Meet & Greet Ferrino: Lanfri e Txikon a Torino

Lo store Ferrino raddoppia e inaugura con due leggende dell'alpinismo contemporaneo

In occasione della riapertura del Ferrino Store di Corso Matteotti il brand torinese propone due serate con i noti atleti Alex Txikon e Andrea Lanfri, leggende dell'alpinismo contemporaneo con alle spalle una carriera di successi. Le serate, organizzate in collaborazione con Solferino Editore, si terranno nelle giornate di mercoledì 15 e giovedì 16 novembre presso il punto vendita in Corso Matteotti 2L. Nella locandina di seguito il programma completo delle serate.


Le novità Ferrino per l'inverno 2024/2025

In anteprima le proposte del brand torinese per la prossima stagione invernale: prodotti all'avanguardia per l'alpinismo estremo

HighLab è la sezione di Ferrino che si occupa dello sviluppo di prodotti tecnici per l'alpinismo e le spedizioni estreme. Anche per la prossima stagione invernale 2024/2025 la cellula avanguardista presenta alcuni prodotti ultra tecnici perfetti per tutte quelle avventure che ci portano al limite, dove durata dei materiali, robustezza, leggerezza e performance non sono solo ipotesi ma delle vere e proprie necessità. Lo sviluppo di questi capolavori della tecnologia è subordinato a lunghi periodi di test e di stress dei prototipi, che spesso avviene in laboratori predisposti a simulare le condizioni che si possono trovare in montagna. È il caso per esempio di EXTREME 2, la nuova tenda da alpinismo che prende il nome dalla tenda utilizzata da Reinhold Messner a partire dal 1982. Il nuovo modello è stato sviluppato e testato nella Galleria del Vento Pininfarina, un'eccellenza nel settore dell'ingegneria aerodinamica che simula forti stress ambientali per testare le performance aerodinamiche di diversi oggetti, dove Ferrino mette a dura prova tutti i suoi prototipi allo scopo di migliorarne stabilità, resistenza al vento e sicurezza. 

I test di Extreme 2, tessuta in Bio-Based Dyneema Fiber 20.000mm e Ecosensor Recycled Nylon Membrane e corredata di paleria interna in carbonio Easton, sono stati realizzati in collaborazione con l'alpinista basco Alex Txikon, che da anni collabora con Ferrino utilizzando le tende nelle sue spedizioni sugli 8000. Il prodotto è stato testato con successo fino ad una velocità di raffiche di 150km/h, confermandolo come la tenda da due posti per alta quota più resistente e leggera sul mercato, con un peso di soli 890g. 


Altro capitolo nella storia dei prodotti super tecnici della serie HighLab viene scritto da REVOLUTION 1200, la nuova versione del leggendario sacco a pelo da spedizione realizzato al 100% con tessuti riciclati. Rinnovato anche nella forma, assicura un ottimo comfort termico in condizioni estreme offrendo un isolamento termico fino a -47°C con un comfort che si aggira intorno ai -23°C. Il peso è di 1950g, con un ingombro da chiuso di 27,5 x 43cm.


Ultima grande novità lo zaino da scialpinismo OSA 32, concepito per freerider e scialpinisti che cercano stile senza limiti tecnici. Realizzato in Nylon Ripstop e con un peso di 1150g rispecchia appieno le necessità di chi cerca un prodotto capiente e funzionale per le giornate sulla neve, con tanto di riflettore Recco integrato e schienale ergonomico.  

I prodotti saranno disponibili a partire dalla stagione FW 2024.


Your peak, your choice. Ferrino FW2023

La nuova collezione autunno inverno di Ferrino dedicata agli amanti dell'outdoor è sviluppata in collaborazione con i professionisti della montagna

La linea di abbigliamento per la stagione invernale del brand Torinese è pensata per soddisfare le necessità degli alpinisti più esigenti. Un connubio perfetto tra tecnicità, funzionalità e stile destinato ad entrare nel cuore di tutti i frequentatori dell'ambiente montano. Prodotti di punta della collezione sono gli zaini Triolet e Ultimate, i nuovissimi pantaloni Sajama e la maglia termica Yasunì, ai quali si aggiunge il modello di ciaspole Lys Castor Special.

