Serata dedicata alla montagna a Domodossola
Venerdi’ incontro con Silvio Mondinelli, Damiano Lenzi e Giulio Ornati
Da giovedì a domenica, a Domodossola si terrà la prima edizione di ‘Domosofia’, il Festival dedicato alle Idee e ai Saperi. Quattro giornate intense di incontri, dibattiti, laboratori ed esibizioni artistiche, che coinvolgeranno numerosi spazi del cuore storico della città. Si parlerà di studio, lavoro, amore, media, alimentazione e di numerosi aspetti della nostra vita, con donne e uomini appartenenti ai mondi piùÌ€ diversi: dall'impresa alla filosofia, ma anche psicologia, medicina e scienza, sport, musica, moda e giornalismo. PiùÌ€ di 20 appuntamenti, gratuiti e aperti a tutti.
Particolarmente interessante per gli amanti della montagna l’incontro di venerdì 22 settembre alle ore 21, presso il teatro Galletti con l'alpinista Silvio Mondinelli, lo ski-alper Damiano Lenzi e di ultra-trailer Giulio Ornati.
Lago Maggiore Zipline, questione di famiglia
Vittoria dei fratelli Michela e Rolando Piana
Doppia vittoria per i fratelli Piana nella seconda edizione della Lago Maggiore Zipline Trail, gara andata in scena domenica con partenza e arrivo presso la Zipline dell'Alpe Segletta di Aurano. Michela e Rolando hanno vinto piuttosto nettamente nel percorso da 25 km con 1.200 metri di dislivello, ma lo spettacolo non è certo mancato alle loro spalle: nella gara maschile Rolando Piana (Valetudo Skyrunning Italia Racer) si è imposto in 1h58'02”, dietro di lui Cristian Minoggio (Valetudo Skyrunning Italia Racer) che ha chiuso in 2h00'11” e si è reso protagonista di un grande recupero nella seconda parte di gara. In terza posizione si è classificato il vincitore del 2016, Riccardo Borgialli, in 2h01'18”. Il giovanissimo Mattia Bertoncini, 18 anni, ha conquistato il quarto posto con 2h04'07” mentre il quinto è andato a Mauro Stoppini (2h06'42”).
La gara femminile ha visto grande protagonista Michela Piana (Avis Marathon Verbania) che, nonostante alcuni problemi fisici, si è imposta con il tempo di 2h39'52”; seconda classificata Monica Moia, in 2h45'47”, mentre Silvia Guenzani è salita sul terzo gradino del podio con il tempo di 2h46'35”. Romina Caretti (2h50'09”) ha conquistato la quarta piazza, dietro di lei Alice Pedroni in 2h50'24”.
Nel mini trail da 11 km Andrea Agnelli ha bissato il successo dello scorso anno, chiudendo in prima posizione con il tempo di 52'14” e precedendo Davide Borghi (53'25”) e Simone De Francesco (54'59”). Vittoria in campo femminile, come da pronostico, per Paola Varano (59'47”), davanti a Marilena Fall (h09'21”) e l'australiana Aisig Ruane (1h13'45”), che ha partecipato alla gara trovandosi in Italia in viaggio di nozze: il marito, Jerome Dupry, si è piazzato ottavo nella 25 km.
Kilian ed Emelie da record in Scozia
Grandi emozioni nella Salomon Glen Coe Skyline
Tappa scozzese per le World Series. Nel Salomon Mamores VK vittoria con record per Stian Angermund-Vik e Laura Orgué: 42’04” il crono del norvegese davanti Sam Tosh e Alexis Sévennec, con quarto Pascal Buchs e quinto l’atleta di casa Jacob Adkin; la spagnola si impone in 52’22” sul Beth Hanson, Emelie Forsberg, Jennifer Fiechter e Virginia Perez. Nella prova classic, il Salomon Glen Coe Skyline (29 km e 2.500 metri di dislivello) bis di Stian Angermund-Vik e Laura Orgué. Sul podio maschile anche Pascal Egli e Kris Jones, su quello rosa Sheila Avilés Castaño e Oihana Azkorbebeitia. Nella gara extreme (55 km e 4.700 metri dislivello) successo a tempo di record per Kilian Jornet in 6h25’40” davanti a Jonathan Albon, Alexis Sévennec, Bhim Gurung e Max King. Stesso copione al femminile: vince e firma il nuovo best crono Emelie Forsberg in 7h53’, davanti a Megan Kimmel, Ragna Debats, Malene Blikken Haukøy e Beth Pascall.
