Ben 36 gare quest'anno per la campionessa trentina
Quando Elena risponde al telefono è in compagnia degli altri soci dello ‘Sci Club Nicolini’: «Sono in auto, stiamo tornando da una premiazione della FISI Trentino!»
Ancora premiazioni? Ma questa stagione non finisce mai! Però non sembri stanca… quante gare hai corso quest’anno, Elena?
«36 gare! Ma la stagione mi è volata perché quest’anno ho fatto un bel po’ di gare che non avevo mai fatto prima: i Mondiali, la Pierra Menta, il Mezzalama…a dir la verità ho avuto un periodo verso fine stagione in cui ero stanca di testa. Ma poi c’era il mio primo Mezzalama, la gara che andavo a vedere quando correva mio papà, e la novità mi ha ridato motivazione».
Sarai ben contenta della tua stagione, no?
«Sì, è andata sopra le aspettative! Sapevo di essermi preparata bene, ma non pensavo proprio di andare così».
Qual è stata la gara ‘speciale’?
«L’argento a Pelvoux nella Team Race con Gloriana. Oltre a essere andate bene e alla nostra amicizia, è stata per me la conferma definitiva. Anche se già con il secondo posto dietro Glo al Campionato italiano individuale alla Pitturina avevo ottenuto una prima conferma del mio livello di quest’anno».
E il risultato più prestigioso?
«Be’, è ovvio che il Mezzalama è la ‘Gara delle Gare’, ma sai com’è andata. Non che valga di meno, lo so, però…
Invece, personalmente, sono molto contenta del secondo posto alla Pierra Menta perché ce lo siamo proprio combattuto e conquistato. Due tappe a testa tra noi e le terze, il vantaggio ridotto a un minuto e poi ripreso il giorno dopo…è stata proprio una bella battaglia, vissuta! E anche quella per me era un’esperienza nuova».
Cosa stai facendo in questo periodo? Vi state preparando a riaprire il ‘Tosa-Pedrotti’?
«Fermi, mai! Un po’ di corsa, bici, arrampicata senza obbiettivi, per tenersi e per il piacere di farlo. Intanto sì, stiamo preparando tutte quelle cose che vanno fatte in valle per riaprire il rifugio. Il 10 giugno saliremo noi, ma resterà chiuso fino al 15 perché ci vuole una settimana di lavoro duro per riavviare un rifugio così…l’acqua, la corrente, riaprire tutto…a proposito, guarda che ti aspettiamo!»
Sicuro! Dove altro possiamo trovare una simile densità di top skiers? Ma è vero: l’arrampicata. Con un padre così non puoi che essere anche una bella climber. Che grado hai in falesia? E in montagna?
«Ah, guarda, penso che mio papà mi abbia insegnato ad arrampicare prima che a sciare! Dopo tutto l’inverno senza toccare la roccia per ora sto sul 6b, 6c. Il mio top è stato un 7b+ lavorato. In via invece ci vuole esperienza per proteggere. Dato che ci vado poco, al massimo salgo con mio papà qualche tiro da prima sul V qui in Brenta».
Obbiettivi per la prossima stagione? Su cosa pensate di lavorare con Eros Grazioli, il tuo allenatore?
«La salita! Certamente devo alzare soglia e velocità sulla distanza. Nelle sprint me la cavo, quindi la velocità di base c’è. Poi anche in discesa, e sui cambi soprattutto, si può sempre migliorare, ma per me questa era solo la terza stagione di sport di durata, quindi devo lavorare sicuramente su questo aspetto».
E le vacanze?
«Eh, mi sa che quest’anno saltiamo. Con il rinvio del Mezzalama, la settimana in Sardegna…ad arrampicare, eh?! Mica andiamo là per stare fermi!…magari a ottobre, vedremo».