Javi Dominguez vince il Tor des Geants
Secondo Bosatelli, dopo il ritiro di Colle'
L’ottava edizione del Tor des Géants è stata vinta da Javi Dominguez. Il basco ha chiuso i 330 chilometri in 67 ore 52’ 15”, ribaltando ogni pronostico. Nella notte infatti Javi ha preso la testa della corsa dopo l’improvviso abbandono di Franco Collé. È arrivato alle 6.12 e dice di avere patito la parte conclusiva, dal Bertone fino al traguardo. Secondo Oliviero Bosatelli in 69h16’19”.
Colpo di scena al Tor des Géants. Franco Collé alza bandiera bianca quando l’impresa sembrava ormai compiuta. Una cavalcata inavvicinabile, tabelle orarie stravolte, tempi da record assoluto. Da storia del Tor des Géants. Invece tutto è stato stravolto poco dopo Bosses, quando Franco Collé ha deciso di ritirarsi dalla corsa.
MARTEDÌ ORE 21 - Continua la galoppata di Franco Collè verso Courmayeur. Il valdostano è uscito dalla base di Ollomont alle 16.52, mentre Dominguez è uscito con quasi tre ore di ritardo, alle 19.43. Si avvicina Oliviero Bosatelli, vincitore dell'edizione 2016, che è uscito da Ollomont alle 20.15. Lisa Borzani, prima donna, è decima assoluta. È uscita alle 18.43 da Valtournenche.
MARTEDÌ ORE 8 - Cambio al vertice! Franco Collé è uscito dalla base di Valtournenche alle 6.15, Javi Dominguez alle 7.08 e Oliviero Bosatelli alle 8.18. Lisa Borzani è l'unica donna transitata da Niel, da dove è uscita alle 4.40.
LUNEDÌ ORE 21 - I primi due, Javier Dominguez e Franco Collé, viaggiano a tempo di record: alla base di Donnas, al km 151,3 dell’intero percorso, sono passati in poco meno di 24 ore. Mezz’ora al di sotto del ritmo tenuto dallo spagnolo Iker Karrera, che vinse la quarta edizione del Tor in 70 ore, record al momento imbattuto. Stanno viaggiando verso la base vita di Gressoney con il basco che sta aumentando il vantaggio sul valdostano. Sempre terzo Oliviero Bosatelli. Al femminile Lisa Borzani sempre leader con un margine di quasi due ore su Silvia Trigueros Garrote.
LUNEDÌ ORE 15 - Javi Dominguez resta al comando del Tor. Al campo base di Donnas è sembrato in gran forma, si è fermato appena due minuti ed è ripartito. Resta secondo Franco Collè, che sta recuperando minuti al battistrada. Terzo Oliviero Bosatelli: a Donnas due birre e via. Tanti i ritiri, compreso quello di Peter Kienzl. Al femminile sempre più leader Lisa Borsani.
LUNEDì ORE 8 - Questa mattina il Tor des Géants arriverà a Donnas, il punto più basso della corsa dove poi riprenderà la lunga salita verso Gressoney-Saint-Jean. È ancora sfida serrata tra il basco Javi Dominguez e il valdostano Franco Collé, che si sono invertiti le posizioni. Questione di minuti perché i due sono praticamente insieme. Nella notte Javi Domiguez è passato in testa: alle 2.02 al Rifugio Sella aveva tre minuti su Franco Collè che comunque è rimasto in scia. Alla base vita di Cogne lo spagnolo è arrivato alle 3 ed è uscito alle dopo 12 minuti, il valdostano è rimasto anche lui 12 minuti, ripartendo con un ritardo di 4’. Al passaggio a Champorcher alle 7.40, margine di 9’ tra i due. Resta terzo Peter Kienzl atteso a Champorcher intorno alle 8.35. Poi un gruppetto, Lionel Trivel, Andrea Macchi, Oliviero Bosatelli, Michele Quagliaroli e Carlo Sà, usciti da Cogne alle 4.38, con passaggio previsto a Champorcher alle 9.28, tallonati a 5’ da Gianluca Galeati. Lisa Borzani è sempre al comando della gara femminile. La padovana che ormai ha scelto di vivere in Valle d’Aosta è uscita alle 7.08 da Cogne, la sua rivale, Silvia Ainhoa Trigueros Garrote è invece uscita a Cogne dopo un'ora. Terza Raffaella Miravalle.
