La Sportiva Epic Ski Tour, casco per tutti
Ma bisogna iscriversi entro il 1 settembre
Volete partecipare al debutto de La Sportiva Epic Ski Tour e avere il casco Combo Helmet La Sportiva personalizzato con il brand dell’evento? Allora avete tempo sino al 1 settembre per iscrivervi: sino a quella data, compreso nella quota, il casco, infatti, sarà a disposizione di tutti i concorrenti della prima edizione.
Un format di gara pensato da Jürg Capol (insieme a Kurt Anrather, titolare di Curtes Sportevents Marketing), il direttore di FIS Marketing, che nelle Valli di Fiemme e Fassa, ha ‘inventato’ il Tour de Ski con la spettacolare Final Climb dell’Alpe Cermis.
La Sportiva Epic Ski Tour è in programma dal 12 al 15 gennaio 2017, e partirà proprio dall’Alpe Cermis venerdì 13 gennaio con una competizione in notturna, su un percorso sviluppato fra pista e fuoripista e 750 metri di dislivello. Sabato 14 gennaio tappa al Passo San Pellegrino, con partenza alla stazione di valle della funivia Col Margherita e salita fino a cima Lastè Pradazzo, a 2580 metri, cui farà seguito una seconda salita fino al Col de le Palue. Domenica 15 gennaio ultima giornata al Passo Pordoi, con salita fino a Forcella Pordoi (2829 mt.), discesa lungo la Val Lasties e risalita fino al Passo.
Le gare si svolgeranno nel weekend successivo alla finale del Tour de Ski in terra fiemmese, con il fulcro dell’evento allestito al Palafiemme di Cavalese. Le iscrizioni sul sito www.epicskitour.com: sarà sufficiente presentare un certificato medico d’idoneità all’attività agonistica e versare la quota di 160 euro per partecipare al trittico scialpinistico. Una cifra che comprende il casco Combo Helmet La Sportiva personalizzato Epic Ski Tour, provvisto della doppia omologazione per utilizzo alpinistico e scialpinistico, da usare obbligatoriamente in tutte le competizioni de La Sportiva Epic Ski Tour.
Veia Sky Race, ultimi giorni per iscriversi
Appuntamento il 21 agosto in Val Bognanco
In Val Bognanco fervono i preparativi per il Vertical Terme di Bognanco Trofeo Mario Ceschi e la Veia Sky Race Trofeo Giampiero Bragoni: appuntamento il 19 e 21 agosto per le prove organizzate dal Team Race La Veia.
Nella 31 km, la gara regina della manifestazione, saranno al via i vincitori dello scorso anno, Dennis Brunod della Polisportiva Mont Avic e Roberto De Lorenzi del Team Vibram Bellagio Sky Team, Franco Sancassani, sempre del Team Vibram Bellagio Sky Team, la pattuglia della Valetudo con il rumeno Gyorgy Szalboc, Cristian Minoggio, Rolando Piana, Gianfranco Danesi. In forse Paolo Bert del Team La Sportiva che nonostante un piccolo inconveniente alla caviglia destra ha confermato l'intenzione di dare battaglia sulle cime di Bognanco, ma scioglierà le ultime riserve i giorni precedenti la gara.
In campo femminile ai nastri di partenza le due atlete Valetudo, Ingrid Mutter e Denisa Dragomir; a dar loro filo da torcere ecco tornare a Bognanco Gloriana Pellissier e Lara Mustat.
Nel vertical al via ancora Cristian Minoggio, oltre all’atleta di casa Mattia Scrimaglia, mentre in campo femminile presente Christiane Nex, vincitrice lo scorso anno.
GARA - Per permettere ai runner meno allenati di restare in gara e di portare a termine la propria fatica è anche stato aumentato di 35 minuti il tempo di transito previsto al cancello posizionato al Rifugio Gattascosa. Saranno inoltre previsti premi anche per i tifosi che si posizioneranno alla cima Verosso (in regalo 100 occhiali da sole ed un buono per l'estrazione di una fede ossolana offerta dalla gioielleria Brizio di Domodossola). Le iscrizioni a tutte le competizioni (Vertical, Sky Race 22 km e Sky Marathon 31 km) si possono effettuare sul sito www.wedosport.net.
