Tra sicurezza, sponsor e sogno olimpico
Sono stati resi disponibili gli atti del convegno-tavola rotonda tenutosi il 18 aprile scorso a Bolzano, come evento collaterale a Prowinter 2013. ‘Sci alpinismo quo vadis? Sponsor, brand, Olimpiadi, allenamenti… – Esaltazione o distruzione dei valori dello sci alpinismo?”
È emerso un quadro dinamico, con aspetti in divenire che riguardano le regole necessarie per muoversi con consapevolezza anche nell’ambito dei comprensori sciistici i quali, a loro volta, dimostrano maggior sensibilità alle esigenze di questa particolare nicchia di utenti.
La disciplina sta crescendo anche nella prospettiva di diventare sport olimpico, il che comporta una definizione ufficiale delle varie specialità. Mentre, a gratificare anche la professionalità degli organizzatori, cresce l’interesse sul fronte degli sponsor.
IL CONVEGNO – A riunirsi attorno a un unico tavolo a Prowinter 2013 sono stati Armando Mariotta e Rebecca Vernon (rispettivamente Presidente e Vice presidente della ISMF), Helmut Sartori (direttore Funivie Val Senales), Matteo Eydallin (atleta della Nazionale Italiana di sci alpinismo FISI), Maurizio Dalla Libera (presidente della CNSASA – Commissione Nazionale Scuole di Alpinismo Scialpinismo e Arrampicata), Oscar Angeloni (tecnico della Nazionale Italiana di sci alpinismo FISI). In rappresentanza degli organizzatori sportivi: Marco Camandona (Tour du Rutor e rappresentante della Grande Course) e Alessandro Mottinelli (Adamello Ski Raid e Grande Course).
Obiettivo: definire le basi per uno sviluppo futuro di una disciplina in forte espansione, praticata da un numero sempre maggiore di sportivi e seguita da un pubblico crescente di appassionati, chiamando in causa tematiche quali la sicurezza e le regole delle aree sciabili, le sponsorizzazioni, la candidatura olimpica e le grandi classiche.
“Ringrazio Fiera Bolzano che ci ha ospitati nella splendida cornice di Prowinter per parlare del futuro dello sci alpinismo e discutere assieme sullo sviluppo della disciplina – ha esordito Armando Mariotta, presidente ISMF –. In chiusura di stagione è importare tracciare il punto della situazione, per trovare una convergenza di pensiero riguardo le principali tematiche e pianificare efficacemente le azioni future”.
SCIALPINISMO E SICUREZZA: L’UTILIZZO DELLE PISTE – Le nuove generazioni di scialpinisti non si limitano a percorrere la montagna libera, ma ormai frequentano anche i comprensori sciistici, di cui utilizzano i servizi: risalite per portarsi in quota, piste per completare la discesa a valle e comunque per godere di una sciata più rilassata, rifugi… luoghi facilmente accessibili da condividere anche con la famiglia.
“Il target dell’appassionato di questa disciplina è ormai in gran parte dei casi quello di uno sportivo amante degli sport della fatica, che cerca nuovi orizzonti per misurarsi con la propria efficienza fisica e i propri limiti. In un ambiente capace di regalare emozioni genuine e intense, in una natura incontaminata. Molti sono valligiani, con la tessera stagionale”.
Questo è il quadro tracciato puntualmente da Alessandro Mottinelli, poliedrico operatore del comparto montano del Passo Tonale, a premessa del primo punto affrontato dalla tavola rotonda. In questo quadro, si delinea anche la volontà di trovare nuove soluzioni per consentire agli scialpinisti la risalita in sicurezza ai bordi delle piste (come già normato per ora solo in Trentino e in alcune località del Veneto), rispettando le disposizioni di legge che, nell’ambito delle responsabilità dei gestori funiviari, regolamentano anche il comportamento dei frequentatori delle skiarea, nonché l’impiego dei mezzi meccanici impegnati nella battitura serale e notturna dei tracciati.
Molti scialpinisti dediti all’attività agonistica, ma anche normali appassionati, possono dedicarsi agli allenamenti solo dopo il tramonto. E, dati i tempi a disposizione, scelgono zone sciistiche, di facile accesso. “L’attuale normativa, pur con lievi differenze a livello locale, vieta la risalita delle piste – dichiara Alessandro Mottinelli –; nessun gestore funiviario può dunque autorizzare questa pratica. Serve buonsenso da parte degli sportivi, nella scelta degli itinerari di salita all’interno di un comprensorio sciistico, per scongiurare situazioni di pericolo implicite anche nella gestione quotidiana delle piste. È essenziale divulgare a tutti questo messaggio”.