TRIOLET COLLECTION
Zaino da alpinismo leggero ed essenziale, studiato in diversi litraggi. In tutte le versioni lo schienale in tessuto reticolare super traspirante è strutturato per permettere di trasportare comodamente anche l’attrezzatura più pesante.

ULTIMATE 35+5
Un must have per le attività alpinistiche 100% impermeabile grazie alla tecnologia HDry®.

YASUNÌ JACKET
Un nuovo secondo strato termico adatto a tutte le attività all’aperto. In tessuto maglia mélange con garzatura interna e inserti sui fianchi in thermo-stretch per un perfetto equilibrio di calore e traspirazione.

SAJAMA WINTER PANTS
Un nuovo pantalone adatto al tempo libero come ai viaggi o alle escursioni. Dotato di ampie tasche al ginocchio utili per riporre vari oggetti è in un tessuto elasticizzato dalla comoda vestibilità e trattato in modo da essere idrorepellente.

LYS CASTOR SPECIAL
Prodotto Made in Italy, è un modello con dimensioni poco ingombranti che assicurano un eccellente comfort nella camminata mantenendo un buon galleggiamento sulla neve. Dettagli tecnici perfezionati e nuove varianti colore con texture effetto roccia per questa nuova versione.


III CRAFT Ultra Trail Lago Maggiore

Agli italiani Michael Dola e Alice Ciapponi la vittoria sulla distanza regina WILD 81K del III CRAFT Ultra Trail Lago Maggiore.
Clima mite e cielo terso hanno accompagnato gli atleti lungo il percorso con panorami mozzafiato.

Anche quest’anno gli appassionati di trail running hanno potuto scegliere come meta autunnale la città piemontese di Verbania sul Lago Maggiore partecipando alla terza edizione del CRAFT Ultra Trail Lago Maggiore, per gli amici UTLM. Un territorio di una bellezza spettacolare ha accolto atleti provenienti da 20 paesi di tutto il mondo.  Novità di quest’anno la location della partenza/arrivo sul Lungolago di Pallanza nella città lacustre di Verbania. Gli atleti hanno così sfrecciato tra le vie della città fino a godersi gli ultimi chilometri vista lago tra gli applausi dei molti tifosi giunti per assistere all’evento.

Michael Dola, atleta del Team Scarpa e Sportway Megastore originario del vicino Lago d’Orta vince la WILD 81K, la gara regina che per la prima volta quest’anno è stata percorsa integralmente: «Bellissimo percorso, molto panoramico con una giornata stupenda! Sono contentissimo per tutto, nonostante i momenti di crisi incontrati nella parte finale anche per il caldo sono riuscito a gestire al meglio la fatica e a recuperare senza mai mollare. Mi ha aiutato tanto il pubblico lungo il percorso e il super tifo ai ristori, fondamentale quando passi tante ore così impegnative da solo. Una gara che certamente consiglierei, dura e impegnativa accompagnata da paesaggi stupendi, un mix perfetto!»

 

I RISULTATI - Per la prima volta dalla nascita dell’ Ultra Trail del lago Maggiore si è potuto corre il percorso completo della WILD 81K compreso il passaggio in quota tra il Monte Zeda e il Monte Marone. Il miglior tempo di 10h11’27” è stato segnato dal plurimedagliato atleta altotesino Michael Dola del Team Sportway Magastore. Secondo assoluto con il tempo di 12h26’23” Dario Pasta, seguito da Carlo Martinelli terzo in 12h45’31”. 
Tra le donne spicca Alice Ciapponi che, dodicesima assoluta, taglia il traguardo con il miglior tempo di 14h38’09” seguita da Valentina Carusi che per soli pochi minuti conquista la seconda posizione in 14h41’44’’. Terza classificata la svizzera Lea Degen in 17h12’03”.

Pioggia di primati sulla BRAVE 52K con la vittoria di Saverio Ottolini e il suo tempo record di 5h55’54” seguito da Gianluca Piton e Lorenzo Aimar. 
La gara femminile è stata vinta da Silvia Guenzani, anche lei con il miglior tempo femminile di 6h52’28” seguita dalla spagnola Carlota Corbella (7h22’32”) e l’italiana Laura Parolini (7h55’49’’).

