Tempo di presentazione del Giir di Mont
La gara di Premana in programma il 31 luglio
Gli organizzatori del Giir di Mont di Premana hanno presentato nel fine settimana la ventiquattresima edizione della gara in programma il 31 luglio, all’azienda agrituristica La Fiorida di Mantello. Il primo intervento è stato quello del presidente dell’AS Premana, Massimo Sanell : «Tutto è in funzione dell’affiatamento dell’intero paese, ma anche vedendo la nuova linfa che questo evento dà alla gioventù di Premana, probabilmente l’entusiasmo trascinante di questo evento per i ragazzini è uno sprone a fare sport, a tutti i livelli. Abbiamo centinaia di bambini sportivi, ma anche alcuni campioncini, Marco Bevilacqua e Dionigi Gianola campioni italiani di corsa in montagna a staffetta, nonché Francesca Gianola, bronzo ai tricolori di cross nella categoria cadette». Non poteva mancare l’intervento del primo cittadino, Nicola Fazzini che ha ricordato che ricorrendo l’anno olimpico è bello che anche a Premana ci sia un evento che coinvolge 20 nazioni, che vede rivaleggiare tanti atleti, ma soprattutto è sinonimo di festa, amicizia e convivialità.
La presentazione poi è entrata nel tecnico ed è stato illustrato il nuovo sito, più bello ed accattivante, meglio strutturato per aggiornare a 360° gli appassionati sul Giir di Mont. Ora il percorso in 3D è in nuova versione più attiva e precisa. Ciliegina sulla torta, il nuovo spot promo dell’evento, prodotto da Angelo Guarracino, presente in sala, che ha voluto mostrare un aspetto diverso del Giir, ovvero il desiderio di tutte le categorie di esserci, a qualsiasi livello ed a qualsiasi condizione.
Svelate le news, è poi toccato agli ospiti ‘sportivi’ della serata. Il già vincitore del ‘Giir’ Ionut Zinca ha dichiarato l’attaccamento verso la gara ed il paese, ed anche se acciaccato ha promesso di esserci, perché se Zegama è Zegama, Premana è Premana, e questo paragone con la maratona leader mondiale non può fare altro che inorgoglire i premanesi. Insieme a Zinca erano presenti la vincitrice 2015 Denisa Dragomir e l’altro forte corridore Istvan Gyorgy Szabolcs, che hanno prenotato un pettorale al prossimo Giir di Mont.
In conclusione Filippo Fazzini ha ricordato l’appartenenza della gara al circuito La Sportiva Mountain Running Cup, sottolineando l’impegno del comitato organizzatore per mantenere alto lo standard qualitativo, ma soprattutto per consolidare l’attaccamento del comitato organizzatore all’evento e la volontà di incentivare la sinergia fra tutte le associazioni del paese, con la preziosa collaborazione della Pro Loco in primis.
I concorrenti del Giir di Mont avranno tempo fino al 17 luglio per sfruttare la quota agevolata di 40 euro per la SkyMarathon di 32 km mentre, chi volesse cimentarsi con la Mini SkyRace di 20 km, potrà schierarsi al via usufruendo della tariffa base di 30 euro. Quote comprensive di preziosi gadget quali un gilet tecnico Rock Experience e Camp per la SkyMarathon, ed un Kway DF Sport Specialist per la Mini SkyRace. Last but not least alcuni dettagli del programma da segnare in agenda: il 30 luglio ci saranno la presentazione e il briefing alle ore 21 in piazza della chiesa a Premana, il 31 luglio alle ore 7.50 scatterà la Mini SkyRace, alle 8.20 partenza del Giir di Mont SkyMarathon e alle 15 premiazioni al palazzetto dello sport. Per tutte le altre notizie visitate il nuovo sito www.giirdimont.it e la pagina Facebook Giir di Mont.
Corsa in montagna, Italia super ad Arco
10 medaglie per gli azzurri
Grande Italia ai Campionati Europei di corsa in montagna andati in scena sabato ad Arco, in Trentino con ben 10 medaglie. Per gli azzurri due ori a squadre, sia maschile che femminile, e il successo individuale di Martin Dematteis incoronato dal gemello Bernard che sul rettilineo finale lo attende e gli cede la vittoria continentale per una splendida doppietta. A completare il successo del team, la quinta posizione di Cesare Maestri e la settima di Xavier Chevrier. Ma si comportano bene anche le donne: argento ad Alice Gaggi e bronzo di Sara Bottarelli, per un’affermazione di squadra grazie inoltre ai piazzamenti di Valentina Belotti (sesta) e Antonella Confortola (dodicesima). Tra gli juniores, due brillanti secondi posti individuali ottenuti da Giulia Zanne e Davide Magnini, che trascinano entrambe le formazioni azzurre under 20 alla medaglia d’argento.