Daniel Antonioli e Denisa Dragomir vincono la Zacup
Titolo italiano all'alpino e a Lisa Buzzoni
«È proprio la mia gara» ha confessato un soddisfatto Daniel Antonioli al traguardo della quinta edizione della Zacup Skyrace del Grignone. Sole, pioggia, neve, percorsi alternativi: al traguardo passa quasi sempre per primo il triathleta del CS Esercito. È questa la sentenza della gara ai piedi del Grignone. Sentenza ancora più pesante perché a Pasturo oggi si assegnavano anche i titoli italiani di Skyrunning. Doppia vittoria dunque per Antonioli e vittoria di tutto il comitato organizzatore di una gara che in soli cinque anni ha saputo inserirsi tra le grandi classiche. Oggi ad applaudire i nuovi campioni italiani c’era il pubblico delle grandi occasioni e l’entusiasmo era contagioso.
UOMINI - Partenza ritardata e infine la decisione sofferta di accorciare il percorso a 24 km e 1.900 m D+ per la sicurezza degli oltre 400 skyrunner al via. In quota neve e ghiaccio e una temperatura di - 4 gradi. Ecco dunque che il GPM è ai Comolli, a quota 1.900 m, passaggio al Pialeral al Rifugio Antonietta, traversata in direzione San Calimero, picchiata verso il Rifugio Riva e discesa finale verso il traguardo di Pasturo. Sulla linea di partenza anche una leggenda dello skyrunning come Mario Poletti. Antonioli è subito partito forte, per lui passaggio in solitaria con un discreto margine ai Comolli. Alle sue spalle, tutti i migliori: Davide Invernizzi, Andrea De Biasi, Paolo Bert e Daniele Cappelletti. Crono di 1h16'41" al Pialeral per Antonioli con un margine di 2'54" su Invernizzi. A 3'37" dal fuggitivo l'altro alpino Daniele Cappelletti. Rimarrà la classifica finale della gara, con Antonioli a chiudere in 2h04’21’’ e Invernizzi (atleta di casa della ASD Pasturo, impegnato anche come organizzatore) a 1’41”. Terzo Cappelletti a 4’10”. Nella top ten, a seguire: Nicolò Francescatto (Aldo Moro Paluzza), Andrea De Biasi (Team Crazy), Palici Violel Andrei (ROM, Valtudo Skyrunning), Giacomo Forconi (Team Scott), Mattia Gianola (Team Crazy), Paolo Bert (Team La Sportiva), Roberto Artusi (Team Pasturo). Scudetto ad Antonioli, argento per Invernizzi e bronzo per Cappelletti.
DONNE - Gara in solitaria anche per la vincitrice, la rumena della Valetudo Denisa Dragomir, che ha chiuso in 2h26’42’’. «È destino che non riesca a correre sul percorso completo, mi toccherà tornare anche l’anno prossimo» ha detto al termine della gara. Alle sue spalle, a 7’19’’, la bergamasca Lisa Buzzoni (ASD Altitude Race), che chiude una stagione di grande livello con il titolo italiano di Skyruning, dopo avere vestito la maglia azzurra ai Mondiali di Premana (oro a squadre) e avere vinto il circuito La Sportiva Mountain Running Cup. Terza la lecchese Francesca Rusconi a 8’35’’. Quarta Arianna Oregioni (ASD Santi Nuova Olonio) e quinta la polacca della Valetudo Viktoria Piejak. Scudetto per Lisa Buzzoni, argento per Francesca Rusconi e bronzo ad Arianna Oregioni.
