Spettacolare Pitturina. Vittoria di Lanfranchi-Boffelli e De Silvestro-De Filippo

Domenica di sole a Sega Digon in Val Comelico per la nona edizione della Pitturina Ski Race, prova a squadre che prevedeva 2400 metri di dislivello su quattro salite, con uno sviluppo di 20 chilometri. In quota, una temperatura mite, raffreddata da un vento teso, aspettava il passaggio degli oltre 200 atleti. Subito dopo la partenza è stata la coppia Lanfranchi-Boffelli a prendere il comando del lungo serpentone che saliva verso la variante Delo, una cresta aerea da affrontare a piedi con gli sci nello zaino. In questa prima ascesa i due battistrada hanno tenuto un ritmo elevato, volendo guadagnare preziosi minuti sugli inseguitori, vantaggio poi amministrato nelle successive salite. Dietro di loro Philip Götsch e Ivo Zulian, un po’ più staccati Martin Stofner e Roberto De Simone. Nella salita a Forcella Pitturina, prima di scavalcare in Austria la squadra di testa aveva circa sei minuti sulla squadra in seconda posizione. Nella discesa austriaca i bergamaschi scendono accorti senza commentare errori, l’ultima salita a Cima Vallona, interessata da forti raffiche di vento, è una lunga passerella verso la cima Coppi della giornata. Doppiato il GPM Lanfranchi-Boffelli iniziano a scendere verso Sega Digon, tagliando il traguardo con il tempo di 2h43’02’’. In seconda posizione si classificano Martin Stofner e Roberto De Simone, terzi Philip Götsch e Ivo Zulian. Johannes Walder e Marc Hochstaffl sono quarti, mentre Simone Manfroi e Alex Oberbacher (vincitore della vertical race di sabato sera) si classificano in quinta posizione.

Cecilia De Filippo ©Ufficio stampa Pitturina

GARA ROSA - In campo femminile le favorite dei pronostici erano Martina Valmassoi ed Elena Nicolini, ma nella prima salita la coppia di testa è costretta ad alzare bandiera bianca, lasciando via libera a Martina De Silvestro e Cecilia De Filippo. La squadra De Silvestro-De Filippo prosegue senza intoppi andando a tagliare il traguardo con il tempo di 3h34’19’’, alle loro spalle Margit Zulian con Paola Gelpi, mentre sul terzo gradino del podio salgono Josefina Leitner e Birgit Stuffer.

Un passaggio della gara ©Ufficio stampa Pitturina

ORGANIZZATORI SODDISFATTI - «E’ stata un’edizione incredibile - ha detto Nicola Zambelli Spezier, coordinatore del comitato organizzatore - le condizioni meteo ci hanno aiutato moltissimo, solo qualche raffica di vento in quota ha dato qualche problema agli atleti. Ritornare dopo tanti anni sul percorso originale è stata una scelta vincente. I tratti a piedi della Variante Delo, della Forcella Pitturina e di Cima Vallona hanno entusiasmato tutti i concorrenti. Sicuramente non hanno potuto godersi il panorama, ma abbiamo ricevuto molti complimenti per la tecnicità del tracciato. La scelta di investire sulla promozione all’estero ha avuto i suoi frutti perché in gara c’erano squadre provenienti dall’Austria, dalla Germani, dalla Gran Bretagna e dal Belgio. Inoltre abbiamo avuto la conferma che le nostre scelte, il pacco gara a chilometri zero e il raduno di Casera Pianformaggio, sono state apprezzate. Nei prossimi giorni decideremo se riportare La Pitturina con cadenza annuale oppure inserirla nel calendario nel 2020. Infine devo ringraziare tutti i volontari che ancora una volta con il loro lavoro hanno reso indimenticabile la Pitturina».