GR20, la grande route dei record
Su Skialper di agosto un ampio reportage sul record di D'Haene in Corsica
La Corsica, come la Sardegna, al suo interno, è una delle isole più selvagge del Mediterraneo. A differenza della Sardegna, però, è molto più montuosa… è uno degli angoli di Francia che sono rimasti più naturali, con paesaggi incredibili e cime che sfiorano i 3.000 metri, dove può nevicare in quasi tutti i mesi dell’anno. Attraversarla lungo la spina dorsale montuosa, seguendo il sentiero GR20, è il sogno di ogni atleta che voglia scrivere il proprio nome nel libro dei record. E di ogni amante dell’outdoor. Il GR20 attraversa la Corsica da nord a sud per una lunghezza di 170 chilometri suddivisi in 15 tappe e circa 14.000 metri di dislivello positivo. Non è un sentiero da trekking tradizionale, ma rispecchia l’anima selvaggia dell’isola. Parte da Calenzana, villaggio tipicamente corso sopra Calvi, sulla costa ovest, e arriva quasi sul mare a Conca, sulla costa est. Percorrere le tante creste lungo il mitico GR20 non è un gioco da ragazzi. Bisogna armarsi di santa pazienza, avere un morale d’acciaio, una buona condizione fisica, un’ottima tecnica e rimanere sempre prudenti.
IL RECORD DI D’HAENE - Dopo Kilian Jornet nel 2009, dopo Guillaume Peretti nel 2014, a inizio giugno l’ultra-runner francese François D’Haene si è cimentato nell’impresa di percorrere il sentiero nel più breve tempo possibile. Risultato? 31 ore e 6 minuti, record battuto. Su Skialper il reportage esclusivo di Damien Rosso, che ha seguito François.
LA NOSTRA PROPOSTA - Volete provare a percorrere il GR20 in 5 invece di 15 tappe? Alessandro Brunetti, che è riuscito nell’impresa, proprio pochi giorni dopo D’Haene, vi spiega come… allora non resta che andare in edicola o su app e acquistare Skialper!
DISPONIBILE ANCHE SU APP - Skialper di agosto-settembre è disponibile nelle migliori edicole da questa settimana e già scaricabile su app. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui). Per chi lo volesse acquistare la copia su smartphone o tablet, è sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app!
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Domenica a Morgex si corre il Vertikal 2000
Terza prova del Défi Vertical
Morgex è ormai pronta ad accogliere il Vertikal 2000, il secondo appuntamento stagionale dopo il Licony Trail, che da alcuni anni apre il Tour Trail della Valle d’Aosta. Domenica 14 agosto si corre solo in salita, nella prova Vertical valida per il circuito Défi, giunto alla seconda edizione. Due le prove in programma. Un K2000 di 9 km e un K1000 di 4,5 chilometri. La gara più lunga partirà dal centro di Morgex e si concluderà al Bivacco Pascal, a quota 2.920 metri. È anche valida per il circuito regionale Défi Vertical. Il K1000 si fermerà invece in zona La Veullottaz ed è considerata ‘gara amica’. La partenza del K2000 è in programma alle ore 9, quindici minuti dopo scatterà invece la prova più corta.
Le iscrizioni al Vertikal sono ancora aperte. Dal 9 agosto partecipare al K1000 costa 30 euro, mentre la quota per il K2000 è di 40. Iscrizioni che dovranno pervenire a Wedosport (pagamento carta di credito) oppure sul posto domenica 14 agosto, fino a un’ora prima della partenza. La quota comprende i ristori (La Veullottaz e Bivacco Pascal), il pasto finale presso il padiglione della Proloco che ospita la festa patronale e un ricco pacco gara che include una maglietta, un paio di calze e tanti altri gadget messi a disposizione da Pro Action, Technos Medica e Hoka, alcuni dei partners che sostengono la manifestazione. I vincitori assoluti torneranno a casa con i trofei Bivacco Pascal e Michel Alleyson.
