Doppia W Ultra 60, anche Franco Collè al via

Iscrizioni aperte per la seconda edizione della Doppia W Ultra 60, la ultra skymarathon che unisce la vallata grigionese di Poschiavo alla Valtellina. Come annunciato lo scorso anno, nel 2019 i concorrenti partiranno sul versate svizzero per tagliare il traguardo nel centro di Tirano. Oltre al famosissimo trenino rosso del Bernina, ora il legame italo svizzero tra Valtellina è Valposchiavo è reso ancora più saldo grazie alla gara che lo scorso anno, al proprio esordio, ha ottenuto il pieno di consensi. Forte del successo 2018, nel giro di pochi giorni, il comitato organizzatore ha già raccolto diverse adesioni che stanno dando forma a un parterre che si annuncia decisamente internazionale. Tra i top runner annunciati al via anche Franco Collé. Dietro le quinte i volontari di Castelraider e Sportiva Palü di Poschiavo stanno già lavorando a pieno regime per regalare ai corridori d’alta quota un’ esperienza indimenticabile.
La data da segnarsi in agenda è quella di sabato 8 giugno. Rispetto all’edizione d’esordio, medesimo format, ma senso inverso; vale a dire che la partenza sarà data sul versante grigionese, mentre la finish line sarà posta nel centro di Tirano. Un viaggio unico su sentieri di confine (60 km con 4300m D+ e 4800m D-) da affrontarsi integralmente o in staffette da 2/3 elementi. Per i non agonisti è inoltre prevista una formula non competitiva che accompagnerà un numero massimo di 200 trekker, amanti del nordik walking, su gli ultimi 15 km del percorso di gara.

IL PERCORSO - Nel 2019 il via sarà dato nei pressi di Poschiavo, in località Annunziata alle 5.30. Con le prime luci dell’alba la lunga scia di trailer-skyrunner toccherà punti a dir poco suggestivi quali Sassiglion, Passo di Malghera, Bocchetta di Braga e San Romerio per poi ripercorrere la linea di confine salendo fino al Pass Portun e ridiscendere passando per Schiazzera, Rogorbello e Baruffini. Come annunciato la zona arrivo sarà in Piazza Cavour a Tirano.
Per il pubblico, sul sito internet www.doppiaw.com, verranno segnalati i punti più panoramici ove seguire la competizione e dare il proprio supporto ai corridori del cielo impegnati in questo spettacolare viaggio transfrontaliero. Come eventi di contorno sono inoltre previsti concerto con musica dal vivo, una serata con il forte ultra trailer Marco Olmo e una vera e propria festa post gara.


Iscrizioni aperte al Trail del Segredont

Dal 1952 a oggi, la gara del Segredont ne ha fatta di strada. Dapprima una competizione dei pionieri, una lunga pausa e poi la rinascita della manifestazione grazie alla passione e al know-how del Gav Vertova, sodalizio che da otto stagioni l’ha inserita nel proprio calendario organizzativo primaverile.
Il Trail del Segredont è in programma domenica 12 maggio, con partenza e arrivo nel centro di Vertova. Dopo lo start, fissato per le ore 9, si salirà in direzione Santuario di San Patrizio, proseguendo fino a toccare la cima Tisa (1317 metri), per poi raggiungere la cima Segredont, che con i suoi 1540 metri di altitudine rappresenta la cima Coppi della gara. Passando dal bivacco Testa, si intraprende la lunga discesa fino in Val Vertova. Un leggero strappo in salita prima del tratto finale che conduce sulla linea del traguardo, traguardo che verrà raggiunto dopo aver percorso 23 km con un dislivello positivo di 1700 metri.
Ci si iscrive al costo di 25 euro, comprensivo di pettorale, ristori, assistenza medica, docce, deposito borse, pasta party e pacco gara. Nel pacco gara i concorrenti troveranno uno zaino trail personalizzato, griffato Crazy: tale prodotto è garantito ai primi 350 iscritti. Per iscriversi va debitamente compilato il modulo scaricabile dal sito web della manifestazione, inviandolo alla mail gav.vertova@libero.it entro le ore 20 di venerdì 10 maggio. Il pagamento si effettuerà domenica mattina dalle ore 7.30 al momento del ritiro del pettorale.
Verranno premiati i primi quindici della classifica generale e le prime dieci donne. Premi in natura agli over 50 e 60 maschili e femminili. Si assegnerà la medaglia d’oro alla memoria di Riccardo Mutti a chi transiterà per primo al bivacco Testa. Riconoscimenti alle prime tre squadre classificate sommando i tempi dei migliori tre atleti.


