Cha faccia hanno gli allenatori di skialp?
Su Skialper di febbraio-marzo 63 ritratti
Sessantatre. Sessantatre volti, per dare una faccia agli allenatori di scialpinismo che hanno partecipato all’ultimo corso organizzato dalla FISI, a fine novembre in Val Venosta. Quando in redazione ci è venuta l’idea di mandare il bravo fotografo Ralf Brunel e Luca Giaccone a fotografare gli allenatori dello skialp riuniti in Alto Adige… è stata una di quelle idee malsane che poi, ripensandoci, ti dici: ma siamo pazzi? Sì, perché non è uno scherzo fotografare 63 volti (per fortuna che qualcuno ha marcato visita…) e lo è ancor meno farceli stare in un numero ‘umano’ di pagine della rivista. Il risultato? Ai lettori la sentenza, l’articolo è sul numero in edicola di Skialper, il 110, a pagina 82.
ISTRUZIONI PER L’USO - Nel 2016 sono arrivate importanti novità dalla Scuola Tecnici Federali (STF) con un nuovo regolamento varato a settembre: un cambiamento con l’obiettivo di allargare ancora di più la base del movimento. Così accanto all’allenatore (che deve essere Maestro di sci o Guida alpina, o entrambi) ci sono i preparatori, che possono lavorare nello ski-alp pur senza avere una qualifica precedente. A Malles, il 19 e 20 novembre, si sono svolte le selezioni per partecipare ai corsi di primo e secondo livello e a seguire i corsi stessi, dal 21 al 28 novembre. Le selezioni prevedevano una prova su percorso di gara, di discesa in pista e fuoripista e di ricerca con artva, oltre a un questionario e un colloquio. Il corso allenatori e preparatori di scialpinismo prevedeva parti teoriche e pratiche. Sui banchi si è studiato il quadro normativo della montagna e degli sport invernali, i regolamenti federali, la tutela legale, la topografia di montagna, la meteorologia e la nivologia, la preparazione dei materiali, fisiologia, test di laboratorio, programmi di allenamento, biomeccanica, metodoglogia dell’allenamento, primo soccorso, alimentazione e integrazione, pedagogia e psicologia dello sport, preparazione atletica. Sulla neve (ma anche in aula): progressione scialpinismo classica e agonistica con tecnica di salita, discesa e cambi d’assetto, autosoccorso in valanga e tecnica di ricerca, tracciatura di un percorso di gara. Nel mezzo del corso di Malles, anche una giornata di aggiornamento rivolta a chi nell’albo c’era già.
DISPONIBILE ANCHE SU APP - Skialper di febbraio-marzo è disponibile nelle migliori edicole e già scaricabile su app. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui). Per chi lo volesse acquistare la copia su smartphone o tablet, è sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app!
QUI LA PRESENTAZIONE COMPLETA DI SKIALPER 110
Chi sono i giovani neo-medagliati azzurri?
Tante le soddisfazioni ai Mondiali di casa
Chi sono i giovani neo-medagliati dell’Italia? Samantha Bertolina è stata la protagonista indiscussa andando a battere nel vertical, dopo due argenti, una professionista in miniatura, anche se ancora Cadetta, come la francese Tonso che si presenta alle gare con la macchina (immaginiamo quella di famiglia) tutta griffata con il suo nome. Arriva da Valfurva, d’estate gareggia nella corsa in montagna, d’inverno dopo un passato agonistico nello sci alpino, adesso è tutta concentrata sullo ski-alp.
Per Alessandro Rossi lo ski-alp è passione di famiglia: suo padre Enzo gareggiava, il fratello Giovanni lo scorso anno era in azzurro agli Europei. Fa parte della Sportiva Lanzada: arriva dal fondo e anche lui d’estate va di corsa, d’inverno adesso solo con le pelli. Per lui un bronzo nell’individuale, un argento nella sprint.