SENIOR MASCHILE - Troppo evidente la superiorità di Bernard Dematteis. Il turco Ahmet Arslan, già sei volte campione continentale, vede allontanarsi definitivamente il cuneese di Sampeyre per poi cedere strada anche a uno scatenato Martin Dematteis che dopo la metà gara ha ormai messo al sicuro la piazza d’onore. Dietro gli altri due azzurri Cesare Maestri e Xavier Chevrier si tengono a ridosso del podio, per consolidare il dominio italiano nella classifica per nazioni. L’ultima salita al Castello di Arco è quella decisiva, dove il cuore ha la meglio sull’agonismo. Bernard, forte di oltre 20 secondi di vantaggio chiede al coordinatore federale Paolo Germanetto che divario ci fosse tra il gemello Martin e Arslan: rassicurato, nella picchiata finale rallenta con il tricolore in mano e aspetta l’arrivo del fratello, affrontando con lui in parata il rettilineo finale prima di concedergli l’onore del trionfo. Poco dietro, terzo posto per Arslan, seguito dal britannico Andrew Douglas con il trentino Cesare Maestri in quinta posizione nel giorno del debutto nella nazionale maggiore. Settimo posto per Xavier Chevrier che la settimana prossima vestirà nuovamente l’azzurro nella mezza maratona degli Europei di Amsterdam. Italia dunque imprendibile nella classifica per nazioni, il secondo posto va alla Repubblica Ceca che precede la Gran Bretagna.
SENIOR FEMMINILE - Emmie Collinge era la grande favorita della gara femminile e la britannica di casa in Valtellina non ha tradito le attese, dominando la scena sin dalla prima salita per poi tagliare il traguardo in 43.41. Ma dietro di lei il resto del podio è tricolore, grazie alla prova di Alice Gaggi, seguita dalla sbresciana Sara Bottarelli, ormai una certezza anche a livello internazionale. Una gara attenta e gagliarda, quella delle due ragazze azzurre medagliate, così come quella della camuna Valentina Belotti, in difficoltà nella seconda parte di gara ma comunque capace di confezionare un sesto posto che certifica il trionfo a squadre dell’Italia; dodicesima quindi l’esperta trentina Antonella Confortola. Nella classifica per nazioni, Italia sale sul trono davanti a Gran Bretagna e Repubblica Ceca.
JUNIOR MASCHILE - La prova under 20 maschile è tutta un confronto tra Italia e Turchia, che parte forte sulla spinta di Ferhat Bozkurt e Mustafa Goksel, ma dietro il trentino Davide Magnini prima e l’altoatesino Daniel Pattis poi si riportano progressivamente sotto. Nel cuore della gara Bozkurt prende il largo però Magnini torna su Goksel: in salita l’azzurro ne ha di più, ma nella discesa che conduce al traguardo Goksel scappa via, salvo poi finire la benzina nel lungo rettilineo finale, permettendo a un velocissimo Magnini di superarlo proprio sulla linea d’arrivo per mettere così le mani sull’argento due anni dopo il trionfo, sul medesimo tracciato, nella WMRA Youth Cup 2014. Oro dunque a Ferhat Bozkurt, argento per Magnini e bronzo a Goksel con un ottimo Pattis ai piedi del podio. Il terzo turco Sari (12°) fa meglio degli altri azzurrini Andrea Rostan (14°) e Samuele Nava (15°), così il titolo per nazioni va alla Turchia davanti a Italia e Francia.
JUNIOR FEMMINILE - Che la giornata potesse essere speciale per i colori azzurri lo si poteva capire sin dall’inizio: mai le junior femminili azzurre erano riuscite a salire sul podio, impresa che invece riesce alla bresciana Giulia Zanne, seconda alle spalle dell’imprendibile ceca Michaela Stranska per conquistare un argento storico che si ripete anche nella classifica a squadre complici l’ottavo posto di una positiva Francesca Franchi e il diciassettesimo di Giulia Murada; ventiseiesima invece la quarta azzurra in gara, Lorenza Beccaria. Oro per nazioni alla Gran Bretagna, guidata da Heidi Davies che è terza individuale, poi bronzo alla Repubblica Ceca.
