La Coppa del Mondo fa tappa ad Andorra
La Coppa del Mondo parte in direzione Andorra. Si inizia sabato con l’individual disegnata nell’area di Arcalís; percorso modificato per ragioni di sicurezza viste le condizioni di innevamento, con partenza ai 2000 metri di Els Planells, tre salite e altrettante discese per un totale di 1655 metri dislivello per l’assoluta maschile. La prova sarà live streaming sul sito www.fontblanca.ad. Partenza alle 9.20.
Domenica tempo di vertical, sullo stesso tracciato delle passate edizioni, nella zona di Arinsal. E come l’anno scorso la gara sarà trasmessa in diretta da Andorra Televisió (anche sul canale web www.andorradifusio.ad). Start alle 9.30.
Intanto durante la presentazione delle tappe di Coppa del Mondo, gli organizzatori andorrani hanno annunciato la loro candidatura per gli Europei del 2020.
GLI AZZURRI - Poche novità in casa Italia, solo qualche presenza in meno. Nel team Senior ci saranno i vincitori delle gare austraiche, Robert Antonioli e Michele Boscacci, oltre a Matteo Eydallin, Damiano Lenzi, Nadir Maguet, Federico Nicolini e il confermato Alex Oberbacher con i due Under 23 Davide Magnini (fermo per influenza in Austria) ed Enrico Loss. Nella squadra rosa al via solo Alba De Silvestro, con le Espoir Giulia Murada e Ilaria Veronese. Sei gli Junior Valeria Pasquazzo e Samantha Bertolina, Daniele Corazza, Sebastien Guichardaz, Giovanni Rossi e Matteo Sostizzo.
Ancora Italia a Bischofshofen: Michele Boscacci vince l'individual di Coppa del Mondo
Seconda tappa di Coppa del Mondo a Bischofshofen con l’individual. Si resta in zona trampolino con un tracciato di 1545 metri di dislivello, per due giri di gara.
Ancora Italia, questa volta con Michele Boscacci, in un testa a testa con Robert Antonioli e Werner Marti. A metà gara Miky cambia per primo con soli sei secondi sullo svizzero e 12 su Robert. Vantaggio che aumenta sul traguardo: 24 secondi su Antonioli che riesce a passare Marti, staccato di sette secondi dal secondo posto. Quarta piazza per Federico Nicolini (che nel secondo giro recupera due posizioni), quinto Nadir Maguet, poi Anton Palzer, Xavier Gachet, Jakob Herrmann, Armin Höfl e Cardona Coll a completare la top ten.
Un giro e mezzo per la gara rosa: detta legge Axelle Gachet Mollaret, con lei sul podio Claudia Galicia Cotrina e Marianne Fatton. Alba De Silvestro ci ha provato è rimasta sulle code della francese, ma alla fine è quarta, quinta Giulia Murada (prima Espoir davanti a Mara Martini).
A livello Junior successo dello svizzero Aurélien Gay davanti a Giovanni Rossi, con l’altro elvetico Patrick Perreten a completare il podio; quarto Sebastien Guichardaz. Doppietta azzurra nelle Junior con prima Samantha Bertolina e seconda Valeria Pasquazzo.
Buona la prima per Robert Antonioli
Buona la prima per Robert Antonioli in Coppa del Mondo. Sua la vittoria nella prima gara della stagione, la sprint di Bischofshofen. E lo fa alla sua maniera, con un sorpasso da urlo in discesa. Nella finale il valtellinese si è messo alle spalle lo svizzero Iwan Arnold e il compagno di squadra Nicolò Canclini, primo tra gli Espoir. Al femminile sorride la Svizzera con l’affermazione di Marianne Fatton, davanti alle spagnole Claudia Galicia Cotrina e Marta Garcia Farres. Tra le Espoir prima Adèle Milloz su Lena Bonnel e Giulia Murada.
Negli Junior a segno lo svizzero Patrick Perreten davanti agli altri elvetici Aurélien Gay Léo Besson, e Samantha Bertolina, con piazza d’onore per Valeria Pasquazzo.
Percorso spettacolare disegnato nello stadio del salto, con la salita sull’atterraggio del trampolino, con punte del 48%.
