Ivrea-Mombarone: domenica la quarantesima edizione

Una classica della corsa in montagna

Appuntamento da non perdere la Ivrea-Mombarone, la gara di corsa in montagna simbolo del Canavese, giunta alla quarantesima edizione. Una prova sempre più seguita dagli appassionati: negli ultimi 500 metri, dal rifugio alla vetta, si corre sempre tra due ali di folla che fa un tifo rumoroso che ti trascina al traguardo,
Partenza alle ore 8,30 dai 220 metri di quota di piazza Ottinetti a Ivrea, per correre i 20 km e 2100 metri dislivello fino al traguardo della Colma del Mombarone. Mario Fornero, presidente degli Amici del Mombarone, la società organizzatrice dell'evento:  «Siamo ormai arrivati a 450 iscritti, il numero che ci eravamo prefissi. Sono orgoglioso di essere il presidente di un gruppo che ha preso il testimone dai precedenti organizzatori, arrivando a 40 edizioni. A questo proposito abbiamo invitato tutti i vincitori per una festa ad Andrate dove faremo le premiazioni nel pomeriggio dopo la gara. 40 anni per una gara di corsa in montagna sono tanti, uno stimolo a portare avanti questa manifestazione che deve essere considerata un fiore all'occhiello per lo sport e il territorio canavesano».

FAVORITI - Al via per portarsi a casa l'ambita coppa di rame e il nutrito montepremi ci sarà il valdostano Xavier Chevrier, che quest'anno ha rappresentato l'Italia sia ai recenti Mondiali di corsa in montagna dove ha vinto l'argento a squadre che agli Europei di mezza maratona, dove ha vinto il bronzo sempre a squadre. Campione italiano in carica di corsa in montagna lunghe distanze, dovrà vedersela con il giovane ruandese Felicien Muhitira, vincitore questa estate del Giro Podistico di Castelbuono. Con lui al via anche il keniano David Kiplaghat. Bisognerà vedere la loro attitudine ai percorsi di montagna, per capire se saranno in grado di ripetere le gesta dei ruandesi Uwgeneza e Simukeka, rispettivamente primo e secondo della passata edizione. Poi un trio di scalatori che sicuramente daranno battaglia nella parte alta del percorso, il cuneese Marco Moletto, il biellese Enzo Mersi entrambi già vincitori di due edizioni e il valdostano Massimo Farcoz. Sarà presente anche il campione mondiale master di corsa in montagna, don Franco Torresani, 4 titoli mondiali per lui e 6 maglie azzurre assolute, l'unico caso di un prelato che ha vestito la maglia della Nazionale di uno sport in Italia  Quindi i migliori corridori canavesani Edward Young e Juan David Orozco Sanchez, che sicuramente non saranno comprimari sui sentieri di casa.
Gara dal pronostico aperto al femminile, con la campionessa uscente Barbara Cravello che se la dovrà vedere con Katarzyna Kuzminska, Chiara Giovando e Sonia Glarey.

COMBINATA - Questa gara prevede anche una classifica combinata con l'Aosta-Becca di Nona, con una classifica che sarà stilata sommando i tempi delle due prove, che vede favoriti i vincitori dell'Aosta-Becca di Nona Massimo Farcoz e Chiara Giovando.
I conti si faranno sotto la statua del Redentore verso le 11 di domenica 18 settembre. Ultimi pettorali presso il negozio Gymmy Sport di Ivrea.
Novità del 2016 è la distribuzione dei pettorali sabato dalle 15 alle 18 in piazza Ottinetti a Ivrea. Per le ultime iscrizioni e informazioni www.amicidelmombarone.it


Super Lisa sul tetto del Tor

Tor Live - La Borzani prima donna a Courmayeur

Per lei l'ora x è stata alle 5.09 di questa mattina. Non certo un orario da grandi festeggiamenti in una assonnata Courmayeur, però Lisa Borzani, già seconda al Tor nel 2014 , ha molti motivi per festeggiare. La sua è stata una cavalcata solitaria in poco più di 91 ore, con un settimo posto assoluto di grande sostanza. La sua porima avversaria, Stephanie Case, dovrebbe arrivare al Bertone intorno alle 9.55, con una proiezione di arrivo a Courmayeur con oltre cinque ore di ritardo. Una gara dunque simile a quella del gigante Bosatelli la sua, senza nessuno a mordere le caviglie.