Tor des Geants: finita la gara, inizia la festa
Vittoria di Javi Dominguez e Lisa Borsani
Sabato si è conclusa l’ottava edizione del Tor des Géants, con la solita grande festa di piazza: bandiere, musica, balli, filmati, fotografie (il più ripreso Makoto Yashimoto, l’atleta giapponese che per tutti i 330 km del percorso si porta dietro il bagaglio di una settimana, ombrello compreso, in uno zaino enorme e pesantissimo). Che cosa uniscono il basco Javi Dominguez e il malese Seow Kong NG? I 330 chilometri che entrambi hanno percorso, da Courmayeur a Courmayeur (ma facendo il periplo dell’intera Valle d’Aosta). Poco importa che il primo abbia impiegato 67 ore e 30 minuti e il secondo ben più del doppio. Il Tor è andato al basco, dopo l’incredibile uscita di scena di Franco Collè, con due azzurri sul podio, Oliviero Bosatelli e Andrea Macchi, mentre al femminile dominio di Lisa Borzani su Silvia Trigueros Garrote e Marina Plavan. Nel Tor Dret, al debutto, vittoria di Cesare Clap su Gianluca Caimi e Jarno Venturini, mentre al femminile primato per due con Giuditta Turini e Tatiana Locatelli con Guendalina Simona a completare il podio.
Stop per la Sudtirol Drei Zinnen Alpine Run
Gara fermata per il maltempo
Tutto era pronto per celebrare i vent'anni della Südtirol Drei Zinnen Alpine Run. Invece, il tempo ha mandato a monte tutti i progetti del comitato organizzatore dell'associazione Sextner Dolomiten capitanatA da Gottfried Hofer. Dopo una partenza regolare, alle 11 davanti alla Casa Sesto, la gara ha dovuto essere interrotta dopo 7 km per motivi di sicurezza. Tutti hanno gioito quando, alle 10:29, gli speaker hanno annunciato che la ventesima Südtirol Drei Zinnen Alpine Run sarebbe partita, come da programma, alle 11 e che i 1000 corridori iscritti sarebbero corsi fino al Rifugio Locatelli nonostante la pioggia battente. La gara si sarebbe svolta su un percorso alternativo abbreviato che, dal Rifugio Fondo Valle avrebbe condotto attraverso la Val Sasso Vecchio (13,4 km/1105 N D+), ma l'importante era raggiungere le tre steli di roccia famose in tutto il mondo.
Pochi minuti dopo il via, invece, per il direttore Gottfried Hofer e per i suoi collaboratori è arrivata la delusione. A causa della fitta nebbia, l'elicottero, assolutamente necessario per trasportare gli indumenti dei concorrenti al traguardo davanti al Rifugio Locatelli, non avrebbe potuto volare. Inoltre, i sacchi che erano già arrivati a 2500 metri di altitudine erano in cattive condizioni (bagnati, senza numero di pettorale). «Sarebbe stato irresponsabile - spiega Hofer - mandare i concorrenti lassù con questi presupposti. Sarebbero arrivati completamente bagnati e, a 2500 metri di altitudine e con una temperatura di pochi gradi sopra lo zero, non avrebbero avuto indumenti asciutti per cambiarsi oppure non sarebbero stati in grado di trovare i loro sacchi. Inoltre, se un concorrente fosse caduto e si fosse ferito gravemente, l'elisoccorso non sarebbe potuto volare a prenderlo. Certo, la delusione è grande, anche perché abbiamo dovuto interrompere la nostra corsa delle Tre Cime proprio quest'anno, nell'edizione del ventesimo anniversario. Soprattutto per tutti i miei collaboratori, che negli ultimi mesi e nelle ultime settimane hanno lavorato davvero duro per organizzare questa edizione, è davvero un brutto colpo. Mi dispiace infinitamente anche per gli atleti che sono arrivati qui da oltre 20 nazioni diverse. Abbiamo fatto davvero di tutto per riuscire a effettuare la gara anche con queste condizioni avverse, ma la sicurezza e la salute degli atleti viene prima di tutto».
