Classe 1975, Ettore Personnettaz vive ad Allein. Valdostano doc, è attratto dalla neve in maniera naturale, fino a diventare, nel 2003, maestro di snowboard. Dal 2007 istruttore nazionale, nel 2012 diventa anche insegnante di telemark, mentre dal 2018 mette la sua passione per lo snowboard a disposizione dei ragazzi disabili. Organizza ogni inverno camp di freeride per gli amanti della splitboard. Nel 2019 ha cercato di condensare la sua passione e le esperienze nel territorio in un libro dal titolo Freeride e snowboard in Valle d’Aosta, dove unisce racconti di esperienze vissute in montagna, itinerari e una parte dedicata alla formazione per muoversi liberamente sulla neve. Ha una fissa: guarda le montagne e immagina di tracciare una linea dalla cima!

«Mi sono avvicinato allo snowboard nel 1992 per curiosità e con un approccio più orientato al freestyle. Ma la vera rivelazione per me è stato l’avvento della split dieci anni fa! In montagna adoro andare in compagnia: si è più sicuri e ci si diverte di più a condividere situazioni… faticose! Tre secondo me è il numero perfetto per un team che si muove su sci e splitboard, anzi non mi vergogno a dire che per la buona riuscita di certe giornate è importante avere nel gruppo un amico sciatore. Non bisogna trascurare le dinamiche che s’instaurano tra i componenti, anche in piccoli gruppi.

Sono fortunato a vivere in Valle d’Aosta e ho potuto vedere tutta l’evoluzione dello sci e dello snowboard, dai materiali alla mentalità: negli ultimi anni ritengo ci sia stato un vero boom nello skialp. Non è più un’attività strettamente stagionale… anche per itinerari impegnativi. Tutto e subito, un po’ come avviene nella società. Eppure, per l’approccio che ho verso la pratica di questa disciplina, mi son reso conto, specie cercando di comporre i racconti del libro, che per assaporare veramente ciò che mi restituisce devo impormi del tempo per metabolizzare.

Andare in montagna aperta a sciare ti consente di esplorare i tuoi stati d’animo, il feeling con i tuoi compagni: questa è la parte che mi affascina di più e che mi spinge a continuare nell’attività».

QUESTO RITRATTO, INSIEME AD ALTRI DI SCIATORI ‘LIBERI’, È STATO PUBBLICATO SU SKIALPER 127

© Pierre Lucianaz