PALMARES TOP - La vittoria al Tor si aggiunge a un armadio già ricco di medaglie e coppe per la runner classe 1979. Nel 2016 vittoria al Long Tour des 4 Massifs, Andorra Ultra Trail e Dolomiti Extreme Trail, secondo posto all'ULtra Trail del Migello e alla Hong Kong 100, terzo alla Maxi Race d'Annecy. Andando indietro negli anni spiccano le vittorie all'Orobie Ultra Trail, Maremontana, The Abbots Way e il secondo posto alla TDS (nell'anno del secondo posto al Tor).  


Kilian rinuncia al record dell'Everest

Troppa neve e rischio valanghe

«Ciao a tutti! Continuiamo il nostro acclimamtamento. C’è molta neve ma tutto è ok!». Con questo breve messaggio sms Kilian Jornet, dal satellitare, mandato circa una settimana fa, aggiornava il team sulla sua permanenza alla base dell'Everest per tentare la salita e discesa in velocità dal versante nord. Proprio mentre questo articolo veniva pubblicato è arrivato il comunicato ufficiale che annuncia l'abbandono del tentativo. «Le condizioni erano buone nelle prime settimane ma non eravamo sufficientemente acclimatati, ora c'è troppa neve e rischio di valanghe, dobbiamo tornare» ha detto il catalano. Non è un addio ma un arrivedereci. «Certo siamo un po' frustrati e delusi, ma torneremo con molta più esperienza e ci sono delle scelte che non rifaremmo» ha aggiunto Kilian.

NEVE E PAZIENZA - La stagione che Kilian aveva scelto per salire l’Everest, sul versante nord, con l’avvicinamento passando dal monastero di Rongbuk, non è sulla carta la migliore e infatti ha incontrato tanta neve. Però ha incontrato poco affollamento ed è stato uno dei motivi della scelta, anche se l’autunno sembrava essere più favorevole. L’estate è infatti la stagione dei monsoni. Secondo quanto ha potuto constatare desnivel.com dal 2010 non ci sono state scalate dell’Everest in stagioni diverse dalla primavera, anche se prima, negli anni Novanta, in diversi hanno raggiunto il tetto del mondo in autunno. Eberhard Jurgalski su 8000ers.com ha rcensito cinque scalate nella stagione dei monsoni tra il 1977 e il 2002. Diverso il discorso di settembre e proprio le prossime sembravano essere le settimane decisive: sempre secondo desnivel.com le statistiche dicono che 46 persone sono arrivate in vetta all’Everest in questo periodo, la maggior parte tra il 24 e il 30 del mese. Kilian è sempre stato molto realistico sulle sue possibilità di successo: «Dovremo essere molto onesti sui nostri mezzi, pazienti ad aspettare il momento giusto ed essere capaci di prendere la decisione corretta: continuare e rientrare». ha aggiunto il catalano. Con Kilian  Jordi Tosas, Vivian Bruchez e Seb Montaz.

PRECEDENTI - Nel 2003 Fabio Meraldi ha tentato la salita veloce dal versante sud rimanendo due giorni senza cibo e tornando indietro. Nel 2005 è stata la volta di Bruno Brunod, giunto oltre quota 8.000 in 16 ore e rientrato.


Si completa il podio del Tor

Alle spalle di Bosatelli, due spagnoli: Oscar Perez e Pablo Criado Toca

Si completa il podio del Tor des Géants. Oscar Perez è secondo sul traguardo a sei ore da Oliviero Bosatelli. Dunque in 81 ore o poco più. Il trailer spagnolo conferma di essere un abbonato fedele al podio del Tor, con una vittoria e due secondi posti. Abbracci, interviste, foto, dichiarazioni, soprattutto di fedeltà al Tor e alle genti delle vallate valdostane. Ora un meritato riposo per riprendersi dalle fatiche (“Ho provato a mettere sotto pressione Bosatelli, ma non ha funzionato. Troppo forte! Allora ho deciso di fare la gara a un ritmo più controllato”) fino alla premiazione di domenica mattina.
Nel pomeriggio dovrà affrontare 12 ore alla guida per raggiungere il suo paese montano di 20 abitanti (“Ci si sposta solo a piedi, per questo sono allenato!”, ironizza Oscar) nel cuore dei Pirenei, nei pressi della storica cittadina di Huesca e a una ventina di chilometri dal confine francese. Lì svolge la sua
professione, riguardante il controllo, la manutenzione e la sicurezza degli apparati elettrici che fanno funzionare gli impianti sciistici.
Terza piazza per l’altro spagnolo Pablo Criado Toca, quindi il francese Eric Ressencourt e il tedesco Lukas Jens.


