Domani il via alla tappa francese de La Grande Course

Duecentodieci team, tra i quali quasi 30 femminili, stanno raggiungendo Areches in queste ore per partecipare alla ventinovesima Pierra Menta, che resta l’università dello sci alpinismo.
Quote non troppo alte, ma terreni perfetti per ingaggiare al massimo i primi come gli ultimi. Grandissima varietà di versanti, esposizioni, nevi, pendenze sono le caratteristiche del Beaufort (oltre al noto formaggio).
Pubblico ogni giorno dappertutto, con migrazione biblica il terzo giorno al Grand Mont: uno spettacolo da non mancare nella vita, 100% La Grande Course.  

LE CONDIZIONI –
Fa molto caldo, e la neve c’è anche se non molta come nel 2013. Ma è distribuita in fondovalle (60-70 centimetri compatta) e sui versanti all’ombra alle medie quote. Per esempio, sui pratoni al sole sopra la partenza dove di solito salgono i quattro binari del tracciato il primo giorno…è prato! La neve inizia qualche centinaio di metri più sopra, dove è meno ripido, e aumenta molto di spessore.

LE GARE –
I 10000 metri complessivi in 4 giorni, tracciature decise e passaggi obbligati vedranno ogni squadra lottare con una ve®a impresa sportiva prima ancora che con i propri avversari diretti. A questo proposito si profila la riedizione del duello 2013 tra l’équipe francese del local hero (vive a 1 km dalla zona di partenza-arrivo) William BonMardion con Mathéo Jacquemoud e il team degli alpini Matteo Eydallin e Damiano Lenzi. L’anno scorso i due italiani ci avevano provato in tutti i modi, ma non c’è stato nulla da fare: gara cannibalizzata dai francesi.

LE ÉQUIPES DEGLI UOMINI –
Stavolta i giochi sono molto più aperti. Nelle ultime gare internazionali Bon Mardion era già in perfetta forma mentre Jacquemoud stava lavorando per rientrarci. Esattamente come nel team italiano Lenzi si è già tolto numerose soddisfazioni, mentre Eydallin è inizialmente stato lì ad un passo, tornando alla vittoria e al podio nelle gare di vera montagna delle ultime settimane…in attesa del suo momento preferito: quando il sole si alza finalmente al di sopra delle creste in primavera e le gare possono salire in alto. La Pierra, insomma. Gara apertissima, quindi…e il nostro pronostico non è dettato solo dal tifo.

Una bella mina vagante per tutti è il team 100% Made in Valtellina degli altri due alpini: Michele Boscacci e Robert Antonioli. Giovani ma già veterani della Pierra Menta, hanno iniziato la stagione col botto, anzi con una lunga serie di botti, per poi sentire la stanchezza delle tante gare. Ma se nelle ultime settimane avessero tirato il fiato a sufficienza, sarebbero candidatissimi a qualunque risultato. Una scommessa su quei due sarebbe una scelta brillante.

Un’altra mina vagante è l’altro team molto giovane formato dal formidabile discesista Alexis Sevennec con Anton Palzer, anche loro perfettamente competitivi per il podio…e siamo già a quattro squadre: una sarà di troppo.

I francesi Xavier Gachet e Valentin Favre sono a loro volta uomini da Pierra Menta, per non parlare di Beccari-Kuhar, Ecoeur-Anthamatten, Blanc-Perrier. Ma occhio al team Barazzuol-Collè. I due hanno già dimostrato di essere capaci di insidiare da vicino i primissimi,e anche di infilarsi tra di loro sul podio. Tutte queste squadre entreranno nella parte alta della classifica e potrebbero rimescolare le carte del Grande Gioco piazzandosi bene nelle singole tappe.  

DONNE ALLA PIERRA –
Sulla carta non ci sarebbe storia, ma le gare si vincono dopo il traguardo che, nel caso della Pierra, si taglia dopo quattro giorni passati a scavalcare montagne. Laetitia Roux e Maude Mathys hanno finora dominato, con la potente elvetica in forte crescita rispetto al 2013.
Ma Axelle Mollaret e Emili Gex-Fabry sono ben rodate sulle gare lunghe. Belli anche i team Besseghini-Maneglia e Valmassoi-Pont Combe.
Comunque quasi 30 squadre femminili a una gara come la Pierra Menta eliminano qualsiasi necessità di dibattito sulle quote rosa.