BUT Formazza, ancora pochi giorni per le quote scontate

220 gli iscritti al momento e sei le nazioni rappresentate, Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Polonia e Romania.
Questi numeri sono destinati a crescere, soprattutto in questi giorni, poiché le quote saranno scontate ancora per pochi giorni, fino alla fine del mese di marzo.
Dal 1 aprile le quote cambieranno in questo modo: l’iscrizione a Bettelmatt Trail (52 km – 3.296 m D+) passerà da 55 a 65 €; l’iscrizione a Bettelmatt Sky Race (35 km – 1.940 m D+) salirà da 35 a 40 €; quella di Bettelmatt Race passerà da 25 a 30 €.
Per gestire al meglio l’evento, Formazza Event che organizza BUT Formazza, ha stabilito numeri massimi di partecipanti per ciascuna gara: 300 atleti per Bettelmatt Trail, 400 atleti per Bettelmatt Sky Race, 500 atleti per Bettelmatt Race. Le iscrizioni si possono effettuare on line sul sito dell’evento www.butformazza.it.
Una delle novità più importanti del 2019 è l’inserimento di Bettelmatt Sky Race (35 km) nel calendario di Golden Trail National Series, circuito che raggruppa sei tra le migliori gare in Italia. Ormai è una tradizione invece l’inserimento di BUT Formazza nel circuito VCO Top Race che riunisce 13 gare del territorio del Verbano Cusio Ossola.
BUT Formazza è infine valida anche come gara qualificante per UTMB, assegnando rispettivamente 3 (BT 52 km) e 2 punti (BR 35 km).


Già in tanti hanno scelto la Orobie Ultra-Trail

Saranno gare di resistenza, ma le tre sfide dell’edizione 2019 di Orobie Ultra-Trail sono partite con lo sprint. Nei primi dieci giorni di apertura delle iscrizioni, sono stati già più di 800 gli atleti a registrarsi per Gran Trail Orobie (GTO, 70km, 4200+), Bergamo Urban Trail (BGUT, 20km, 700m+) o che hanno deciso di provare la nuova Marathon Trail Orobie (MTO 42km, 2.300m+).
La bellezza dei sentieri bergamaschi non è più solo per pochi appassionati locali, ma riesce a coinvolgere corridori da tutto il mondo. Molti gli stranieri, attualmente già da più di 20 nazioni diverse, che hanno deciso di venire a misurarsi con le Orobie. Ad attirare gli atleti è la bellezza dei paesaggi che queste montagne sanno offrire, ma anche l’occasione per scoprire il fascino di paesi come San Pellegrino (da dove prenderà il via MTO) o le strade dal sapore antico di Città Alta, sede di tutti e tre gli arrivi in una nuova e ancor più suggestiva location.
Non bisogna poi dimenticare la particolarità dei tracciati che gli organizzatori di Orobie Ultra-Trail si sono dimostrati in grado di creare: i percorsi di MTO e GTO sono per lo più su veri sentieri di montagna, stretti e impegnativi quanto basta per far emergere la vera attitudine degli atleti a correre su questa tipologia di terreni! Più tranquilla e corribile invece BGUT, perfetta come trampolino di lancio per chi vuole approcciarsi per la prima volta a queste corse outdoor.
A chi si vuole aggiungere consigliamo di non temporeggiare troppo: da sabato è scattata la seconda fascia di prezzo, che rimarrà valida fino a metà giugno, e che vedrà il prezzo di GTO passare da 80€ a 95€, MTO da 50€ a 65€ e BGUT da 25€ a 30€.