Tor, Oliviero Bosatelli: “Non ero il favorito”

Grande prestaizone dell’atleta bergamasco

Oli Bosa, come lo chiamano i suoi fans, al secolo Oliviero Bosatelli, ha infiammato il Tor. L’atleta, anzi, il Gigante, di Gandino, 25 km da Bergamo, ha messo il motore al massimo a Cogne, dopo 106 chilometri di gara, e non ha mai più scalato le marce. Il quarantasettenne atleta lombardo ha tagliato il traguardo, in via Roma, nel cuore di Courmayeur, da dove il Tor era partito domenica mattina alle 10, nel tempo complessivo di 75h10’.
«Non pensavo di vincere, non ero il favorito - speiga Bosatelli - Ho patito nella zona dell’Entrelor e ho cercato di fare tutto come nella vita normale, dall’alimentazione alla gestione dei ritmi. Poi mi sono trovato da solo, ma solo quando il vantaggio aumentava ha capito che potevo vincere. All’inizio dell’ultima notte ho provato a riaccelerare anche se poi in realtà lo spagnolo ha perso terreno. La gestione dell’alimentazione non è stata semplice, nei pressi delle basi vita sono spesso andato vicino alla crisi di fame».
 


L'argentino Diego Simon primo alla K42 Majella

Barbara Bani a segno nella gara rosa

Una leggera pioggia su tutto il Parco Nazionale della Majella ha accompagnato i 120 runner che hanno dato vita alla seconda edizione di K42 Italia, l’unica prova italiana del circuito internazionale che vedrà la finale a metà novembre in Patagonia, e più precisamente a Villa la Angostura. A causa del perdurare di nuvole basse che da oltre una settimana stazionano sul Monte Morrone, il tracciatore del percorso, Danilo Tomei, ha studiato un itinerario alternativo a quello inizialmente proposto, che nulla ha tolto alla tecnicità della gara.
E così sul percorso di 42 chilometri, con la bellezza di 1.800 metri di dislivello positivo, che ha visto partenza e arrivo da Sant’Eufemia a Maiella è emersa la netta superiorità di Diego Simon, argentino del team Salomon, vero specialista della disciplina trail running.
«Ho avuto difficoltà con il clima umido e il terreno fangoso, ma la gara mi è piaciuta molto – ha commentato all’arrivo il trailrunner di Tandil, in provincia di Buenos Aires – e rappresenta un buon viatico in vista della finale K42 in Argentina, a casa mia». Il 29enne argentino, professore di educazione fisica di Tandil, ha fermato il cronometro sul tempo di 4h04’32”: da oltre un mese in Italia, ha chiuso al terzo posto il Giri di Mont ed è restato ai piedi del podio nella Rosetta Skyracedi Morbegno lo scorso 4 settembre. Capito sin dai primi chilometri che si sarebbe lottato solo per la seconda piazza, la sfida è stata tutta italiana con Maurizio Di Paolo dell’US ACLI Marathon Chieti a duellare con Alessandro Giacomini dell’ASD Finanza Sport Campania: ad anticipare l’avversario è stato proprio l’abruzzese che ha chiuso a 29’32” dall’argentino. Terzo posto quindi per Giacomini con il tempo di 4h57’33” che ha relegato ai piedi del podio lo spagnolo Oscar Egido Lara.