World Series, fine settimana intenso in Scozia
Quattro le gare in programma al Salomon Glen Coe
Fine settimana intenso in Scozia per le Migu Run Skyrunner World Series con oltre 1.500 atleti di 30 paesi in gara nelle quattro prove. Si parte venerdì con il Salomon Mamores VK prova del nuovo Vertical Kilometer World Circuit. Sabato è tempo del Salomon Glen Coe Skyline, valido per lo sky classic: in lizza per il podio, dopo 29 km e 2.500 metri di dislivello, Stian Angermund-Vik, Kiril Nikolov, i fratelli Marc e Oscar Casal Mir, Jan Margarit, Eugeni Gil, Pascal Egli, ma soprattutto Marco De Gasperi, mentre al femminile si annuncia sfida a due tra Maite Maiora e Laura Orgué. E sempre sabato debutto del Salomon Ben Nevis Ultra, prova di 100 km con 4.000 metri di dislivello con partenza da Loch Ness. Chiusura domenica con la Salomon Glen Coe Skyline, terza e ultima del circuito sky extreme: 55 km e 4.700 metri dislivello. In gara anche Kilian Jornet ed Emelie Forsberg che se la dovranno vedere con i leader del circuito Jonathan Albon e Ragna Debats oltre a Tom Owens, Bhim Gurung, André Jonsson, Pere Aurell, Hector Haines, Alexis Sevennec, Benat Marmissolle, Cody Lind, Caroline Chaverot, Megan Kimmel, Ekaterina Mityaeva, Malene Blikken-Haukoy, Katie Schide e Zuzana Urbancova.
ZacUp, chi sono i favoriti?
Domenica la prova di campionato italiano
Giorni di frenetico lavoro per gli uomini del Team Pasturo che stanno definendo gli ultimi dettagli in vista della ZacUp. Domenica, sul selettivo tracciato di 27,5 km (2.650 metri D+) disegnato intorno alla Grigna Settentrionale, verranno infatti decretati i migliori skyrunner italiani della stagione, visto che la prova è campionato italiano. A caccia del titolo, il campione di casa Daniel Antonioli, il giovane premanese Mattia Gianola, il ‘local’ Davide Invernizzi, i piemontesi Paolo Bert, Cristian Minoggio e l’orobico Fabio Bazzana. Anche al femminile sarà gara vera con l’azzurra di mountain running Lisa Buzzoni, chiamata a guardarsi le spalle dalla lariana Arianna Oregioni, da Victoria Pejak del team Valetudo, dalla bergamasca Martina Brambilla e dalla genovese Cecilia Pedroni. Ruolo di outsider, al maschile, perClemente Belingheri, Franco Sancassani, mentre al femminile tifo delle grandi occasioni sarà riservato a Debora Benedetti. Pur non essendo in lizza per il titolo nazionale, i rumeni Viorel Palici e Denisa Dragomir contribuiranno ad alzare non poco il livello. Livello e tanti numeri per questa super classica di fine stagione. In vista della chiusura iscrizioni prevista per giovedì sera, presso la segreteria lecchese si sono già accreditati quasi 400 corridori. Per iscrizioni: www.zacup.it
Tor, cos’e' successo a Franco Colle'?
Le sue impressioni dopo il ritiro mentre era al comando
Cos’è successo a Franco Collè, mentre stava dominando il Tor? È lo stesso campione valdostano a raccontare i suoi ultimi momenti in un post sulla sua pagina Facebook
‘Ciao a tutti, appena sveglio sono sul letto a leggere tutti i bei messaggi che in tanti mi avete mandato. Sarà durissima rispondere a tutti in tempo record. Davvero GRAZIE a chi mi ha scritto e a tutti voi che in questi giorni siete stati in tantissimi ad incitarmi in qualsiasi luogo e ora. Spero un giorno di potervi ringraziare personalmente.
Sono contento di essere riuscito, come qualcuno mi ha scritto, a “farvi sognare”.
Comunque sia andata, per me questo Tor é stato un bellissimo sogno: l’ho preparato nel migliore dei modi sognando un tempo da record, avevo un'ottima condizione sia fisica che mentale. Me lo sono goduto metro per metro, ho seguito la mia tabellina di marcia minuto per minuto rispettando tutto quello che mi ero programmato, con serena lucidità sempre.
