Negli Stati Uniti i pareri sono quasi unanimi

Mentre la redazione di Ski-alper è al lavoro per la realizzazione dei test di sci, scarponi e attacchi, che quest’anno verranno presentati in maniera diversa e ancora più valida per il lettore (è una sorpresa, a breve i dettagli di questa novità!), dagli Stati Uniti giungono delle importanti conferme sull’utilità delle prove materiali. Il sito specializzato skiingbusiness.com, infatti, ha chiesto ad alcune Case costruttrici e distributori di attrezzatura se una buona recensione nei test realizzati dalle riviste contribuisce ad aumentare le vendite. Naturalmente non è facile rispondere a questa domanda, però i pareri sono quasi unanimi. Lo sci Line’s Prophet, per esempio, non è stato testato per anni, poi, appena ha ricevuto una buona recensione, le vendite sono raddoppiate. Andrew Couperthwait, di Head, dice che «I test delle guide all’attrezzatura sono un puzzle del marketing mix, servono come ulteriore spinta alla vendita dei prodotti». Lock Miller, un negoziante,  invece ha detto che «i clienti arrivano in negozio informati sull’attrezzatura grazie ai test, anche se non necessariamente acquistano poi quel modello, una buona recensione è comunque visibilità per il marchio». Ci sono stati sci con buoni voti che hanno venduto poco e sci criticati che sono stati best-seller, ma Miller crede nei test e per questo ha appena modificato un ordine di scarponi dopo una cattiva recensione della rivista Backcountry.