GARA FEMMINILE - Gara solitaria anche nella prova femminile con Barbara Bani che oltre a dominare la propria classifica, ha tagliato il traguardo sulla scia dell’argentino Simon con il tempo di 4h26’59” che le vale il secondo posto assoluto. Con la vittoria odierna, la bresciana Barbara Bani, che difende i colori del team New Athletic Sulzano sul Lago d’Iseo, stacca il biglietto per la prova finale del circuito K42 Series che si terrà in Patagonia il prossimo 20 novembre.
«Nonostante il fango su molti tratti del percorso, mi sono proprio divertita e sono davvero felice per questa vittoria, che corona una stagione fantastica». Infatti la bresciana Bani ha conquistato il mondiale a squadre in Slovenia a giugno, dove ha chiuso al 19esimo posto
Piazza d’onore nella prova K42 donne della varesina Giulia Saggin, studentessa di veterinaria con la passione delle prove endurance, che ha tagliato il traguardo con il tempo di 5:19’46”, e a concludere il podio la spagnola Sofia Bardoll, accreditata alla vigilia della vittoria ma che non ha potuto esprimersi al meglio.

K21 - In programma anche una prova K21 sulla distanza della mezza maratona con un dislivello positivo di 1.420 metri che ha condiviso con la gara madre l’ultima parte del tracciato. Successo di Riccardo Pianesi della Nuova Podistica Loreto in 2h13’27” che ha battuto allo sprint per soli 35” Maurizio D’Andrea del team Runners Sulmona. Terzo gradino del podio Giovanni Orsatti della Sorgente Fara San Martino. Anche tra le donne sfida per 21 chilometri con Fiorenza Sperandi che chiude in 3h45’22”, anticipando di tre minuti Anna Tartari. Al terzo posto l’argentina Florencia Giavedoni.


Trail Sacred Forests, test event mondiale

Sabato 17 settembre a Badia Prataglia

Sabato 17 settembre a Badia Prataglia appuntamento il Trail Sacred Forests, edizione questa che assegnerà i titoli nazionali FIDAL del campionato italiano ultra trail, ma che sarà anche test event in vista dei Mondiali in programma il 10 giugno 2017. «Abbiamo deciso di candidarci - ha detto il presidente del comitato organizzatore Dimitri Bonucci - perché il nostro territorio, la nostra cultura e la macchina organizzativa erano pronti per ospitare un evento del genere. Uno dei nostri obiettivi è farci conoscere a livello internazionale. In questa avventura abbiamo avuto il fondamentale l’appoggio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi rappresentato da Luca Santini che ci ha dato la possibilità di attraversare luoghi di grandissimo pregio e ha dato un importante appoggio economico».
Sabato tra le ‘foreste sacre' che si espandono tra Camaldoli, Badia Prataglia e La Verna, saranno segnalati quattro percorsi, l’ultra trail medio di 82 chilometri con 4200 metri di dislivello positivo, il trail lungo di 50 chilometri con 2800 metri di dislivello positivo, il trail di 26 chilometri con 1500 metri di dislivello positivo e lo short trail di 14 chilometri con 800 metri di dislivello positivo.
 


Il nuovo gigante è Oliviero Bosatelli, secondo Perez

Tor Live - Al bergamasco l'edizione 2016 della gara valdostana

Dunque dopo tanta attesa è partita anche una delle edizioni più attese del Tor des Géants. Il sole ha salutato gli oltre 800 atleti al via da Courmayeur. Tra di loro anche Jean Michel Touron finisher all'UTMB e al 4K e che oggi ha iniziato una nuova fatica.

DAY 1: ORE 14.15 - Dopo poco più di quattro ore di gara, quando vantaggi e posizioni contano ancora poco, al comando c'è Gianluca Galeati, passato da Deffeyes con circa 7' dull'irlabdese Dan Dogerty e 8 sul canadese Eric Breton, con lo stesso tempo di Oliviero Bosatelli. La prima donna a La Thuile era Lisa Borzani, seguita a breve da Silvia Trigueros.

ORE 22.30 - Gianluca Galeati è passato da Rhemes alle 21.03, seguito da Alexander Rabensteiner, dal francese Nahuel Passerat e da Oliviero Bosatelli a 12 minuti.  

DAY 2: ORE 7.25 - Oliviero Bosatelli è uscito dalla base di Cogne alle 5.04, seguito dallo svizzero Julien Voeffray (uscito alle 6.11) e da Alexander Rabensteiner (6.23), Gianluca Galeati (6.26) e Oscar Perez (6.27). Lisa Borzani e Silvia Trigueros sono passate a Eaux Rousses alle 2 di notte.

ORE 12.11 - Oliviero Bosatelli è arrivato a Donnas. A Chardonney è transitato secondo lo spagnola Julio Cernuda Aldecoa, alle 11.06, seguito a un minuto da Oscar Perez.