Intanto arriva il primo ritiro di lusso: è quello dello svizzero Jules Henri Gabioud, già vincitore nel 2011.
DOMENICA ORE 22 - Si annuncia una notte dura, viste le basse temperature, in una tratto impegnativo del percorso verso Cogne. Lotta serrata al vertice: Franco Collè è uscito per primo dalla base vita di Valgrisenche, ma Javi Dominguez è molto vicino. E non è lontano Peter Kienzl, inseguito da Gianluca Galeati, Lionel Trivel e Oliviero Bosatelli. Lisa Borzani al comando al femminile davanti a Silvia Trigueros Garrote e Jamie Aarons, quondi Raffaella Miravalle e Scilla Tonetti.
Sono 865 i concorrenti che sono partiti al Tor des Géants. Da Courmayeur è iniziata domenica mattina la gara di 330 chilometri che percorrerà le Alte Vie della Valle d’Aosta. Una maratona che si corre di giorno e di notte, con 24 mila metri di dislivello da affrontare. La gara ha preso il via con diversi minuti di ritardo rispetto all’orario previsto (10), questo per lasciare il tempo all’organizzazione di attivare correttamente tutti i dispositivi GPS. A differenza delle ultime previsioni, c’era il sole alla partenza, ma una temperatura davvero bassa. Si preannuncia una settimana difficile con temperature rigide e con il maltempo che dovrebbe tornare a metà corsa. Obbligo di ramponcini nello zaino per tutti i concorrenti.
Dolomiti di Brenta Trail per due
Primi Gianni Penasa e Christian Modena, al femminile vince Cinzia Bertasa
È stato un Dolomiti di Brenta Trail all’insegna delle rivincite. Sul secondo gradino del podio lo scorso anno, hanno trionfato sul traguardo nei pressi del lago di Molveno sia Christian Modena con un arrivo ex aequo col veterano Gianni Penasa nella sfida più attesa sui 64 chilometri, sia il polivalente atleta di casa Federico Nicolini, che ha dominato con autorità dal primo all’ultimo metro la competizione short sui 45 km. Riscatto e straordinaria rimonta in discesa poi per la trevigiana Silvia Serafini che ha fatto sua la 45 km ladies, mentre nella lunga femminile si è imposta la bergamasca Cinzia Bertasa, al comando sin dalle prime battute. Grande successo organizzativo dunque per la seconda edizione della competizione organizzata dal consorzio Molveno Holiday e da Trentino Trail Running, che ha visto complessivamente al via 650 corridori del cielo, provenienti da tutta Italia e da 12 nazioni, seppure il meteo non sia stato particolarmente clemente in quanto a visibilità in quota.
LA GARA - Insolito per una competizione di 64 km e 4280 metri di dislivello l’esito finale, con un arrivo a pari merito fra l’esperto di competizione lunghe Christian Modena e il veterano Gianni Penasa, ex ciclista della Val di Sole e con un legame particolare con questo evento che aveva battezzato in una precedente edizione sperimentale. I due hanno percorso assieme ad un gruppetto di 8 atleti i primi chilometri, quindi hanno forzato il ritmo nei pressi di Tovel, conquistando la testa della corsa e mantenendo la leadership nei vari passaggi al rifugio Graffer (33,5 km), rifugio Casinei (38,6 km), rifugio Tuckett (41,4 km), rifugio Pedrotti (48,8 km) e rifugio Croz dell’Altissimo (55,5 km). Dopo 64 km di fatica la coppia è giunta a Molveno, facendo registrare il tempo finale di 7h48’08”, ma l’aspetto curioso è che anche la lotta per il terzo gradino del podio vede un ex aequo, visto che Alfred Psenner e il modenese Roberto Viliotti hanno concluso assieme con il tempo di 7h58’29”, con il sudtirolese bravo a recuperare nel finale, superando Samuele Bertò del Brenta Team (alla fine quinto) e ad agganciare Viliotti. Prestazione da record poi per l’azzurro di sci alpinismo Federico Nicolini, che ha dominato la prova short sui 45 km e 2850 metri di dislivello, sin dai primi chilometri, staccando subito il rivale Luca Miori, che lo aveva battuto lo scorso anno, ed andando in straordinaria progressione sino al traguardo, concludendo la sua prova con il tempo di 4h40’09”, di ben 18 minuti inferiore rispetto a quello fatto registrare da Miori dodici mesi fa. L’atleta della Valle dei Laghi ha invece portato a termine la sua prova dopo 21 minuti dal vincitore, mentre in terza e quarta posizione troviamo i due alfieri dell’Atletica Trento Francesco Baldessari e Fabiano Roccabruna, a seguire Matteo Perli ed Alessandro Giovannini.
