La bella storia del giovane talento marocchino
Escluse le fasi di gara, è praticamente impossibile trovare una fotografia che lo ritrae senza il suo splendido sorriso, rare sono invece quelle dove non mostra il dito pollice al cielo. Abbiamo incominciato a conoscerlo dopo lo splendido quarto posto di Zegama e in poco meno di cinque mesi è diventato uno dei protagonisti del circuito mondiale dello skyrunning. A inizio marzo aveva rilasciato un’intervista in cui diceva che il suo sogno era quello di partecipare alla Coppa del Mondo. Il suo nome è Zaid Ait Malek, ha ventinove anni e la sua storia non può che essere un grande spunto di riflessione per tutti quelli che amano il nostro sport.
IL LUNGO VIAGGIO – Originario di Imilchil, un paese di montagna di 1.800 abitanti, Zaid proviene da una famiglia umile ma unita, formata oltre che dai genitori da dieci fratelli. Classe 1984, è cresciuto facendo il pastore e alla fine del 2006 ha deciso di tentare una sorte migliore alla volta della Spagna. Un viaggio drammatico, da clandestino, viaggiando aggrappato sul fondo di un camion diretto in Germania. Zaid è rimasto aggrappato a quel camion e al suo sogno festeggiando nel peggiore dei modi il nuovo anno con l’arrivo in Algeria. Poi la traversata fino a Malaga, una corsa interminabile per non farsi arrestare dalla polizia e finalmente una nuova vita tutta da scoprire. Una storia come tantissime altre, di quelle che ormai siamo abituati ad ascoltare e leggere anche nelle cronache italiane.
DA ZEGAMA A LIMONE – Ma Zaid ha qualcosa di speciale, qualcosa in più oltre a un talento innato per la corsa. Ha saputo scrollarsi di dosso quella brutta parola moderna costruita ad arte dai burocrati e ha presto trasformato il suo status di clandestino in una vita normale, degna di essere vissuta fino in fondo. Zegama è Zegama ed è stato il suo primo grande sogno che si è avverato. Un quarto posto e un inchino al suolo dopo l’arrivo del quale solo lui può cogliere tutta l’essenza. Ma la Coppa del Mondo è anche altro, purtroppo anche economicamente e il suo lavoro di bracciante nei campi non gli consente di parteciparvi come vorrebbe. Corre in Spagna e ottiene sedici podi di cui dieci vittorie. Al termine della Coppa di Spagna di corsa in montagna si classifica secondo alle spalle di Luis Alberto Hernando. Quasi a fine stagione, infine, quel sogno manifestato a marzo si avvera, e Zaid è al via della finalissima mondiale dello skyrunning. Un quinto posto nella SkyRace e il miglior tempo fatto registrare in discesa.
ZAID E KILIAN – Da quando corre il suo mito è sempre stato Kilian Jornet. A vederli insieme sembrano qualcosa di più che semplici avversari. Una questione di sguardi e di abbracci, forse una vera amicizia oltre alla stima reciproca. Kilian è intervenuto di recente commentando l’esclusione di Zaid dal podio di una gara che aveva vinto, una brutta questione di federazioni e tesseramenti. Entrambi portano sulle loro canotte da gara i rispettivi loghi di due grandi aziende del settore. Per adesso Kilian lo fa perché una di esse è il suo sponsor, Zaid perché è la divisa sociale del club per cui corre. Aspettiamo con ansia di scoprire cosa riserverà il futuro per questa bellissima storia umana.