“La battitura delle piste nelle prime ore della notte è infatti una pratica difficile da rimandare – conferma Helmut Sartori, Direttore delle Funivie Val Senales -. Ritardare questo intervento, soprattutto quando le temperature non sono particolarmente rigide, rappresenta un problema. Potremmo magari discutere sull’opportunità di riservare alcuni tratti o tracciati, rinunciando all’intervento regolare dei gatti, ma attualmente la legge vieta la risalita delle piste da sci, di giorno come di notte, anche lungo i bordi. Mentre la discesa è consentita solo negli orari di esercizio degli impianti a fune. Il tutto è dettato da criteri di sicurezza e tutela degli utenti”.
“Il quadro normativo attualmente in vigore in Italia è molto chiaro, e stabilisce precise responsabilità in capo a chi viola le disposizioni di legge – aggiunge il Colonnello Marco Mosso, comandante del Centro sportivo Esercito che vanta una squadra di scialpinisti di prestigio internazionale -. Una possibilità potrebbe essere quella di riunire tutti gli enti che svolgono sci alpinismo agonistico a vario titolo, per cercare di trovare una collaborazione con il mondo dei gestori funiviari, nell’ambito delle normative”.
IL CONTRIBUTO DEL CAI – Educazione alla sicurezza è anche il leitmotiv dell’attività svolta dalla Commissione Nazionale Scuole di Alpinismo, Sci alpinismo e Arrampicata libera del CAI: “Lo sci alpinismo è un’attività che presenta rischi e chi lo pratica se ne assume la responsabilità – afferma il presidente Maurizio Dalla Libera –; oltre i confini di competenza delle aree sciistiche, la montagna deve restare un luogo di frequentazione in libertà, senza norme di legge che regolano i comportamenti. La CNSASA ha lo scopo di promuovere e favorire lo sviluppo dell’alpinismo, con particolare attenzione ai problemi della prevenzione degli infortuni. Come responsabili del CAI siamo chiamati ad esercitare una grande vigilanza e ad intervenire presso le autorità competenti, al fine di evitare ogni intervento limitativo nell’uso degli spazi di montagna”.
UN CONTRIBUTO DAL PUBBLICO PRESENTE IN SALA – Una possibile soluzione per estendere la fruizione dei comprensori sciistici anche alle esigenze di allenamento dei praticanti dello sci alpinismo competitivo viene suggerita da Omar Oprandi: “Bisogna comunicare agli scialpinisti che non si può salire lungo le piste e che qualsiasi cosa succeda, la colpa è loro. È inoltre auspicabile che i gestori degli impianti prendano l’iniziativa d’individuare e creare specifici corridoi per gli sci alpinisti, con piste o strade forestali dedicate: percorsi segnalati, con mappe che indicano la traccia di salita e un’apposita segnaletica possono rappresentare una valida soluzione, come già hanno iniziato a fare nel comprensorio della Paganella”.
SCIALPINISMO E SOGNO OLIMPICO… – Il processo di candidatura dell’ISMF a Federazione olimpica è presentato con entusiasmo dal Presidente federale Armando Mariotta: “La marcia verso le Olimpiadi è iniziata. Ci siamo impegnati molto e abbiamo preparato un dossier di candidatura con interessanti dati e informazioni riguardanti la nostra disciplina. A fine maggio, a San Pietroburgo, sapremo se la nostra diventerà una Federazione olimpica”. Soddisfazione per il percorso intrapreso dalla Federazione è stata espressa da tutti i relatori intervenuti, pur nella convinzione che un’eventuale investitura dello sci alpinismo a disciplina olimpica – che potrebbe scattare con il 2022 – non debba prescindere dall’importanza delle grandi classiche, grazie alle quali il movimento è sino ad oggi cresciuto nella sua componente agonistica.
“Lo sci alpinismo ha tutte le carte in regola per entrare a far parte delle Olimpiadi, perché rappresenta appieno tutti i valori che sono alla base dei Giochi – afferma il Colonnello Marco Mosso –. Certo, bisognerà adattare i modelli di gara alle esigenze di un grande evento mondiale, mantenendo in primo piano le grandi competizioni classiche che rappresentano la storia dello sci alpinismo”.
…E LA VISIONE DE ‘LA GRANDE COURSE’ – Definire con precisione i contenuti della disciplina è un must per Alessandro Mottinelli: “Occorre prestare molta attenzione a non snaturare ciò che rappresenta lo sci alpinismo. Dobbiamo essere d’accordo: lo scialpinismo è la sprint, formula olimpica, o sono le grandi classiche come la Grande Course? Gare come le nostre non potranno mai essere olimpiche, quindi è essenziale definire bene quale formula rappresenta meglio la disciplina”.