Senza storia anche la sfida lunga femminile, che ha avuto una protagonista indiscussa, la bergamasca di Albino Cinzia Bertasa, sempre al comando e autrice di un buon tempo finale di 9h50’02”. Alle sue spalle Daniela Montelli, giunta dopo 19 minuti e la norvegese Frida Strand Kristoffersen, a 40 minuti.
C'è un nuovo record sul Monviso
Bernard Dematteis sale in vetta da Pian del Re in 1h40’47"
Il sogno si è avverato. Il nuovo record di salita sul Monviso alla fine lo ha realizzato solo Bernard Dematteis, ma è come lo avesse firmato insieme al gemello Martin. Un legame incredibile tra i due: prima, durante e dopo la corsa; da sempre si potrebbe dire. Una simbiosi perfetta. Sulla montagna simbolo del Piemonte, il Re di Pietra, emozioni forti. Dalla pianura cuneese non si vedeva la punta inconfondibile per le nubi basse, invece salendo ecco il sole. In tanti ci hanno creduto e sono partiti a sostenere i gemelli. Chi già dalla sera precedente, salendo anche in vetta all’alba, chi al mattino presto per far sentire il loro incitamento. I Dematteis sembrano tranquilli, salutano tutti, ma un po’ di tensione mescolata alle tante emozioni si fa sentire prima della partenza. Poi lo start da Pian del Re e tutto scompare. I due salgono forte, Berny sembra averne di più, Martin subisce le non perfette condizioni dei giorni precedenti. Il terreno nonostante i temporali dei giorni precedenti è ‘a posto’, magari qualche tratto un po’ fangoso all’inizio, ma le rocce sono asciutte. Anche perché in ‘non sicurezza’ avrebbero rinviato il tentativo. I due si separano. I tempi sulle tabella di marcia sono buoni, sopra il minuto nella parte centrale, ma la progressione di Bernard nel tratto più difficile è impressionante: arrivare a toccare la croce in 1h40’47”, otto minuti in meno del record di Dario Viale. Martin arriva anche lui in vetta, a soli cinque secondi in più del precedente record. Ma la festa è di tutti e due. Piangono, piangono insieme al fratello Miculà, un po’ l’artefice di questa impresa. Scendono al Rifugio Sella in elicottero, recuperano e iniziano i primi festeggiamenti. Ma non è finita: nuova discesa (questa volta a piedi) e nuova festa a Pian del Re. Sono rimasti tutti: abbracci, selfie, autografi… I gemelli saranno ancora su a festeggiare.
DARIO VIALE - 1h48'54”, realizzato nel 1986. Dario Viale avevano realizzato un ‘tempone’ sul Monviso. E cosa ha fatto il giorno che i Dematteis provavano a togliergli il primato? È salito in vetta. «Non potevo fare altrimenti - spiega il limonese - loro sono persone davvero speciali. Quando solo salito ho rivissuto le emozioni di trent’anni fa. All’epoca eravamo un po’ visionari: ero un runner e un alpinista e mi son detto: perché non provarci? Ero andato su forte, nonostante ci fosse la neve sul percorso e non avevo a disposizione l’attrezzatura di oggi. Ma quello che ha fatto Bernard è qualcosa di incredibile: credo che durerà per altri 31 anni».
