Lo ski-alp è stato un po’ alla finestra in questa fase dei Giochi 2026. Almeno sino all’executive board del CIO a Buenos Aires, per capire davvero chi sarebbe andato avanti. Dall’Argentina il presidente del CIO Thomas Bach ha annunciato che verranno prese in considerazione solo le candidature di Milano-Cortina, Stoccolma e Calgary, escludendo Erzurum e la Turchia. Una sede, quella turca, che andava benissimo per lo ski-alp, visto che ha ospitato una tappa di Coppa del Mondo. Restano dunque Milano-Cortina, Stoccolma e Calgary, sotto osservazione del gruppo di lavoro presieduto da Juan Antonio Samaranch. Il prossimo appuntamento sarà quello l’11 gennaio 2019 quando dovrà essere presentato il dossier definitivo con costi e coperture economiche. Indicando ovviamente discipline, sedi delle gare, impianti. E allora in questi due mesi e mezzo l’ISMF dovrà lavorare sui comitati organizzatori per inserire nel programma lo ski-alp. Sull’Italia sulla carta non dovrebbero esserci problemi con lo ski-alp inserito nella FISI e la FISI impegnata in prima persona nella promozione dei Giochi 2026. C’è già chi si è fatto avanti: Albosaggia, Madonna di Campìglio, l’Alpago.
In Svezia lo sci-alpinismo è inserito nella Klatterforbundet, la federazione dell’arrampicata, membro della ISMF. C’è Emelie Forsberg, c’è anche una Nazionale che partecipa alla coppa del Mondo (soprattutto con la squadra femminile; il primo nel ranking maschile, Andreas Lundblad è lontanissimo dai primi), ma sicuramente non è terra votata allo ski-alp. Per intenderci, ben sapendo che non sono dati così attendibili, la pagina Facebook del Team Sweden Ski Mountaineering non arriva ai 1500 ‘mi piace’.
In Canada proprio da Calgary arriva il rappresentante nel consiglio ISMF per il Nord America, David Dornian. Potrebbe essere lui a perorare la causa ski-alp ai Giochi in terra canadese. Prima, però bisogna attendere il referendum del 13 novembre a Calgary, per capire se la città canadese dirà sì o no ai Giochi.