Il giro d’affari globale è di oltre 3 miliardi di dollari e potrebbe sfiorare i 6 miliardi nel 2030

Non c’è dubbio che il climbing sia uno degli sport più cool del momento, almeno nelle grandi città, dove le palestre indoor sono sempre più numerose e sono diventate dei veri e propri ritrovi di appassionati, ma soprattutto di un nuovo pubblico che si avvicina al mondo dell’arrampicata con curiosità. Si può discutere sul fatto che l’arrampicata su plastica e con un auto-belay sia qualcosa di diverso dalla falesia e ancor di più da una via dolomitica, ma non si può ignorare il fatto che la grande notorietà che il climbing riscuote sempre più passi soprattutto dai ritrovi urbani. Il sales meeting di La Sportiva, organizzato nei giorni scorsi presso la palestra Rockspot di Milano, 4.000 metri quadrati con lead, boulder, speed, moon board, tension board, campus board e circuit board, è stato l’occasione per fare il punto sui numeri e i trend del fenomeno.

Secondo Grand View Research il mercato globale delle palestre d’arrampicata nel 2024 valeva 3,32 miliardi di dollari e raggiungerà i 5,67 miliardi nel 2030. In Europa Verified Market Research prevede una tasso annuo di crescita composto dell’8,9%. Dal 2017 Rockspot ha fatto registrare un aumento costante degli ingressi annui – se si esclude la parentesi della pandemia nel 2020 – passando da 40.000 a 120.000, valore stimato per il 2025. Anche gli abbonamenti sono in crescita, da circa 4.000 a 13.000.

 

Ma che tipo di utilizzatore è quello delle palestre? Una prima risposta arriva dalla mappa dei percorsi di Rockspot, dove i gradi più rappresentati sono quelli inferiori al 5a, che sfiorano la settantina, e il 6a (poco meno di una sessantina).
Sono una decina quelli di 7c, per poi scendere sempre di più man mano che si sale fino all’8c. «Il nostro pubblico acquista in maggioranza il pass singolo d’ingresso e circa la metà di chi fa i corsi sparisce dai radar, un quarto abbandona l’arrampicata dopo qualche tempo, mentre un quarto diventa climber e si appassiona alla pratica» dice Mirko Masè, co-fondatore di Rockspot.
Altre ricerche di mercato indicano nei ‘newcomer e beginner’ una delle fasce in più forte crescita e anche quello delle famiglie e dei bambini è un bacino di utenza importante. Quanti di questi climber calcheranno mai la roccia vera? Questo è un altro discorso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

© Rockspot Milano