Dello stesso parere anche Marco Camandona (Tour du Rutor e rappresentante della Grand Course): “La Grande Course in questo momento rappresenta un evento di grande importanza e di riferimento per gli appassionati della disciplina; dobbiamo decidere quale forma di sci alpinismo agonistico vogliamo portare avanti”.
L’INTERVENTO DEL D.T. ANGELONI – “Qualcosa andrà inevitabilmente rivisto, ma l’Olimpiade sarebbe un momento importante sia per gli atleti sia per i Centri sportivi militari – aggiunge Oscar Angeloni, tecnico della Nazionale Italiana di sci alpinismo FISI -. Naturalmente ci devono essere anche le grandi classiche, emblema dello sci alpinismo vero, ma ritengo che Olimpiade e grandi classiche possano coesistere senza alcun problema, come avviene, ad esempio, nello sci di fondo”.
SCIALPINISMO E AZIENDE – La crescita esponenziale dello sci alpinismo ha catalizzato l’attenzione di aziende interessate ad investire su atleti e squadre, per associare la propria immagine e il proprio brand ai valori della disciplina.
“Oggi lo sci alpinismo è diventato più appetibile per gli sponsor, anche se parliamo di cifre non paragonabili rispetto ad altri sport – esordisce Matteo Eydallin, atleta della Nazionale Italiana di sci alpinismo FISI -. Ci sono segnali di interesse da parte di vari marchi nei confronti di gare e circuiti, che fanno ben sperare per la crescita dell’intero movimento”.
Impressioni confermate anche da Oscar Angeloni: “A differenza di qualche anno fa, oggi vi sono diversi sponsor che bussano alla porta di un movimento che sta crescendo sempre di più”. Oltre all’attività di ricerca di sponsor, oggi risulta fondamentale gestire in maniera professionale le sponsorizzazioni, per garantire alle aziende un ritorno di visibilità: occorre far sì che questi investimenti vengano ricompensati da una corretta esposizione dei marchi, anche con l’ideazione e l’organizzazione di attività ed eventi dedicati.
“Per finanziare la crescita di eventi e progetti servono soldi, ma anche e soprattutto grande professionalità – ribadisce Alessandro Mottinelli –”.
“È vero che il nostro è uno sport in forte espansione, ma gestire e gratificare gli sponsor è un duro lavoro per gli organizzatori – aggiunge Marco Camandona -. Dobbiamo comunque cercare partner anche al di fuori del nostro mondo, per espandere la comunicazione del nostro sport”. L’ISMF tiene costantemente monitorata l’evoluzione e l’appeal della disciplina sportiva nei confronti di potenziali aziende sponsor.
A fornire una lettura della situazione è Riccardo Selvatico, responsabile marketing e comunicazione della Federazione: “Nell’ambiente dello sci alpinismo, in Coppa del Mondo e nei grandi circuiti, si sta lavorando per arrivare a uno standard di gestione delle sponsorizzazioni, sul modello di quanto attuato in altri sport. Ci sono molte aziende che credono nel cammino intrapreso dallo sci alpinismo, e confermo i segnali di interesse a investire da parte di grandi marchi. La nostra disciplina è stata per anni un prodotto di nicchia; ma oggi, con una gestione strutturata, possiamo ambire ad avere più aziende interessate e un finanziamento più importante delle attività”.
“Occorre trovare aziende che desiderano associare il proprio marchio al messaggio dello sci alpinismo – conclude il Presidente Mariotta –. Dobbiamo perciò diffondere tutti insieme questo messaggio. Oggi lo sci alpinismo è un fenomeno con un suo pubblico e con appassionati che sono conquistati dall’appeal di testimonianze fotografiche e video emozionanti. Per sviluppare progetti credibili e pensare di arrivare un giorno all’ambizioso traguardo delle Olimpiadi, abbiamo bisogno anche degli sponsor”.
PROWINTER E LO SCIALPINISMO – Da due anni la promozione dello sci alpinismo quale disciplina sportiva invernale emergente passa anche attraverso Prowinter, l’unica fiera b2b in Europa dedicata al noleggio e ai servizi per gli sport invernali: “Prowinter ha intercettato il trend positivo di praticanti e appassionati dello sci alpinismo, dedicando a questo sport la piattaforma Skitouring – afferma Reinhold Marsoner, Direttore di Fiera Bolzano SpA –; siamo fiduciosi che in futuro la nostra fiera possa diventare sempre più un chiaro punto di riferimento, di incontro e di confronto per tutti coloro che amano lo sci alpinismo e ne intendono promuovere la crescita”.