©Ufficio stampa Pitturina

VERTICAL - Il week end, griffato Spiquy Team, si era aperto sabato nel tardo pomeriggio con una gara di sola salita, 730 metri di dislivello in poco più di 3 chilometri di sviluppo. Alle ore 18 puntuali pronti via, dalle piste di Padola, una lunga salita affrontata senza attimi di pausa ha portato i concorrenti sotto l’arco d’arrivo a pochi metri dalla porta del rifugio Col d’la Tenda. Nell’ultimo ripido muro, forcing di Alex Oberbacher che è andato a tagliare il traguardo con il tempo di 29’12’’ alle sue spalle Michele Da Rin con 29’36’’ mentre il giovane Matteo Sostizzo conquista la terza piazza con il tempo di 29’42’’. In quarta e quinta posizione si classificano rispettivamente Giovanni De Bon e Daniele Bellitto.
In campo femminile è stata Verena Ebner a vincere con il tempo di 35’49’’, in seconda posizione con circa un minuto di ritardo ha tagliato il traguardo Jenn Shelton, sul terzo gradino del podio sale Daniela Tait con 41’16". Martina Da Rin Zanco è quarta mentre Marzia Bolis è quinta.

Alex Oberbacher ©Ufficio stampa Pitturina

New Balance Hierro, missione trail

Ci vuole coraggio a cambiare i prodotti di successo ed è nel DNA dei marchi innovatori. Se New Balance lo aveva dimostrato l’anno scorso, presentando la v2 di una scarpa di successo come la Hierro, ne dimostra ancora di più a solo un anno di distanza - con il modello 2017 che è andato esaurito velocemente nei negozi - introducendo già la v3. Abbiamo provato Hierro v3 facendola mettere ai piedi di uno dei testatori di più lunga data della nostra Outdoor Guide, Christian Modena. Ne parliamo su Skialper di febbraio-marzo, disponibile nelle migliori edicole oltre che nell’edicola digitale e acquistabile anche nella versione cartacea sul nostro sito.

©Alice Russolo
©Alice Russolo

MASSIMALISTA? - Non è necessario provarla, ma solo guardarla per rendersi conto che non si tratta di un restyling, ma di una scarpa completamente nuova, dove la parte che è cambiata meno (ma è cambiata…) è la suola. Niente più linguetta, a favore di un comodo sistema sock fit (a calza), niente più tomaia in mesh 3D ma Hyposkin, una struttura simile a una pellicola, traforata al laser per renderla traspirante, e geometrie che strizzano l’occhio al massimalismo. La v2 aveva un profilo 19 - 15 mm, sulla v3 si passa a 28 - 20. Raddoppia il drop, dunque, ma in ogni caso si sale. Molto evidente poi anche la calzina che avvolge il collo del piede e sopra il tallone, per evitare l’ingresso dei detriti. Il peso? 326 grammi.

©Alice Russolo
©Alice Russolo

New Balance Hierro v3
Peso: 326 gr
Prezzo: 135 euro
Drop: 8 mm
Intersuola: Fresh Foam
Suola: bimescola Vibram Megagrip/Vibram
Tomaia: Hyposkin
www.newbalance.it


Lagorai Cima d’Asta a Davide Magnini e Corinna Ghirardi

Davide Magnini ha lasciato il segno alla Lagorai Cima d’Asta tornata, dopo due anni di esilio, al suo percorso classico nella valle del Tesino, valida come prova di Coppa Italia. Il giovane vermigliano ha dominato la competizione per tre quarti di gara, e sul traguardo ha concluso la sua prova con il tempo di 1h54’25”, precedendo di 5 minuti e 36 secondi Manfred Reichegger, suo compagno di squadra nel Centro Sportivo Esercito. Sul terzo gradino del podio, dopo un arrivo discusso, è salito Valentino Bacca, giunto pochi secondi Federico Nicolini, poi penalizzato per errato percorso nel finale. Al femminile successo per Corinna Ghirardi, che ha chiuso con il tempo di 2h42’01”, recuperando in discesa e superando prima Bianca Balzarini, che era seconda in vetta al Zimon, e successivamente la leader provvisoria della corsa Dimitra Theocharis, che invece ha rimediato un infortunio alla caviglia in discesa. Ritiratesi poi entrambe. Sul secondo e terzo gradino del podio salgono così Elisa Presa e Jessica Leonardi. Fra i Master vittoria di Ivan Antiga, davanti Federico Pat e Camillo Campestrini, mentre nella gara rosa affermazione di Ilaria Cavallari, davanti a Claudia Pontirolli.