Dalla Valtellina al Veneto. Dallo Ski Alp Valdobbiadene ecco Enrico Loss. Non una sorpresa, ma ad inizio stagione non era nel gruppo della Nazionale. Un posto in azzurro se l’è conquistato a suon di risultati, compreso un titolo italiano, e ai Mondiali si è messo al collo il bronzo nell’individuale. Adesso è concentrato solo sullo ski-alp, d’estate la corsa serve solo più per allenamento. Infine Matteo Sostizzo. “Un cavallo pazzo” lo chiama il suo coach nel Comitato Veneto, Luca Palla, capace di vincere come di saltare in aria. Quest’anno ha vinto il titolo Cadetti nel vertical di Madonna di Campiglio, poi è caduto rovinosamente nell’individuale. Insomma, se migliorasse in discesa…Classe 2001, del CAI Schio, ha portato a casa un bronzo nel vertical.
MonterosaSkiAlp, percorso confermato
Sabato la gara con partenza da Gressoney
Sabato 4 marzo è la serata della MonterosaSkiAlp, la notturna su pista in Valle d’Aosta, con andata e ritorno a Gressoney La Trinitè e giro di boa in Val d’Ayas. 30 km e 2.800 metri di dislivello positivo con 11 cambi assetto per i concorrenti, due sulla salita del Colle Bettaforca con il tratto a piedi sulla pista Nera (che viste le condizioni non richiede l’utilizzo dei ramponi). «I modelli metereologici - spiega Franco Torretta del comitato organizzatiore - al momento prevedono una debole nevicata a partire dalle ore 17, pertanto la gara e il tracciato restano confermati».
Le iscrizioni potranno essere effettuate fino alle ore 18 di venerdì 3 marzo sul sito della competizione, www.monterosa-skialp.com; dopo sarà possibile iscriversi solo all’ufficio gara.
L'Italia resta leader nello ski-alp
Prima nel medagliere ai Mondiali di Alpago-Piancavallo
Due medaglie in meno rispetto ai Mondiali di Verbier, ma un titolo mondiale in più: questi i numeri dell’Italia nella rassegna iridata di casa. Un medagliere quello di Alpago-Piancavallo che vede l’ingresso di nuove Nazioni, dalla Russia agli Stati Uniti, passando per il Belgio, con sempre più Austria e un po’ meno Germania. Il resto è sempre la solita sfida tra Italia, Svizzera, Francia e Spagna (sempre più squadra e sempre meno Kilian-dipendente). Azzurri ancora leader con gli svizzeri che hanno superato i francesi, meno incisivi del solito, soprattutto a livello maschile dove manca un po’ un ricambio generazione competitivo.
Ma quali indicazioni in casa Italia? La vecchia guardia c’è e continua a vincere, con un Damiano Lenzi in forma straordinaria e un Matteo Eydallin che risponde sempre presente quando ci sono le gare che contano. Michele Boscacci non ha avuto fortuna nell’individuale, Robert Antonioli lo stesso nella sprint, ma l’argento a squadra è un passo avanti rispetto a Verbier. E lo stesso vale per Nadir Maguet: con un briciolo di attenzione in più avrebbe una medaglia al collo nella sprint. I giovani dietro ci sono, da Kikko Nicolini, a Davide Magnini, Nicolò Canclini…
Al femminile le due leader azzurre, Katia Tomatis e Elena Nicolini, tra cadute e malanni vari non sono riuscite a difendere il bronzo a squadre di Verbier. Ci hanno pensato Martina Valmassoi e Alba De Silvestro. E proprio Alba insieme a Giulia Compagnoni hanno dimostrato di essere competitive a livello assoluto e non solo nella loro categoria. Contando che sono al primo anno da professioniste, dopo l’ingresso nell’Esercito. E anche il settore giovanile rosa ha le sue eccellenze: Giulia Murada e Samantha Bertolina in primis, i nomi per il futuro.