ORE 16.30 - Oliviero Bosatelli è passato a Sassa alle 15.37, mentre Oscar Perez è uscito da Donnas con più di due ore di ritardo dal leader insieme a Julio Cernuda Aldecoa.

ORE 19.30 - Oliviero Bosatelli è passato a Balma alle 19.23, mentre dietro Julio Cernuda Aldecoa è passato a Sassa alle 18.12 e Oscar Perez alle 18.13. Nona assolua Lisa Borzani che a Donnas aveva più di un'ora di vantaggio su Silvia Trigueros. Ritirati Graglia, Galeati e la Zimmerman.

DAY 3: ORE 9.30 - Sempre leader Oliviero Bosatelli primo a Champoluc alle 7.44, mentre Oscar Perez è uscito dalla base vita di Gressoney alle 7.30 davanti a Julio Cernuda Aldecoa alle 7.55. Settima assoluta Lisa Borzani attesa alla base vita di Gressoney. 

ORE 15.30 - Oliviero Bosatelli prosegue la sua marcia inarrestabile. Il bergamasco è uscito dalla base di Valtournenche alle 11.53 e il primo inseguitore, lo spagnolo Oscar Perez, alle 15.14. Al terzo posto lo spagnola Julio Cernuda Aldecoa, transitato da Champoluc alle 12.12 e atteso a Valtournenche intorno alle 17. Tra le donne sempre in testa Borzano, ottava assoluta, transitata da Champoluc alle 14.39. Seconda Stephanie Case, uscita da Gressoney alle 14.05  e terza Silvia Trgueros, uscita da Gressoney alle 15.08.

ORE 22.45 - Oliviero Bosatelli è arrivato a Oyace alle 20.34 mentre Oscar Perez è arrivato a Cuney alle 21.31. Il distacco tra i due sembra essere, secondo alcune proiezioni, intorno alle quattro ore, anche se a Cuney eravamo intorno alle tre ore, mentre lo spagnolo Cernuda Aldecoa, terzo, è uscito da Valtournenche alle 17.35, con oltre due ore di ritardo da Perez. Bosatelli ha quasi tre ore di ritardo sulla tabella di marcia di Karrera del 2013. Continua la sua marcia in testa anche Lisa Borzani, settima assoluta, uscita da Valtournenche alle 19.10. Seconda sempre Stephanie Case e terza Silvia Trigueros.

DAY 4 - ORE 6.50:  Oliviero Bosatelli è passato a Bosses alle 5.56: anche nella notte ha continuato la sua corsa al vertice. Un margine importante quello di Bosatelli: Oscar Perez è uscito dalla base vita di Ollomont alle 5.59 e si stima il passaggio a Bosses alle 11.45. Poi un terzetto ad Oyace: lo spagnolo Criado Toca transitato alle 5.58, l'altro spagnolo Cernuda Aldecoa e il francese Ressencourt alle 6.04. Lisa Borzani è sesta transitata a Cuney alle 3.27, insieme a Marco Bethaz e intorno alle 7 è previsto l'arrivo a Cuney.

ORE 13.10 - Il Tor des Géants ha un nuovo gigante: la vittoria dell'edizione 2016 è andata a Oliviero Bosatelli. Il bergamasco ha tagliato il traguardo alle 13.10 in circa 75 ore e 10 minuti. Intanto Oscar Perez è passato alle 11.27 da Bosses. Sempre in testa tra le donne Lisa Borzani, ora addirittura quinta assoluta, passata alle 12.12 da Ollomont.

ORE 19.14 - C'è anche il secondo classificato, un habituè del Tor, lo spagnolo Oscar Perez.


