La parola a Nicolò Canclini, appena rientrato a casa dalla Cina. Con nel palmares la vittoria nella sprint di Coppa del Mondo.
«Qualcosa di incredibile: stavo bene, ero in condizione, ma immaginare di vincere una gara assoluta in Coppa del Mondo, quando sino all’anno scorso gareggiavo con gli junior è pazzesco».

Eppure, se i tecnici ti hanno convocato qualche possibilità l’avevano vista.
«Ripeto la gamba c’era, volevo dimostrare di poter fare bene, ma vincere… Certo, solo nella sprint, che è un po’ la mia specialità, potevo provarci; prima di arrivare ai livelli dei top nelle altre specialità ce ne vorrà di tempo».

Già cosa ti hanno detto i compagni di squadra?
«Beh, Robert (Antonioli) è un po’ il mio maestro: alla fine era contento più di me. Anche Miky (Boscacci) e Mago (Maguet) continuavano a farmi mille complimenti».

Nicolò Canclini ©ISMF

Come hai gestito la sprint cinese?
«Nelle qualifiche ho visto che stavo bene. Paradossalmente è stato più ‘facile’ in finale che nelle altre batterie: prima c’è sempre un po’ la tensione per non stare fuori, alla fine invece ti giochi tutto senza pensarci. Nei quarti ho chiuso terzo, ma sapevo di aver un bel tempo di qualifica, in semifinale lo stesso, mi sono accontentato del terzo posto. In finale sono partito alla mia maniera, forte, come sempre. Ho gestito un po’ nei rombi e dal tratto a piedi ho spinto da non averne più al traguardo».

Il freddo?
«Pazzesco -23 gradi, ma la sensazione era quella che ce ne fossero ancora di meno. E pensare che c’era il sole. All’inizio ho gareggiato con il giacchino e i guanti spessi, pagando un po’ nei cambi. In finale ho tolto tutto…».

Adesso festa?
«No, c’è tempo. Prima voglio fare bella figura agli Italiani in casa. Ma non dite che sono il favorito…».