Primato registrato anche sul percorso della SCENIK 37K dove Stefano Radaelli e Adriano Cordova Fedeli (CHI) tagliano insieme il traguardo in 3h39’53” seguiti da Mathieu Brunod in 3h46’26”.
Podio femminile tutto italiano con Lia Maria Pozzi prima in 4h56’16” seguita da Claudia Bonassi e Irene Caravati.

Partita alle 16:00 da Cannero Riviera la SUNSET 20K viene vinta da Paolo Boneschi in 1h42’22” subito seguito dopo un lungo testa a testa dall’altotesino Alessandro Lopriore. Terzo classificato Matteo Ferrari in 1h44’58’’.
Conquista il gradino più alto del podio femminile la danese Line Brandt Pedersen chiudendo in 1h58’16’’ seguita dalle Italiane Berretta Elisa (2h06’37’’) e Lucia Cozzi (2h07’56’’).


Torna l'Ultra Trail del Lago Maggiore

From lake to sky across Wilderness, manca poco al III Craft UTLM

Al via tra poche settimane la terza edizione del CRAFT Ultra Trail del Lago Maggiore, nel weekend di Sabato 30 Settembre e Domenica 1 Ottobre con partenza e arrivo dal capoluogo piemontese di Verbania. Un evento unico che unisce il trail running alla storia, alle tradizioni culturali, all'enogastronomia e ai panorami mozzafiato di un percorso che custodisce ancora numerosi segreti, grazie alla sua vasta area"wild" del Parco Nazionale della Val Grande, la più estesa in tutto il territorio italiano. L’evento di richiamo ormai internazionale è organizzato dall’Associazione Sportiva SPORT PRO-MOTION A.S.D.

Un evento che offre distanze e percorsi per tutti i gusti: WILD da 81K/5.200 D+ dedicata a chi ama le lunghe distanze, BRAVE 52K/3.100 D+, SCENIC da 37K/2.100 D+ e SUNSETda 18K/700D+, aperta anche ai camminatori in versione non competitiva, per la quale non è quindi necessario essere in possesso di tesseramento FIDAL e certificato medico agonistico.

Tutte le gare tranne la SUNSET avranno partenza e arrivo dal nuovo Lungolago pedonale di Verbania Pallanza, sulle sponde del Lago Maggiore e andranno a toccare le più belle cime del Parco Nazionale dellaVal Grande con un panorama mozzafiato non solo sul Lago Maggiore, ma anche il Lago di Mergozzo e il Lago D’Orta, piccole perle della zona della provincia del Verbano-Cusio-Ossola.
https://www.youtube.com/watch?v=OxYXG0bsPpI
New entry nella famiglia Sport PRO-MOTION ASD e nuovo title sponsor il brand di calzature da running e trail running CRAFT. Consolidata la partnership con il megastore SPORTWAY di Gravellona Toce, lo sport nutrition ENERVIT e l'azienda torinese di attrezzature e abbigliamento per la montagna FERRINO, che da oltre 150 anni accompagna gli appassionati di outdoor nelle loro avventure. 

Le iscrizioni sono aperte sul sito ufficiale dell'evento. 


MEHT, il successo della V edizione

Più di 1000 atleti provenienti da tutto il mondo per l'evento sponsorizzato da Ferrino con partenza e arrivo a Macugnaga, al cospetto del maestoso Monte Rosa.

Si è conclusa la V edizione del MEHT, un evento di livello internazionale che si riconferma una delle più amate gare di trail running nel panorama italiano. Un’edizione cominciata sabato 29 Luglio con una bella giornata di sole a illuminare la parete Est del Monte Rosa in tutta la sua maestosità. Le cose si sono complicate in serata per il maltempo, ma tutto è stato gestito nella massima sicurezza grazie alla sinergica collaborazione tra il team di Sport Pro-Motion e il gruppo del Soccorso Alpino di Macugnaga.

Correre sotto la Est del Rosa regala sempre grandi emozioni e conquista chi ha la fortuna di ritrovarsi in questi luoghi meravigliosi per la prima volta. Primi tra tutti per la BRUTAL 103K la coppia di americani provenienti dall’Oregon che ha conquistato i gradini più alti del podio: Zach Viollet ( 14h 53m) e la compagna Kaitlin Allen ( 17h 33m) arrivata al traguardo sotto la pioggia.

“La gara è fantastica, una perfetta combinazione di divertimento,
posti meravigliosi e sana competizione.
Mi piacerebbe ritornare!”