Da quest’anno il K2000 è inserito nel circuito internazionale K2 European Cup, insieme al K2 di Villaroger e al KM de Chando. Il primo evento si è disputato il 31 luglio, mentre la prova elvetica si svolgerà il 24 settembre. Al termine delle tre gare verrà stilata la classifica generale maschile e femminile, con ricchi premi per i migliori tre. Soggiorni presso Esprit Montagne e un montepremi complessivo di circa 3.000 euro.
Jimmy Pellegrini primo alla Swiss Irontrail
Ma nell’assoluta vittoria della svizzera Andrea Huser
201 km sulle Alpi di Davos e più di 11.000 metri di dislivello: ecco in sintesi la Swiss Irontrail. Vittoria rosa con il sigillo della svizzera Andrea Huser: e non è stata la prima donna ad aggiudicarsi la prova, ci era riuscita nel 2014 Denise Zimmermann, quinta nel 2016. La portacolori del team Mammut, ha chiuso in 35 ore, un secondo e otto decimi, al termine di una gara condizionata dal maltempo. Piazza d’onore per l’ultratrailer altoatesino Jimmy Pellegrini, anche lui del Team Mammut, in 35h36’11”, terzo assoluto lo svizzero Thomas Ernst in 37h42’09”.
Nella T121 vittoria dello svizzero Stephan Hugenschmidt in 15h44’24”, sullo svedese Patrik Verme in 16h41’13” e il sudafricano Patrick Willcock in 18h13’32”, con quarta la spagnola Maite Maiora in 18h34’52”.
Marmarole, l'altra Cortina
Su Skialper di agosto alla scoperta del selvaggio massiccio
«Cortina d’Ampezzo. Più che un nome di località sembra quasi una formula magica, che negli ultimi 50 anni, una volta pronunciata, ha avuto significati mai uguali: la perla delle Dolomiti, il punto migliore e più luminoso per viverle anche nella stagione invernale per l’elegante aristocratico riposo low profile anni Cinquanta e Sessanta, fino a diventare carta moschicida per parvenue e cafoni anni Ottanta e Novanta, che vivevano la montagna come la passerella invernale di sfoggio dei Rolex e delle Maserati». Inizia così l’articolo di Tommaso de Mottoni su Skialper 107. Un articolo, con le belle foto di Niccolò Zarattini, per partire a piedi alla scoperta di un angolo selvaggio di Dolomiti a pochi passi dallo struscio di Via Roma.
STAMBECCHI E FERRATE - Chi ama le Dolomiti e le viste di Cortina, ma non sente suo lo struscio che rappresenta, è pronto per imparare una nuova formula magica, una parola che da Cortina apre un portale dimensionale su un’altra realtà; su un mondo alternativo lontano anni luce da questa metropolina, ma che vi si affaccia, guardandola dall’alto. Senza presunzione, dall’alto perché sempre sopra i duemila. La parola magica, che potete tranquillamente svelare a tutti è Marmarole: un balcone con una vista che mette in imbarazzo. Lo sguardo si perde dal Gruppo del Sorapis al Cristallo, rimbalzando per i Cadini di Misurina e le Tre Cime di Lavaredo da un lato, dalla più accessibile e placida Val d’Oten dall’altro e quasi a toccare a oriente le altrettanto belle, selvagge e sconosciute Dolomiti Friulane, lungo l’Altavia 5. Si dorme in bivacco o ci si deve muovere velocemente, anche i tratti di ferrata non sempre sono completi e in condizioni buone ed è necessaria una dose di attenzione superiore a quella che si presta sugli itinerari più battuti, dall’altro lato è molto probabile che, anche in altissima stagione, gli unici incontri siano gli stambecchi che qui guardano ancora gli escursionisti con un distaccato stupore. Ecco perché su Skialper potrete trovare due proposte, una più lunga e una più corta, per partire a piedi alla scoperta… delle Marmarole.
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Mozzafiato Skyrace nel segno di Brizio e Minoggio
Assegnati i titoli italiani Master FISky
Sul podio aveva gli occhi lucidi: a vincere la gara di casa ci teneva davvero molto e Cristian Minoggio è riuscito nell'impresa, conquistando la sesta edizione della Mozzafiato Skyrace a Cannobio.