Iscrizioni aperte per la Maratona del Cielo

Iscrizioni aperte per la 24ª Maratona del Cielo. Medesimo format con un pizzico di internazionalità in più per il campionato italiano marathon Fisky. Il fascino della kermesse orobica sul Sentiero 4 Luglio è infatti tornata a far sognare anche campioni stranieri che, nei loro programmi estivi, hanno inserito questa mitica maratona alpina.
Mentre la macchina organizzativa sta già girando a pieni regimi, l’ufficio segreteria ha già raccolto le prime adesioni. E come lo scorso anno, non si andrà oltre i 400 pettorali. «Il tetto massimo è voluto e tassativo al fine di garantire un servizio eccellente a ogni singolo concorrente - ha ammesso il patron della kermesse camuna Tom Bernardi -. Quest’anno la prova principe assegnerà il tricolore Fisky assoluto e di categoria, mentre la prova da 21 km sarà inserita nel circuito Lombardia Running».
In serbo vi è anche una bella novità: «Nella mattinata di domenica 7 luglio, mentre i big della specialità si misureranno sulla distanza di 42 e 21 km, proporremo una gara ‘mini’ per i giovani – ha proseguito Bernardi - Un bel modo per avvicinare le giovani leve al mondo della corsa in montagna e dello skyrunning. Su distanze e dislivelli disegnati ad hoc, apriremo le porte ai campioni di domani». Per il resto, medesimo copione con gli atleti sarà chiamati a confrontarsi con i propri limiti su un percorso altamente spettacolare fatto di single track, ripide salite, creste aeree e funamboliche discese.
E ancora una volta sarà caccia al record. Dopo che lo scorso anno un super Cristian Minoggio ha dimostrato ‘che si può fare’, cresce l’attesa per vedere chi riuscirà ad attaccare un primato griffato Mario Poletti che resiste dal lontano 2003. E c’è anche un record al femminile da battere. Un record stabilito da Emanuela Brizio e che per il momento non è caduto nonostante gli attacchi di grandi campionesse come Denisa Dragomir e Elisa Desco.


Valentino Bacca e Corinna Ghirardi a segno alla Folga Ski Race

Valentino Bacca prosegue nel suo momento magico e dopo essersi aggiudicato la Lagorai Cima d’Asta si è ripetuto anche nella Folga Ski Race, che per carenza di neve quest’anno si è disputata al Passo del Brocon, con validità come prova di Coppa Italia.
Una sfida sui 18 km con un dislivello in positivo di 1660 metri, che ha visto appunto trionfare Valentino Bacca del Brenta Team con il tempo di 1h47’12”. Medaglia d’argento a 46 secondi per Enrico Loss dello Ski Alp Valdobbiadene, quindi in terza piazza ha terminato Gabriele Leonardi del Brenta Team.
Ed anche nella sfida al femminile si è avuta la stessa dominatrice della scorsa settimana nella precedente tappa di Coppa Italia. Corinna Ghirardi ha infatti terminato la sua prestazione con il tempo di 2h06’37”, precedendo di quasi 7 minuti Maria Dimitra Theocharis, mentre in terza posizione ha concluso Sabrina Malacarne dello Sci club Valle dei Laghi.
Per quanto riguarda la classifica di categoria nella under 23 a segno Erica Rizzi del Brenta Team, ed Enrico Loss dello Ski Alp Valdobbiadene, davanti ai due alfieri del Brenta Team Gabriele Leonardi e Marco Menapace.


Rosa Ski Raid a Fabio Pasini e alla statunitense Sierra Gale Anderson

Giornata di festa a Macugnaga per la quarta edizione della Rosa Ski Raid con il sole che illumina tutte le vette. Sino a mercoledì il percorso era confermato, poi sono arrivati vento e neve: troppi accumuli in quota per salire al colletto del Pizzo Bianco. Partenza dal Burky e percorso comunque tosto con tanta salita e neve insidiosa e crostosa in discesa, per arrivare al traguardo in paese dopo 15 km e 1660 metri di dislivello.
Gara che si decide nel finale.

Daniel Antonioli e Fabio Pasini

Henri Aymonod sempre al comando: allunga in salita, non rischia in discesa, ma riesce a mantenere un po’ di margine su Fabio Pasini e Daniel Antonioli. Tutto si decide all’ultimo cambio quando bisogna mettere gli sci sullo zaino per la corsa finale verso lo striscione d’arrivo: Aymonod pasticca, Pasini esce per primo, Antonioli per secondo. Sarà questo l’ordine d’arrivo finale. Vittoria per Fabio Pasini in 1h50'40, davanti al compagno del CS Esercito Daniel Antonioli staccato di 2”8, terzo Henri Aymonod a 30 secondi.