Pakstall K95, il vertical sul trampolino
Appuntamento il 30 luglio a Gallio, 300 metri su 100 di dislivello
Un vertical sulla rampa di un trampolino per il salto con gli sci? Sì, si sono inventati anche una gara del genere… succederà a Gallio, in Veneto, il prossimo 30 luglio. Intanto però ieri c’è stato il test event della Pakstall K95, con 30 coraggiosi runner che si sono arrampicati lungo i 300 metri del percorso e i 100 metri di dislivello. «La gara è sicuramente tosta - ha commentato Matteo Tizian, tra gli organizzatori - a prova di acido lattico. Particolarmente duro risulta il tratto centrale dove si arriva ai 45-50° di pendenza, respiri un attimo al primo scollinamento e quasi salire sul trampolino sembra più facile. Il divertimento comunque non manca. Se dovessi dare un'indicazione sulla preparazione a una simile gara, consiglierei una buona dose di ripetute sui 100 e 200 m, in pista e in salita, poi balzi sulle scale e un bel po' di gradoni». La gara sarà aperta a 430 atleti… Metà posti sono già stati prenotati. Info: www.maistrack.com/pakstall
La Sportiva Vertical Trophy, sabato la terza tappa
Con il Vertical Vulcano Buffaure a Pozza di Fassa
Sabato terza tappa del La Sportiva Vertical Trophy, con il Vertical Vulcano Buffaure a Pozza di Fassa: tutto pronto, per gli amanti del ripido con 1000 metri di ascesa in 3,4 km, da quota 1300 a 2300, in Val Vacin. Partenza ogni 20 secondi a iniziare dalle ore 10, presso la Cabinovia Buffaure. In simultanea lo start (in linea) anche della gara Junior Track che prevede 350 metri di dislivello in 1,5 km. Iscrizioni ancora aperte inviando una mail a infopozza@fassa.com e funiviebuffaure@tin.it. Organizzazione curata dal gruppo Mato Grosso val di Fassa: il ricavato della manifestazione andrà in beneficenza per operazioni umanitarie del gruppo Freinademetz Val di Fassa.
Terraneo-Varchetti, nuovo canale alla Piramide Vincent
La linea è parallela a quella aperta nel 1977 da Schranz
La Piramide Vincent è uno dei 4000 scialpinistici più facile dell’arco alpino. Tuttavia presenta un versate oscuro che scende a Nord-Est nell’impestato e tormento ghiacciaio delle Piode. Nel 1977 Claudio Schranz traccia una linea su questa parete/canale tra lo sperone Nord-Est e il Colle Vincent che prenderà poi il nome di Couloir Schranz. Poche le discese negli anni successivi tra cui le prime ripetizioni dei local Andrea Enzio in snow e Jimmy Sesana in sci. Nel 2013 la parete è stata sciata a maggio e luglio da Antoine Brulport e Alberto Silvestri e dal trio Dallona-Donati-Zamengo. Il 20 giugno Mattia Varchetti e Davide Terraneo, salendo con la prima funivia di Indren, scendono 'en boucle' una linea parallela alla linea Schranz, che evita il traverso iniziale. 600 m di discesa in un canale perfetto, con pendenze costanti tra 45° e 50° e alcuni tratti più ripidi nella parte superiore in comune. La discesa termina poi con un traverso a destra e l’uscita sul ghiacciaio delle Piode tramite un canale adiacente. L’esposione più a Est di questa linea, fa sì che le rocce trattengano anche le nevicate più fredde rispetto al pendio Nord-Est, che presenta una base glaciale. L’attraversamento poi del suddetto ghiacciaio per entrare nel vallone della Malfatta richiede attenzione e intuito ma soprattutto tanta neve che, grazie alle abbondanti precipitazioni di questa tarda primavera, ha coperto i giganteschi crepacci. Una volta passata punta Vittoria, la giornata non è finita: il rientro ad Alagna è estenuante e la fitta vegetazione presente non aiuta di certo a trovare il sentiero per la via del ritorno.
Monte Rosa Piramide Vincent 4.21 5m - Parete Est/Nord-Est 600 m 45°/50° e tratti a 55°
Su Skialper di agosto il resoconto completo della stagione dello sci ripido.