L'atleta della Valetudo ha impostato sin dalle prime battute un bel ritmo, riuscendo poi a involarsi tutto solo nella seconda parte di gara: 3h11'58" il suo tempo; secondo, come già accaduto alla Bettelmatt Sky Race, l'elvetico Roberto De Lorenzi (Team Vibram), in 3h19'45"; terzo, a completare un podio di alto livello, Rolando Piana (Valetudo), in 3h23'16".
In campo femminile solito grande assolo di Emanuela Brizio (Valetudo), che ha imposto ancora una volta la propria legge, chiudendo, in undicesima posizione assoluta, con il tempo di 3h51'13"; secondo gradino del podio per Silvia Rampazzo, arrivata esausta al traguardo con il tempo di 4h13'07"; al terzo posto Lara Mustat (Team La Sportiva) in 4h18'46".
I titoli tricolori Master di skyrunning Fisky sono andati rispettivamente a Stefano Trisconi e Scilla Tonetti (M40), Massimo Regazzoni ed Emanuela Brizio (M45), Maurizio Mora e Angela Anni (M50), Giovanni Maria Ramponi e Lorena Manzini (M55) e Paolo Cambiaggio (M60).
La Mezzafiato ha visto la vittoria di Alberto Meroni (RC Bellinzona) che si è imposto con il tempo di 1h49'54", precedendo Jstivan Mattachini (1h54'12") e Tiziano Gasparini (1h55'19").
In campo femminile vittoria per Cecilia Pedroni: 2h03'45" il tempo finale della portacolori dei Trailrunners Finale Ligure; seconda posizione per la vincitrice dello scorso anno Annalisa Cappelletti dell’Ossola Sky Running (2h11'28"), mentre in terza posizione si è classificata l'atleta della Caddese Arianna Matli in 2h13'38".
A causa del forte vento che era presente in quota gli organizzatori del Mozzafiato Team sono stati costretti, per garantire le giuste condizioni di sicurezza, a tagliare il passaggio sul punto più alto del percorso, il Monte Limidario, a quota 2188 metri; il percorso della Mozzafiato è risultato così più corto di circa 600 metri.
Mamu padrone a Malonno: suo trail e vertikal
Record Belotti in salita e Bottarelli nella gara di domenica
Grande spettacolo oggi al Fletta Trail di Malonno (BS). Sul primo tratto, caratterizzato dall’attraversamento del centro storico e dal leggendario “Muro di Dùrna”, si formava subito un terzetto composto dal favoritissimo Petro Mamu (Eritrea), dallo scozzese Andrew Douglas (Iverclyde AC) e dal detentore del titolo Bernard Dematteis (Corrintime), tallonati a breve distanza da Guillaume Girma (Francia-Ca Balma) Cesare Maestri (Atl. Valli Bergamasche) e da Julien Rancon (Francia-EA Grenoble). Tutti i big seguivano a breve distanza ad eccezione di Martin Dematteis (Corrintime – Adidas), che invece accusava sin da subito la classica giornata no.
