Lunedì scorso, 11 aprile, i Ragni di Lecco sono stati ospiti e protagonisti della serata organizzata da Scarpa presso il Museo della Montagna di Torino a suggellare una collaborazione iniziata nel 2018. Il luogo, carico di significato e di romanticismo, si è trasformato nel teatro perfetto in cui raccontare le ultime realizzazioni dei Ragni, che anche quest’anno, come di consueto, hanno lasciato la loro firma nell’albo della storia dell’arrampicata e dell’alpinismo.
Protagonisti principali dell’evento Luca Schiera (presidente del Gruppo) e Paolino Marazzi, che nell’arco della serata hanno raccontato la loro recente avventura patagonica alla scoperta del Campo De Hielo Norte, una zona poco conosciuta a nord di El Chalten, dove si sono cimentati in un’esperienza unica alla ricerca di quel raro sapore di esplorazione dell’ignoto che è sempre più raro. Qui hanno percorso diversi chilometri in un territorio complesso e pieno di insidie, con l’obiettivo di raggiungere un’ombra nel mezzo del ghiacciaio, scoperta per caso osservando le immagini dal satellite. Poteva essere tranquillamente un errore di elaborazione dell’immagine fotografica. Poteva essere dello sporco sull’obiettivo delle fotocamere. Poteva essere qualsiasi cosa, ma per chi ha scelto di crederci, era la cima da conquistare, quell’obiettivo che avrebbe implicato un’avventura unica ed indimenticabile.
Per la spedizione (in realtà è stato il loro secondo tentativo dopo un primo approccio di acclimatamento nel 2018) avevano la necessità di muoversi agili e veloci su un terreno glaciale, senza però caricarsi di troppo peso non necessario. Per questo motivo hanno collaborato con Scarpa nell’upgrade scialpinistico del Phantom 6000, scarpone da alpinismo e alta montagna di punta del marchio di Asolo al quale hanno fatto aggiungere degli inserti pin per poterlo utilizzare come scarpone unico anche sugli sci.
/Col·la·bo·rà·re/, dal dizionario Treccani, “Partecipare attivamente insieme con altri a un lavoro per lo più intellettuale, o alla realizzazione di un’impresa, di un’iniziativa, a una produzione”. Il significato del termine in questo caso va ben oltre a quello puramente letterale. Collaborare vuol dire costruire insieme un percorso che punta all’innovazione, sviluppare un rapporto basato sulla fiducia, animare dei progetti alimentati dalla motivazione con l’obiettivo di essere di supporto l’uno all’altro nel raggiungimento della propria cumbre, per quanto folle o lontana essa sia.
La serata è terminata con una cena che sotto molti punti di vista ha ricordato un’adunata di alpini, tra racconti di spedizioni scialpinistiche in Russia ai tempi della guerra fredda, ricordi degli obiettivi raggiunti dai Ragni nel 2021 (trovate tutto sul loro nuovo annuario) e qualche birretta fresca a mantenere alto l’umore del gruppo.