Corinna Ghirardi ©Pegasomedia

La Sportiva Epic Ski Tour, ci siamo

Alla sala conferenze di Trentino Marketing a Trento, presentazione della seconda edizione di La Sportiva Epic Ski Tour in programma dall’8 all’11 marzo. Tre giorni di eventi proposti da Kurt Anrather: «L’idea nacque due o tre anni fa con Jürg Capol, inventore del Tour de Ski. Gare, Epic Talk con i campioni dello scialpinismo, expo area al Navalge di Moena, serate a tema trentina e italiana, Epictoberfest, Epicparty per chi non vuole andare a dormire, briefing, ci saranno davvero iniziative per tutti i gusti. Gli atleti saranno sostenuti in tutto e per tutto, a cominciare dalla possibilità di gareggiare in compagnia di una guida alpina. Come se non bastasse, montepremi di 46.000 euro e premi in denaro fino al 30° classificato. Siamo un evento, non una gara».
Giuseppe ‘Pepi’ Ploner, prima atleta, poi allenatore ed ora race director di questa edizione: «La classifica finale riguarda chi partecipa a tutte e tre le tappe, ma c’è la possibilità anche di fare la gara singola. La prima parte venerdì 9 marzo dalla stazione a valle del Cermis alle ore 17.30, sulla via del bosco per 750 metri di dislivello e arrivo in salita. Il giorno dopo al San Pellegrino partenza alle ore 11, senza stress, si parte dal piazzale della funivia, cambio assetto, altra salita più dolce di 2 km e discesa di nuovo verso il piazzale della funivia. Terzo giorno, domenica, sempre alle ore 11 con start in base al distacco accumulato nelle tappe precedenti, da Passo Pordoi alla Forcella Pordoi, cambio assetto, discesa lunga in Val Lasties e risalita verso il Passo Pordoi con 200 metri di dislivello. Paesaggio bellissimo, condizioni ottime, speriamo che tutti possano godersi queste condizioni anche la settimana prossima. Damiano Lenzi sarà al via, così come le due svizzere Jennifer Fiechter e Viktoria Kreuzer, ci saranno poi Toni Palzer, oltre a Lanfranchi, Boffelli, Stofner. Arriva anche Schlickenrieder, al via delle tre tappe come tutti gli altri ed iscritto con la moglie».
Tappe disegnate e allestite, nell’ordine, da Massimo Dondio, Thomas Zanoner ed Oswald Santin che cura anche il tracciato della Sellaronda, e con la vicinanza delle due funivie il pubblico potrà seguire La Sportiva Epic Ski Tour in prima persona.


Definito il calendario delle Skyrunner Italy Series

Definito il calendario delle Skyrunner Italy Series: nella quinta edizione tredici le gare, otto skyrunning e cinque ultra. Confermato il format 2017, con un’unica classifica combinata per il titolo assoluto, basata su cinque risultati utili, massimo tre per specialità. Si parte già ad aprile con il debutto della Sardegna con la Villacidro SkyRace.

Sky classic
Villacidro SkyRace, Villacidro (VS) - 15 aprile
Trenta Passi SkyRace, Marone (BS) - 6 maggio
Bella Dormiente Skyrace, Castelnuovo Nigra (TO) - 9 giugno
Trofeo Monte Chaberthon, Cesana (TO) - 24 giugno
Pizzo Stella SkyMarathon, Fraciscio di Campodolcino (SO) - 8 luglio
La Veia SkyRace, Valle Bognanco (VB) - 9 settembre
Zac Up SkyRace, Pasturo (LC) - 16 settembre
Bellagio SkyRace, Villa Melzi Bellagio (LC) - 22 ottobre
Sky Ultra
Ultra Trail del Mugello, Borgo San Lorenzo (FI) - 29 aprile
Doppia W Ultra 60, Valtellina/Valposchiavo, Tirano (SO) - 2 giugno
Trail Oasi Zegna 59km - Ultra SkyMarathon, Trivero (BI) - 17 giugno
DoloMyths Run Sellaronda Ultratrail, Canazei (TN) - 14 luglio
Ultra Maga SkyMarathon, Oltre il Colle (BG) - 2 settembre