Collontrek, cambia il percorso
Previsti forti temporali, si corre solo in Italia
Bionaz, Colle Collon, Arolla: i sentieri della gara transfrontaliera erano tutti segnati e pronti ad accogliere i mille concorrenti iscritti alla quinta edizione del Collontrek. Purtroppo, però, ancora una volta - così come accadde nel 2015 - le previsioni meteo annunciano pioggia e temporali. Troppo rischioso partire dall’Italia e arrivare in Svizzera, troppo pericoloso attraversare il ghiacciaio con le attuali previsioni. Gli organizzatori, coordinati da Laurent Pitteloud e Maurizio Lanivi, per motivi di sicurezza hanno deciso di cambiare il percorso e correre sui sentieri del 'piano C'. Un percorso sempre di 22 chilometri che si snoderà nel cuore della Valpelline, toccando i Comuni di Valpelline, Doues e Ollomont. Il programma di fatto rimane quasi invariato, tutti gli eventi che inizialmente erano previsti ad Arolla saranno spostati nel villaggio di Valpelline, quartiere generale della manifestazione. Oggi, venerdì 8 settembre, ritiro pettorali e pacchi gara a Valpelline, dalle 14,30 alle 19,15, poi alle 18 il briefing tecnico con tutte le novità. Sabato, dalle 7,30 alle 8 la consegna degli ultimi dorsali, alle 8,30 la partenza del gruppo A, mentre alle 9,30 quella degli atleti; premiazioni alle 14,30. L’organizzazione comunica inoltre che i ramponcini non saranno più necessari.
Cambia il programma, ma non gli atleti che potrebbero ricoprire un ruolo importante nella quinta edizione del Collontrek che si correrà solo sul territorio italiano. In campo maschile sarà battaglia tra la coppia elvetica Nicolas Philipona/Eloi Schornoz e quelle valdostane formate da Laurent Chuc/Henri Grosjacques, Christian Joux/Davide Sapinet, Matteo Savin/Fabrizio Cheillon e Massimo Farcoz/Marcel Martin. Occhi puntati anche su Yannik Zufferey e Yvan Moos e su Yvan Fatton e Joël Oppliger. In ambito femminile ci saranno quattro coppie pronte a conquistare un posto sul podio. Saranno le svizzere Florence Buchs/Eugénie Tornay e Marianne Fatton/Déborah Chiarello e le valdostane Katrin Bieler/Annie Bieler e Stefania Canale/Irene Glarey. Tra le coppie miste attenzione al duo Simone Delamorclaz e Thomas Delamorclaz. In gara anche due squadre dell’Esercito che ancora una volta sarà di supporto all’evento. Al via Mathieu Courthoud con il comandante del Centro Addestramento Alpino di Aosta, Simone Giannuzzi e Daniele Danne in coppia con Simone Truc.
Informazioni: www.collontrek.com
Domenica e' il giorno del Tor des Geants
867 al via da Courmayeur
Domenica è il giorno del Tor des Géants. Ore 10, piazza Brocherel di Courmayeur: per gli 867 iscritti parte la sfida sui 330 km con 24.000 metri di dislivello positivo. Una gara da sempre difficile da pronosticare: ci sono atleti che il Tor lo hanno già vinto come Oliviero Bosatelli e Franco Collé, o il francese Jules-Henri Gabioud, altri che lo hanno sfiorato come Gianluca Galeati, il francese Lionel Trivel o lo svizzero Marco Gazzola, altri ancora che non nascondono le loro ambizioni, primo su tutti il basco Javier Dominguez-Ledo. La pattuglia azzurra è bella agguerrita: Andrea Macchi, Michele Graglia, Alex Rabensteiner, Peter Kienzl, Jimmy Pellegrini e Christian Insam. E ancora il francese Jean Claude Mathieu o il giapponese Masahiro Ono. Un po’ lo stesso copione al femminile dove si rinnova la sfida tra la campionessa in carica Lisa Borzani e la canadese Stephanie Case, seconda nel 2016, oltre a Marina Plavan e Scilla Tonetti, ma soprattutto alla spagnola Silvia Trigueros Garrote.
Mercoledì poi il debutto del Tot Dret: in 374 in gara da Gressoney Saint Jean per 130 chilometri.