Creek to Peak, cambia il percorso
Creek to Peak, la gara di scialpinismo nata per accompagnare la storica Peak to Creek, dopo il successo della prima edizione viene riconfermata con un tracciato rinnovato. Quest’anno l’arrivo sarà infatti al Pian dei Larici, allungando il dislivello fino a 1.027 metri, trasformandola così in una classica vertical in notturna. Le potenzialità e la bellezza della località di Bormio per lo sci alpino sono note. Piste come la Stelvio fa parte di quei luoghi entrati nel cuore di tutti gli appassionati; il muro di San Pietro o la Carcentina sono nomi che rievocano immediatamente le imprese degli atleti della Coppa del Mondo. La località non è però, almeno fino a oggi, mai stata altrettanto accogliente con i praticanti dello scialpinismo.
Atleti locali di primo piano, come dimostrano le vittorie di Robert Antonioli e di Giulia Compagnoni nell’edizione 2018, rivelano quanto quella dell’Alta Valtellina sia una comunità ricca, sia per numero di praticanti che per la loro qualità. Nonostante questo i due mondi – quello di chi le piste le scende e quello di chi invece sale – non hanno mai avuto un punto di contatto e forse neppure un momento di dialogo. Le problematiche, soprattutto burocratiche (con la normativa che per il momento non tutela il gestore delle piste) sono note e non di facile soluzione, in particolare se tutti gli attori in gioco non si dimostrano disponibili a collaborare e a creare i presupposti per un movimento di cambiamento.
La Creek to Peak quest’anno può dunque rivelarsi un’occasione per cominiare quantomeno a conoscersi, a iniziare una comunicazione positiva, che sta alla base di qualsiasi iniziativa si vorrà eventualmente realizzare. Non per nulla gli organizzatori hanno concentrato le due gare in una sola giornata e previsto, al termine della scialpinistica, un après-ski per tutti a Bormio 2000. Noi seguiremo con attenzione sia il risultato agonistico che quello a lungo termine. Se anche voi volete partecipare, avete tempo fino al 22 gennaio per iscrivervi sul sito: https://peaktocreek.it/iscriviti/
Parte la stagione di Coppa del Mondo. Gli azzurri in gara in Austria
Ci siamo, parte la stagione di Coppa del Mondo. Un calendario serrato nella prima fase con tre tappe nei prossimi tre fine settimana. Si parte in Austria con sprint e individual, venerdì e domenica, poi viaggio ad Andorra con individual e vertical il 26 e 27 gennaio per rientrare sulle Alpi, quelle francesi di Le Dèvoluy con individual e sprint il 2 e 3 febbraio. A febbraio trasferta cinese, prima dei Mondiali di marzo a Villars. Sempre a marzo e sempre in Svizzera altra prova di Coppa il 22 e 23, prima delle finali a Madonna di Campiglio dal 3 al 6 aprile.
BISCHOFSHOFEN - Certo come tappa finale della Vierschanzentournee è più conosciuta nel mondo del salto, ma l’Erztrophy è sempre stata gara molto sentita in Austria. Quest’anno saranno tre giorni di gara con sprint, vertical e individual, ma solo due, sprint e individual appunto, varranno per la Coppa del Mondo. L’Italia parte in pole position dopo il successo di Michele Boscacci nell’ultima stagione e anche al femminile può giocarsi la carta De Silvestro per contrastare la regina francese Mollaret.
Intanto per questa prima trasferta si parte con qualche incognita in casa Italia per la poca neve e le gare saltate.
«Abbiamo pochi riferimenti, specialmente per i senior - conferma il dt Stefano Bendetti, affiancato in Austria dagli altri tecnici Davide Canclini, Denis Trento, Manfred Reichegger e dalla fisioterapista Lisa Cosi - questa gare saranno un po’ un punto di riferimento per le convocazioni delle prossime due tappe». A livello Senior entrano così Alex Oberbacher e Dimitra Theocharis, viste le prove degli Italiani, il resto tutto confermato con Alba De Silvestro, Michele Boscacci, Robert Antonioli, William Boffelli, Matteo Eydallin, Damiano Lenzi, Nadir Maguet, Federico Nicolini, negli Espoir spazio a Giulia Murada, Mara Martini, Ilaria Veronese, Nicolò Canclini, Davide Magnini ed Enrico Loss; tra gli Junior in gara Samantha Bertolina, Valeria Pasquazzo, Fabien e Sebastien Guichardaz, Giovanni Rossi, Matteo Sostizzo e Daniele Corazza.