Week-end Pitturina

In Val Comelico è tempo di Pitturina Ski Race: sabato 3 marzo si alzerà ufficialmente il sipario della manifestazione organizzata dallo Spiquy Team. Sarà la Vertical Race sulle piste della Ski Area di Padola ad aprire la kermesse bellunese: partenza alle 18, 730 metri di dislivello in poco più di 3 chilometri di percorso fino al rifugio Col d’la Tenda. Domenica mattina invece sarà la volta de La Pitturina Ski Race: dopo un anno di pausa e dopo aver disputato l’ultima edizione ‘in pista’ per mancanza di neve, la gara a squadre ritorna sul percorso originale con 2400 metri di dislivello positivo e con uno sviluppo di 20 chilometri.

PERCORSO - La prima salita sarà la più dura con 1000 metri di dislivello per raggiungere forcella Poipera a quota 2100 metri, non prima di aver affrontato la ‘variante DeLo’. Dopo il primo cambio d’assetto ci sarà una veloce discesa in ambiente per raggiungere la piazzola del cambio di Pian della Mola. La seconda salita prevede 850 metri di dislivello positivo con tratto a piedi finale per raggiungere la spettacolare forcella Pitturina. Si scenderà sulle nevi austriache fino al lago Stukensee per poi risalire il crinale della cresta della Pitturina e la vetta di Cima Vallona a 2532 metri. Dal GPM di Cima Vallona si scenderà verso il traguardo di Sega Digon per ben 1200 metri di dislivello negativo.

NON SOLO SKI-ALP - Il comitato organizzatore, coordinato da Nicola Zambelli Spezier, è al lavoro anche per allestire al meglio le iniziative collaterali come il raduno ‘Io c’ero a Km zero’ con musica, pietanze tipiche e gadget speciali pensati per l’occasione. Inoltre ci saranno due eventi associati alla scialpinistica: l’ormai classica Pitturina Winter Lottery, con grandi premi ed estrazione in occasione della manifestazione, e il WInter Comelian Music Tour del 3 marzo, un vero e proprio tour dei migliori musicisti del triveneto nei locali della vallata.

 


Ski Alp Lagorai Cima d'Asta, domenica è tappa di Coppa Italia

Si va completando la lista dei partenti della Ski Alp Lagorai Cima d'Asta, tappa di Coppa Italia: oltre 150 atleti, con tanti azzurri in gara. Sarà Davide Magnini, uno più 'osservati', anche perché affronterà per la prima volta il tracciato del Zimon (soprannome che i tesini danno alla Cima d'Asta), ma in gara ci saranno Federico Nicolini, Valentino Bacca, Enrico Loss, oltre a Manfred Reichegger e Denis Trento, che lascia il ruolo di tecnico per rimettersi un pettorale addosso. In campo femminile tra le iscritte troviamo Dimitra Theocharis. Tra i giovani al via Matteo Sostizzo, oltre alla squadra del Brenta Team.

PERCORSO - Gli organizzatori lo Ski Team Lagorai Tesino in queste ore stanno ultimando la preparazione del tracciato: la gara raggiungerà la vetta di Cima d'Asta, a quota 2.847 metri. La partenza sarà data ai 1300 di Prà della Regola e l'arrivo della competizione sarà ai 1100 metri del campeggio Val Malene. Senior e Master affronteranno un percorso con quattro salite con due tratti a piedi e quattro discese. Il dislivello positivo sarà di 1.900 metri, mentre quello in discesa sarà di 2.115, lo sviluppo di 23 chilometri. In gara senior, junior, cadetti e master, maschi e femmine. Decisi in queste ore i tracciati per le categorie junior e cadetti: i primi affronteranno un dislivello positivo di 1115 metri e negativo di 1340 metri, per una lunghezza di 11 chilometri con due salite e un tratto a piedi. I cadetti affronteranno lo stesso tracciato degli junior, con la seconda ascesa più breve, per un totale di 915 metri di dislivello positivo e 1140 metri di dislivello in discesa, lunghezza 10.5 chilometri.