AMBIENTE - Sarà il marchio EcoLoTor a garantire la sostenibilità ambientale del Tor, grazie a un progetto realizzato da VDA Trailer e la Cooperativa ERICA e patrocinato dall’Assessorato attività produttive, energia, politiche del lavoro e ambiente della Regione Autonoma Valle d’Aosta e dal Ministero per l’Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare. È stata svolta un’accurata analisi delle forniture, con l’obiettivo di ridurre alla fonte la produzione complessiva di rifiuti. Gli approvvigionamenti sono stati selezionati valutando una minor presenza di imballaggio per quantità di materiale e la riciclabilità degli scarti. La racconta differenziata sarà garantita in tutte le basi-vita, grazie a ‘Eco Punti’ presidiati dai VolonTOR, per facilitare la separazione da parte di atleti, accompagnatori e spettatori. Per quanto riguarda la lotta agli abbandoni (il cosiddetto ‘littering’) è stato messo a punto un sistema di tracciabilità dei rifornimenti, con l’applicazione di appositi ‘tag’: sarà sperimentato su un numero selezionato di atleti partecipanti al Tot Dret. In tale occasione saranno anche attivati i ‘WasteBusters’, eco-volontari che forniranno un servizio di ‘scopa’ aggiuntivo per individuare e rimuovere eventuali rifiuti abbandonati sui tracciati. L’approvvigionamento energetico sarà garantito dalla tecnologia fotovoltaica a Courmayeur, nelle basi-vita (dove sarà presente un punto specifico di ricarica ‘green’ per smartphone, GPS e torce frontali) e in alcuni bivacchi, finora serviti da generatori tradizionali. In occasione del Tor è anche prevista l’inaugurazione delle colonnine di ricarica per veicoli elettrici a Courmayeur e Gressoney-Saint-Jean.
Jonathan Wyatt entra nel team La Sportiva
Sei volte campione mondiale di corsa in montagna, due presenze alle Olimpiadi per i 5000 metri su pista e come maratoneta (rispettivamente ad Atlanta 1996 ed Atene 2004): basterebbero questi numeri ad introdurre Jonathan Wyatt, corridore neozelandese, ma italiano d’adozione e con il cuore ormai radicato nelle Dolomiti, proprio in Valle di Fiemme, sede de La Sportiva. Runner, maratoneta e grande appassionato di corsa a 360°, Jonathan nel corso della sua lunga e vincente carriera ha avuto modo di sperimentare praticamente tutte le tipologie di corsa: dalla pista allo sterrato passando per strada e colline, con una particolare predisposizione come recita il suo palmares, per i terreni off-road e per la corsa in montagna, disciplina che lo vede ora impegnato anche nel ruolo di presidente della World Mountain Running Association.
Sposato con la fondista e runner trentina Antonella Confortola, Jonathan è impegnato full time e sette giorni su sette nel portare avanti progetti con un unico comune denominatore: la corsa. Competizioni, allenamenti, attività come personal trainer, consulente per grandi aziende della calzatura e ora ufficialmente al lavoro con il team R&D La Sportiva sullo sviluppo prodotti da trail running per l’azienda ‘di casa’. Una scelta quasi naturale per chi si muove da sempre nel mondo del trail running e sui sentieri della Val di Fiemme e che rappresenta per Jonathan una nuova intrigante sfida. «Questa collaborazione ci permette di avvalerci dell’esperienza di uno dei top atleti a livello mondiale nelle corse off-road nello sviluppo di nuovi prodotti ancor più mirati alle singole discipline del mountain running quali sky, vertical e trail running. – spiega Matteo Jellici, footwear R&D manager – Jonathan Wyatt è un forte valore aggiunto per il nostro team di sviluppo grazie alle sue note capacità di tester prodotto e di ascolto delle esigenze degli utilizzatori finali. Il suo contributo sarà fondamentale anche come supporto al trade marketing, data la sua comprovata esperienza nell’organizzazione di clinics di prodotto e di supporto alla vendita».
«Ho sempre seguito con interesse lo sviluppo della linea mountain running de La Sportiva, - afferma Jonathan - un’azienda che in pochi anni ha ampliato la gamma prodotti con modelli sempre più specifici per le diverse discipline e che ha un’idea di sviluppo ed innovazione molto chiara. Qui le idee corrono molto velocemente e c’è la possibilità di sperimentare continuamente nuove soluzioni: il team di lavoro è molto unito e compatto e con una capacità di ascolto delle esigenze degli utilizzatori fuori dal comune. La Sportiva ha portato nel mondo della corsa tutte le sue conoscenze derivanti dal know how maturato in 90 anni di leadership sulle calzature da montagna ottenendo prodotti performanti su qualsiasi tipo di terreno, protettivi e duraturi, io cercherò di aggiungere a tutto questo l’esperienza maturata sul campo in prima persona, cercando di proporre soluzioni per un pubblico sempre più ampio di trail runners».