SUPER MAMU - Archiviato il traguardo volante Grimpeur Scott di Odecla con il passaggio di Mamu in testa, ma sempre tallonato dai compagni di fuga, la gara entrava veramente nel vivo dapprima con la discesa su Moscio, laddove Bernard Dematteis tentava il rientro sull’africano, e poi con la risalita verso Landò, Lezza e Narcos. In questo tratto Petro Mamu dava l’accelerata decisiva riuscendo ad incamerare un vantaggio intorno ai 50” sugli inseguitori, ora capeggiati da Andrew Douglas. Nel tratto tra Narcos ed il Campass (GPM Compressport) Mamu aumentava progressivamente l’andatura ed il vantaggio a Loritto, con l’avvio del tratto di discesa più lungo, era salito a 1’29”. La situazione in testa si delineava chiaramente con Andrew Douglas che riusciva a mantenere saldamente la 2^ posizione su Bernard Dematteis. L’attesa a questo punto si concentrava soprattutto sul crono finale, per scoprire se il dichiarato tentativo di record da parte di Petro Mamu avesse possibilità di concretizzarsi. Possibilità che diveniva infine realtà nella cornice festante di Piazza Repubblica che accoglieva il terribile piccoletto d’Eritrea come nuovo Campione del FlettaTRAIL Malonno, con il nuovo primato fissato nell’incredibile tempo di 1h25’45” che cancellava l’1h27’36” stabilito da Dematteis nel 2014. Un pubblico delle grandissime occasioni salutava il 2° posto di un sontuoso Andrew Douglas che con 1h27’48” entrava nell’elite di tutti i tempi della gara iscrivendosi al ristretto club di coloro capaci di abbattere il muro dell’ora e 30 minuti, un club in cui si accomoda di nuovo il Re di Malonno, Bernard Dematteis, 3° quest’anno in 1h28’39”. Un podio di super stars, una Top ten di campioni veri con la bella conferma che arriva da Cesare Maestri (Atl. Valli Bergamasche Leffe) 4° in 1h30’22”. Nella top five, ed ancora una volta autore di prova importante, è il campione della Rep. Ceka Robert Krupicka (Salomon CZ) che precedeva nell’ordine Julien Rancon (EA Grenoble – Francia) 6°, un convincente Luca Cagnati (Atl. Valli Bergamasche Leffe) 7°, Emanuele Manzi (GS Forestale) 8°, Guillaume Girma (CA Balma – Francia) 9° e Diego Simon (Salomon – Argentina) 10°.
BOTTARELLI OK - La gara donne viveva sulla sfida all’arma bianca tra Sara Bottarelli (Freezone), Elisa Desco (Atl. Alta Valtellina) ed Alice Gaggi (La Recastello). La bresciana della Freezone attaccava subito, sorprendendo non poco le inseguitrici che temevano invece le doti di grande discesista della campionessa italiana in carica di Corsa in Montagna Lunghe Distanze. Lo scollinamento al GPM di Narcos registrava questa situazione: Sara Bottarelli in testa con circa 25” su Elisa Desco, 35” su Alice Gaggi e 45” sulla slovena Lucija Krkoc. Tra le big in gara si registrava nel frattempo il ritiro di Ivana Iozzia (Calcestruzzi Corradini) vittima di un leggero malore. Con la gara nel vivo l’occhio andava al cronometro ed i parziali lasciavano intravedere la possibilità di lottare anche in questo caso per il nuovo primato cronometrico. La parte più filante del percorso tra il Campass, Fletta e Pra del Biss regalava la parte più emozionante della sfida con Elisa Desco che ingranava le marce alte ed operava di fatto il riaggancio in concomitanza del GPM Compressport al Campass dove anche Alice Gaggi si accodava alla testa della gara.La discesa tra Loritto e Corne si trasformava di fatto nel banco di prova finale: Sara Bottarelli gettava via gli indugi e riassestava un allungo sulla Desco che nel frattempo aveva a sua volta staccato Alice Gaggi. Il finale di Sara Bottarelli era da cardiopalma per l’aggressività e la spericolatezza di alcuni rischi in discesa che la giovane campionessa allenata da Walter Bassi si prendeva per mettere al sicuro la vittoria, che puntualmente arrivava davanti all’acclamazione di Piazza Repubblica con il crono record di 1h41’09”: oltre 4 minuti sotto il precedente primato di 1h45’27”!
Un primato sotto al quale scendevano con decisione anche Elisa Desco, seconda con 1h42’00”, Alice Gaggi, terza in 1h42’34” ed un’ottima Lucija Krkoc (SD Nanon Pdnanos - Slovenia) quarta in 1h45’32”. La top ten donne registrava anche il 5° posto di Gloria Giudici (Freezone) 1h48’54”, il 6° di Samantha Galassi (La Recastello) 1h49’24”, il 7° della camuna Stefania Cotti Cottini (GP Pellegrinelli) 1h52’46”, l’8° di Arianna Oregioni (GP Santi) 1h56’14”, il 9° di Julia Combe (Ea Grenoble – Francia) 1h57’34” e il 10° di Giovanna Cavalli (Sev Valmadrera) in 2h07’58”. Nella combinata Vertikal+Trail vince Petro Mamu, il dominatore di questo week end malonnese, che mette in fila Bernard Dematteis e Luca Cagnati. Al femminile il double riesce ad Alice Gaggi che precede Samantha Galassi e Stefania Cotti Cottini.