Rise Up with Gloriana & Millet

Correre una gara insieme a Gloriana Pellissier? Il sogno di molte (purché ben allenate)… ma solo una ci riuscirà! Sì, perché grazie a Millet, title sponsor del Tour du Rutor Extrême, Skialper a gennaio ha organizzato una selezione per trovare la compagna migliore per portare a termine la gara insieme proprio a Gloriana. Una selezione, in realtà, con un duplice scopo perché bisogna essere allenate ma anche e soprattutto comunicative. La vincitrice, Chiara Musso, sarà infatti la nostra inviata da dentro la gara: diciamo che è un contest giornalistico-sportivo… Su Skialper di febbraio marzo (disponibile nelle migliori edicole oltre che nell’edicola digitale e acquistabile anche nella versione cartacea sul nostro sito) vi sveliamo come si sono svolte le selezioni di Valgriscenche.

©Stefano Jeantet

EMOZIONI - Alla fine la più emozionata era lei, lei che di Tour du Rutor ne ha vinti otto. Quando ha consegnato la stessa felpa che indossava alla vincitrice, come segno della nuova squadra che parteciperà al prossimo Rutor, Gloriana Pellissier era davvero al settimo cielo. Un’avventura tutta nuova per lei, come per Chiara Musso, la prossima compagna di gara. La cuneese è stata la più brava sulla neve, si è ‘difesa’ nella video-presentazione e alla fine ha prevalso sulle altre candidate: la lombarda Anna Moraschetti, la veneta Linda Menardi, la valdostana Claudia Titolo e l’altra piemontese Rosanna Morandini.

©Stefano Jeantet

IL PERCORSO - La simulazione di gara consisteva in un anello molto completo, con diverse inversioni, salita a piedi e con gli sci, discesa in neve fresca, da percorrere tre volte e poi il lancio e il traverso finale. Circa un’ora il tempo di gara. Glo ha percorso l’anello in circa 18 minuti, le altre poco sopra i 20 minuti…

©Stefano Jeantet
©Stefano Jeantet
©Stefano Jeantet
©Stefano Jeantet

Tecnica Zero G Tour Pro, la potenza della leggerezza

Tecnica crede sempre più nello scialpinismo e lo dimostra con l’arrivo sul mercato per la stagione 2018/19 di Zero G Tour Pro, erede di Zero G Guide Pro, rispetto al quale rappresenta un deciso passo in avanti. Uno scarpone interessante in chiave freetoruing ma che potrebbe posizionarsi a metà del guado con la categoria ski touring che abbiamo provato sulla neve in anteprima con Stefano Mantegazza, validation manager del progetto, e la Guida alpina Davide Alberti, collaudatore della nuova scarpa, sulle nevi dell’Alta Badia. La prova completa su Skialper 116 di febbraio-marzo, disponibile nell’edicola digitale e acquistabile anche nella versione cartacea sul nostro sito oltre che in edicola.

©Alice Russolo

AL BANCO - Nella numerazione 26/26.5 la bilancia si ferma a poco più di 1.315 grammi con lunghezza suola di 306 millimetri e la forma è abbastanza affusolata e anatomica. Per la suola è stata scelta una Vibram tra le più leggere presenti sul mercato, con tre diverse mescole, una delle quali grigia e omologata ISO Touring 9523, indispensabile per scarponi di questa categoria. La forma è rockerata per facilitare la rullata e anche la zeppa interna è rockerata in poliuretano espanso con sistema C.A.S e disegno superiore a puntini di 1,5 mm per agevolare il lavoro di boot fitting e un buon grip della scarpetta. Gli inserti certificati Dynafit sono stati arretrati di 1,5 millimetri rispetto al vecchio Guide Pro per ridurre il braccio leva, mantenendo l'omologazione ISO Touring 9523 e una valida ramponabiltà.

