Lo prevede un articolo del DDL di Bilancio della nuova manovra
La richiesta di soccorso alla Guardia di Finanza, in montagna ma anche in mare, dovrà essere giustificata e motivata, altrimenti le operazioni di salvataggio saranno a pagamento. Questo, in sintesi, il contenuto dell’articolo 129 del DDL Bilancio che potrebbe diventare legge dal 2026. Il contributo, oltre alle richieste di soccorso immotivate e ingiustificate, punisce anche chi procura, per dolo o colpa grave, un incidente o un evento che richiede l’impiego di uomini e mezzi delle Fiamme Gialle. Una norma che andrà analizzata anche in base ai costi previsti che dovrebbero essere stabiliti dal ministero dell’Economia e delle Finanze e che dovrebbero venire aggiornati su base annua in base agli indici Istat.

Se sulla carta sembra una novità importante, nella realtà la situazione è già simile in diverse regioni (per esempio Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino, Alto Adige e Veneto) che prevedono un costo per gli interventi motivati da comportamenti imprudenti (mancanza delle attrezzature necessarie, sottovalutazione delle difficoltà e delle proprie capacità, violazione di divieti). La regola generale è che gli interventi tramite il 112 sono a carico del SSN, al netto di eventuali ticket, se comportano il ricovero o accertamenti in pronto soccorso e determina casistiche diverse da regione a regione che possono prevedere anche dei ticket per l’utilizzo dell’elicottero, tariffe orarie e costi di chiamata. In alcuni casi le leggi regionali prevedono il pagamento anche in caso di ricovero, se si ricade nella casistica dei comportamenti imprudenti e della mancanza dell’attrezzatura necessaria. Il sistema ha finora fatto emergere una criticità nella riscossione dei pagamenti, soprattutto quando si tratta di stranieri.