Patrick Facchini e Beatrice Deflorian primi sul Cermis

Tappa del circuito La Sportiva Vertical Trophy

La seconda edizione del Cermis Vertical Run ha evidenziato il positivo stato di forma dei due leader del circuito La Sportiva Vertical Trophy Patrick Facchini e Beatrice Deflorian, che con i punti messi conquistati nella sesta tappa andata in scena sull’Alpe del Cermis, consolidano il loro primato.
Subito dopo lo start ha allungato Thomas Trettel che ha mantenuto la testa con un discreto vantaggio sugli inseguitori sui primi due muri del tracciato che si sviluppava sulla pista da sci Olimpia, la più lunga del Trentino. A circa metà gara però gli si è fatto sotto Patrick Facchini, capace di gestire le energie anche grazie al suo passato agonistico nel ciclismo, che l’ha raggiunto. A questo punto Trettel ha provato nuovamente l’allungo con l’obiettivo di spezzare il ritmo del rivale, ma Facchini non si è perso d’animo. Gli è rimasto sulle caviglie e nel finale ha addirittura staccato Trettel, andando a chiudere in solitaria sul traguardo con il tempo di 35’07”3. Dietro alla coppia però ha recuperato anche il campione italiano vertical Nicola Pedergnana, skyrunner della Val di Rabbi, che nell’ultimo chilometro ha ripreso e superato Trettel, chiudendo con un ritardo di 1’19” da Facchini. Così il fiemmese si è dovuto accontentare del terzo posto, accusando un distacco di 2’03” da Facchini. Quarta piazza poi per Stefano Valentini dell’Atletica Val di Cembra a 4’39”, quindi Davide Longo della Cornacci a 5’47”, Andrea Stanchina e Tiziano Conti.
La sfida al femminile ha invece visto il dominio dal primo all’ultimo metro di Beatrice Deflorian che ha chiuso con il tempo di 42’42”, decima prestazione assoluta di giornata. La sorpresa è invece rappresentata da Veronica Bello dell’Usd Cermis, giunta seconda sul traguardo nei pressi del Rifugio Paion con un ritardo di 1’09” dalla vincitrice, e lasciandosi alle spalle atlete del calibro della fassana Nadia Scola della Bela Ladinia (a 2’43”) e la forte fondista Roberta Tarter della Stella Alpina di Carano (a 4’56”).
Il circuito La Sportiva Vertical Trophy proseguirà domenica 17 settembre con la Scaldagambe di Tesero, quart’ultima tappa.


Skyrace Monte Cavallo a Daniele Matiz

Silvia Serafini vince la gara femminile

Sigillo di Daniele Matiz sulla nona edizione della Skyrace Monte Cavallo. È il carnico dell’Atletica Moggese, classe1983,  il vincitore della gara organizzata dal Montanaia Racing: ha chiuso i 22 chilometri e 1870 metri di dislivello positivo in 2h40’55”. Pronti via e subito un quartetto a dettare il ritmo: Tiziano Moia, Daniele Matiz, Michele Sulli e Fabrizio Puntel. Il più attivo è Moia ma la situazione è fluida: salendo verso Forcella Lastè (2.040 metri di altitudine, il punto più alto della manifestazione) i quattro sono tutti nello spazio di un minuto.  Rapida discesa verso il versante bellunese e la Conca dell’Alpago: passaggio al rifugio Semenza (2.020 metri di altitudine) con Moia sempre davanti, poi transito a Malga Pradosàn (1.338 metri di altitudine, il punto più basso del percorso) e passaggio a Pian de le Lastre, dove transita in testa Puntel, autore di una discesa da manuale, seguito da Matiz, Moia e Sulli. Qui inizia la risalita verso la cresta. Cede Moia, alle prese con un problema al piede che non lascia tregua. Rimangono in tre davanti e si giocano il successo lungo la salita che porta al monte Tremol (2.007 metri di altitudine), straordinario balcone sulla pianura friulano veneta.  Il più forte si dimostra Matiz che in breve accumula un paio di minuti di vantaggio sul giovanissimo Sulli (carnico di Verzegnis, classe 1993, quinto ai recenti Mondiali Under 23 di skyrace in Abruzzo), tre su Puntel. Le posizioni sono delineate e non cambiano sulla linea del traguardo: vince Matiz davanti a Sulli (2h43’11”, che si aggiudica il titolo italiano di skyrace Under 23) e Puntel (2h43’45”).

FEMMINILE - La gara rosa ha visto il monologo di Silvia Serafini: la trevigiana del Cus Padova ha fatto corsa solitaria chiudendo la propria fatica in 3h08’25”. Alle sue spalle Martina Spangaro, friulana di Sauris (3h19’48”), mentre a completare il podio è stata Samanta Pizziconi (3h55’27”).