Purtroppo alle volte, quando meno te la aspetti, capita di fare qualche sciocchezza che può sconvolgere i tuoi piani: appena dopo il Col Champillon mi sono fermato con l’intenzione di fare il mio primo “microsonno” dopo 3 gg e 2 notti di gara. Ho pensato: “ho un buon vantaggio e mi manca solo più un colle, potrò concedermi un momento di relax?”. Ed ecco l’errore che mi è stato fatale: il microsonno da 1 minuto si è trasformato in una dormita di un'ora e mezza che a quelle quote e con quel freddo mi ha distrutto. Mi sono svegliato infreddolito al buio e ho impiegato un quarto d'ora solo per cercare lo zaino e indossare la frontale perché nel frattempo si era fatto buio. Purtroppo non trovavo più il sentiero e il telefono in quella zona non prendeva. Fortunatamente, dopo un po' di sali e scendi dal versante cercando invano un sentiero, sono stato raggiunto da un commissario della gara. Indicatami la strada giusta, ho ripreso il mio percorso. Le ore passate fermo a quelle temperature hanno però messo a dura prova le mie energie sia mentali che fisiche, proprio quelle che, sino a un paio d’ore prima erano il mio punto forte. Sono arrivato al ristoro nel vallone del Menouve molto provato. Ho provato a continuare fino a Saint Rhemy, ma è stata un'agonia. Una sensazione che nulla aveva a che vedere con il bel Tor che avevo tanto sognato per 2 anni e che tutti ci immaginiamo. Per me il Tor è una cosa unica e strepitosa e così voglio che rimanga anche nella mia testa. Così dopo una bella dormita ho saggiamente deciso di fermarmi.
Penso che comunque anche questa edizione sia stata onorata con la superprestazione da record di Xavi, con il quale è stato davvero bello confrontarsi ed al quale faccio i miei complimenti.
Ringrazio di cuore tutte le persone che mi stanno scrivendo per sincerarsi delle mie condizioni. Dopo una bella dormita sono tornato come nuovo (contrariamente alle edizioni del 2012, 2013, 2014 che mi avevano un po' devastato) e andrò a vedermi la partenza del Totdret a Gressoney e poi a gustarmi un po' di questa bellissima manifestazione in giro per le basi vita e per i rifugi. Mi dispiace se vi ho fatto preoccupare per qualche ora ma, come mi avete scritto in tanti, vi ho regalato anche un bel po' di emozioni. Vero?'
Sellaronda Trail Running annullata per neve
Anche 40 centimetri sul tracciato
La settima edizione del Sellaronda Trail Running è stata annullata. Decisione presa martedì sera al termine di una riunione fra i quattro referenti organizzativi delle valli di Fassa, Gardena, Badia e Livinallongo: «Valutata la situazione meteo attuale - si legge nel comunicato dell’organizzazione - con la presenza di 20-40 cm di neve oltre i 1800 metri e su gran parte del tracciato di gara ed il significativo abbassamento delle temperature che presumibilmente non favorirà lo scioglimento della neve in quota, oltre all’arrivo di una nuova perturbazione per il fine settimana, il Comitato Organizzatore ha deciso con rammarico di annullare la competizione, poiché con queste condizioni non è nemmeno possibile individuare un percorso alternativo in quota. Tale decisione si è resa necessaria a garanzia dell’incolumità dei concorrenti stessi, non potendo assicurare in caso di forte maltempo, adeguata assistenza in quota e per evitare ai concorrenti che devono raggiungere Canazei dall’estero o da lontano, inutili spostamenti. La montagna riserva anche queste sorprese e riteniamo che non si debba rischiare inutilmente poiché la sicurezza dei concorrenti viene prima di ogni altra cosa. È con grande rammarico pertanto che abbiamo deciso di cancellare la Sellaronda Trail Running, una competizione molto attesa da tutti gli iscritti, consapevoli anche del disagio che presumibilmente questa decisione potrà generare. Vi attendiamo comunque per l’edizione del prossimo anno fra le nostre meravigliose Dolomiti sperando in una situazione meteo più clemente».
Domenica e' il giorno tricolore della ZacUp
La sky del Grignone prova di campionato italiano
Iscrizioni ancora aperte e numeri che lievitano per la prova unica di campionato italiano in programma a Pasturo domenica 17 settembre. Il motivo? La ZacUp non è una semplice corsa in montagna, è la ‘sky del Grignone’, una competizione che, nel ricordo di Andrea Zaccagni, ha saputo conquistare un intero paese. Una gara che è cresciuta anno dopo anno fino a diventare la gara più importante dell’anno a livello nazionale, visto che il primo uomo e la prima donna a tagliare il traguardo di Pasturo vestiranno la canotta tricolore.