Lagorai-Cima d'Asta, tutto confermato
Domenica il campionato italiano a squadre
Ci siamo, domenica appuntamento con la Lagorai-Cima d’Asta, edizione numero 27, valida come campionato italiano a squadre e prova di Coppa Italia. «Nonostante la settimana di caldo - ha raccontato Nicola Müller, presidente del comitato organizzatore - la situazione è ancora buona. Dopo le ultime riunioni con il responsabile del tracciato Franco Melchiori è stata confermata la partenza con sci ai piedi dai 1335m del Prà della Regola (partenza originale). In quota la neve è poca, ma compatta e sufficiente per far passare la gara. Il canale, sopra al Rifugio Brentari, così come il Cima d’Asta sono in ottime condizioni con neve ben assestata e sicura. Alla luce di questi elementi abbiamo confermato che gli atleti potranno toccare la croce di vetta. Anche la discesa è in ottime condizioni».
Le iscrizioni si chiuderanno sabato 4 marzo alle ore 12 o al raggiungimento di 200 squadre maschili e 50 femminili. La quota d’iscrizione comprende il rinfresco del sabato prima del briefing, il pranzo della domenica, e il pacco gara contenente una maglietta tecnica fornita dal main sponsor Dynafit.
Italia sempre a podio nell'ultima giornata mondiale
A Piancavallo chiusura con le staffette
Ultima giornata di gara ai Mondiali 2017. A Piancavallo va in scena la staffetta, prova sempre intensa e spettacolare. È il giorno della Svizzera che conquista due medaglie d’oro. La prima, quella assoluta maschile, firmata da Werner Marti, Yannick Ecoeur, Iwan Arnold e Andreas Steindl, dopo un testa a testa con gli azzurri Damiano Lenzi, Michele Boscacci, Robert Antonioli e Nadir Maguet. La Spagna con Marc Pinsach, Kilian Jornet, Oriol Cardona Coll e Iñigo Martínez De Albornoz sale sul terzo gradino del podio, aggiudicandosi la sfida con i francesi Alexis Sevennec, William Bon Mardion, Xavier Gachet e Valentin Favre.
Francia che festeggia il titolo al femminile con Axelle Mollaret, Valentine Fabre e Laetitia Roux, rientrata dai Mondiali militari di Sochi. Argento alla Spagna con Marta Garcia Farres, Mireia Miró e Claudia Galicia Cotrina, con bronzo azzurro con le due Espoir Giulia Compagnoni e Alba De Silvestro, insieme a Martina Valmassoi.
Il secondo oro per la Svizzera arriva dalle categorie giovanile con Aurélien Gay, Emilie Farquet e Arno Lietha che battono i francesi Thibault Anselmet, Rémy Garcin e Justine Tonso, con bronzo azzurro con Nicolò Canclini, Giulia Murada e Alessandro Rossi che aveva chiuso al comando, ma è stata poi penalizzata perdendo due posizioni.
Domenica c'e' la Timogno Ski raid
Tappa del Crazy Skialp Tour
Domenica terza edizione della Timogno Ski raid, tappa del Crazy Skialp Tour. Ultimi sopralluoghi degli organizzatori dello sci club Gromo che hanno confermato la gara, disegnando un percorso tecnico e divertente con salite impegnative, tratti a piedi, discese in fuoripista. La Timogno 2017, inoltre per gli atleti di Bergamo, sarà inoltre valida per l'assegnazione dei punti per il campionato provinciale.
Da ricordare che ai primi 150 iscritti, sarà garantito un ricco e 'gustoso' pacco gara, nel quale spiccano diversi prodotti delle aziende locali, ad accompagnare il buff marchiato Timogno Ski Raid.
La gara sarà facilmente godibile anche dagli spettatori. Grazie alla società Iris, che gestisce gli impianti della stazione sciistica Spiazzi di Gromo, sarà possibile raggiungere in seggiovia la zona di arrivo, posta ai 1700 metri del rifugio Vodala, ai piedi del Timogno, montagna simbolo della manifestazione. Info e iscrizioni su www.sciclubgromo.it/timognoskiraid.