Henri Aymonod

Poi Cristian Minoggio, Mattia Luboz, Marzio Bondioli, Mirco Pervangher Cristian Riccardi, Giacomo Luvini e Imerio Piana che completano la top ten maschile. Nella gara rosa a segno la nazionale statunitense Sierra Gale Anderson, sul podio piazza d’onore per Claudia Titolo, terza la bulgara Ivona Mihaylova.

Sierra Gale Anderson

Drei Zinnen Ski Raid a Martin Weisskopf e Corinna Ghirardi

Sono l’austriaco Martin Weisskopf e Corinna Ghirardi i vincitori della Drei Zinnen Ski Raid con oltre 140 atleti al via. Gara partita con un ritmo elevatissimo dal Rifugio Pian Fiscalina a Pian di Ceniga, e poi al Sasso di Sesto, a 2539 metri, da dove poi è iniziata la lunga discesa all'arrivo nei pressi del Rifugio al Fondo Valle. A questo punto Martin Weisskopf aveva già un margine sufficiente sui suoi inseguitori, Valentino Bacca ed Enrico Loss, con lui sul podio al traguardo.

Nella gara rosa a segno Corinna Ghirardi con oltre cinque minuti su Martina De Silvestro, che dal suo canto ha avuto la meglio nello sprint finale per il podio nei confronti di Dimitra Theocharis (terza) e Margit Zulian.


Tanta Francia nella Pierra Menta 2019

Finalmente il sole dopo tre giorni di maltempo alla Pierra Menta. Non c’è il passaggio al Grand Mont, ma per l’ultima tappa gli organizzatori disegnano comunque un tracciato di 2460 metri di dislivello che sommati ai 2460, 2700 e 2030 dei giorni precedenti fanno quasi 10000 in quattro giorni.

©J.Chavy

E anche senza Grand Mont lo spettacolo del tanto pubblico che incita tutti i concorrenti c'è stato lo stesso solo che si è spostato tra il Col de la Forclaz e la Tete de Cuvy per poi concludersi al traguardo di Le Planay. Insomma la solita festa dell’ultimo giorno della Pierra Menta.

William Boffelli e Filippo Barazzuol

LA GARA - Dopo il ritardo rimediato venerdì, dovuto anche a un problema di materiali, Filippo Barazzuol e William Boffelli dovevano rimontare oltre due minuti. «Ma ne avevano di più, anche se fossimo stati più vicini nei distacchi, non ce l’avremmo fatta. Alla fine ci siamo messi il cuore in pace e goduti lo spettacolo di questa tappa. E siamo ovviamente soddisfatti per questo secondo posto», raccontano Pippo e William alla fine. La Pierra Menta dunque torna in Francia con Didier Blanc e Valentin Favre, di nuovo vincitori di tappa e alla fine primi nella generale con 4’51” sugli azzurri. Martin Stofner e Alex Oberbacher confermano la terza piazza, vincendo la sfida a distanza con Filippo Beccari e Yoann Sert. Noni Stefano Stradelli e François Cazzanelli.

Martin Stofner e Alex Oberbacher

Anche nella gara rosa il podio non cambia: ancora un successo per Laetitia Roux e Séverine Pont Combe, Martina Valmassoi ed Elena Nicolini, nonostante un problema al piede per ‘Marty’, in pratica zoppicante mentre sale sul podio, confermano la seconda piazza su Marianna Jagerichova e Valentine Favre. Ottave Katrin Bieler e Giorgia Felicetti.

Elena Nicolini e Martina Valmassoi

GIOVANI - Seconda giornata per la Pierra Menta Jeunes. Nei Cadetti a segno Riccardo Boscacci e Luca Vanotti davanti ai francesi Robin Challamel e Antoine Persin, con terzi Michele e Francesco Gianola vincitori della seconda tappa. Quarti Filippo Bernardi ed Emanuele Balmas, quinti Tommaso Colombini e Simone Valli. Nella gara rosa successo di Erika Bulanti e Alice Margaria davanti alle francesi Capucine Blanc e Liv Poncet, terze Chloe Collé e Valentina Bisazza.
Doppietta francese tra gli Junior con le affermazioni di Robin Galindo e Julien Bernaz e di Charlotte Iratzoquy e Fanny Muffat; nella gara maschile quarti Mattia Tanara e Pietro Festini Purlan, quinti Mirko Sanelli e Alessandro Gadola, in quella rosa quarte Anna Folini e Michela Scherini, seste Giulia e Alessia Giudici.