Oltre a collaborare con il team R&D e marketing dell’azienda, Jonathan sarà anche in prima linea con gli atleti del La Sportiva Mountain Running Team affiancandoli nella raccolta di feedback, suggerimenti e spunti per il miglioramento continuo. «Qui ogni modello viene davvero sviluppato seguendo le indicazioni degli atleti – conclude Jonathan – si parla e ci si confronta quotidianamente con un forte senso di appartenenza. Il che rende il mio lavoro davvero speciale».
Tutto pronto per il tentativo di record sul Monviso
Venerdi' mattina i gemelli Dematteis ci provano
Tutto pronto per venerdì 8 settembre: i gemelli Dematteis tenteranno di battere il record di ascesa al Monviso. Al Pian del Re dalle ore 9 ci sarà presentazione ufficiale alla presenza di Dario Viale che detiene il record con il tempo di 1h48'54”, realizzato nel 1986, e del ct della nazionale Italiana di corsa in montagna Paolo Germanetto. Alle 10 la partenza (ma in base alla situazione meteorologica, potrebbe essere anticipata alle 9.30) con collegamenti in diretta per seguire l’arrivo in cima al Monviso. La sfida al Re di Pietra sarà nel segno della sostenibilità e dell’attenzione all’ambiente: un evento ‘green’ per attirare l’attenzione, attraverso lo sport, anche sulle tematiche legate alla tutela degli ecosistemi montani. L’accesso a Pian del Re, dalle 7.30 in poi, avverrà solamente tramite navetta gratuita da Pian della Regina.
Iscrizioni ancora aperte all'Adamello Ultra Trail
Si corre il penultimo weekend di settembre
Iscrizioni ancora aperte per la quarta edizione dell’Adamello Ultra Trail. Sulle prove lunghe il numero delle adesioni hanno già superato quelle 2016 (più di 100 sulla lunga, 200 sulla prova intermedia da 90), ma il comitato organizzatore ha deciso di prorogare di una settimana il termine ultimo delle iscrizioni. Dunque ultimi pettorali su www.adamelloultratrail.it.
Se format, bellezza dei paesaggi, calorosa accoglienza e passione organizzativa sono rimaste un must di questa classica di fine stagione, tra le novità 2017 una menzione d’obbligo la merita di sicuro il nuovo main sponsor tecnico Mico. Un brand di livello che ha voluto associare il proprio nome a quello della spettacolare kermesse disegnata all’interno dei parchi nazionali dello Stelvio e dell’Adamello. Le date da segnarsi in agenda sono quelle di venerdì 22 settembre, quando dal centro di Vezza d’Oglio partirà la 180 km da 11.500 metri di dislivello positivo. Il giorno successivo toccherà alla 90 km con 5700 metri D+ (con start da Ponte di Legno) per lasciare spazio e riflettori la domenica mattina alla 30 Trail proposta in partnership con Rosa e Associati. Sempre più un evento per tutti, sempre più un happening per gli amanti dell’outdoor running visto che anche quest’ultima prova strizzerà l’occhio all’off road. Rispetto al passato si presenterà infatti molto più scorrevole (650 m D+) e con solo 30% di asfalto su pista ciclabile. Come annunciato in fase di presentazione, alla conferenza stampa tenutasi nel mese di giugno, altra novità di quest’anno è rappresentata dalla Trenta Lenta Trail: un’inedita iniziativa ludico-motoria aperta a tutti coloro che vorranno condividere l’AUT a ritmo libero (tempo massimo 7 ore). Il tutto per godere a pieno di una Valle tutta da scoprire.
Prologo di questa spettacolare tre giorni, il primo Adamello Trail Junior (dieci categorie e differenti chilometraggi a seconda delle fasce d’età) in programma sabato a Vione. Una full immersion di natura e single track per un primo approccio all’outdoor running e un primo step per coloro che da grandi vorranno cimentarsi sulle lunghe distanze.
Christian Modena presenta Dolomiti di Brenta Trail
Sabato la terza edizione della gara trentina
Nel 2016 Christian Modena fu secondo alla prima edizione del Dolomiti di Brenta Trail in 7h43'29", preceduto all'arrivo dal vincitore Jimmy Pellegrini (7h34'46"). Sabato 9 settembre, lo specialista trentino dei trail si presenterà al via anche dell'edizione 2017 della gara promossa dal consorzio Molveno Holiday con il supporto tecnico di Trentino Trail Running, inserito di diritto nell'elenco dei favoriti per la vittoria finale.