Sci e Luci nella Notte a Fabio Bazzana e Paola Pezzoli
Ultimo atto con la Revolution a Lizzola
Ultimo atto di Sci e Luci nella Notte mercoledì sera con la Revolution a Lizzola. Ottava vittoria per Fabio Bazzana che chiude la salita in 25’27”, precedendo Pietro Lanfranchi in 25’54” e Marzio Deho in 27’42”, quarto Andrea Olivari, quinto Pietro Lenzi. Bazzana a punteggio pieno dunque nella generale del circuito; con lui sul podio di categoria Andrea Olivari e Pietro Lenzi, mentre Marzio Deho è leader imbattuto tra i Master 45. Tra i Master 55 vittoria finale Martino Catteneo. A livello giovanile Alessandro Saleri è primo tra i Cadetti, Andrea Sorteni vince tra gli Junior con soli 10 punti di vantaggio di Nicola Bertocchi. Al femminile a segno a Lizzola Silvia Cuminetti in 33’59” su Paola Pezzoli in 35’13” con Lisa Buzzoni in 36’02” a completare il podio, quarta Carlotta Cortese, quinta Anna Birolini. Paola Pezzoli vince comunque il circuito con 1400 punti davanti ad Anna Birolini (1280) e Maddalena Mognetti (965). Silvia Ottaviano è prima tra le Master.
“Il vertical la gara piu' difficile per noi, invece..."
L'analisi del dt Bendetti dopo la gara mondiale
Nelle presentazioni della vigilia il vertical era la gara dove c’erano meno attese di medaglie in casa Italia, invece.. «Esatto - spiega il dt Stefano Bendetti, a questi Mondiali con Davide Canclini, Ivan Murada e Denis Trento - pensavamo di avere più chance nella sprint e meno nel vertical: alla fine è andato tutto al contrario. Damiano Lenzi ha fatto un garone con Kilian: era un tracciato vario, da tenere e da scorrere, e lui lo ha interpretato al meglio. È stato un vero testa a testa, ha provato a ‘scattargli in faccia’ da buon biker, ma alla fine è un argento meritatissimo. E poi altra super prestazione di Kikko Nicolini: grande finale ad appena 7’ da Bonnet che era uno dei papabili per il podio assoluto. A livello femminile non c’era la Roux, ma il livello era comunque elevato. L’austriaca Mayr è una grande atleta della corsa, con un motore incredibile, e la Forsberg non è da meno. Si è viaggiato forte: direi bravissima Giulia Compagnoni, Alba De Silvestro ha ancora da smaltire le fatiche della gara a squadra, ma l’argento Espoir lo ha portato a casa, e brava anche Katia Tomatis che è rientrata ai Mondiali, ha voluto provare la gamba e alla fine è nella top ten davanti alla svizzera Kreuzer che proprio ferma non è. Quattro medaglie e due ori a livello giovanile, poi sono un’altra bella soddisfazione: Davide Magnini era un po’ preoccupato in partenza, ma si è sbloccato, questo è un format di gara che gli si addice, da applausi la prestazione di Samantha Bertolina che ha battuto la super-favorita Tonso. Una prova di carattere dopo il finale un po' amaro della sprint».
Giovedì chiusura con le staffette: il quartetto azzurro sarà composto da Lenzi, Maguet, Boscacci e Antonioli, il terzetto rosa da Martina Valmassoi, Alba De Silvestro e Giulia Compagni, mentre nel team giovanile Giulia Murada, Alessandro Rossi e Nicolò Canclini.
Tanta Italia nel vertical Mondiale
Azzurri a medaglia nella penultima gara a Piancavallo
Penultima giornata di gare di Mondiali mercoledì con il vertical. Dopo pioggia e neve c’è il sole a Piancavallo. Percorso impegnativo, con tanti cambi di ritmo, disegnato nel comprensorio friulano. Era il favorito alla vigilia e non ha tradito le attese: la medaglia d’oro va al collo di Kilian Jornet, ma Damiano Lenzi è stato sempre incollato al catalano, portando a casa l’argento ad appena 12 secondi. Bronzo svizzero con Werner Marti, quarto Anton Palzer, poi lo svizzero Martin Anthamatten, davanti al connazionale e primo Espoir Rémi Bonnet che nel finale si è difeso dall’attacco in progressione di Kikko Nicolini, settimo (e secondo Espoir a soli 7’). Ottavo Michele Boscacci, decimo Robert Antonioli.