Pierra Menta, tappa e generale a Blanc-Favre

Con 5.200 metri di dislivello accumulato nelle gambe, oggi tappa più umana alla Pierra Menta (2030 m D +) ma abbastanza tecnica a causa della neve molto pesante caduta in abbondanza quella notte (da 40 a 60 cm) sul percorso di riserva. Tra gli uomini, i francesi Didier Blanc e Valentin Favre hanno vinto in 2h10’53’’ e sono ora primi in classifica, con 2 minuti e 28 secondi su Filippo Barazzuol e William Boffelli. Martin Stofner e Alex Oberbacher sono terzi assoluti, a 19 minuti dal primo posto. Tra le donne vittoria di Laetitia Roux e Séverine Pont Combe in 2h44’54’’, che precedeno di quasi 30 minuti Martina Valmassoi ed Elena Nicolini nella generale, oggi seconde a circa 8’. Terzi nella classifica di tappa i francesi Léo Rochaix e Aurélien Dunand-Pallaz, tra le donne la slovacca Marianna Jagerichova e la francese Valentine Favre, terze anche nella generale.


«Hanno vinto i più forti, però…»

Le parole di Michele Boscacci al microfono dello speaker sono piuttosto chiare. «Hanno vinto i più forti, noi, però siamo uomini di montagna, atleti abituati e preparati a gareggiare anche in condizioni meteo difficili. Non voglio fare polemiche, la gara ha comunque rispettato i valori, non avremmo vinto comunque, ma assegnare una medaglia d’oro ai Mondiali in una gara così non è un bel biglietto da visita per il nostro movimento».
In effetti, una gara a squadre ai Mondali da 980 metri di dislivello, conclusa in poco più di cinquanta minuti, una sola discesa (la seconda era poco più che un traverso a bordo pista) non è stato uno spettacolo così emozionante. D’accordo, stamattina c'era vento fortissimo in quota, gli organizzatori non se le sono sentita di mandare in quota gli atleti per ragioni di sicurezza, ma un piano B più efficace? Oppure fare un cambio di programma anticipando le staffette? Almeno quel giretto finale con salita, cambio e discesa perché non ripeterlo due o tre volte per movimentare un po’ la gara, renderla un minimo più tecnica, fare un briciolo di più di dislivello in salita e in discesa? Qualche atleta alla fine ci ha detto che è stata una farsa, altri, i francesi soprattutto, non volevano partire o comunque volevano partire e fermarsi per esprimere il loro disappunto per un tracciato del genere. Ora anche noi non vogliamo fare polemica o dare delle colpe, ma l’organizzazione deve migliorare, anche perché qui il prossimo anno si assegneranno le medaglie olimpiche giovanili, la prime, storiche per lo ski-alp. E servono gare vere e spettacolari altrimenti ai Giochi Olimpici dei ‘grandi’ si rischia di non andare.


Mondiali, tre medaglie azzurre ai Mondiali

Una giornata lunga, quella della team race ai Mondiali di Villars. La gara doveva partire alle 10.30, poi la decisione di posticiparla alle 13. Percorso facile, neanche mille metri di dislivello, quasi tutto in salita con una sola discesa al Col de Bretaye. Partenza a piedi in paese, si viaggia a bordo pista sino all’arrivo del trenino, poi un ‘giro’ con salita e discesina finale (qualcosa come 300 metri). Su un tracciato così Rémi Bonnet e Werner Marti sono i favoriti numero uno: passano per primi al colle, gestiscono il vantaggio e si mettono al collo l’oro. Lotta per le altre medaglie con tre squadre appaiate al colle: nel finale, spunto vincente per l’argento di Michele Boscacci e Robert Antonioli, con bronzo per Matteo Eydallin e Nadir Maguet. Quarti Samuel Equy e Alexis Sévennec, quinti Federico Nicolini e Davide Magnini che nel finale passano i norvegesi Lars Erik Skjervheim e Vegard Øie.

Matteo Eydallin e Nadir Maguet

Nella gara rosa successo di Lorna Bonnel e Axelle Gachet Mollaret che salgono forte e poi chiudono con un minuto di vantaggio su Alba De Silvestro e Giulia Murada, bravissime a mettersi alle spalle le atlete di casa Jennifer Fiechter e Marianne Fatton.

Alba De Silvestro e Giulia Murada

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