Una crescita graduale voluta - si potrebbe aggiungere – step by step per provare a costruire qualcosa di solido nei suoi legami con il territorio. Un progetto che ha come mission fare conoscere le spettacolari montagne della Valsassina a chi viene da lontano. Da qui la nascita del Team Pasturo, da qui l’idea di una super festa finale che è momento di aggregazione tra atleti e volontari. Tutto quello che serve, insomma, perché una gara non sia solo un semplice evento sportivo. Una prova nata per ricordare un appassionato delle Grigne come Andrea Zaccagni è diventata punto di riferimento nel panorama italiano delle skyrace più impegnative. E proprio il ricordo di Andrea Zaccagni portò ai nastri di partenza un campionissimo come Marco De Gasperi che sui 27,5 km del percorso lecchese con un dislivello positivo pari a 2.650 metri, stampò un 2h50’24” che è ancora il tempo da battere alla ZacUp: «Andrea mi fu vicino in un momento particolare e ho voluto onorare il suo ricordo correndo almeno una volta la gara in suo onore – ha dichiarato il portacolori del Team Hoka One One -. La ZacUp ha un tracciato di vero skyrunning, tipico delle Grigne: severo sia in salita, sia in discesa e nel contempo molto spettacolare. Ricordo che arrivavo da un periodo di stop forzato causa infortunio. Non ero in gran condizione, ma motivato a fare bene. Forzai in salita, per poi fare correre le gambe dando quello che potevo in discesa. Per questo ritengo che il mio sia un record battibile, battibilissimo. Quindi, sotto chi tocca. La gara merita e, indipendentemente dal record, vi piacerà».
Per iscrizioni e maggiori informazioni è possibile visitare il sito: www.zacup.it
Sudtirol Drei Zinnen Alpine Run, la ventesima edizione
Sabato 16 settembre la gara a Sesto
Sabato 16 settembre alle ore 10 start della ventesima edizione della Südtirol Drei Zinnen Alpine Run. Complessivamente, anche quest'anno al nastro di partenza ci saranno 1000 atleti provenienti da 22 nazioni diverse. I posti nella Südtirol Drei Zinnen Alpine Run sono esauriti da oltre tre settimane, molto prima del solito. Nelle scorse diciannove edizioni, sono stati 14.767 gli atleti a tagliare il traguardo di questa gara dolomitica. Nella lista partenti spiccano due atleti che hanno già lasciato il segno nell'edizione 2015: il polacco Andzej Dlugosz, infatti, due anni fa ha vinto la gara di Sesto, mentre il trentino Cesare Maestri si è classificato secondo. Dlugosz ha partecipato anche lo scorso anno, ma sul percorso abbreviato a causa della neve non è riuscito ad affermarsi e ha concluso la gara nono, mentre a vincere è stato Petro Mamu che detiene anche il record del percorso oroiginale di 17,5 km e 1350 metri di dislivello con il tempo di 1h22'44". La Südtirol Drei Zinnen Alpine Run è diventata un appuntamento fisso anche per un grande dello sci, l’atleta del Liechtenstein Marco Büchel, medaglia d'argento nello slalom gigante ai Mondiali di Vail nel 1999, vincitore di quattro gare di Coppa del Mondo, con complessivamente 18 podi in Coppa del Mondo e attualmente impegnato come esperto di sci per la televisione tedesca ZDF. Sua moglie Doris, invece, è responsabile del libro dell'anniversario che uscirà come edizione speciale in occasione del ventesimo compleanno della Südtirol Drei Zinnen Alpine Run. Al femminile al via la prima della scorsa edizione, Sara Bottarelli che rinnoverà la sfida con la svizzera Victoria Kreuzer che aveva già vinto la Südtirol Drei Zinnen Alpine Run del 2014. Un'altra favorita è Mariagrazia Roberti: tra il 2010 e il 2012 si aggiudicata la prova per ben tre volte di seguito. Un'altra atleta da tener d'occhio è l'austriaca Susanne Mair.