Provaci ancora Xavier
Su Skialper 106 un’intervista a Thevenard, che non sarà al via dell’UTMB
È arrivato secondo proprio nel fine settimana alla Marathon du Mont Blanc, segno che Chamonix ce l’ha veramente nel cuore. E infatti Xavier Thévenard alla cittadina ai piedi del Monte Bianco deve tutto. Monsieur grande slam è l’unico ad aver vinto la trilogia CCC, TDS e UTMB e al secondo posto nella classifica della gara maggiore insieme a D’Haene e Olmo, dietro solo a roi Kilian che conta tre vittorie. Le perle del 2013, con record, e 2015 sul traguardo di Chamonix sono nella storia del trail. Xavier è un cecchino quasi infallibile. Poche gare, ancora meno errori. Difficilmente sbaglia. Dietro quel viso da bambino e la statura mignon se paragonato per esempio a D’Haene, si cela un astuto calcolatore, al quale non sfugge nulla prima, durante e dopo la gara. Nel 2016 però non sarà al via dell’UTMB. «Le ultra vanno preparate bene ed è ancora più importante il recupero. Per me due all’anno sono sufficienti e quest’anno voglio vedere posti nuovi. C’è chi ne fa di più, ma io non voglio rischiare, voglio correre ancora a lungo e non distruggermi» ha dichiarato nell’intervista esclusiva rilasciata a Skialper e pubblicata sul numero 106, ora in edicola.
DISPONIBILE ANCHE SU APP - Skialper di giugno-luglio è disponibile nelle migliori edicole e su app. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui. Per chi lo volesse acquistare la copia su smartphone o tablet, è sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app!
A questo link la presentazione completa del numero.
La nuova serie Oregon 700 di Garmin
Meteo con immagini radar, active routing e tante altre funzioni
C’era una volta la cartina. C’era, perché ora per chi non vuole perdersi in montagna ci sono tanti aiuti tecnologici, primi fra tutti i GPS cartografici. Garmin propone la nuova serie Oregon 700, GPS portatili per l’outdoor e l’attività all’aria aperta: 700, 750 e 750t.
NOVITÀ - Diverse le novità introdotte tra cui l’antenna GPS rinnovata e ridisegnata per avere una ricezione ancora più precisa in ogni situazione e la funzione Active Weather che permette di avere indicazioni sulle previsioni meteo con immagini radar, aggiornate in tempo reale per poter organizzare le proprie escursioni evitando spiacevoli imprevisti. I nuovi Oregon 700, 750 e 750t supportano le Smart Notification per non perdere SMS, chiamate ed e-mail, ricevendole direttamente dal proprio smartphone compatibile, e gli aggiornamenti automatici. Sono inoltre i primi dispositivi portatili ad essere compatibili con la piattaforma Garmin Connect, su cui poter scaricare i dati della propria escursione, e con Connect IQ, per personalizzare con nuovi campi dati, nonchè app e widget disponibili da ottobre 2016. Tutti i modelli prevedono un base map cartografico mondiale con rilievi non navigabile, mentre l’Oregon 750t aggiunge precaricata la mappa Topo Active Europa con funzioni di Routing, Round Trip Routing ed Active Routing. Ovviamente ogni nuovo Oregon è dotato di uno slot per microSD in cui inserire tutte le mappe TOPO di Garmin.
TANTE FUNZIONI - La nuova serie Oregon 700, 750 e 750t dispone di un GPS ad alta sensibilità, ed è compatibile anche con il sistema satellitare russo Glonass. Questo garantisce un’acquisizione ancora più precisa del segnale e quindi un’indicazione estremamente affidabile della propria posizione, oltre che a mantenere il fix anche nelle zone più problematiche o impervie. Inoltre, tutti i nuovi modelli della serie Oregon 700 hanno precaricata una cartografia mondiale con rilievi ombreggiati che consente di avere l’esatto punto geografico con un solo colpo d’occhio ed in modo georeferenziato. Prevedono un abbonamento gratuito di un anno al servizio di immagini satellitari Birds-Eye, per vedute del terreno precise e particolareggiate in alta risoluzione e con dettagli real-life. Previsto un alloggio per scheda microSD per poter salvare più dati o per consultare mappe aggiuntive come la cartografia Trek Map V4 PRO con Active Routing. Tutti e tre i modelli sono dotati dell’innovativo calcolo di navigazione Round Trip Routing che consente di programmare, ad anello e per un numero desiderato di chilometri, un’escursione direttamente dal dispositivo minimizzando il tempo, la distanza o la salita di percorrenza. Funzione attiva sin da subito con Oregon 750t grazie alla mappa TopoActive preinstallata, è ideale per chi è sempre in cerca di nuovi itinerari da scoprire e percorrere, con tutta l’affidabilità e sicurezza garantite dalla strumentazione Garmin. Tutti i dispostivi della nuova serie Oregon 700 sono dotati dei sensori ABC, ovvero altimetro, barometro e bussola a 3 assi Altimeter, Barometer e Compass. L’altimetro barometrico registra le variazioni di pressione per fornire un dato preciso sulla quota; tramite il barometro si possono prevedere i cambiamenti del tempo, mentre la bussola elettronica a 3 assi aiuta gli escursionisti a mantenere la giusta via, anche quando non si è in movimento. I prezzi vanno da 449,99 a 599,99 euro.