Mammut, da domani l'app Connect porta la tecnologia NFC nel mondo outdoor
La tecnologia NFC, presente sulla maggior parte dei moderni smartphone, fa la sua comparsa nel mondo dell'abbigliamento e dell'attrezzatura outdoor. Il marchio svizzero Mammut ha infatti annunciato che da domani sarà disponibile per il download sui negozi digitali App Store e Google Play la app Mammut Connect che consentirà ai consumatori di ricevere informazioni sui capi di abbigliamento e gli attrezzi abilitati al servizio. Il funzionamento è semplice, si accosta lo smartphone e sullo schermo del telefono appaiono tutte le informazioni sul prodotto. Si tratta di una novità nel settore, come annunciato da Mammut che con la app va oltre la semplice informazione. Connect avrò infatti tre aree, prodotto, ispirazione e attività, e punta alla interattività. Ci sarà, per esempio, la possibilità di salvare le proprie esperienze outdoor e condividerle con la community. Anche RaidLight ha puntato sulla tecnologia NFC e, pur senza una specifica app, sulle scarpe della nuova linea da trail running, in uscita nei negozi a partire da febbraio, sarà possibile avere tutte le informazioni sui quattro modelli semplicemente accostando il proprio smartphone.
Seven Wild Trails, l'ultima sfida di Christophe Le Saux
Conoscerlo, lo conoscono tutti nell'ambiente del trail running il francese Christophe Le Saux, non fosse altro che per la sua chioma bionda riccioluta. Christophe è un vero e proprio globetrotter: «in Francia passo qualche settimana all'anno, se devi spedirmi qualcosa non saprei dirti dove, forse a Chamonix». Ora si è inventato una nuova impresa: una traversata autogestita in sette diversi Paesi e cinque continenti, un'avventura nella natura alla ricerca del fastest known time. Si chiama Seven Wild Trails e Christophe vorrebbe anche raccogliere fondi per portare con sé due persone diversamente abili in Marocco e Italia, ultima tappa del progetto, oltre che per finanziare le traversate. Un progetto che è iniziato nel 2018 e terminerà a settembre del 2019. Le prime quattro imprese sono state portate a termine, si tratta della traversata dell'Islanda (350 km no stop), del Tour della Cordillera Huayhuash in Sud America (130 km, 8.000 m D+), del Sunshine Coast Trail in Canada (180 km, 7.000 m D+), del tour degli Annapurna (220 km, 8.000 m D+). Da aprile parte la seconda parte del progetto: Atlante marocchino (240 km, 10.000 m D+), Nuova Zelanda (110 km, 6.000 m D+) e infine l'Italia con il percorso (più o meno) del Tor des Géants in autonomia (330 km, 24.000 m D+, a settembre). Per ogni impresa è stato prodotto un piccolo video, come quello dell'Annapurna chiuso nel tempo record di 48 ore e 29 minuti.
DAL BOROTALCO ALL'ESERCITO - La storia di Le Saux è molto particolare. Da bambino ha rischiato di morire a causa di un borotalco contaminato con materiale tossico. Però gli effetti collaterali hanno rallentato la crescita di Christophe, che è uno dei trail runner più piccoli come corporatura. Da giovane poi Le Saux si è arruolato come infermiere nei corpi speciali dell'esercito francese. Tante le missioni sui campi di battaglia... «Neppure i miei sapevano dove ero». Forse proprio queste due esperienze lo hanno temprato per le sue imprese o forse come reazione agli anni passati nell'esercito ha iniziato a correre nella natura in giro per il mondo. «Sì, è proprio così, se tornassi indietro non lo rifarei» mi dice. Hai mai ucciso qualcuno? «Quando sei in azione spari, tanto, e scappi. Non lo so». Corri Christophe, corri veloce.
Ibex, il nuovo standard
Il know-how Elan nello skialp non si discute. E la nuova serie Ibex non fa eccezione. Ogni modello dispone della Bridge Technology, un nucleo ultrasottile di legno, che crea un'unica struttura 3D, rinforzata con inserti a ponte da punta a coda, che garantiscono la stabilità torsionale e una diretta trasmissione degli impulsi alle lamine. Un sottile Tubelight core composto da due tubi in carbonio è integrati nell'anima in legno lungo il perimetro dello sci, sormontato da un AluPlate che offre leggerezza e stabilità. Gli inserti Vaport Tip nella parte anteriore riducono peso e vibrazioni, a tutto vantaggio della fluidità. Ibex 78, in particolare, è uno sci progettato per ispirare gli appassionati di outdoor, per le persone attive che vogliono provare il lo skialp per la prima volta. Ed è perfetto per progredire velocemente.
