Ai campionati Italiani di KM Verticale di Casto è spettacolo puro e cadono i record. L’ABCF Comero più forte della pioggia e di difficoltà atmosferiche che sono state spazzate via da una passione incontenibile. Al Vertical Nasego edizione numero 4 si assegnavano i titoli italiani assoluti, promesse, master e società di Kilometro Verticale ma sul tracciato da 4,3 km di sviluppo per 1000 metri di dislivello dal capoluogo alla spettacolare Corna di Savallo si è giocato a ben più alto livello, con una sfida che rimane memorabile anche per merito della presenza di numerosi campioni internazionali.
La gara femminile è stata disputata per prima, con partenza alle ore 10.00 dal municipio di Casto Capoluogo per raggiungere il traguardo posto a 1.430 metri sul livello del mare. L’attesa era tutta per lei, per la leggenda vivente di questo sport, l’austriaca Andrea Mayr, e la leggenda non ha deluso. La 6 volte iridata ha distrutto il record, abbassandolo di quasi 5 minuti (era 43’09”) e fermando le lancette su un incredibile 38’39” , relegando a 3’59” la seconda classificata, la pur brava rwandese Primitive Nyriora.
Lo spettacolo non è mancato alle loro spalle, dove è andata in scena la caccia al titolo tricolore che ha visto al fine prevalere Valentina Belotti che, come troppe volte le sta accadendo ultimamente, si è dovuta completamente reinventare dopo essere stata afflitta dapprima dall’ennesimo infortunio al tendine achilleo e poi da una polmonite che le ha permesso di tornare ad allenarsi solo da poche settimane.
La sfida era annunciata, lei contro Elisa Sortini, la migliore azzurra dell’ultimo mondiale e la campionessa in carica di km verticale. Dopo una seconda parte di gara di lotta furibonda, che per un attimo l’aveva lasciata sola sulle tracce della Nyriora, la vittoria ed il titolo italiano sono andate a Valentina, la camuna di Temù in forza all’Atletica Alta Valtellina.
Per lei l’ennesimo titolo di una carriera super, con un crono finale, 43’06”, che le sarebbe valso il record, visto che è stata capace di andare anche lei sotto il suo precedente primato.
Elisa Sortini quarta assoluta ed argento italiano, quinta la polacca Katarzyna Kuzminska, mentre ad ascoltare l’inno di Mameli in sesta posizione generale ma terza Italiana, è la sorpresa di giornata Corinna Ghirardi.
Record e pronostici rispettati anche al maschile, cade il regno di Patrick Facchini ed inizia verosimilmente quello di Davide Magnin, il trentina della Val di Sole strapazza la nutrita truppa degli avversari e si prende titolo italiano, vittoria generale e soprattutto il nuovo record, perché da oggi è il suo 35’17” a comandare, archiviando il pur eccellente 35’31” di Facchini, stabilito nel 2017.
Non sono mancate anche qui le sorprese: alle spalle del ‘Magno, il marocchino tesserato Tornado Running, Elhousine Elazzaoui, che non annunciato negli élites allo start si è andato a prendere la seconda piazza finale grazie ad una gara di grande aggressività che ha colto di sorpresa i maggiori indiziati della vigilia. Terzo generale ed argento italiano all’altoatesino Hannes Perkmann, abbonato al podio qui a Nasego, al 4° e 5° posto della generale due autentici fuoriclasse del panorama internazionale, il giovane transalpino Sylvain Cachard ed il fuoriclasse scozzese Andrew Douglas a precedere il settimo assoluto, ma medaglia di bronzo tricolore, Patrick Facchini.