KAITHLIN ALLEN, Oregon, USA

Un MEHT indimenticabile, una gara difficile con salite e discese
molto ripide e panorami mozzafiato.
Il Monte Rosa è incredibile, tutto è stato perfetto!
” 
ZACH VIOLET, Oregon, USA

Le classifiche complete sono disponibili sul sito www.endu.net .


La nuova spedizione di Mike Horn

Un'avventura in barca a vela lunga quattro anni, per raccontare gli effetti del climate change negli ambienti più remoti del pianeta.

What's Left è il nome dell'ultimo grande progetto di Mike Horn, ambassador Ferrino, uno dei più grandi esploratori dell'ultimo secolo. Durante i suoi trent'anni di carriera Horn ha compiuto imprese prima considerate impossibili, come il giro del mondo attonro all'equatore, portato a termine nel 2000 senza ausilio di mezzi motorizzati; o il giro del mondo attorno al circolo Polare Artico in autonomia, portato a termine superando due durissimi inverni artici. Nel 2006 è stato il primo uomo a raggiungere il polo nord a piedi nella stagione più fredda e nel 2016 ha portato ha dato via al progetto di circumnavigazione del globo toccando Polo Nord e Polo Sud. Queste sono solo alcune delle missioni portate a termine dal sudafricano, che all'età di 57 anni non è ancora sazio di scoperte e nuove sfide.

«What's Left», ovvero «Cosa Rimane», è un lunghissimo viaggio di quattro anni che lo porterà a ad attraversare gli oceani a bordo della sua barca a vela Pangea, con l'intento di toccare tutti i continenti e partire dal mare per andare alla ricerca di ambienti ancora inesplorati, testimoniando con racconti e immagini gli effetti dei cambiamenti climatici.

«Questo viaggio rappresenta un riassunto delle mie esperienze passate offrendo anche un’opportunità al pubblico di osservare lo stato attuale del nostro pianeta. Nel corso di quattro anni, visiterò luoghi iconici e incontaminati, scoprendo cosa è cambiato e realizzando tante imprese che sono ancora nel mio cassetto dei sogni. Attraverso questa avventura, il mio obiettivo è ispirare le persone ad agire e perseguire le proprie passioni. Ogni destinazione nell'itinerario accuratamente studiato di "What's Left" mostrerà i temi intrecciati di avventura e ambiente». Racconta Horn.

La scelta di compiere il viaggio a bordo della barca Pangea non è dovuta solo all'amore di Mike per la vela, ma è una conferma dell'attenzione all'ambiente che, da sempre lo ha portato a rinunciare il più possibile all'utilizzo dei mezzi a motore per le sue imprese. La prima tappa del viaggio sarà la Groenlandia, dove nei prossimi mesi, dopo una difficile navigazione fra gli iceberg dei mari artici, Mike tenterà l’impegnativa ascensione del Gunnbjørn Fjeld, la vetta più alta dell’isola, da dove si gode un panorama a 360° su uno dei più maestosi territori di wilderness della Terra.

Anche in questa nuova impresa Ferrino sarà al fianco di Mike Horn, come è stato per tutte le altre grandi spedizioni dell’esploratore sudafricano.

«Mike è il simbolo dell’inesauribile passione per la scoperta che anima l’uomo - commenta Anna Ferrino, CEO di Ferrino – uno spirito che trova realizzazione in esperienze uniche e incredibili come quelle che lui ha vissuto e continua ad affrontare, ma anche nelle piccole avventure che tutti gli amanti dell’outdoor sognano e realizzano, magari a due passi da casa. Siamo orgogliosi di contribuire con il nostro lavoro e i nostri prodotti alla realizzazione di questi magnifici sogni. Piccoli o grandi che siano».


Torna MEHT: Monterosa Est Himalayan Trail

Ferrino sarà sponsor della quinta edizione del MEHT, l'evento di trail running alle pendici del Monte Rosa

Il 5° CRAFT Monte Rosa Est Himalayan Trail (MEHT) si prepara a conquistare nuovi traguardi nel mondo degli ultratrail. Diventato ormai un must tra le gare italiane, riscuotendo ogni anno sempre più successo, si è guadagnato un posto tra gli ultratrail più impegnativi e quotati del panorama internazionale. 

