La spagnola al primo successo top, la Borzani conferma il feeling azzurro

Manca la vittoria, ma la TDS conferma, anche nell’edizione 2014, di essere la gara delle italiane. Sembra un trend sportivo azzurro generale quello al quale non sfugge neppure il trail: ci salvano sempre le donne!

SEMPRE A PODIO –
Se si esclude la prima edizione, nel 2008, un’italiana è sempre salita sul podio della TDS. Nel 2011 secondo posto di Francesca Canepa, nel 2012 terzo di Alessandra Carlini, nel 2013 terzo di Lisa Borzani e quarto di Emanuela Scilla Tonetti. Nel 2014 sappiamo come è andata: tre atlete nelle 6, con il secondo posto di Lisa Borzani. È vero, manca la vittoria ma quella che Xavier Thévenard ha definito la più bella delle gare UTMB è decisamente terreno di conquista per le italiane.  

SUPER BORZANI –
Una gara in rimonta quella della Borzani, inizialmente nel terzetto di testa, poi scivolata indietro di qualche posizione, poi terza e infine seconda dopo l’abbandono della francese Maud Gobert al Col Joly. Dal colle ha perso circa 20 minuti dalla leader Nimes Perez ma… ne ha guadagnati 60 sulla inseguitrice, Nerea Martinez. Gare in rimonta anche per Pensa e Amadori. Per la Borzani una stagione da ‘cecchina’, nella quale non ha mancato un obiettivo: prima alla Ultramaratona della Pace sul Lamone, seconda alla 6 Ore di Pastrengo, seconda allUltrabericus, prima alla Maremontana, seconda al Trail De La Sainte Victoire, prima al Trail dell’Orsa, al Vigolana Trail, al Trail del Malandrino, alla 50 km di Asolo e al TerraAcquaCielo e seconda al Trail Ticino 130 km. Si è confrontata anche con l’elite mondiale alla Transvulcania, dove è arrivata tredicesima.   

PRIMO SUCCESSO IMPORTANTE –
La vincitrice Teresa Nimes Perez, spagnola, classe 1980, è al primo vero successo di livello. Quest’anno la vittoria all’Ultramarathon des Zibans, l’anno scorso un sesto posto a Cavalls del Vent e un ottavo alla Trans d’Havet mentre nel 2011 era stata diciassettesima alla CCC. Dopo la vittoria alla 6000D e il terzo posto all’Ice Trail tarentaise (oltre al buon quarto posto ai Mondiali di Chamonix), si rompe il momento positivo di Maud Gobert, leader per buona parte della gara e ritiratasi al Col Joly.   

AZZURRI LONTANI DAI PRIMI –
Per trovare un italiano nella classifica maschile bisogna risalire fino alla quarantesima posizione con Matteo Malfa (italiano ma tesserato per Bonifacio Course Nature) staccato di oltre 5 ore dal leader. 

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