BELOTTI DA BRIVIDI - Ore 10:30 di sabato, puntuale start della gara riservata alle categorie femminili: la grande favorita della vigilia Valentina Belotti (Atl. Alta Valtellina) saluta subito le avversarie e si mette a testa bassa a macinare un ritmo impressionante che la porterà all’arrivo di Malga Campel nel tempo record di 40’34, poco meno di 3’ rispetto al precedente primato stabilito lo scorso anno da Samantha Galassi (La Recastello). La detentrice del titolo 2015 ha deposto le armi con grande onore, lottando in maniera caparbia nella primissima parte quando rimaneva in scia dell’altra star di giornata, Antonella Confortola (Forestale) con Alice Gaggi (La Recastello) all’inseguimento. Sullo spettacolare muro finale la Belotti, camuna e molto conosciuta dai tifosi locali, si concede all’ovazione di un pubblico da brividi e sigilla finalmente l’atteso trionfo a Malonno. Dietro le carte si rimescolavano per un finale che concedeva anche alcune sorprese, non certo il 2° posto di Antonella Confortola, bravissima staccare le dirette avversarie nel tratto cruciale, la trentina della forestale, al via in condizioni fisiche minate da un leggero malanno patito in settimana, chiude con 43’55” tenendo a debita distanza la più immediata inseguitrice, divenuta nel frattempo Alice Gaggi, protagonista di ottimo finale che la fa risalire fino a 10” solamente dalla Confortola, 44’05” alla fine il crono della vicecampionessa d’Europa in Carica di corsa in montagna. Nella top five di giornata anche Samantha Galassi, quarta in 45’25” e Ivana Iozzia (Calcestruzzi Corradini Excelsior), quinta in 46’12
BUM BUM NON PERDONA - Lo scorso anno si era trattato di un assolo dirompente, il vertikal di quest’anno per Bum Bum Dinamite Petro Mamo (Fly Stubai ATl è stato invece un rebus tutto da decifrare al cospetto di un Francesco Puppi (Atl. Valle Brembana) che ha fatto impazzire i tifosi assiepatisabato sul percorso con una prova ai limiti dell’incredibile. Inizialmente in scia a Mamu ed a Bernard Dematteis (Corrintime) nel tratto fino alla località Tomel, il giovane atleta di Guenzate (CO) ha rotto gli indugi andandosi ad incollare all’eritreo e marcandolo fino agli ultimi metri di gara. Probabilmente nell’attacco al ripido finale si decideva la gara, con Petro Mamu capace di rubare qualche decisivo metro su Puppi. L’esultanza finale, con tanto di urlo liberatorio, confermava che per questo fenomenale atleta abituato ad ammazzare la gare sabato la vittoria nel PizTrivertikal ha rappresentato qualcosa di speciale, proprio perché sudata contro un Francesco Puppi davvero spettacoloso. E’ record per Mamu con 34’21” che abbassa il suo precedente primato di 34’35”, crono sotto il quale anche Puppi riusciva ad andare con un surreale 34’26”. Terzo Bernard Dematteis , quarto Martin Dematteis: la nobiltà assoluta del mountain running Italiano con i fenomenali gemelli capaci di confermarsi sempre ai vertici, a prescindere dalla specialità.
Martina Valmassoi terza alla Tromso Skyrace
Doppietta britannica con Tom Owens e Jasmin Paris
Secondo atto delle World Series in Norvegia con la Tromso Skyrace, prova del neonato circuito Extreme. Podio maschile tutto britannico con vittoria di Tom Owens su Jonathan Albon e Finlay Wild, mentre anche in campo femminile la bandiera dell’Union Jack sventola sul gradino più alto del podio grazie a Jasmin Paris che precede l’atleta di casa Malene Blikken Haukøy con terza l’azzurra Martina Valmassoi.