L’evento prevede ben cinque distanze diverse: BRUTAL 103K/7.800 D+, EPIC 60K/4.700 D+, SKY 38K/3.100 D+, SCENIC 22K/1.700 D+ e Z'MAKANA 14K/850 D+. da quest'anno è stato dedicato anche uno spazio ai più piccoli, con MEHT MINI TRAIL, la proposta per le famiglie che desiderano vivere una giornata immersi nello spirito dello sport outdoor.  

«La nostra intenzione è far conoscere uno degli angoli più belli e ancora intatti delle Alpi, luoghi spettacolari che con il MEHT stanno iniziando a girare il mondo. L'edizione del 2022 ha stabilito un nuovo record di partecipazione, con ben 1.074 iscritti provenienti da 39 Nazioni diverse.  La parete EST ha qualcosa di magico e correre al suo cospetto rappresenta un valore unico, un'esperienza unica, arricchita dall'incanto della cultura millenaria dei Walser. In un mondo in cui le gare che propongono qualcosa di unico stanno prendendo sempre più piede, correre in questo contesto rappresenta un'opportunità irripetibile. Il MEHT non è una gara per tutti, va preparata con attenzione soprattutto pensando al terreno tecnico tipico alpino o ancora alla capacità di correre e muoversi ad alta quota per vivere un vero trail alpino. Ma sicuramente merita ed è per questo che è stata corsa da atleti di punta come Franco Collè, Lisa Borzani e Lucien Epiney. Un evento molto sentito dalla comunità locale che con i suoi numerosi volontari ha fatto un immenso lavoro nella pulizia dei sentieri facendo così conoscere Macugnaga e la Valle Anzasca a livello internazionale» ha commentato Paolo Ottone, Presidente di Sport Pro-motion, società organizzatrice.

Le iscrizioni sono aperte, attenzione al numero massimo di partecipanti per ciascuna distanza e al cambio quota a slot di partecipanti: www.MEHT.it
https://www.youtube.com/watch?v=cyElwEsbKEw


Alex Txikon a Brescia racconta la prima invernale al Manaslu

L’alpinismo è empatia. Una nuova modalità per esercitare dell’arte di scalare le montagne viene testimoniata da Alex Txikon, l’alpinista basco che il 6 gennaio scorso (“il migliore regalo che abbia potuto ricevere dai re Magi”) ha portato a termine la salita invernale del Manaslu (8163 m). Appena rientrato in Europa, Txikon ha descritto questa e altre sue salite nel corso di un’affollatissima serata organizzata presso il negozio di Brescia di DF Sport Specialist assieme a Ferrino, partner fondamentale dello scalatore, nel corso della quale si è potuto ascoltare per la prima volta in assoluto il racconto della prima ascensione realizzata completamente in inverno dell’ottava montagna più alta della terra.   

Txikon (classe 1981) ama la montagna e ama gli uomini. Per questo descrive il fattore umano che si delinea nel supportarsi vicendevolmente nel tentativo di realizzare difficili salite in alta quota come un elemento di valore assoluto dell’esperienza alpinistica. Le modalità che ha scelto per trascorrere i giorni e le settimane immediatamente successive al raggiungimento della vetta testimoniano questa visione: prima attraverso il suo impegno nel tentativo di riportare in basso il corpo di un alpinista deceduto, poi sostenendo i lavori di installazione di due impianti fotovoltaici al servizio di una scuola nepalese. 

Essere grandi alpinisti chiama alla responsabilità di essere anche grandi uomini, sostiene Txikon, che ha condiviso tutte le fatiche e i pericoli della spedizione che l’ha portato sulla vetta del Manaslu assieme a Pasang Nurbu Sherpa, Chhapel Sherpa, Gelu Sherpa, Maila Sherpa, Mantere Lama Sherpa e Gamje Babu Sherpa. Racconta Alex: «I nepalesi sono persone meravigliose: umili, amabili, affabili, sempre con il sorriso. Senza di loro non sarebbe possibile compiere spedizioni in Himalaya. Il lavoro di quadra è stato fondamentale anche in questa spedizione: ognuno deve remare nella stessa direzione in cui remano gli altri».

