa - ci ha spiega ‘Macha’ Dondio, team manager del Team La Sportiva presente in terra basca -, alla fine era soddisfatto con un piccolo rammarico, se avesse saputo che il margine di svantaggio era così limitato avrebbe attaccato ancora di più nel tratto conclusivo». Per quanto riguarda gli altri azzurri: ottimo dodicesimo posto, dopo che era passato nella top ten nell’ultima salita, di Paolo Bert, alle sue spalle Fulvio Dapit autore di un’ultima discesa da brividi, poi ventunesimo Christian Varesco e trentunesimo Michele Tavernaro. «Ma i distacchi - ha concluso il Macha - nella parte centrale della classifica sono stati piuttosto ‘ravvicinati’, in pochi minuti sono tutti lì. Alla fine tutti erano sfiniti: il fango a Zegama c’è sempre stato, ma condizioni così al limite forse non le avevano mai avute. Pioggia, spesso mista neve, grandine, tanto freddo che si sentiva ancora di più per il vento. Una vera impresa arrivare alla fine. L’unico che è arrivato in ‘scioltezza’ è stato Kilian…».
 


Le scarpe di Kilian a Zegama

Il catalano ha vinto con un prototipo 2017

Che scarpe usava Kilian a Zegama? Non erano le Salomon S-Lab Sense 5 Ultra 2016 e neppure la versione Soft Ground per terreni morbidi o le S-Lab Speed ideali per il fango (tanto) di Zegama. E allora cosa aveva ai piedi per buona parte della gara? Sicuramente un modello che, nella versione commerciale, vedremo fra un anno. Probabilmente si tratta di un prototipo della nuova S-Lab Sense SG o comunque di una scarpa Lab con suola Soft Ground. Diversi atleti Salomon avevano ai piedi scarpe nuove. La vincitrice femminile, Kaspersen, sembrava avere ai piedi la versione femminile della scarpa usata da Kilian, con la differenza che Kilian ha utilizzato stringhe tradizionali e lei Quicklace. Anche Tom Owens al via con scarpe nuove e la scritta prototipo sul tallone. A breve, con gli attesi road show aziendali e la fiera Outdoor di Friedrichshafen ne sapremo di più.


Emozioni da Zegama

Uno dei primi video in rete per rivivere la grande classica

Lo spettacolo è assicurato sul percorso della Zegama-Aizkorri. In particolare quando il fango del percorso è solcato dalle scarpe di Kilian Jornet, che per l'ottava volta ha scritto il proprio nome nell'albo d'oro. Ecco un primo video (dei tanti che circoleranno in questi giorni) per trasmettere l'atmosfera del percorso di gara.


MyTrailDog, correre con il proprio cane

Un simpatico video della Salomon Trail Running Tv

Chi più di un cane ben allenato può essere un trail runner? Pensateci un attimo, con tutto quel correre su e giù, anche quando si fa una gita di dieci chilometri in montagna ne fa il doppio. E poi quanti di voi vanno a correre con il cane, fedele compagno di scorribande nella natura. C’è anche chi ha iniziato a correre proprio per portare a spasso il cane. Ecco perché qualche tempo fa Salomon ha lanciato un contest MyTrailDog in cui chiedeva di condividere foto e storie del proprio ‘cane da trail’. Il premio? Un episodio del fortunato canale YouTube Salomon Running Tv con il vincitore e il suo cane come attori. Ed ecco che l’episodio è stato rilasciato. Regista e cameraman sono andati a La Motte-d’Aveillans, nel sud-est della Francia e ne è uscito un video di quattro minuti con immagini spettacolari, assolutamente da vedere.
 