Corsa in montagna, azzurri pronti per gli Europei
Ad Arco sabato la rassegna continentale up and down
Sabato 2 luglio ad Arco, in Trentino appuntamento per i Campionati Europei di corsa in montagna. Oltre 260 gli atleti iscritti, provenienti da 27 nazioni che si giocheranno le medaglie su un percorso ‘up and down’ tra la città vecchia, la zona del castello, l’olivaia, la zona ‘montana’ del Colodri: un circuito, che, per rendere ancor più spettacolare la gara, passerà più volte dalla zona ‘finish’.
Occhi puntati sugli azzurri. Il direttore tecnico delle squadre nazionali Massimo Magnani ha ufficializzato l’elenco dei convocati: Xavier Chevrier, Bernard e Martin Dematteis e Cesari Maestri (con Luca Cagnati riserva) nella squadra maschile, Valentina Belotti, Sara Bottarelli, Antonella Confortola e Alice Gaggi in quella femminile. Tra gli junior al via Davide Magnini, Samuele Nava, Daniel Pattis, Andrea Rostan, Lorenza Beccaria, Francesca Franchi, Giulia Murada e Giulia Zanne.
«Il percorso lo conosciamo - spiega il tecnico Paolo Germanetto, arrivato ad Arco dopo l’ultima settimana di ritiro in Val di Ledro - l’unica incognita può essere il caldo. Obiettivi? Non ci nascondiamo, le possibilità di medaglia ci sono, ma ci sono anche gli avversari. Nella gara maschile la squadra più temibile è quella della Gran Bretagna, soprattutto in chiave classifica per nazioni, mentre al femminile la britannica Collinge parte da favorita numero uno. Anche a livello Junior abbiamo le nostre carte, soprattutto in campo maschile (Davide Magnini, per esempio, ha vinto il Mondiale Under 18 proprio ad Arco, ndr), ma ci sarà la squadra della Turchia molto competitiva».
Concluso il La Sportiva Vertical Sunsets
Titolo 2016 per Nadia Re e Paolo Bert
Ultima tappa del circuito La Sportiva Vertical Sunsets a Pramollo con la Amount per la Voouta. 180 partecipanti alla gara di 2,2 km con un dislivello positivo di 370 metri, qualche metro in meno rispetto all'anno scorso dovuto ad una modifica di percorso nella parte finale, ma immutato il dislivello. Al maschile l'ha spuntata, per la prima volta, Manuel Bortolas con un ottimo 13'37'', atleta targato Applerun Team, alle sue spalle un sempre più incisivo Giovanni Bosio del GS Des Amis della Val Sangone e sul gradino più basso del podio un mai stanco Paolo Bert, che nonostante l'infortunio della scorsa settimana giungeva ad una manciata di secondi dai primi due, chiudendo in 13'48''. Al femminile visto lo stop per infortunio di Nadia Re, ma già saldamente in testa al circuito, la battaglia era tutta tra le ‘solite note’ che in queste sei sere si sono alternate sul podio dietro l'atleta delle Valli di Lanzo. Questa volta ha vinto Marina Plavan dell’Atletica Valpellice che ha fermato il cronometro a 17'50'' staccando la scompagna di squadra di quasi un minuto Cinzia Chiri, terza classificata Mirella Cabodi che per un solo secondo la spuntava su Monica Bruno Franco. Al termine la premiazione del circuito che ha visto nelle sei tappe ben 305 singole presenze al maschile e 66 femminili per un totale di 371 atleti, salito sull'intero circuito a circa 1200 partecipanti. Titolo 2016 per Nadia Re e Paolo Bert.