Txikon è uno degli scalatori contemporanei più preparati e vanta un curriculum alpinistico di rilievo: vie nuove in Himalaya e undici dei quattordici ottomila saliti, tra i quali la prima invernale assoluta del Nanga Parbat nel 2016 in cordata con Simone Moro e Alì Sadpara, oltre a spedizioni in Antartide, Groenlandia e altre cime di altezza compresa tra i 5000 e i 6000 metri. Ma non c’è la minima traccia di superomismo nelle sue parole, e anche questo atteggiamento ha contribuito a creare feeling con il pubblico presente: «Non mi metto mai in competizione con nessuno né devo dimostrare niente. In quello che faccio voglio solo crescere come persona, e questa è l’unica pressione che mi sento addosso. Non mi interessa essere riconosciuto, ma poter condividere e dare agli altri. La conquista reale è rappresentata dall’empatia e dalla condivisione. Il peggiore nemico di un alpinista sono il suo ego e la sua ambizione».

Cosa ti spinge ad affrontare le grande cime himalayane nella stagione più severa? 

«L’inverno mi regala maggiori soddisfazioni perché quando aumentano le difficoltà si mostra la versione più vera della montagna. La bellezza si rivela soprattutto in questa stagione».

E’ anche quella più difficile e più pericolosa… 

«L’alpinismo invernale richiede una pianificazione attenta, anche in relazione ai cambiamenti climatici che stanno investendo direttamente gli ambienti di alta quota. Ho avuto l’opportunità di confrontarmi con Reinhold Messner: alcuni decenni addietro gli inverni erano caratterizzati da condizioni severe che si manifestavano una certa regolarità. Negli ultimi anni invece c’è molta più variabilità, anche nelle precipitazioni nevose. I jet streams rappresentano un’incognita totale, e sul Manaslu abbiamo riscontrato raffiche di vento a 147 chilometri orari. La montagna non parla ma tu devi essere in grado di capire cosa vuole dirti. Ho imparato molto dal mio amico Simone Moro che in questo ambito ritengo la persona strategicamente più esperta a livello mondiale. Un piano di salita sviluppato bene ti regala da solo il 40 per cento delle possibilità di successo». 

Le novità più importanti dall’alpinismo in Himalaya nei prossimi anni arriveranno dalle salite invernali? 

«Credo che questa sia solo una delle tante strade praticabili. A ciascuno la sua. Il periodo d’oro dell’himalaysmo per me è finito, ed è stato quello compreso tra il 2004 e il 2013, che ha visto protagonisti tra gli altri Silvio Mondinelli, Mario Panzeri e Mario Merelli».

Proseguirai nel tentativo di raggiungere i tre ottomila che ti mancano? 

«No, non sono proprio interessato a salirli tutti. Ci sono già almeno un centinaio di persone che hanno completato questa collezione. Non è che per me non sia importante, ma preferisco fare qualcosa di nuovo piuttosto che ripetere la salita di una vetta, magari in primavera, come componente di una grande spedizione. Se qualcuno ha questo tipo di motivazione non è assolutamente un problema per me, e non muovo critiche verso di loro. Ognuno può fare quello che vuole, ma io non sono più interessato».

Hai fissato qualche obiettivo futuro? 

«Mi piacerebbe tornare sulla parete nord del Kangchenjunga e sul Makalu in stile alpino».

La passione per le vette può svilupparsi in numerose forme oltre a quella dell’alpinismo estremo. Quali consigli daresti a chi si avvicina alla montagna per la prima volta? 

«Divertitevi e basta! È questo il mio suggerimento, andate con i vostri migliori amici, andate nella natura, scoprite voi stessi attraverso quello che vi aspetta là fuori. Fatelo solo per voi stessi, non per gli altri».

di Ruggero Bontempi


Alex Txikon a Brescia venerdì 17 marzo

Torna a Brescia il ciclo di serate A tu per tu con i grandi dello sport per raccontare l’alpinismo invernale di Alex Txikon, l’alpinista basco e ambassador Ferrino, che lo scorso 6 gennaio è arrivato in cima al Manaslu. La vetta, 8.163 metri, è stata conquistata insieme agli alpinisti nepalesi Tenjen Lama Sherpa, Pasang Nurbu Sherpa, Mingtemba Sherpa, Chhepal Sherpa, Pemba Tasi Sherpa e Gyalu Sherpa. L’appuntamento con Txikon è venerdì 17 marzo alle 20 al Centro Commerciale Nuovo Flaminia in Via Sorelle Ambrosetti 10, a Brescia.

