Il grande ski-alper francese racconta il suo record sul bianco del 2003
Lo scorso 14 maggio Mathéo Jacquemoud ha battuto il record di salita e discesa dal Monte Bianco che resisteva da 10 anni e apparteneva alla coppia Pierre Gignoux-Stéphane Brosse. Mathéo ha fermato il cronometro a 5h05′. Il 30 maggio 2003 Pierre e Stéphane ci avevano messo esattamente 10 minuti in più. Proprio in occasione del decimo anniversario dell’impresa Pierre Gignoux, sul suo sito, ha voluto raccontare i retroscena di quell’impresa.
PERCHÉ – Il primo motivo che aveva portato alla decisione dei due francesi erano le immagini viste in tv di Laurent Smagghe che aveva stabilito il record di 5h29′ il 5 agosto 1988 e poi la voglia di battere il record di Pierre-André Gobet del 1990 (a piedi) di 5h10.
LE REGOLE – Salire in due con delle regole di sicurezza e lungo l’itinerario classico utilizzato da chi aveva già fatto il record (Chamonx-La Jonction-Grand Plateau-Col du Dome). Questi i punti fissi. I dubbi? Prendere e lasciare gli sci dove iniziava la neve oppure portarli con sé? Alla fine ha vinto questa seconda ipotesi. Però i due hanno potuto godere di un servizio di rifornimento cibo e bevande lungo il percorso. E la preparazione? Specifica per l’alta quota ma… «Inutile perché abbiamo dovuto rinviare la data del tentativo di un mese a causa delle condizioni meteo».
IL MATERIALE – «Prototipi di scarponi in fibra di vetro e carbonio di mia fabbricazione del peso di circa 680 grammi a scarpa. Sci Dynastar da 170 cm e 950 grammi ad asta e attacchi misti: il puntale Dynastar e la talloniera prototipo per un peso totale di 230 gr (180 gr + 50 gr). Oggi si possono guadagnare 600 gr a piede (200 gr in meno di scarpone, 250 grammi in meno di sci e 155 di attacco».
LA PAURA – Durante la discesa Stéphane Brosse è caduto in un crepaccio mente cercava di recuperare lo sci che si era sganciato, un’avventura per fortuna finita bene perché si è fermato a 3-4 metri su un ponte di neve.
UN RECORD RESISTITO 10 ANNI – «Ci sono stati molti tentativi. La preparazione richiede molto tempo tra ricognizione del percorso, acclimatazione, preparazione. Bisogna poi essere liberi nel giorno giusto, quando il meteo è favorevole perché ci sono poche finestre positive». Potrà essere battuto il record di Jacquemoud? «Prima di tutto bravo Mathéo, non è solo un atleta eccezionale ma anche un grande montanaro. Noi rispetto a lui eravamo degli amatori, ha un livello nettamente superiore e materiali più performanti. Il giorno con tutte le condizioni positive, vale a dire bel tempo senza vento, buon rigelo nella parte bassa, buona traccia, La Jonction in un buono stato, potrà battere il suo record. Con queste condizioni di innevamento eccezionali forse c’è ancora tempo per battere il record quest’anno. Spero che Kilian sia con lui questa volta perché era anche loro volontà essere insieme».