Margarit, il nome nuovo dello skyrunning
Lo spagnolo secondo a Livigno è appena diciottenne
Agli utenti più attenti non sarà sfuggito. Nello scorso fine settimana ci sono stati due exploit di atleti giovani molto interessanti, segno che l’età del running tra i monti si sta decisamente abbassando. Il più sensazionale è sicuramente quello di Andrew Miller alla Western States 100, perché vincere una cento miglia a 20 anni è qualcosa di unico. È vero che sono sempre di più gli ‘ultra-nativi’, ma non si può nascondere che l’impresa di Miller è decisamente unica, in stile Kilian. C’è però un altro giovanissimo atleta (più di Miller) che ha fatto parlare di sè nel fine settimana, curiosamente anche lui targato Salomon, uno dei team che investe di più sulle nuove leve, con appositi clinics e academy. A Livigno, nella skyrace valida per le World Series, si è classificato secondo lo spagnolo Jan Margarit Solé, appena diciottenne e al suo debutto nelle World Series. Tra l’altro Margarit era anche uno dei pochi atleti Salomon al via nella prova livignasca. La sua è stata una prova quasi più ciclistica, con una grande (e spavalda) fuga, ripreso poi da Tadei Pivk che è andato a precederlo sul traguardo. Un nome da segnare…
Facelli e Gingreau hanno sciato l'Arete de Peuterey
La linea era stata discesa da Vallencant/Baud e De Benedetti
Ogni anno arriva quel momento in cui si tirano le somme. Si tirano le somme su quanto si è lavorato duramente nei mesi precedenti, da novembre fino a maggio. Si tirano le somme delle ore rubate al sonno, ai parenti, agli amici,alle morose e al lavoro. Si tirano le somme delle rinunce ai vari powder day per poter allenare la famosa 'gamba'. Si tirano le somme dei dislivelli e di quante discese siamo riusciti a fare. Tutto ciò, in funzione del 'colpo finale', oltre il quale entriamo nei mesi morti, che precedono la riattivazione autunnale del nostro orologio biologico...Anche noi di Skialper 'tireremo le somme' sul numero di agosto-settembre con una rassegna completa delle imprese di sci ripido della stagione, intanto però, ecco una ghiotta anticipazione.
MONTE BIANCO/ARÊTE DE PEUTEREY - Il 24 giugno scorso Lorenzo Facelli e Jerome Gingreau, dopo essere saliti nel tardo pomeriggio al rifugio Gonella, risalgono la via normale al Monte Bianco con alle spalle solo due ore di sonno. L’accesso alla vetta più alta delle Alpi da questo versante è lungo, remoto e non ha nulla a che vedere con le vie che salgono dal versante francese. Una volta raggiunta la vetta, scendono verso la cima minore italiana e, dopo aver scavato parte della cornice, scendono 'en boucle' la famosa Arête de Peuterey. Sciata per la prima volta dal duo Vallencant/Baud nel 1977 e ripresa qualche anno più tardi da Stefano De Benedetti senza doppie nel couloir Eccles, questa discesa è di sicuro una delle più belle e ambite dell’intero arco alpino. La quota, la lunghezza (oltre 1.400 m), le varie esposizioni e i pericoli oggettivi che presenta, fanno sì che solo pochi sciatori si siano cimentati ad oggi, in quello che è considerato un vero e proprio ‘viaggio' serio e selettivo. Nel couloir Eccles il duo ha effettuato una doppia e un po' di dry-ski per poi arrivare sotto al Gran Pilier d’Angle e concludere la discesa attraverso il tormento ghiacciaio della Brenva. Una performance di assoluto livello se si considera sia la discesa sia l’avvicinamento by fair means dal fondovalle.
Monte Bianco 4.809 m - Arête de Peuterey integrale - 1.400 m 45°/50° - tratti a 55°
Transgrancanaria, arriva la gara da 265 km
Le prove sulle diverse distanze in programma dal 22 al 26 febbraio 2017
Dopo il Tor des Géants, dopo la 4K, ecco un’altra prova che va oltre la barriera delle 100 miglia. Gli organizzatori della Transgrancanaria, infatti, hanno annunciato la nascita di una prova per la prossima stagione, la 360°, con 156 km di lunghezza e 16.500 metri di dislivello positivo. Secondo quanto dichiarato dagli organizzatori a carreraspormontana.com, le iscrizioni saranno riservate a 100 runner e sarà in pratica una prova in autonomia, con sole tre basi vita. I runner verranno dotati di sistema GPS.












