Su Skialper di ottobre la storia di un’impresa estrema sugli iceberg

«Tempesta a Tasiilaq vuol dire anche un cambiamento delle correnti, bassa pressione e fiordo chiuso per il troppo ghiaccio trasportato dalla corrente artica verso sud. Due giorni di attesa per noi ‘occidentali’ sembrano una vita. Per gli inuit non sono nulla. In Groenlandia non sono l’orologio e una buona organizzazione a scandire le giornate, bensì il meteo e le condizioni atmosferiche, tutte variabili all’infuori della nostra portata» Scrive così Alice Russolo nell’articolo sul Montura Iceberg Challenge pubblicato su Skialper di ottobre-novembre. Un’avventura nata quasi per scherzo.«Mattia, pensa che figo se andassimo a scalare in Groenlandia». «Sì, ma Fede, a quel punto sarebbe bello scalare un iceberg». «…E farci sopra una slackline! Pensi di riuscirci!?» «Beh….ci proviamo!».

OVERWEIGHT – Tre fotografi, un videomaker, due atleti, un responsabile dei social-media e 230 chili di overweight. Lo scopo del Montura Iceberg Challenge era quello di sbarcare in Groenlandia, cercare un iceberg, quello perfetto, per scalare e tirare una line, una slackline. Facile a dirsi ma difficile a farsi. «Dal primo istante in cui siamo atterrati a Kulusuk, ancora prima di raggiungere la nostra meta finale, Tasiilaq e la Red House, le cose non sono state facili. Cinque chilometri separavano il minuscolo aeroporto e la sua pista sterrata dal paese di Kulusuk dove avremmo preso una piccola barca per poter arrivare nel fiordo di Tasiilaq. Ma questi 5 chilometri da fare rigorosamente a piedi con tutti quei chili di overweight sono stati più distruttivi del previsto. Nessuna slitta per noi… l’estate era appena iniziata e il sentiero, in inverno ricoperto di neve, ora era invece solo fango». Poi l’avvistamento di un iceberg gigantesco, si può dire mastodontico, con tre vette di oltre trenta metri, un vero e proprio castello di ghiaccio. «Era quasi spettrale, aveva un’apertura verso la sua corte interna su un lato, una specie di portico che conduceva nel cuore del castello, e dall’altra parte le pareti con le due torri».

L’IMPRESA – La tensione era alta, il rischio pure. Se qualcosa fosse andato storto Benny e Mattia sarebbero finiti nell’acqua gelata. Se le cose fossero andate ancora peggio il castello avrebbe ceduto! Lo skipper era ancora più teso: la sua barca avrebbe dovuto toccare la parete dell’iceberg per permettere a Mattia e Benny di scendere. Per fortuna è andato tutto bene come potrete leggere nell’articolo su Skialper.

UN PO’ DI NUMERI – 200 metri di corda, 90 metri di slackline, 2,5 terabite di materiale video e foto prodotto in 14 giorni, 2 highline, 4 waterline, 2 slackline sull’iceberg, 22 chiodi da ghiaccio, 10 rinvii, 25 moschettoni a ghiera, 8 lattine di birra al giorno, 2 droni, 2 telecamere, 8 macchine fotografiche reflex…

GIA’ DISPONIBILE SU APP – Skialper di ottobre sarà disponibile nelle migliori edicole a partire da questa settimana. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui). Per chi lo volesse acquistare immediatamente su smartphone o tablet, è già disponibile. È sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app!

A questo link una presentazione completa di Skialper 102 di ottobre-novembre.