Lo scorso anno furono 600 i concorrenti al via, numeri che a pochi giorni dalla chiusura iscrizioni sono già stati superati, a dimostrazione del fascino che riesce ad avere questo evento. I trail runner potranno scegliere tra due percorsi, quello da 45 km con 2850 metri di dislivello e quello da 64 km con 4280 metri di dislivello, con partenza e arrivo nei pressi del Lago di Molveno e passaggi ai rifugi Graffer, Tuckett, Brentei, Pedrotti e Croz dell'Altissimo, a precedere il passaggio dalla Bocca di Brenta e la discesa conclusiva verso l'agognato traguardo.
«La particolarità del percorso è che porta i concorrenti ad attraversare i lati opposti delle Dolomiti di Brenta – spiega Modena, atleta trentino di Mori, classe 1984 – Il paesaggio è molto selvaggio fino a Passo Grostè, la zona meno ‘battuta’ dai visitatori. Poi, invece, si attraversa la parte del Brenta più tradizionale e conosciuta, dal Grostè al rifugio Pedrotti. Da trentino, queste montagne hanno sempre avuto un fascino particolare per me: avere una manifestazione che le attraversa da una parte all'altra è qualcosa di unico. Se lo è per me, penso lo sia ancor più per chi viene da fuori. La fatica è ripagata dalla vista». Passando all'aspetto tecnico, invece? «Un percorso di 64 km non può non essere impegnativo – replica Modena – Per la tipologia di gara, però, il tracciato è relativamente veloce. I sentieri sono belli e scorrevoli e non ci sono passaggi particolarmente tecnici. La prima parte, fino ad Andalo, è velocissima, poi però c'è subito l'impegnativa salita che conduce alla Sella Montoz. Da lì in avanti ci sono continui cambi di pendenza e, a quel punto, la difficoltà principale sta nella gestione del ritmo».
Dove si decide la gara? «Sulla tenuta fisica, ma soprattutto mentale, nel tratto che va dal rifugio Casinei fino all'arrivo. Arrivati lì, gran parte del dislivello è già stato coperto, ma la fatica si fa sentire. Bisogna sapersi gestire, non arrivare sprovveduti a quel momento della gara. Anche lungo la discesa finale, dalla Bocca di Brenta a Molveno, se si hanno ancora un po' di energie si può fare la differenza. Contrariamente, si possono perdere minuti».
Come si prepara un trail di oltre 60 km? «Chi parte per fare risultato si allena quotidianamente su diversi terreni e si prepara soprattutto dal punto di vista mentale. Arrivati a un certo punto, tutti sentono la fatica: la differenza la si fa con il grado di sopportazione, le motivazioni. Si vince più di testa che di gambe e questo vale sia per i primi che puntano al risultato che per gli ultimi che hanno come obiettivo quello di raggiungere il traguardo».
Domenica terza edizione del Cermis Vertical Run
Quarta tappa del circuito Fiemme-Fassa Vertical
Domenica 10 settembre in programma la terza edizione della Cermis Vertical Run, quarta tappa del circuito Fiemme-Fassa Vertical Events. Una prova di circa 3,5 km su 970 metri di dislivello, che si sviluppa sulle piste da sci, esattamente sulla Olimpia, con il via dalla località Doss dei Laresi (stazione intermedia Alpe Cermis) e arrivo al Paion a quota 2.250 metri. Partenza in linea alle ore 10; al termine Felicetti Pasta Party al rifugio Paion. Info e iscrizioni on line su www.alpecermis.it/vertical-run.php, oppure il giorno stesso della gara al Rifugio Baita Tonda alla partenza in località Doss dei Laresi fino alle ore 9.
Sabato torna il Collontrek
Gara a coppie da Bionaz ad Arolla
Mille concorrenti, la partenza in Italia e l’arrivo in Svizzera dopo avere attraversato un colle a oltre tre mila metri. Di corsa per 22 chilometri tra strade poderali, sentieri e ghiacciaio, con scarpe da ginnastica e ramponcini nello zaino. Torna il Collontrek, gara biennale di corsa in montagna davvero particolare per la sua formula. Si corre sabato 9 settembre su un tracciato che ricalca gli antichi sentieri utilizzati una volta dalle popolazioni transfrontaliere. «Sui sentieri dei contrabbandieri» è lo slogan scelto per lanciare questo evento nato nel 2009. Italia e Svizzera, La Valpelline e il Cantone Vallese che si abbracciano per accogliere concorrenti da mezza Europa e non solo. Svizzera, Italia, Francia, Belgio, Spagna, Olanda, Canada, San Marino, Austria, Bielorussia, Finlandia, Gran Bretagna, Portogallo, Svezia e Stati Uniti, sono le Nazioni rappresentate alla quinta edizione del Collontrek.