©Alice Russolo

LA LEVA SKI/WALK - Uno dei segreti di Zero G Tour Pro è la leva posteriore ski/walk self-adjusting system a doppio armamento, nel gambetto e nel tallone, dove c’è un uncino di sicurezza. Il gambetto ha un’inclinazione di 12° (13° invertendo la piastra di fissaggio del meccanismo), mobilità di camminata anteriore di 15° e posteriore di 40°. Zero G Tour Pro viene fornito con scarpetta preformata ready to go con lacci, soletta plantare e pad in gel.

©Alice Russolo
©Alice Russolo

TECNICA ZERO G TOUR PRO

Scafo: Grilamid

Gambetto: co-iniettato in Pebax/Carbonio

Mobilità gambetto: 55°

Leve: 4 Light Magnesium

Suola: ISO 9523 con Low Tech VIBRAM rubber toe & heel

Scarpetta: Ultralight-Light Fit ready to go con lacci

Last: 99 mm

Flex: 130


Rampazzo, Kienzl e Gross: Italia protagonista a Gran Canaria

Continua la sua marcia vincente, dopo una stagione 2017 indimenticabile, Silvia Rampazzo. La veneta del team Tornado ha vinto la maratona della Transgrancanaria davanti alle francesi Lucie Jasmin e Julie Roux. 3h12’50’’ il tempo di Silvia (dodicesima assoluta). Tra gli uomini terzo posto di Simone Wegher del team Tornado e vittoria per il tedesco Janosch Kowalczyk sull’atleta di Capo Verde Danilson Silva Pereira. È dalla modalità Trans 360 (269 km, 12.000 m D+), la prima gara partita, il 21 febbraio, che arrivano i migliori risultati azzurri, con le vittorie di Peter Kienzl (Dynafit - 46h35’57’’) e Annemarie Gross (67h04’52’’ – Telekom Sud Tirol), oltre al terzo posto di Luca Papi (team WAA). Nella gara regina, la Transgrancanaria di 125 km e 7.500 m D+, sfiora il podio l’altoatesino Daniel Jung (Gore-Scarpa), quarto, mentre la vittoria va allo spagnolo Pau Capell (12h42’08’’) sul francese Aurélien Collet e lo spagnolo Cristofer Clemente. Al femminile vittoria della polacca Magdalena Laczak (15h18’37’’) sulla svizzera Andrea Huser e sulla russa Ekaterina Mytiaeva. Prima italiana Chiara Bertino (CMP Podistica Torino, dodicesima). Infine nella Advanced di 64 km vittorie degli spagnoli Pablo Manuel Villa González e Monica Vives Vila.


La Sportiva Uragano e Tempesta, l’inverno non fa più paura

Abbiamo messo ai piedi di Jonathan Wyatt, atleta simbolo della corsa in montagna, le nuove scarpe per il winter running La Sportiva, Uragano GTX e Tempesta GTX, presentate a Ispo 2017 e in distribuzione nei negozi. La Sportiva è stato uno dei primissimi marchi a presentare una scarpa adatta al running in inverno, la Crossover GTX (da questo inverno aggiornata nella versione 2.0). Un modello che ha aperto la strada ad altri marchi, soprattutto negli ultimi anni, con ghetta alta, Gore-Tex per evitare che i piedi vengano bagnati dalla neve e la possibilità di inserire i chiodi nella suola. Un modello che negli ultimi anni tradiva, rispetto ad altre proposte più recenti e soprattutto specifiche, una progettazione per utilizzo più vasto: non solo corsa ma anche camminata veloce o ciaspole, oppure anche come doposci. L’arrivo di ben due modelli pensati per il running in inverno, ai quali si affianca la rinnovata Crossover, amplia notevolmente la scelta e La Sportiva risulta essere l’unico marchio con tre modelli winter.

