La catalana vince l’UTMB guardandosi le spalle dalla rimonta della Huser

Alla fine ce l’ha fatta. Dopo due secondi posti ecco Nuria Picas (Team Buff) finalmente sul gradino più alto dell’UTMB. Gara dura come sempre, nella quale è sempre stata davanti, guardandosi le spalle dalla favorita Caroline Chaverot, ritiratasi ad Arnouvaz e poi (come l’anno scorso Caroline Chaverot) dalla svizzera Andrea Huser (Team Mammut), cliente difficile, che non molla mai e viene fuori all’ultimo, soffiandoti sulle spalle quando non ne hai più. Alla fine l’ha spuntata per pochissimo la Picas, al traguardo in 25h46’43’’ e Huser a 2’35’’. Un arrivo pazzesco dopo cento miglia di gara. Per una volta, nonostante le emozioni degli uomini, forse ancora più bello. Nuria arriva camminando, esausta ed emozionatissima. Fa avanti e indietro sul rettilineo finale con la bandiera catalana, piange, abbraccia i figli. Intanto la Huser spunta veloce nel centro di Chamonix. A un certo punto qualcuno dell’organizzazione suggerisce di tagliare la linea del traguardo e pochi istanti dopo spunta Andrea Huser, ancora seconda (come la Picas fino a ieri…). Ma anche per lei l’arrivo è festa, il secondo posto vale una vittoria. Procede a zig zag distribuendo cinque e poi un abbraccio con gli occhi in lacrime con la Picas. Un istante che sembra durare un’eternità, che vuol dire tanto dopo chilometri di inseguimento. Un’altra bellissima pagina di sport aspettando di completare il podio. Una pagina alla quale bisogna aggiungere una nota: la Picas pochi mesi fa sul Makalu ha rischiato seriamente la vita, colpita da una grave polmonite a quota 7.800. La sua lucidità e un fisico allenato le hanno permesso di rientrare a valle e di essere trasportata d’urgenza in elicottero all’ospedale più vicino. «Bastava poco perché la polmonite si trasformasse in edema polmonare e non sarei qui a raccontarlo» ha dichiarato ai colleghi di carreraspormontana.com. Dulcis in fundo. Completa il podio la francese Christelle Bard. Nella top ten, nell’ordine: la giapponese Kaori Nowa, l’australiana Kellie Emerson, la canadese Alissa St. Laurent, la britannica Anne-Marie Watson, la statunitense Amy Sprotson, la bulgara Maria Nikolova e l’australiana Robyn Bruins. Prima italiana Basila Förster, tredicesima, quattordicesima la russa trapiantata in Italia del Trailrunning Team Vibram Yulia Baikova, venticinqusima Martina Chialvo.
 

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