I 980 iscritti formeranno 490 coppie perché la corsa italo-svizzera non si corre individualmente ma insieme a un compagno di viaggio. Uomini, donne e coppie miste, sono tre le categorie accettate al Collontrek.
PERCORSO - La partenza della corsa di alta montagna è prevista a Bionaz, all’altezza della suggestiva diga di Place-Moulin (1.989 metri), un bacino di acqua azzurrissima che farà da cornice ai primi chilometri di gara. Il confine è posto al Col Collon (oltre 3.000 metri e punti più alto), tratto che sarà percorso in mezzo alla neve e con i ramponcini indossati e che proietterà i concorrenti nella lunga discesa verso il traguardo di Arolla, posto ai 2.006 metri. Dopo 4 chilometri si transiterà anche dal rifugio Prarayer (2.405 metri), mentre dopo 9 chilometri passaggio al Nacamuli (2.828 metri). Un percorso che offrirà 1.250 metri di dislivello positivo e poco meno in negativo.
In attesa della parte agonistica vera e propria, venerdì pomeriggio sarà il centro di Valpelline ad animarsi. Il Comune che dista pochi chilometri dal luogo di partenza ospiterà il quartiere generale del Collontrek. Dalle 14,30 alle 19,15 di venerdì 8 settembre sarà allestita la zona di accoglienza atleti, distribuzione pettorali, ritiro pacchi gara e informazioni dell’ultima ora. Alle 18,15 il briefing tecnico, a seguire la cena. Il Collontrek, come da tradizione, ha in programma due partenze distinte. Alle 8,30 di sabato 9 settembre partiranno i concorrenti del gruppo ‘A’ (Escursionisti), alle 9,30 toccherà agli atleti. L’arrivo dei vincitori è previsto ad Arolla alle 11,45; alle 15,30 ci sarà la cerimonia di premiazione.
Huhnerspiel Vertical a Manfred Reichegger
Nella gara rosa prima Stephanie Jimenez
Condizioni tutt’altro che estive per la settima edizione della Hühnerspiel Vertical-KM a Colle Isarco, tappa finale del Vertical Tour. 90 gli atleti che si sono cimentati sui sentieri di cima Gallina, affrontando un percorso di 2,9 km con un dislivello positivo di 1.000 metri. Vittoria di Manfred Reichegger: subito dopo la partenza impone un ritmo molto sostenuto, restando solo di poco sopra il suo primato del 2012 in 35’38”. È una lotta a tre per gli altri due gradini del podio: a soli 20 secondi da Reichegger taglia il traguardo Thomas Holzer, seguito a 8 secondi dallo specialista David Thöni, che chiude terzo con appena cinque secondi davanti alla sorpresa del giorno, Christian Moser. Quinto l’atleta della società organizzatrice Martin Renzler in 37’49”. Nella gara rosa Stephanie Jimenez del Team Salomon abbassa il record di Renate Rungger del 2016 di 30 secondi, imponendo ritmi impossibili per le sue avversarie. Passa il traguardo dopo 43’05”, lasciando ad un minuto Alba De Silvestro (44’05”), mentre chiude terza Astrid Renzler (48’18”). Il Vertical Tour 2017 finisce con una netta vittoria di Manfred Reichegger, che trionfa in 2 delle 3 gare del circuito; secondo Thomas Holzer, e terzo Henry Hofer, entrambi atleti della Val Sarentino. La classifica femminile se l’aggiudica per la prima volta Alba De Silvestro, davanti a Astrid Renzler e Petra Leiter. Con un punteggio di 1.290 punti la vittoria nella classifica a squadre va all’ASV Mühlwald, che per la prima volta riesce a battere l’ASV Gossensass Skialp (784 punti), terzo l’Alpin Speed Sarntal con 564 punti.