Il ritorno di Emelie: prima nel Blamann vertical
Nella gara maschile ancora primo Stian Angermund-Vik
Il ritorno di Emelie. Sono passati mesi dall’infortunio sugli sci agli Europei in Svizzera, ma Emelie Forsberg si è presentata all’ultimo minuto sulla linea di partenza del Blåmann vertical, la gara di casa che la vede in prima fila anche tra gli organizzatori insieme a Kilian Jornet. Prima gara venerdì pomeriggio della tappa World Series in Norvegia che sabato ha in programma la Tromsø SkyRace, inserita tra le gare extreme.
Sui 2.7 km del tracciato, con 1.044 metri di dislivello la svedese del Team Salomon si è imposta sulle norvegesi Hilda Odersh e Yngvild Kaspersen con quarta la leader Laura Orgué.
In campo maschile è ancora Stian Angermund-Vik il re di giornata: il norvegese, che a Tromsø è di casa, grande protagonista ai Mondiali, ha battuto l’andorrano Ferran Teixidó e il francese David Thibaud.
Miky Boscacci: "A me basterebbe andare ai Giochi"
Le considerazioni del vincitore della Coppa del Mondo
«Per me sarebbe già un onore partecipare ad una Olimpiade». Michele Boscacci, vincitore dell’ultima Coppa del Mondo prova ad immaginarsi ai Giochi Olimpici. «Si parla del 2022, avrei 32 anni, ma se riesco a mantenermi come Manny Reichegger…. Potrei essere ancora competitivo, ma ripeto: non penso a una medaglia, a me basterebbe andare ai Giochi. Adesso vedo le immagini da Rio, pensare che un giorno potrei esserci anch’io a vivere certe emozioni…».
Si guarda al futuro, ma si pensa al presente: Miky è in allenamento a Courmayeur e venerdì sera parteciperà al K 1000 dell’X-Bionic Courmayeur Mont Blanc Skyrace.
«Dopo una pausa di una settimana, ho ripreso la preparazione. Adesso si parla di Giochi Olimpici, ma il primo obiettivo resta la prossima Coppa del Mondo e la LGC. Dobbiamo continuare ad essere sempre più competitivi: il riconoscimento olimpico renderà le nostre prove sempre più equilibtare, con nuovi atleti e nuove nazionali che saranno al via. In sei anni tutto è possibile».
Gia' disponibile su app Skialper 107 di agosto
Tante idee per vacanze in movimento e le novita' dell’estate 2017
Sarà disponibile a partire dalla prossima settimana in edicola ed è già pronto per il download sulla app per dispositivi iOS e Android il numero di agosto-settembre di Skialper (6 euro, 144 pagine), un’uscita con il viaggio tra i monti come leitmotiv, a partire dalla bella copertina di Giovanni Marchesi scattata durante l’ultima edizione dell’Orobie Ultra Trail.
GR20 DA RECORD - A inizio giugno il nuovo primato di François D’Haene su quella che viene considerata una delle grande route più dure al mondo, il GR20, che attraversa la Corsica. Dopo Kilian e dopo il corso Peretti, l’ultra runner francese ha stabilito un nuovo record attraversando l’isola in 31 ore e 6 minuti. Tutta l’impresa minuto per minuto: emozioni, difficoltà e imprevisti sulle selvagge montagne dell’isola. E poi la nostra proposta per affrontare il GR20 in 5 tappe invece di 15.