Nicola Spada e Deborah Pomarè vincono La Velenosa

A Bolzano Bellunese sono partiti in 800

Domenica a Bolzano Bellunese, a pochi chilometri da Belluno, appuntamento con la terza edizione de La Velenosa, gara di circa 14 chilometri con un dislivello positivo di 1.000 metri. Lungo il tracciato permanente segnalato grazie all'interessamento di Dynafit, oltre 800 runner hanno vissuto una giornata estiva con cielo terso che ha fatto da cornice ai monti che si affacciano sulla Valbelluna. Subito dopo la partenza Luca Cagnati, azzurro della corsa in montagna, ha preso il comando della gara inseguito da Nicola Spada, Davide Pierantoni e da Giampiero Barattin. Dopo circa venticinque minuti di gara Cagnati per problemi di allergia è stato costretto a lasciare il gruppetto di testa. Spada ha preso l’iniziativa e guadagnato la prima posizione, alle sue spalle Davide Pierantoni. Sul GPM Spada ha provato a incrementare ulteriormente il ritmo, prendendo qualche secondo di vantaggio. Nel passaggio di Case Bortot, Spada ha allungato in modo deciso su Pierantoni che ha accusato un ritardo di circa un minuto. Il feltrino sale gli ultimi gradini che portano all’arrivo nel sacrato della chiesa a mani alzate e ferma il cronometro in 1h07’11’, alle sue spalle, Pierantoni lascia la seconda posizione a Gianpiero Barattin che chiude in 1h09’20’’. Sul terzo gradino del podio sale Alessandro Follador, mentre Pierantoni scivola in quarta posizione.
In campo femminile Deborah Pomarè correndo per tutta la durata della gara in prima posizione taglia il traguardo con il tempo di 1h22’55’’, Lara Sartor conquista la seconda piazza con il tempo di 1h30’55’’. Tina Sbrissa completa il podio, mentre Cristina Pozzato e Martina Valmassoi sono rispettivamente quarta e quinta.


Zegama, la cronaca

Kilian sempre davanti, Kaspersen e' arrivata da dietro

E otto. Nessuno come lui. Può non essere allenato, può essere ormai più proiettato verso le imprese di Summits of My Life. Però, come ha più volte detto «Zegama è Zegama». Ed ecco che puntualmente Kilian Jornet si è presentato nel paese basco e ha vinto la Maratona Alpina. 3h50’05’’ il tempo del catalano, davanti allo svizzero Marc Lauenstein (3h59’25’’) e allo spagnolo Luis Alberto Hernando (4h00’08’’). Tra le donne successo della norvegese del team Salomon (oggi doppietta) Yngvild Kaspersen in 4h50’59’’ su Megan Kimmel, distaccata di quasi 9 minuti, e una inossidabile Oihana Kortazar. Tra gli uomini quinto Tadei Pivk.

LA GARA - Ritmo infernale all’inizio, imposto soprattutto da Artiz Egea (poi costretto al ritiro, come anche Bonnet). Il forcing del local ha spaccato il gruppo, con Kilian, Lauenstein, Pivk, Hernando e Owens. Poi all’Aizkorri, tra pioggia e fango, è passato primo Kilian tallonato da Lauenstein. Da qui Kilian ha iniziato a seminare lo svizzero e in discesa ha costruito la sua vittoria. Dietro le posizioni si sono delineate meglio, con Merillas quarto e Pivk quinto in 4h01’57’’. A seguire Ismail Razga, Tom Owens, Adrien Michaud, Jokin Lizeaga, André Jonsson.

DONNE - Tra le donne gara diversa, con Azara Garcia a fare da apripista seguita a breve distanza da Kimmel Kortazar. Però la spagnola ha iniziato a perdere smalto nel momento cruciale della gara e appena dietro il gruppetto di testa ha recuperato posizioni su posizioni la Kaspersen, che nella discesa finale è passata in testa. La Azara Gargia non è transitata dal traguardo, ritirandosi prima, mentre sul podio sono salite la Kimmel (4h59’49’’) e la Kortazar (5h06’37’’). A seguire Marta Molist, Maite Maoiora. Laura Sola, Uxue Fraile, Nuria Domingues.


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