La conquista del Manaslu per Alex Txikon, classe 1981, e i suoi compagni nepalesi rappresenta la prima ascensione realizzata completamente in inverno e la seconda nella stagione più fredda, dopo quella compiuta nel 1984 dai polacchi Maciej Berbeka e Ryszard Gajewski che iniziarono però la spedizione in autunno. Per Alex Txikon si tratta della seconda vetta himalayana in invernale, dopo la conquista del Nanga Parbat nel 2016 con Simone Moro e Ali Sadpara. Il successo di quest’anno al Manaslu è il coronamento di un sogno per l’alpinista basco che si è innamorato delle invernali, alle quali ha dedicato le ultime stagioni fredde tra Everest e K2.

La spedizione al Manaslu 2023 era iniziata con Simone Moro che, per problemi di salute, ha dovuto rinunciare, ed ha visto un cambio di strategia dell’alpinista basco che gli ha permesso di arrivare al Manaslu già acclimatato per l’alta quota e pronto per sfruttare la prima finestra di tempo favorevole. Txikon e compagni hanno completato ascensione e discesa in meno di 60 ore, un tempo record per la scalata su un 8.000 in invernale. In questa storica impresa Ferrino è stato al fianco di Alex Txikon e compagni con le tende modello Colle Sud, utilizzate al campo base, le tende d'alta quota Sbowbound 3 per i campi alti, gli zaini della linea Instinct, ultraleggeri e costruiti in Dyneema Composite Fabric, Cordura Nylon e rinforzi in SuperFabric.
La serata Il Manaslu invernale 2023 e altre storie è organizzata da DF Sport Specialist e Ferrino. Per partecipare è gradita la prenotazione: www.df-sportspecialist.it


Ferrino Antartica Unlimited

Omar di Felice, ultracyclist ed esploratore romano con centinaia di migliaia di chilometri nelle gambe, da Capo Nord all'Alaska, Canada e Mongolia, è in partenza proprio in questi giorni per la sua nuova avventura in Antardide. L'obiettivo della spedizione, supportata da Ferrino, è quello di percorrere 1600 km sui pedali attraversando i ghiacci del Polo Sud da solo e senza supporto, una sfida fisica che vuole anche veicolare un messaggio di allerta e sensibilizzazione sulla crisi climatica.

https://www.youtube.com/watch?v=rc_eWYeWlEQ


Alex Txikon in Italia, due appuntamenti con il grande alpinismo

Due eventi dedicati all'alpinismo con la A maiuscola, quello degli ottomila, raccontato da uno degli interpreti principali delle ultime incredibili imprese. Alex Txikon, celebre scalatore basco e ambassador di Ferrino, sarà protagonista delle serate organizzate dal brand  il 30 maggio a Torino e il 31 a Roma, durante le quali racconterà le sue avventure sulle montagne più alte del globo, dall'Himalaya all'Antartide.

Il basco Alex Txikon è uno dei più forti scalatori contemporanei, con all'attivo la salita di undici vette di 8000 metri. Il suo nome, però, è legato in modo indissolubile all'epopea dell'alpinismo invernale. Il 26 febbraio del 2016, infatti, Alex, assieme all'italiano Simone Moro e al pakistano Ali Sadpara, ha fatto parte della prima cordata in grado di raggiungere nella stagione più fredda gli 8126 metri di quota del Nanga Parbat, una delle più pericolose e difficili vette del Karakorum.

Su questa stessa montagna Txikon non ha esitato a tornare nel 2019, abbandonando la spedizione che lo vedeva impegnato per tentare la prima invernale del K2, per cercare di prestare soccorso a Daniele Nardi e Tom Ballard, dispersi sull'inviolato Sperone Mummery, dal quale, purtroppo, non hanno fatto più ritorno.

La passione per il "grande freddo" ha portato Alex anche nel continente antartico, dove, nel 2006, ha partecipato a una spedizione esplorativa, salendo nuove vie e cime ancora inviolate.

Nei due appuntamenti di Torino e Roma, Alex, affiancato dal giornalista esperto di montagna Gian Luca Gasca, ripercorrerà con i suoi racconti e straordinarie testimonianze filmate, il suo lungo percorso fra i colossi dell'Asia, cominciato nel 2002, quando aveva solo 21 anni.

