L’atleta di Courmayeur ieri seconda in Svizzera

Senza troppo clamore, ieri Simona Morbrelli ha corso in Svizzera al Trail du Paccots. Una tappa programmata in vista della prossima sfida di fine mese alla 80 km di Chamonix. Ne è arrivato un secondo posto che serve per il morale in vista del grande appuntamento.  

Ieri hai corso in Svizzera, sei arrivata seconda a pochi metri dalla prima, ci racconti qualcosa della gara?

«Insieme a Fulvio Massa, il mio preparatore, abbiamo deciso di scegliere una gara di avvicinamento al mio prossimo obiettivo. Il Trail du Paccots ci sembrava l’ideale, una maratona di 42 km con 3.000 m di dislivello in montagna. Correre oltre Alpe ti fa capire le differenze con l’Italia. Il livello è molto più alto e tutti i problemi che noi ci facciamo riguardo al tracciato spesso non sussistono. La gara è stata davvero impegnativa, con fango costante e neve sul percorso. La pioggia, inoltre, l’ha resa ancor più difficoltosa. Purtroppo ho sbagliato strada e mi sono giocata il gradino più alto del podio, ho recuperato stavo davvero bene, e sono arrivata a poche decine di metri dalla prima, purtroppo non ne avevo altri per superarla».  

Il tuo prossimo impegno?

«Il 28 giugno, con la 80 km della Chamonix Mont Blanc. Ho deciso di rinunciare ad  una gara di ‘casa’ la settimana prima e seguire un challenge italiano importante perché il cuore mi porta a rischiare. Mi interessa fare un buon tempo personale, fare bene per me stessa, il resto viene da sè».   

lo scorso anno hai vinto il Salomon Trail Tour, quest’anno hai un obiettivo su tutti?

«Quest’anno m’interessa fare le gare che mi stimolano, il programma della stagione è basato e condiviso proprio su questo mio desiderio. L’obiettivo principale è la Courmayeur-Champex-Chamonix (CCC), 100 km intorno alle mie montagne. Vorrei migliorare il tempo dello scorso anno e migliorare la performance in generale».  

Se dovessi scegliere qualcosa in generale, a cosa non potresti mai rinunciare?

«Un infortunio lo scorso inverno alla spalla facendo sci d’alpinismo, mi sta portando a rinunciare ad ascensioni impegnative, dovrò aspettare il fine della stagione per occuparmi del problema. Direi che sto già rinunciando a molto. Per il resto non toccatemi la corsa!»   

Sei contenta delle tue scelte sportive?
«Come ho già detto prima, le mie scelte sono dettate dalla voglia di avere sempre l’entusiasmo nel correre. Faccio parte di un team, è giusto vagliare insieme le diverse possibilità e cercare di capire cosa è meglio per me, ma sempre con l’obiettivo principale della motivazione, del divertimento, altrimenti non avrebbe senso la corsa, fare anche dei sacrifici per essa ed essere felici nel farlo».