La Sportiva Uragano e Tempesta ©Alice Russolo

FEELING SUMMER - «Quello che mi ha maggiormente sorpreso è la flessibilità, praticamente uguale a quanto avviene con le scarpe estive, ma difficile da ottenere utilizzando Gore-Tex» dice Jonathan Wyatt che non ha partecipato allo sviluppo di queste scarpe e le ha messe per la prima volta in occasione della nostra prova. «Mi piace correre con Ultra Raptor e Mutant, e il feeling è molto simile, con qualche leggera differenza tra Uragano, che ha la ghetta che copre fino in alto, e Tempesta, più alta di una scarpa estiva ma senza ghetta e meno protettiva in caso di neve fresca o bagnata: io personalmente ho preferito Uragano, ma è una questione di abitudini e gusti». Valido il grip su neve e sui terreni duri dell’inverno, ma anche sul fango. «Sulla neve morbida ha una buona presa, ti senti sempre sicuro». Sia Uragano che Tempesta permettono di montare nella suola i chiodi AT Grip con uno speciale accessorio simile a un cacciavite, un aiuto in più su fondi ghiacciati. I chiodi sono amovibili e possono essere tolti e rimessi più volte.

©Alice Russolo

PARENTI DI MUTANT - Le due nuove scarpe invernali tradiscono una somiglianza nell’aspetto con Mutant e condividono con la best seller estiva un drop di 10 millimetri. Cambiano però suola: la Frixion XF ultra aderente è stata sostituita da Frixion AT. La prima è una allround, mentre per le scarpe invernali è stata utilizzata una mescola ideale su fondi morbidi dove è richiesta molta aderenza. La tomaia è costruita senza cuciture ed è idrorepellente e la tecnologia Gore-Tex utilizzata è la Gore Flex Construction che rende le scarpe molto flessibili. Il puntalino in TPU è una buona protezione in caso di urti accidentali. «La ghetta Sock Shield di Uragano GTX avvolge la caviglia in modo naturale e non ostacola l’entrata del piede, evitando efficacemente l’entrata di neve o fango e vestendo molto bene, senza fastidiosi punti vuoti proprio come una calza» conclude Jonathan Wyatt. La maggiore protezione in chiave invernale non ha comportato grande aumento di peso se si pensa che Mutant ferma l’ago della bilancia a circa 30 grammi in meno e le competitor sono allineate: Tempesta in particolare pesa anche meno di altre proposte invernali presenti sugli scaffali dei negozi.

©Alice Russolo

La Sportiva Uragano GTX e Tempesta GTX

Tomaia: Single mesh idrorepellente anti- abrasione con stampa in sublimazione + Sock-Shield Gaiter (+ collarino a costruzione Sock Shield per Tempesta GTX)

Fodera: Gore Flex Construction

Intersuola: MEMlex EVA a iniezione con inserto stabilizzante

Allacciatura: tradizionale con pace pocket integrata

Prezzo: Uragano 189 euro - Tempesta 169 euro

Suola: mescola Frixion AT compatibile con chiodi amovibili AT Grip Spikes

Plantare: Ortholite Mountain Running Ergonomic 4 mm

Peso: 350 gr (Uragano GTX) - 340 gr (Tempesta GTX)

Drop: 10 mm

@Alice Russolo

Domenica la ValcanUp!

Domenica 25 febbraio sulle nevi di Valcanale, in provincia di Bergamo, appuntamento con la terza edizione della ValcanUp!. Il comitato è già al lavoro da tempo per l'organizzazione della manifestazione e in funzione delle previsioni meteo, si definirà nel dettaglio un percorso comunque già disegnato di circa 1.850 metri di dislivello positivo e 18 km di sviluppo, ad oggi ben innevato ed in ottime condizioni. In caso di brutto tempo, il comitato si riserva la decisione di predisporre un cancello orario (2h15m) al passaggio intermedio della Croce Rinaldo Maffeis.
Il ritiro pettorali sarà possibile a partire dalle ore 6.30 presso il bar Astoria a Valcanale di Ardesio e la partenza è prevista alle ore 8.30 dalla ‘Diga’ sopra il laghetto. L'arrivo dei primi atleti è previsto per le ore 10.45 al Rifugio Alpe Corte. Le iscrizioni si possono effettuare sul portale FISI entro sabato alle ore 14, pacco gara garantito ai primi 100 iscritti, numero massimo di partecipanti fissato in 150.
Info su www.valcanup.com


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