Al femminile, gara aperta viste le assenze di Laetitia Roux e Laura Orgué. La spunta l’austriaca Andrea Mayr che riesce a mettersi alle spalle Emelie Forsberg e Axelle Mollaret. Ottava Katia Tomatis, decima, ma soprattutto prima Espoir, Giulia Compagnoni, con argento Espoir ancora azzurro con Alba De Silvestro, tredicesima assoluta.
Doppio oro azzurro a livello giovanile. Atteso alla vigilia, non ha tradito le attese Davide Magnini che ha chiuso su 38’ di vantaggio sul tedesco Stefan Knopf e il belga Maximilien Drion, con quarto Andrea Prandi. Nono Enrico Loss. Ed è oro per Samantha Bertolina che questa volta si aggiudica il testa a testa con il francese Justine Tonso. Argento per Giulia Murada tra le Juniores dietro alla russa Ekaterina Osichkina. Terzo tra i Cadetti Matteo Sostizzo battuto dalla coppia elvetica con Léo Besson e Aurélien Gay.
Sprint mondiale, solo i giovani azzurri a medaglia
Nadir Maguet e' quarto con tanto rammarico
Le previsioni meteo annunciavano peggioramento su Piancavallo martedì mattina, ma in pochi si aspettavano così tanta pioggia. Magari un po’ di neve. Invece, tutti sotto l’acqua, con un po’ di nebbia e qualche raffica di vento durante le qualificazioni. Insomma una sprint mondiali più tosta del previsto.
Italia a secco tra i grandi, protagonista a livello giovanile. Questa in sintesi la giornata azzurra.
GIOVANI - Quattro medaglie, una d’oro e tre d’argento per il team giovanile azzurro. Il nuovo campione mondiale Junior è Nicolò Canclini: ha vinto la semifinale e poi il testa a testa nella finale con lo svizzero Arno Lietha, con bronzo per il belga Maximilien Drion. Davide Magnini, out in semifinale (quarto nella semifinale vinta da Canclini), alla fine è settimo, undicesimo Enrico Loss.
Argento junior per Giulia Murada. L’oro è della russa Ekaterina Osichkina: grande motore in avvio, prende subito margine, nei cambi e in discesa, non solo si difende, ma allunga ancora, andando a vincere in solitaria. Bronzo per la Spagna con Julia Casanovas Cuairan. Mancano la finale Mara Martini e Melanie Ploner, in classifica ottava e nona.
Tre azzurri nella finale Cadetti. Ma sul podio ci va solo Alessandro Rossi. Il titolo è dello svizzero Aurélien Gay, argento in rimonta per Rossi dopo una volata finale con lo statunitense Quinn Simmons. Quinto Simone Antonioli, sesto Mirko Sanelli.
Stesso copione al femminile, con un po’ di rammarico. Samantha Bartolina tiene botta alla francese Justine Tonso ed è al comando sulla discesa finale, ma cade proprio sui saltini finali, cedendo la prima piazza a pochi metri dalla fine. Oro francese, argento italiano con terza la svizzera Caroline Ulrich. Quarta Sophie Poernbacher, sesta Anna Folini.
ASSOLUTA MASCHILE - Solo due gli azzurri senior in gara, ma con ambizioni. Robert Antonioli e Nadir Maguet. Il ‘Mago’ alla finale ci arriva, il valtellinese no. Ha fatto la team race rispetto agli avversari, è carico, si prepara alla sua maniera, riscaldandosi con la musica nelle cuffiette, ma alla fine la fatica si fa sentire. E poi c’è come un tarlo nella testa, il vertical di mercoledì vale per la Coppa del Mondo, porta punti pesanti e lui adesso è in testa alla generale. E quando vede che non è giornata, alza bandiera bianca in semifinale. Alla fine è dodicesimo.