GEA - Si chiama Grande Traversata Appenninica e corre per quasi 400 chilometri dal versante adriatico a quello tirrenico a cavallo tra Emilia e Toscana. Un itinerario lunghissimo per conoscere il cuore selvaggio dell’Appennino, un sentiero spesso snobbato che invece può mettere alla prova il backpacker più esperto, come per esempio il nostro Gianluca Gaggioli. Il meteo che può variare repentinamente, tratti interminabili e sempre uguali…
VALCHIUSELLA OUTDOOR DESTINATION - Dopo Finale, la Valchiusella. Detto così sembra un controsenso, invece la valle non lontano da Ivrea e Torino ha molto da proporre in chiave outdoor, solo che non la conoscono in tanti. Falesie per arrampicare famose anche all’estero, sentieri selvaggi che sembrano creati apposta per un trail in autonomia, spesso tra massi con le incisioni rupestri, ma anche lanci con il parapendio o cronoscalate in bici. Senza dimenticare le gioie della gastronomia locale…
L’ALTRA CORTINA - C’è la Cortina dello struscio in via Roma e dei rifugi affollati e… ci sono le Marmarole. Sentieri e ferrate poco frequentati, stambecchi a salutare i pochi fortunati frequentatori e la bellezza unica delle Dolomiti. Con vista sulla capitale mondana della montagna italiana… Vi proponiamo un anello per partire alla scoperta di questo angolo di natura.
RIPIDO FOREVER - Una stagione all’antica, con tante linee e ripetizioni in primavera e inizio estate e poca neve a inizio stagione. Come di consueto Andrea Bormida ha riassunto il 2016 dello sci ripido. Per chi non riesce a stare lontano dalla neve neanche in spiaggia.
ANTEPRIMA ESTATE 2017 - La fiera Outdoor di Friedrichshafen è la vetrina sull’estate che verrà. Noi siamo andati in tre a curiosare tra gli stand per presentarvi tutte le novità che troverete nei negozi fra un anno.
GIIR, NON LA SOLITA SKYRACE - Chi ci è stato lo sa: il Giir di Mont è una gara diversa, con emozioni e partecipazione locale difficili da riscontrare altrove. Ecco perché abbiamo mandato Federico Ravassard a documentare l’ultima edizione della gara di Premana, non tanto il Giir dei big, ma quello dei tifosi, della pancia del gruppo, dei 400 volontari…
RIVOLUZIONE WATT - Ci avete mai pensato? Invece di calibrare l’allenamento sulla velocità e frequenza cardiaca, modularlo sulle potenze da sviluppare in watt. Non è un’utopia, grazie a un nuovo dispositivo, e potrebbe essere particolarmente utile proprio per la corsa off-road e in salita. Noi l’abbiamo fatto provare al dottor Massimo Massarini e a Simone Eydallin insieme ad alcuni ‘amatori’.
FINO A DOVE? - Alcuni si spingono con la scarpa da strada sui sentieri del trail. Ha senso? Quali rischi ed eventuali vantaggi? Per capirlo, abbiamo chiesto ai gemelli Dematteis che cosa ne pensano. Volete saperlo? Basta leggere l’articolo nel quale segnaliamo anche alcuni modelli di scarpe dei principali brand.
GEMELLI D’ORO - Siamo stati a casa di Bernard e Martin Dematteis, protagonisti di una bellissima storia agli Europei di Corsa in Montagna, nei quali uno ha aspettato e fatto vincere l’altro. E vi spieghiamo come è nato il gesto e chi sono i due miti della corsa in montagna.
INTERVISTE - La sezione Up & Down è particolarmente ricca di interviste a runner: Francesca Canepa, il neo-campione del mondo di corsa in montagna lunghe distanze Alessandro Rambaldini, Gediminas Grinius, Cristiana Follador, Stefano Trisconi, Moreno Pesce…
LAST RACE - Orobie Ultra Trail, ma anche i Mondiali assoluti e giovanili ISF, Giir di Mont… le news dalle ultime gare disputate.
MEZZALAMA & GLO - C’è già grande attesa per la più famosa delle gare di skialp, in programma nella prossima primavera e noi siamo andati sul percorso con il patron Adriano Favre a scoprire le novità. Chissà cosa ne penserà una veterana come Gloriana Pellissier che abbiamo intervistato per commentare il suo ritorno alle gare.
OPINIONI - Andare in montagna non solo per la performance ma anche per guardarsi intorno e il tema, sempre caldo, del doping sono gli argomenti delle opinioni, a firma di Enzo Sesia e Tommaso de Mottoni.
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