A detta dello stesso Txikon quello dell'alpinismo nella stagione più fredda è per lui un destino segnato fin dalla sua nascita, visto che è venuto al mondo il 12 dicembre del 1981, proprio alle soglie dell'inverno. Così come nel destino è scritta anche la predisposizione per il gioco di squadra e la collaborazione come armi vincenti del suo alpinismo: non poteva essere diversamente per un ragazzo come lui, cresciuto in una famiglia di ben tredici fratelli e che, a soli tre anni, ha scalato la sua prima montagna, il Grodea, bei Paesi Baschi, proprio in compagnia del fratello maggiore Javi.
Gioco di squadra e condivisione con gli altri significa anche curiosità e rispetto nei confronti delle culture e delle persone che si incontrano nei propri viaggi. Un aspetto, questo, sul quale Alex si è sempre soffermato con grande sensibilità, così come grande attenzione ha sempre riservato alle problematiche ambientali: spesso, infatti, le sue spedizioni, oltre a focalizzarsi sull'obiettivo alpinistico, sono legate a progetti scientifici di monitoraggio dei cambiamenti climatici.

«Quello di Alex è un tipo di alpinismo che ci teniamo particolarmente a sostenere e portare ad esempio - commenta Anna Ferrino, CEO di Ferrino Outdoor - perché all'altissimo profilo sotto l'aspetto della prestazione sportiva associa una sensibilità verso le tematiche ambientali e quelle sociali nella quale anche la nostra azienda si riconosce».

CURRICULUM ALPINISTICO DI 

ALEX TXIKON

 

2003

Broad Peak (8.047 m) – vetta

2004

Makalu (8.463 m) - vetta

K2 (8.611 m) - tentativo

Cho Oyu (8.201 m) - tentativo

2005

Makalu (8.463 m)- parete Ovest - tentativo

Picco Lenin (7.134 m) - vetta

2006

Shisha Pangma (8.027 m) - vetta

Spedizione in Antartide: Monte Scott (880 m) - vetta;

Monte Shakleton (1.465 m) - via nuova;

Monte Wandell (2.397 m) - prima salita assoluta

 

2007

Shisha Pangma (8.027 m) – British Route - vetta in stile alpino

2008

Dhaulagiri (8.167 m) - vetta

Manaslu (8.163 m) - vetta

2009

Kangchenjunga (8.586 m) - tentativo

Shisha Pangma (8.027 m) - vetta

2010

Annapurna (8.091 m) vetta

Shisha Pangma (8.027 m) vetta

2011

Gasherbrum I (8.080 m) - spedizione invernale - tentativo

Gasherbrum II (8.035m) - vetta

K2 (8.611m) - tentativo

2012

Gasherbrum I South (7109 m) - spedizione invernale e via nuova - vetta

Spedizione in Groenlandia (arrampicata e base jumping)

2013

Laila Peak (6.096 m) - spedizione invernale - vetta

Nuptse (7.861 m) - tentativo interrotto a 20 metri dalla vetta

Lhotse (8.516 m) - vetta

K2 (8.611 m) - tentativo

2014

Kangchenjunga (8.586 m) - tentativo interrotto a 8.500 m.

Nameless Tower (6.251 m) - Via ‘Eternal Flame’ (7b+, A2, M5 1100m, in 36 ore) - vetta

2015

Nanga Parbat (8.125 m) - tentativo invernale

Thalay Sagar (6.904 m) - via nuova sul pilastro Nordovest

2016

Nanga Parbat (8.125m) - prima salita invernale

2017

Everest (8.848 m) - tentativo invernale

2018

K2 (8.611 m) - tentativo invernale

Everest (8.848 m) - tentativo invernale

2019

K2 (8.611 m) - tentativo invernale interrotto per prestare soccorso a Daniele Nardi e Tom Ballard dispersi sul Nanga Parbat

In occasione dell'incontro Ferrino e Alex Txikon doneranno al Museo un esemplare della tenda d'alta quota Snowbound 2, utilizzata dall’alpinista nel corso dei suoi recenti tentativi di salita invernale al Manaslu (8.163 m). La tenda entrerà a far parte delle collezioni del Museo che raccontano la storia dell’alpinismo e l’evoluzione delle sue tecniche e materiali.