Nadir Maguet, invece, è tra i migliori sei, vincendo anche la semifinale. Ci sono anche Anton Palzer e Iwan Arnold, primo e secondo nell’altra. Lo svizzero parte subito all’attacco, il tedesco tiene testa, ma il Mago è subito lì. Anzi arriva anche davanti a Palzer. Poi? «Ho pasticciato nel cambio, ho perso tempo e mi hanno passato», racconta deluso. A passarlo, oltre a Palzer anche Oriol Cardona Coll: il valdostano prova il tutto per tutto in discesa, ma lo spagnolo è bronzo e oro Espoir, lui quarto. Quinto e argento Espoir lo spagnolo Martínez De Albornoz Marqués, sesto lo svizzero Andrea Steindl. Bronzo Espoir per il francese Simon Bellabouvier, davanti a Pietro Canclini, quarto e quinto nella stessa semifinale. Nella classifica finale Espoir quinto Federico Nicolini, ottavo Valentino Bacca.
FEMMINILE - Nessuna azzurra in finale. Alba De Silvestro vince anche la batteria dei quarti, ma cede in semifinale. Out anche Martina Valmassoi, Giulia Compagnoni ed Elena Nicolini. Alla fine Alba De Silvestro è nona assoluta e quinta Espoir, Martina Valmassoi quattordicesima, Giulia Compagnini quindicesima e settima Espoir, Elena Nicolini sedicesima.
Il titolo se lo giocano Claudia Galicia Cotrina e Emelie Forsberg. La spagnola prende margine, la svedese tiene il passo e si avvicina in discesa. Nel finale skating è quasi una volata, manca davvero poco alla Forsberg (incitata da Kilian, oggi a riposo) per raggiungere l’oro. Che va invece alla Galicia Cotrina. Bronzo per la svizzera Marianne Fatton che è anche la migliore Espoir davanti alla francese Lena Bonnel, anche lei in finale dove ha chiuso sesta superata dall’altra spagnola Marta Garcia Farres e dall’altra svizzera Séverine Pont Combe.
Mondiali, nuove nazioni alla ribalta tra i giovani
A medaglia Russia, Belgio e Stati Uniti
Guardi le classifiche giovanili e sul podio leggi RUS, BEL, USA. Nuove nazioni alla ribalta? La junior russa Ekaterina Osichkina non è una sorpresa, la vediamo poco o nulla in Coppa del Mondo, ma dagli europei dello scorso anno tutti hanno imparato a conoscere il nome di questa ex-fondista che ha un motore pazzesco. Anche il nome belga è conosciuto: Maximilien Drion du Chapois. Cognome nobile, arriva da Bruxelles, ma da 11 anni vive in Svizzera, nel Vallese. Tanto che sulla divisa ha in bella mostra le due bandiere. Ha iniziato correndo in montagna, poi d’inverno è passato allo ski-alp. Quest’anno sul podio in Coppa del Mondo ci era già arrivato, addirittura vincendo la sprint di Cambre d’Aze, dopo il secondo posto nel vertical di Andorra. Insomma, una certezza che adesso si è messo al collo una medaglia iridata, dopo aver ottenuto un bronzo nel vertical nel 2014, quando era Cadetto.
Chi invece è una sorpresa assoluta è lo statunitense Quinn Simmons. Figlio di Scott, inconfondibile con la sua barba rossiccia con la divisa USSMA. Lui che è nato ad Anchorage in Alaska e che si è trasferito in Colorado per la passione per la mountain bike. E per lo ski-alp. Passioni che ha passato al figlio. Sino all’anno scorso, però, ‘Quincy’ ha sempre e solo gareggiato in mtb, solo in questa stagione ha deciso di provare con lo ski-alp. Studia alla high school di Durango, fa parte del team Whole Athlete, vincendo nel 2016 l’STXC National Champion in mountain bike. Adesso che ha vinto una medaglia nello ski-alp all’esordio, che scelta farà?