Corsa in montagna, grande Italia ai Mondiali

Cinque medaglie, oro a squadre per il team rosa. Nel 2017 tocca a Premana

Italia protagonista ai Mondiali di corsa in montagna a Sapareva Banya, in Bulgaria. Oro a squadre per la formazione rosa grazie a Valentina Belotti, argento individuale dietro all’austriaca Andrea Mayr e davanti alla francese Christel Dewalle, Alice Gaggi settima e Sara Bottarelli ottava, con Antonella Confortola ventiduesima. La squadra maschile senior cede il titolo mondiale agli Stati Uniti per un solo punto, con il settimo posto di Bernard Dematteis, il nono di Martin Dematteis, il decimo di Alex Baldaccini e l’undicesimo Xavier Chevrier, seguiti da Francesco Puppi (19°) e Nicola Spada (18°), mentre l’oro individuale va all’ugandese Robert Chemonges, davanti all'americano Gray e al messicano Morales. Tra gli under 20, argento al team maschile con Daniel Pattis (che chiude sesto), Davide Magnini, Riccardo Rabino e Andrea Rostan, mentre al femminile arrivano una medaglia di bronzo grazie il nono posto individuale di Francesca Franchi, oltre ai piazzamenti di Lorenza Beccaria, Valentina Gemetto e Federica Zanne. E al termine la Nazionale senior ha messo all’asta le 10 maglie indossate ai Mondiali, per aiutare chi è stato colpito dal terribile terremoto del centro Italia.
E dalla Bulgaria arriva la notizia che la WMRA ha assegnato a Premana la prossima edizione della rassegna iridata: un appuntamento doppio, il 30 luglio con la up down e il 6 agosto con la long distance, sul tracciato del Giir di Mont.

 


Aymonod e Vallet fanno loro il Gran Paradiso Vertical

Era la penultima prove del Défi Vertical valdostano

Ieri i sentieri del Parco Nazionale hanno accolto quasi 100 concorrenti per la quarta e penultima prova del Défi Vertical, circuito verticale giunto alla seconda edizione e parallelo al Tour Trail della Valle d’Aosta. Una sfida di 3,9 chilometri emozionante ed entusiasmante fin dai primi metri di corsa. Una gara breve, con 1.000 metri di dislivello positivo, ma decisamente impegnativa. Partenza dal Tètras Lyre fino al rifugio Vittorio Emanuele. Dalla Val di Rhêmes, sede di partenza e arrivo del trail, ci si è dunque trasferiti nella Valsavarenche per la prova verticale.

UOMINI -
Il più veloce è stato il runner Henri Aymonod, bravo a percorrere la distanza in 47’24” e a lasciare a 21” il secondo classificato, il trailer della Val d’Ayas, Henri Grosjacques. Ancora un valdostano sul terzo gradino del podio. Si tratta del forestale Pierre-Yves Oddone, all’arrivo con il tempo di 48’46”, a 1’22” dal vincitore. Massimo Gerard, quinto assoluto, ha vinto la classifica Veterani 1 in 50’48”, mentre la classifica Juniores è andata a Luca Pieiller, 23° in 57’54”. Angelo Nicco è invece il miglior Veterani 2: 32° assoluto in 1h 00’51”.

DONNE -
Decisamente combattuta anche la gara femminile. La vittoria è andata a Chantal Vallet in 57’13”, tallonata a 10” da Raffaella Miravalle, già vincitrice lo scorso anno del Gran Paradiso Trail. Terza posizione assoluta per Christiane Nex, ventiseiesima assoluta in 58’30”. Roberta Jacquin con il crono di 1h 02’29” è stata la prima atleta Seniores al traguardo. «Sono contento della gara, è andata molto bene – dice Mauro Cerise, organizzatore dei due eventi -. Una giornata da incorniciare sia dal punto di vista meteo, sia per il numero di concorrenti al via. Con tutte queste concomitanze e le grandi manifestazioni di queste settimane non mi aspettavo tutte queste adesioni».

ULTIMA TAPPA -
Il Défi Vertical e il Tour Trail della Valle d’Aosta si prendono l’ultima pausa prima del gran finale sui sentieri di Champdepraz e del Parco Naturale del Mont Avic. La Polisportiva presieduta da Paola Péaquin organizzerà il 30 settembre la prima edizione del Vertical du Costaz e il primo ottobre l’ormai consolidato trail du Mont Avic. A seguire la grande festa finale e la consegna dei premi ai finisher dei due circuiti.


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