LE CARATTERISTICHE - Larghezza al centro di 78 mm, perfetta per iniziare - Costruzione leggera che permette di affrontare le salite senza sforzo pur mantenendo una sensazione di stabilità - La tecnologia Bridge, un nucleo ultra sottile di legno, rinforzato con inserti a ponte da punta a coda che danno stabilità torsionale e una diretta trasmissione degli impulsi, riduce al minimo il peso - La forma particolare impedisce alla neve di aderire alla punta dello sci - Mountain Rocker: moderato profilo rocker per un miglior galleggiamento, facilità di curva e maneggevolezza.
Gachet-Mollaret, titolo francese nell'individuale
Alla Trace du Châtelard di Aussois, assegnati i titoli nell’individuale in Francia. Vittoria in famiglia: best per crono, infatti, per Xavier Gachet e Axelle Mollaret (ormai Gachet-Mollaret, dopo il matrimonio in estate). Sul podio maschile anche Samuel Equy (primo Espoir) e Alexis Sevennec, con quarto Filippo Barazzuol, su quello rosa Lorna Bonnel e la slovena Marianna Jagercikova, con Adele Milloz prima Espoir.
Titolo Junior a Justine Tonso e Rémy Garcin; da segnalare il terzo posto tra i cadetti del piemontese Filippo Bernardi.
4 Valli, buona la prima
Buona la prima per il Montura Trofeo Ski Alp 4 Valli: più di 200 partecipanti al primo appuntamento del circuito, il Memorial Fausto Giacomuzzi a Castelir Bellamonte, organizzato dall’A.S. Cauriol. Stravince Philip Götsch del Bogn da Nia con un tempo record del percorso, 33’20”. Un gap di 2’52” per la seconda piazza guadagnata da Enrico Loss del team Ski Alp Valdobbiadene, con Simone Manfroi del Bogn da Nia in 36’19” a completare il podio. In campo femminile podio tutto Bogn da Nia con il successo di Margit Zulian (42’13”), a seguire le compagne di squadra Giorgia Felicetti (42’47”) e Carla Iellici (46’55”).
Tra i giovani si impone Elia Andriollo dello Ski Team Lagorai (41’19”) che ha preceduto il compagno di squadra Nicola Boneccher (44’20’’). Terzo posto per Hermann Debertolis dello Ski Alp Valdobbiadene (45’19’’). Sul podio rosa due atlete dello Ski team Lagorai, Michelle Nervo (57’19) e Federica Fietto (58’37”) rispettivamente prima e terza, sul secondo gradino invece Eleonora Pescol dei Bogn da Nia (58’06). Bogn da Nia che si aggiudica il Trofeo biennale del Memorial Fausto Giacomuzzi.
Prossimi appuntamenti del Montura Trofeo Ski Alp 4 Valli, la Molino Caverson a Falcade il 18 gennaio, la Moena Ski-alp il 1 febbraio, il Memorial Maurizio Zagonel a San Martino di Castrozza l’8 febbraio.
Nadir Maguet vince la gara nella sua Torgnon
A casa del Mago. Nadir Maguet non ha voluto mancare alla gara della sua Torgnon. Non solo vertical, il tracciato di questa terza edizione prevedeva, infatti due salite intervallate da una discesa. Nadir Maguet ha chiuso con il tempo 42’42” seguito da Henry Aymonod e Mattia Luboz. Al femminile dominio assoluto di Charlotte Bonin in 54’00”, crono che le vale anche la ventiquattresima piazza assoluta.
La Skialp Torgnon era anche la prima tappa del Tour di Ski Alp che quest’anno si articola in sole cinque prove: la prossima sarà il 16 gennaio a Valtournenche con il Cronoscalata Cime Bianche, poi il 23 gennaio il Memorial Gontier a Champorcher, mentre nei mesi successivi si va in Piemonte con il Trofeo Giono in Valchiusella il 9 febbraio, chiusura il 7 marzo con il Memorial Tommaso Tommy Dovis all’Aquila di Giaveno.
Tempo di vertical per i campionati svizzeri
Dopo sprint e individual, assegnati in Svizzera anche i titoli nel vertical. Nella gara di Veysonnaz, la Barlouka’s Race - un tracciato di 757 metri di dislivello, su una distanza di 4,5 km -, vittoria di Werner Marti che concede il bis dopo l’individuale, davanti a Rémi Bonnet e Martin Anthamatten. Al femminile a segno Victoria Kreuzer che si lascia alle spalle tre settimane di malattia, firmando il miglior crono davanti a Jennifer Fiechter e Alessandra Schmied. Titoli junior a Emilie Farquet e Aurélien Gay.