'Non posso spingermi ancora piu' in la' di cosi'
Una settimana dopo l’incredibile salita in solo di Ueli Steck sulla parete Sud dell’Annapurna, Hervé Barmasse lo intervista a tutto tondo. In questo video Steck torna più volte sulla questione del ‘limite’, argomento di cui ha parlato immediatamente dopo essere ritornato vivo al campo dall’8000 più pericoloso.
ALCUNI SPUNTI DI UELI – «Gli alpinisti che mi hanno ispirato sono stati Wolfgang Güllich per il livello tecnico inaudito che esprimeva. E soprattutto Walter Bonatti, che si spingeva al proprio limite personale. Aveva smesso perché aveva capito che, a un certo punto, se vai ancora un passo più in là ti ammazzi».
«La differenza tra il solo climb nelle Alpi e quello in Himalaya è che laggiù con un solo errore sei sicuramente morto. Nelle Alpi magari ti restano ancora delle possibilità».
«C’è in giro un sacco di gente più forte di me. La differenza sta solo nella testa».
«I miei programmi futuri? Ora devo stare attento. Non posso spingere ancora in questa direzione, a questo punto il mio alpinismo è diventato troppo pericoloso. Non voglio smettere, sia chiaro, si può migliorare ancora ma poi non può andare sempre bene!»