Su Skialper in edicola un articolo di Renato Cresta
Durante l’estate abbiamo accantonato il problema delle valanghe ed è rilassante muoverci per i monti senza quest’assillo, eppure, visto che tra qualche mese il problema si ripresenterà, potremmo-dovremmo approfittare delle soste che faremo durante ogni nostra uscita per affinare i sensi. Dovremmo allungare brevemente la sosta e, guardandoci intorno, imparare a leggere il panorama. Soffermiamoci a pensare che la neve si depositerà su quanto possiamo vedere dal nostro punto di sosta: noi, il prossimo inverno, scieremo su questo o su quel tratto di versante che ha un profilo rettilineo, o concavo, oppure convesso o a balze o, infine, ha qualche altra forma che la fantasia della natura ha predisposto. Ecco l’argomento della rubrica sulla sicurezza di Skialper di agosto-settembre, a firma di Renato Cresta.
LEGGERE IL TERRENO – Proviamo a prendere in considerazione le irregolarità della superficie, quelle che la rendono più o meno liscia oppure scabrosa, e pensiamo al declivio che abbiamo davanti agli occhi come se fosse la falda di un tetto: questo può essere fornito di fermaneve oppure può esserne privo: come si comporterà la neve sulla superficie di quel tipo di copertura? I fermaneve non sono altro che una rugosità artificiale, ideata per offrire alla neve depositata sul tetto un ostacolo capace di impedirle di scivolare oltre la gronda e cadere rovinosamente su chi transita. Afferrato il principio che le rugosità fungono da fermaneve, dovremmo anche esserci resi conto che le valanghe possono staccarsi più facilmente da un pendio liscio, anche se moderatamente ripido, piuttosto che da un pendio fortemente corrugato, anche se molto ripido. Guardiamoci bene intorno e valutiamo quello che è a portata d’occhio: inclinazione e morfologia sono apprezzabili senza difficoltà e già dicono
molto a chi sa leggere il paesaggio.
IL SUGGERIMENTO – Prendete appunti mentali di tutto questo durante le vostre escursioni estive e, se avete in programma qualche gita invernale piuttosto impegnativa, fatela precedere da una gita di ricognizione nella stagione estiva: createvi una banca dati di inclinazione, forma, rugosità, copertura vegetale, serbate memoria di tutte queste costanti locali del problema valanghe; le variabili (neve, vento, temperatura) le valuterete solo quando avrete deciso di mettervi in moto. Se noi siamo a conoscenza del tipo di suolo su cui si è depositata la neve, avremo un buon elemento in più per valutare la situazione e decidere se proseguire o tornare ma, come già detto, non dimentichiamo che, se la copertura nevosa è abbondante, si potrà verificare un distacco degli strati superficiali anche da un pendio molto corrugato.
GIA’ DISPONIBILE SU APP – Skialper di agosto-settembre è disponibile nelle migliori edicole a partire da inizio agosto. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui). Per chi lo volesse acquistare immediatamente su smartphone o tablet, è sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app! A questo link la presentazione della rivista e degli altri articoli pubblicati.